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giovedì 16 marzo 2017

Le aziende italiane? Sono delle tartarughe digitali.

Il "Digital Divide" costa alle imprese dal 10 al 20% del fatturato.

Ecco un estratto dei dati del "Rapporto sullo Stato di Internet 2016".


Si parla molto della digitalizzazione delle imprese o delle PPAA italiane, ma si trascura spesso il dato relativo alla velocità ed alla stabilità delle connessioni disponibili in Italia. E non si tratta solo di  "essere veloci", cosa di per se fondamentale, ma anche di avere effettivo accesso ad una serie di nuove tecnologie che sul web sono residenti, dai BigData al Cloud, che hanno bisogno e sempre più avranno bisogno in futuro di connessioni veloci e stabili. Che in Italia stentano, e parecchio.

Dati del "Rapporto sullo Stato di Internet" ci accreditano nel 2016 al 54esimo posto a livello mondiale per la velocità di connessione, perdendo addirittura 3 posizioni in un anno. 

La nostra media di è 8,2 Mbps, delle tartarughe rispetto ad alcune nazioni che sembrano irraggiungibili come la Corea del Sud (29 Mbps di media) o Norvegia e Svezia con 20 megabyte al secondo. Ma siamo assai distanti anche da paesi  come Romania e Bulgaria (che ci doppiano con valori vicini ai 16 mbps) o Ungheria (13,8 Mbps).

Ma i dati su velocità e stabilità delle connessioni risentono di grandi disparità territoriali: nelle regioni del sud, il dato della velocità media peggiora e di molto: fino al 30% in meno rispetto al nord. Un valore che fa precipitare quelle regioni oltre il 100esimo posto.

Si calcola che il "Digital Divide" in Italia costi alle aziende dal 10 al 20% del fatturato, ovviamente sopratutto alle imprese che operano in settori legati al web ed all'IT, ma anche a quelle del turismo, del commercio o della comunicazione.

"L'Italia sta migliorando, questo è vero, ma molto più lentamente di quanto facciano gli altri paesi. Ed in queste condizioni le nostre aziende partono severamente svantaggiate rispetto ai propri concorrenti. Mancano connessioni a banda larga, in fibra ottica, fibra dedicata, Banda Minima Garantita. - ha dichiarato Alberto Frigerio, CEO di Mitan Telematica.



" Le soluzioni tecniche esistono già: ad esempio Fttx (Fiber to the x) è un'architettura di rete a banda larga in fibra ottica che permette la realizzazione della  Next Generation Network (NGN-NGAN). Le soluzioni sono caratterizzate da velocità di trasmissione che possono essere da 5 a 15 volte più elevate rispetto la media delle connessioni attualmente in uso in Italia. Insomma, si tratta di soluzioni che possono portare le aziende italiane alla velocità di un'azienda della Norvegia, con una perfetta stabilità e continuità garantita.".

" Addirittura esistono soluzioni concrete anche senza fibra: nelle aree geografiche non coperte abbiamo noi stessi progettato "Unico Navi HyperSpeed", con il quale possiamo  raggiungere, su rete ULL (Unbundling Local Loop) proprietaria, velocità oltre a 30Mb sia in Download che in Upload con totale BMG (Banda Minima Garantita)  o, su rete BTS (BitStream) di Telecom,  fino a 20Mb. Anche in questo caso la Norvegia è a portata di mano.".

" Un'altro aspetto che viene spesso sottovalutato è la sicurezza della connessione. Pensiamo sempre che non sia un problema da PMI, ma in realtà le segnalazioni di accessi non autorizzati sui sistemi delle aziende più piccole è in costante crescita."

"Insomma le soluzioni ci sono, anche senza infrastrutture tecnologiche complesse, occorre però un forte impegno sia pubblico che privato per sensibilizzare le aziende, per far comprendere loro la fondamentale importanza che una connessione voce/dati stabile e veloce può avere per il loro sviluppo e rispetto alla concorrenza. Se qualcuno corre più di te, raggiungerlo è impossibile.".


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