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domenica 17 febbraio 2019

Apre a Milano Madzuli, l’agenzia di marketing digitale belga che fa del fattore umano il punto di forza per supportare le aziende italiane nella corsa alla digitalizzazione a livello globale


Apre a Milano Madzuli, l'agenzia di marketing digitale belga che fa del fattore umano il punto di forza per supportare le aziende italiane nella corsa alla digitalizzazione a livello globale

Madzuli, agenzia di marketing digitale presente in Belgio, Portogallo e Spagna, ha aperto una nuova sede a Milano per supportare le aziende italiane nell'ottimizzare le proprie strategie di marketing online grazie all'uso di campagne multicanale in settori trasversali

Milano, febbraio 2019 – Dal Belgio all'Italia con l'obiettivo di supportare le aziende italiane nell'incrementare il proprio business attraverso una strategia innovativa multi-channel di marketing online: ha aperto una sede in centro a Milano Madzuli, agenzia di marketing digitale creata nel 2016 a Bruxelles in Belgio dal giovane imprenditore Kevin Geets, e diventata in breve tempo leader in Belgio con più di 150 clienti e oltre 20 case history di successo in diverse industries.

Un team giovane composto da 25 tra ingegneri, creativi, digital strategist e video specialists certificati da Google, di cui Madzuli è partner, affiancherà le aziende italiane in tutte le fasi di gestione delle campagne di digital marketing, dall'ideazione del social e online advertising, al web e graphic design con un'attenzione particolare al copywriting e alla reportistica finale.

Un approccio multi-channel e globale, che da oggi sarà a disposizione del mercato italiano, e che ha già conquistato decine di aziende in tutto il mondo, con case history di successo che vanno dall'ambito calcistico, con il raggiungimento da parte del club calcistico di prima divisione belga KV-Mechelen dell'eccezionale risultato di 10.000 abbonamenti per la stagione 2018 / 2019, al settore del turismo, dell'immobiliare, del farmaceutico.

L'attenzione al fattore umano distingue Madzuli sul mercato: un'attenta analisi delle esigenze del cliente, unita a trasparenza, chiarezza e misurabilità dei risultati finali rendono i progetti strutturati direttamente con l'azienda particolarmente personalizzati ed efficaci. La possibilità di creare campagne a livello internazionale su tutti i mercati di Europa, Nord e Sud America e Far East rendono Madzuli il partner ideale anche per aziende che intendono sviluppare business non solo in Italia.

"L'apertura della sede italiana è un passo importante per Madzuli", commenta il fondatore e CEO di Madzuli Kevin Geets, "e si inserisce in un percorso di crescita che ci ha portato ad essere presenti oggi in 4 paesi con quasi 30 dipendenti e un portfolio di più di 150 clienti. Il mercato italiano è cruciale per il nostro business, la ricchezza del tessuto imprenditoriale e il numero di aziende in piena corsa verso la digitalizzazione presenti qui rappresentano un grande stimolo per noi. Siamo il partner ideale per poter affrontare con successo e preparazione la sfida odierna all'open innovation."

Marcos Medina, Country Manager Italia di Madzuli, ha aggiunto: "Le previsioni nell'ambito degli investimenti digitali in Italia sono confortanti, per questo è importante il lavoro che sta partendo sul mercato italiano: le prospettive sono buone e il nostro è un Paese in cui la preparazione alla digitalizzazione, più che in altre aree europee, ha bisogno di essere approfondita e puntuale. Il nostro supporto nello sviluppo del business è particolarmente forte sui mercati internazionali, che conosciamo molto bene: strutturiamo campagne in tutte le lingue su tutte le piattaforme in diversi paesi europei, in America e nel Far East." 






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mercoledì 13 febbraio 2019

MESSI E SALAH PER AMORE DI PEPSI MAX(R) - PEPSI MAX LANCIA LA CAMPAGNA GLOBALE UEFA 2019

LEO MESSI E MOHAMED SALAH DANNO IL MASSIMO PER AMORE DI PEPSI MAX®

PEPSI MAX LANCIA LA CAMPAGNA GLOBALE UEFA 2019 -

 

MILANO, ITALIA, 12 FEBBRAIO 2019 - #FORTHELOVEOFIT - Pepsi MAX® lancia oggi la sua campagna football globale 2019, con il nuovo slogan e la nuova piattaforma internazionale: PEPSI, FOR THE LOVE OF IT che incoraggia le persone a dare il massimo per ciò che amano e nasce dalla passione del brand per il calcio, da decenni di fondamentale importanza per Pepsi. La campagna di quest'anno celebra la duratura collaborazione con la UEFA Champions League insieme a due dei migliori calciatori al mondo che si ritrovano per la prima volta in un confronto all'insegna del puro divertimento, in perfetto stile Pepsi MAX.

 

Il quattro volte vincitore della UEFA Champions League, Leo Messi, e l'attaccante da record e "Re d'Egitto", Mohamed Salah, partecipano alla creatività di quest'anno - "Last Can Standing" - che vede i due iconici attaccanti affrontarsi in un giocoso duello carico di passione e tecnica spettacolare per conquistare una delle bevande più amate al mondo: una deliziosa Pepsi MAX. I due arrivano a una remota stazione di servizio e lì scoprono che nel frigorifero è rimasta un'unica lattina di Pepsi MAX. Segue una serie di eccitanti tiri acrobatici e sfide di abilità, in un testa a testa per la tanto agognata cola.

 

"È stato davvero divertente girare lo spot Pepsi di quest'anno, si tratta di un concept che unisce divertimento e abilità calcistica. Spero che la campagna di quest'anno continui ad incoraggiare i tifosi a seguire la propria passione e l'amore per il gioco." ha dichiarato Leo Messi.

 

"Sono veramente felice che la collaborazione con Pepsi sia divenuta globale e sono emozionato per quello che ci aspetta." ha detto Mohamed Salah.

 

A partire da oggi e fino alla finale di UEFA Champions League a Madrid, la campagna a tema calcistico arriverà in 65 paesi del mondo e includerà contenuti esclusivi, packaging di design, promozioni nei punti vendita a marchio Pepsi e Pepsi MAX. Durante le riprese della campagna 2019, Pepsi MAX ha filmato alcuni fantastici retroscena con Messi e Salah. Come ci si aspetterebbe, i piedi dei due atleti sono sempre alle prese col pallone e Pepsi MAX ha tenuto accese le telecamere per catturare la loro abilità.

 

"Anno dopo anno, Pepsi da il massimo per divertire gli appassionati di calcio e coinvolgere gli eroi di questo sport in sorprendenti e inaspettate esibizioni" ha affermato Natalia Fillipociants, vice presidente Marketing, Global Berverages, di PepsiCo. "La nuova piattaforma FOR THE LOVE OF IT è il nostro grido di battaglia ed è il filo conduttore di tutto ciò che facciamo. Come brand, per decenni abbiamo davvero amato e sfruttato la passione per il calcio dei nostri fan. La campagna di quest'anno mette in luce l'amore dei fan per l'imprevisto nel gioco e unisce lo sport, i giocatori e la bevanda che tutti apprezzano nel mondo."

 

Pepsi MAX è orgogliosa di sponsorizzare la UEFA Champions League.

 

Segui online l'hashtag #FORTHELOVEOFIT.



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Nasce GOSH: l'app che rivoluziona il modo di partecipare agli eventi

Nasce GOSH: l'app che rivoluziona il modo di partecipare agli eventi

 

·         Fruibile su smartphone iOS e Android, GOSH è una piattaforma digitale che permette di creare in maniera gratuita un evento e entrare in contatto con nuove persone sulla base dei propri interessi

·         Musica, arte, viaggi, food, sport e design le categorie in cui inserirsi per creare eventi e proporli alla community

 

Milano, 12 febbraio 2019 – Avere sempre il compagno ideale con cui andare a vedere il concerto del cantante preferito. Scoprire la mostra di arte contemporanea del tuo artista di riferimento. Individuare lo spettacolo teatrale dell'attore che più ami e scegliere di condividere quel momento con le persone che hanno la tua stessa passione. Questo è GOSH, la prima piattaforma digitale gratuita disponibile su smartphone iOS e Android, che rivoluziona il modo di partecipare agli eventi e di fare networking perché facilita l'incontro fra persone che condividono gli stessi interessi.

Nata nel 2018 da un progetto della Gowith Srl – startup innovativa creata all'interno dell'incubatore Supernova Hub del gruppo GC Holding, guidato da Federico Pozzi Chiesa – GOSH si inserisce in un contesto che vede l'Italia posizionarsi quarta nella classifica dei Paesi europei che fanno un uso più intenso dei social network: nel loro insieme infatti gli italiani che hanno almeno un profilo social attivo sono circa il 57%, inoltre il 59% dei Millennials considera i social uno strumento efficace per la ricerca di nuove conoscenze.

GOSH nasce per rispondere a una necessità: soprattutto nelle grandi aree metropolitane, dove i ritmi sono spesso serrati, è sempre più complesso trovare tempo e spazio per coltivare i propri interessi e soprattutto trovare persone con cui condividerli. GOSH è il primo ambiente digitale gratuito che facilita la conoscenza tra persone sulla base dei loro interessi, hobbies e passioni con l'obiettivo di partecipare insieme agli eventi.

La piattaforma non solo permette di essere sempre aggiornati sui concerti, gli spettacoli, le mostre, gli eventi sportivi che ci sono in città, ma la novità assoluta è che l'app permette di proporre nuove esperienze da condividere, in maniera totalmente gratuita. Una volta selezionati i propri interessi tra musica, arte, viaggi, food, sport e design, si può infatti creare un nuovo appuntamento, scoprire quali sono le persone presenti in zona che hanno quello stesso interesse e inviare un invito a partecipare.

Le funzionalità core dell'App sono gratuite, ma nel caso l'utente volesse aumentare le possibilità di interazione può acquistare una versione Premium.  Il progetto si sviluppa oltre che nel segmento B2C anche verso quello B2B: sono infatti in fase di sviluppo partnership con piattaforme di ticketing per la vendita dei biglietti degli eventi attraverso l'app, spazi di advertising e possibilità di sponsoring nelle varie sezioni dell'app, oltre alla realizzazione di versioni personalizzate "white label" per il segmento business.

GOSH, infine, promuove un nuovo format di appuntamenti attraverso il GOSH Festival, un evento periodico dedicato alla commistione di diverse forme artistiche in uno stesso luogo, in cui la creatività e la passione per arte, cultura e musica sono espresse e celebrate a 360°. Il primo si terrà a Milano il 16 febbraio.

 

GOSH

GOSH è un progetto della Gowith Srl, startup innovativa nata nel 2018 all'interno di Supernova Hub, il corporate venture accelerator di GC holding, gruppo guidato da Federico Pozzi Chiesa e che controlla Italmondo S.p.A., una delle aziende leader mondiali nel settore dei servizi logistici.



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domenica 10 febbraio 2019

Per Briatore non c’è spazio per i migranti in Italia

Allora, gentile Flavio Briatore:

in Italia ci sono 60 milioni di persone.
Gli stranieri sono 5 milioni, cioè l'8,5% (in Spagna sono il 10%, in Germania il 9%, nel Regno Unito l'8%).
Non sono il 30%. Sono l'8,5%.
Quindi il 91,5% della popolazione che risiede in Italia, è italiana.

Uno dice: "Ah, pensavo di più. Mi avevano parlato di invasione, di emergenza. Comunque dai non sono nemmeno pochi 5 milioni di negr.." no aspé.

Aspé perché di questi 5 milioni di stranieri la metà, il 50%, viene dal continente europeo: Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Romania, Ucraina, Albania, Bulgaria, Polonia, Russia, Austria, Belgio, ecc.

Uno allora dice: "Ah. Col fatto che sono bianchi non me ne ero proprio accorto. Quindi gli africani sono 2 milioni e mezzo? Beh sono molti di meno di quanto mi avevano fatto capire Salvini e Rete4. Però dai è sempre fastidios..." no aspé.

Aspè perché da questi 2,5 milioni di stranieri che restano dobbiamo toglierne altri 600mila, tra americani e cinesi.

Restano quindi 2 milioni di stranieri che arrivano da Africa, Medio Oriente, India, Pakistan, Filippine, ecc. Quelli che insomma, nell'immaginario collettivo (e in gran parte nella realtà), sono arrivati o arrivano tutti coi barconi. E hanno quelle antiestetiche sfumature di nero.

Ecco loro sono il 4% della popolazione che attualmente si trova in Italia. E gli africani del suo disegnino?
Loro sono 1 milione e 96mila. Cioè la metà. Cioè il 2% della popolazione residente in Italia.

E i richiedenti asilo? Quelli sono 126mila. In Francia 90mila. In Germania 196mila. In Turchia 2,5 milioni. In Pakistan 1,6 milioni. In Libano 1 milione. Ecc.

Ora: assodato che la popolazione africana è in realtà appena un quinto di tutta la popolazione straniera presente in Italia. Ed è appena un cazzo di 2% di tutta la popolazione presente in Italia. Assodato che 2% non sembra in fondo tutta questa enormità.

Ci spiegherebbe il significato di quel disegnino? Sarà che vuole lasciar intendere che tutto il Continente Africano in Italia non ci sta, anche se qualcuno (magari i buonisti) lo vorrebbe tanto?

Se sì, ci spiega da dove le risulta che tutto il continente africano è in partenza per l'Italia? Deserti, giungle e savane inclusi, con i coccodrilli ed un orango tanto, due piccoli serpenti e l'aquila reale, visto che ci sono - a titolo di esempio - 20 Stati africani che hanno in Italia meno di 600 persone ciascuno (dai 600 del Sud Africa agli 11 del Botswana), e che quindi non sembrano proprio così tanto intenzionati a invaderci, anche se lei li ha inclusi nel suo disegnino?

Ora, assodato tutto questo: l'idea che forse, ma forse, co sta storia dell'invasione, poco poco, si sta esagerando, vi passa per la mente o niente proprio?
Potremmo iniziare a occuparci anche dei 150 miliardi che fattura la mafia? O dei 120 miliardi di evasione fiscale? O della corruzione? O di tutti quegli altri cazzi tutti nostri che rimarranno anche quando l'ultimo africano sarà andato via?
No eh?

"Sei fuori" (cit.)

Emilio Mola

La tragica morte di Prince Jerry, 25enne laureato in chimica

Beh dai un posto adesso si è liberato no? Vi sentite un po' meno stretti ora? Avete già fatto gli auguri al terremotato italiano che da ieri ha finalmente la casa? E al divorziato italiano che da ieri non dorme più in macchina ma in albergo a 5 stelle col wifi, sky e 35 euro al giorno? E al giovane laureato italiano che da ieri ha finalmente un lavoro?

Visto? Ci voleva solo un po' di pazienza. Ma piano piano i nostri problemi si stanno risolvendo. Era tutto qua. Che poi, fossero tutti come questo ragazzo. Molti di quelli a cui da quest'estate stiamo togliendo la protezione umanitaria stanno rimanendo in Italia da clandestini, non avendo altra scelta. A parte morire ovviamente.

Prince Jerry invece ci ha tolto pure sto fastidio della clandestinità buttandosi sotto al treno. A 25 anni. Che forza che siamo noi italiani eh? Alla fine ci è bastato un voto, un cazzo di voto, una cazzo di matita, per fare quello che non è riuscita a fare l'Africa, che non è riuscito a fare l'inferno della Libia, che non è riuscita a fare la voracità del mare, la solitudine, la fame, le avversità: svuotare di ogni speranza questo ragazzo.

E invece bastava così poco a togliere la vita da dentro a uno che la vita ha cercato di guadagnarsela e sudarsela giorno per giorno a morsi, tanto la desiderava. Non servivano il mare o la Libia. Bastavano una carta e un timbro per fargli dire "mi arrendo". A 25 anni. 

L'illuso si era pure messo a studiare dalla mattina alla notte: chimica e italiano. Pensava di meritarsela la vita, di essersela guadagnata. Invece gli hanno detto che doveva tornarsene in Nigeria. Perché colpevole di essere nato lì. 

Pensava di poter riscattare questa imperdonabile colpa lottando, lavorando, studiando, comportandosi bene. Ma pensava male. E forse è stato l'ultimo pensiero che gli sia passato per la testa. Prima che a passarci sopra forse il treno.

Emilio Mola


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La vera emergenza dell’Italia: un popolo senza figli è un popolo senza futuro

Da 10 anni a questa parte, ogni anno, nascono in Italia sempre meno bambini. Ne nascevano 576mila nel 2008. Ne sono nati 450mila nel 2018. Sono 126mila in meno. E' come se rispetto a 10 anni fa sparisse ogni anno una grande città. Ogni anno. Nel nulla.

Affinché una popolazione si mantenga in equilibrio è matematicamente necessario che ogni donna metta al mondo almeno 2 figli. Ne fai meno e vai verso una graduale estinzione. In Italia la media è di 1,32 figli per donna. Dieci anni fa era di 1,45. E come se non bastasse si riduce di anno in anno il numero di donne in grado mediamente di fare figli (cioè di età compresa fra i 15 e i 50 anni). 

Stiamo diminuendo e stiamo invecchiando: ci sono sempre più anziani e sempre meno giovani.

E sulle spalle di quei pochi giovani c'è il peso sempre più gravoso di milioni di nuovi anziani: il peso delle loro pensioni, del loro debito, della crescita del paese. 

E' una follia totale, destinata - perché è solo questione di tempo - a esplodere drammaticamente. 

Un popolo responsabile, che non sia completamente anestetizzato o impazzito, dovrebbe pretendere, pretendere che i propri politici mettano in cima a ogni agenda di governo l'inversione di questa rotta.

Dovrebbe pretendere dai propri politici più asili, più lavoro, più sostegno ai genitori che chiedono servizi per i propri bambini mentre loro sono in ufficio o in azienda o comunque sul posto di lavoro.

Basterebbe pochissimo. 
Con la metà di quello che abbiamo speso per far andare prima la gente in pensione potremmo trasformare l'Italia in un mezzo paradiso per le coppie che scelgono di fare figli: potremmo finanziare migliaia di nuovi asili, l'abbattimento delle rette, l'apertura degli istituti in estate, sgravi da migliaia di euro sulle babysitter.

Invece applaudiamo i politici che ci mandano in pensione prima, che accumulano altro deficit e altro debito, che danno soldi anche a chi potrebbe lavorare ma non lo fa.

E intanto a quei pochi nuovi nati, a quel poco di futuro che ci resta, diamo anche un'istruzione tra le peggiori d'Europa. E non di certo per colpa degli insegnanti. Dopo Spagna, Romania e Malta, l'Italia è il quarto paese con il maggior numero di ragazzi che lasciano prematuramente gli studi. 

Si dice che il politico pensa alle prossime elezioni, mentre lo statista alle prossime generazioni. Ma ci si dimentica sempre di aggiungere che la scelta tra i due sta al popolo. E per ora, di statisti in giro, proprio non ne vedo.

Emilio Mola


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sabato 9 febbraio 2019

Dimension Data Italia è Top Employers Italy, Europe e Global 2019


 

Dimension Data  Italia è stata certificata tra le Top Employers in Italia, in Europa

e a livello Globale del 2019

 

Milano, 8 febbraio 2019 - Dimension Data Italia è lieta di annunciare di aver ricevuto la certificazione Top Employers Italia, Europe e Global 2019 da Top Employers Institute, distinguendosi così per le sue eccellenti condizioni di lavoro a livello Italiano, Europeo e Globale, per il quarto anno consecutivo.



In qualità di società indipendente di certificazione delle risorse umane, Top Employers Institute valuta i partecipanti attraverso la HR Best Practices Survey e li certifica previo raggiungimento di uno standard minimo stabilito dall'ente stesso.

L'indagine comprende oltre 100 domande che coprono 600 pratiche di "Sviluppo del personale" all'interno di 10 aree: Talent Strategy, Workforce Planning, Talent Acquisition, On-boarding, Apprendimento e Sviluppo, Performance Management, Sviluppo della leadership, Carriera e Gestione dell'alternanza, Retribuzione & Benefit e Cultura. Top Employers Institute valuta l'implementazione di queste pratiche HR e ne esamina le modalità di supporto attraverso Strategia, Proprietà, Pratiche, Misurazioni e Tecnologia.

 

David Plink, CEO di Top Employers Institute ha commentato, "Crediamo che le organizzazioni certificate per il 2019 abbiamo dimostrato di poter offrire condizioni di lavoro straordinarie per i dipendenti e siano in grado di incentivare realmente lo sviluppo di queste pratiche mettendo al primo posto le proprie risorse umane. Queste aziende contribuiscono ad arricchire il mondo del lavoro attraverso la loro dedizione all'eccellenza delle persone e per questo motivo vengono riconosciute come datori di lavoro di preferenziali."

 

"Siamo orgogliosi di essere stati riconosciuti tra le migliori aziende impegnate nell'ottimizzazione delle pratiche occupazionali atte a creare ambienti di lavoro ideali per accogliere, formare e sviluppare nuovi talenti a qualsiasi livello aziendale," commentano Emanuele Balistreri, Managing Director di Dimension Data Italia e Alberta Camporese, HR Director di Dimension Data Italia. "Questa certificazione convalida ulteriormente la validità della nostra strategia e dei nostri continui investimenti a livello Italiano, Europeo e Globale che contribuiscono e a stimolare la crescita del mercato del lavoro."

 


Dimension Data

Fondata nel 1983, oggi Dimension Data è un leader globale da 8 miliardi di dollari nella progettazione, gestione e ottimizzazione degli attuali ambienti tecnologici mutevoli per consentire ai propri clienti di sfruttare i dati dell'era digitale, trasformarli in informazioni e ottenere una visione chiara.

Con sede a Johannesburg e 28.000 dipendenti in 47 paesi, Dimension Data riunisce la migliore tecnologia al mondo offerta dai leader di mercato e dagli innovatori di nicchia – dai servizi di consulenza, tecnologici e di supporto fino a servizi completamente gestiti.

Dimension Data è un membro di NTT Group



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