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domenica 26 maggio 2019

Tech Economy: OnRobot, pinze ancora più compatibili con il nuovo Kit Converter Digital I/O

OnRobot, pinze ancora più compatibili con il nuovo Kit ConverterDigital I/O

L'integrazione tra pinze e bracci robotizzati rappresenta una delle problematiche più comuni nellosviluppo di nuove applicazioni. Uno dei maggiori ostacoli è infatti la mancata corrispondenza di segnali I/O tra i sistemi End-of-Arm-Tooling (EOAT) e il braccio robot.

Per rispondere a questa sfida, OnRobot ha introdotto il nuovo Kit Converter Digital Kit Converter Digital I/O, che consente di integrare in modo trasparente i modelli di pinza RG2, RG6, Gecko e VG10 con un'ampia gamma di robot collaborativi (cobot) e di bracci robotizzati. Il Converter Digital I/O, dalle dimensioni contenute, rende possibile l'integrazione con le soluzioni di KUKA, FANUC, Yaskawa, Kawasaki, Doosan, Nachi e Techman.

"La mission di OnRobot è di facilitare l'installazione di applicazioni collaborative," sottolinea Enrico Krog Iversen, CEO di OnRobot. "È il segmento che sta crescendo più velocemente nel mercato dell'automazione industriale, con previsioni di decuplicare i risultati entro il 2025. Il nostro obiettivo è di diventare l'azienda di cobot one-stop-shop in grado di fornire tutti i prodotti EOAT".

Robot diversi comprendono i segnali I/O in modo differente, per questo il Converter Digital I/O converte i segnali NPN in PNP – e viceversa – per permettere a robot e pinze di collaborare correttamente. Il Converter include una piastra di adattamento per convertire la flangia di montaggio standard OnRobot affinché si adatti alla flangia del robot.

 
OnRobot
Fondata nel 2015, l'azienda ha acquisito nel 2018 Perception Robotics, OptoForce e Purple Robotics. Oggi, l'ampia gamma di prodotti OnRobot include pinze elettroniche, sensori forza/coppia, pinze gecko e strumenti per effettuare sostituzioni. L'unione delle offerte rende più semplice e veloce automatizzare mansioni quali confezionamento, controllo qualità, gestione di materiali, funzionamento, assemblaggio e saldatura della macchina. Con headquarters a Odense, in Danimarca, l'azienda ha uffici in Cina, Germania, Malaysia, Stati Uniti e Ungheria

venerdì 17 maggio 2019

Extreme Networks annuncia Extreme Elements


Software, hardware e servizi possono essere combinati per creare soluzioni personalizzate che rispondono alle esigenze degli utenti

Milano, 16 maggio 2019 - La rete è la porta di accesso per la trasformazione digitale, ma sono ancora troppe le aziende limitate da una tecnologia rigida e restrittiva che impedisce l'innovazione e la crescita. Le imprese capaci di guardare al futuro stanno abbandonando le soluzioni di rete monolitiche - quelle che vanno bene per ogni esigenza - a vantaggio di soluzioni flessibili progettate per le specifiche necessità del proprio settore.

Extreme Networks, prendendo atto di questa nuova realtà, annuncia Extreme Networks Elements, una combinazione unica di software, hardware e servizi che possono essere combinati per creare soluzioni personalizzate in grado di rispondere ai bisogni delle organizzazioni in qualsiasi settore.

Extreme Elements utilizza le soluzioni Extreme Smart OmniEdge, Automated Campus e Agile Data Center - sostenute dall'esperienza delle persone e dall'AI - per fornire agli utenti gli elementi di cui hanno bisogno per creare la "autonomous network" in grado di apprendere e autocorreggersi, e la Autonomous Enterprise dove architettura, automazione ed esperienza operano in perfetta armonia.

A differenza di altre architetture di rete, Extreme Elements è intrinsecamente sicura, e fornisce un supporto multivendor in un ecosistema aperto e basato su standard. Gli strumenti di analisi, automazione, sicurezza e IoT sono il collante che tiene insieme gli elementi, e comprendono:

·         Extreme Management Center

·         Il software di network management offre ai responsabili IT gestione centralizzata e visibilità end-to-end, assicurando un funzionamento regolare e una rapida soluzione dei problemi.

·         ExtremeAI Security

·         La nuova applicazione sfrutta machine learning e artificial intelligence per fornire visibilità sulla rete, individuare il traffico dannoso, monitorare in tempo reale gli apparati IoT per i comportamenti anomali, e fornire soluzioni automatizzate.

·         Extreme Workflow Composer

·         La soluzione per l'orchestrazione della rete permette alle aziende di implementare le funzioni di automazione - complete, personalizzabili o fai-da-te - in base alle loro esigenze, tutte supportate all'interno di qualsiasi ambiente di rete multi-vendor.

·         Infrastruttura Software-Driven Extreme

·         Soluzioni di rete allo stato dell'arte per la periferia, la sede aziendale e il data center, migliorate con apparati intelligenti basate su processori x86 di nuova generazione, che comprendono ExtremeCloud Appliance, ExtremeSwitching X465 premium, switch stackable gigabit Ethernet, e la nuova piattaforma ExtremeAccess. Tutte le soluzioni offrono il supporto container per portare la potenza di elaborazione dove è necessaria.

·         ExtremeAnalytics

·         Il software per l'analisi della rete e delle applicazioni permette alle strutture IT di comprendere quali applicazioni stanno girando in rete, chi le sta utilizzando, e i tempi di risposta di ciascuna applicazione, in modo da individuare i problemi e ottimizzare le prestazioni, dalla periferia al data center e al multi-cloud.

·         Defender for IoT

·         Soluzione per la sicurezza degli end-point che permette alle aziende di utilizzare in modo sicuro gli apparati IoT, isolandoli dagli altri servizi. Defender for IoT può essere implementato su qualsiasi rete, ed è molto facile da utilizzare anche da parte del personale non tecnico in scuole, ospedali, punti vendita e sedi ricettive per isolare e proteggere gli apparati IoT cablati e wireless dagli attacchi informatici.

Gli Elements software e hardware vengono completati da un ampio portafoglio di servizi e supporto fornito da Extreme attraverso l'organizzazione dei Professional Services e la comunità dei partner, e sostenuto da un approccio collaborativo e orientato al cliente.

A testimonianza dell'annuncio, Pierre-André Rulmont - VP Information Systems STIB (Società dei Trasporti Intercomunali di Bruxelles) - ha dichiarato: "Il numero dei passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico a Bruxelles è in aumento, e rappresenta una sfida costante per i sistemi che devono crescere, e le persone che devono gestire il funzionamento nelle ore di punta. Con gli Extreme Elements come Extreme Fabric Connect siamo riusciti a integrare processi automatizzati e manuali per costruire una rete di videosorveglianza che può di gestire fino a 15.000 videocamere IP, per controllare il traffico e garantire la pubblica sicurezza dei passeggeri. Recentemente, abbiamo abilitato il controllo automatico in tempo reale del traffico dei mezzi pubblici, migliorando il funzionamento e liberando risorse IT per lo sviluppo di nuovi servizi".


Informazioni su Extreme Networks

Extreme Networks fornisce soluzioni di rete basate su software, dalla periferia delle reti aziendali al cloud, adattabili e sicure, per dare vita alla trasformazione digitale. Servizio e supporto, gestiti al 100% internamente all'azienda, sono i migliori del settore. Anche con oltre 30.000 clienti nel mondo, tra cui metà delle aziende Fortune 50 e molti marchi di riferimento nei settori business, ospitalità, retail, trasporti e logistica, educazione, pubblica amministrazione, salute e produzione, l'azienda continua a essere agile e reattiva per assicurare il successo a partner e clienti. Tutto questo viene definito Customer-Driven Networking. Fondata nel 1996, Extreme ha sede a San Jose in California.

Extreme Networks e il logo Extreme Networks sono marchi o marchi registrati di Extreme Networks, negli Stati Uniti e in altri Paesi. Gli altri marchi sono proprietà delle rispettive aziende.



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giovedì 9 maggio 2019

Mediobanca: i Pesenti fanno cassa, Itamobiliare ha venduto lo 0,32%.

Mediobanca: i Pesenti fanno cassa, Itamobiliare ha venduto lo 0,32%.

L'operazione è avvenuta nel primo trimestre


(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 09 mag - Nel primo trimestre di quest'anno Italmobiliare ha venduto lo 0,32% di Mediobanca (in tutto 2,9 milioni di azioni) cogliendo «l'opportunità del rialzo delle quotazioni per ridurre l'esposizione sul titolo» per un incasso stimato, alle quotazioni odierne, di oltre 26 milioni. Va ricordato che la holding della famiglia Pesenti, da fine 2018, aveva deciso di svincolare la propria quota in Piazzetta Cuccia che era pari allo 0,98% del capitale sociale, tenendosi dunque mani libere per una possibile valorizzazione, poi effettivamente avvenuta. Italmobiliare mantiene comunque una posizione nel Patto attraverso la partecipazione (14,3%) in FinPriv, titolare di una quota sindacata dell'1,62% di Mediobanca.

Carige: Maccarone, Fitd oggi solo osservatore, aspettiamo di sapere

Carige: Maccarone, Fitd oggi solo osservatore, aspettiamo di sapere

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 09 mag - Lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) «oggi è un osservatore» della vicenda Carige. «Stiamo aspettando di sapere, vedremo che cosa accadrà e poi valuteremo». Così il presidente del Fondo, Salvatore Maccarone, spiega a Radiocor la posizione del Fitd dopo il passo indietro a sorpresa di Blackrock, che ha rinunciato a presentare un'offerta per l'istituto ligure. La settimana scorsa il consiglio del Fondo aveva dato via libera alla conversione del bond da 313 milioni nell'ambito di un'operazione di salvataggio che aveva proprio in Blackrock il perno industriale. Il consiglio aveva inoltre convocato l'assemblea degli aderenti al Fondo per il 14 maggio, ma l'ordine del giorno appare ora superato dagli eventi. Fonti finanziarie sottolineano in ogni caso che per il Fondo sarebbe impraticabile procedere autonomamente con la conversione del bond, così come intervenire in Carige se non nell'ambito di una complessiva operazione industriale.


Cannabis: Consorzio, da chiusura negozi a rischio 10mila addetti e 1.500 aziende Il DG Zanda replica a Salvini: "Politici poco informati"

Cannabis: Consorzio, da chiusura negozi a rischio 10mila addetti e 1.500 aziende

Il DG Zanda replica a Salvini: "Politici poco informati"


(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 09 mag - Mille shop su tutto il territorio nazionale; 800 partite Iva agricole specializzate; 1.500 nuove aziende di trasformazione e distribuzione, diecimila addetti. E' il danno potenziale che scaturirebbe dalla chiusura dei negozi di canapa a basso contenuto di thc e derivati sulla quale si è impegnato il ministro degli Interni Matteo Salvini. I conti sono stati elaborati per Il Sole 24 Ore Radiocor dal Consorzio nazionale per la tutela della canapa industriale: "Il comparto della canapa industriale non ha nulla a che vedere con gli stupefacenti, o con gli aspetti ludici della cannabis. Le esternazioni di alcuni politici, poco informati, stanno arrecando danni incommensurabili al settore e minando il suo sviluppo", ha dichiarato Stefano Zanda, direttore generale del Consorzio. La legge per la promozione della filiera è entrata in vigore nel gennaio del 2017. Il volume d'affari calcolato dal Consorzio (che soltanto due mesi orsono è stato presentato alla Camera), è di 150 milioni di euro nel 2018 e per il 2021 si prevede un giro di affari su scala europea di 36 miliardi di euro, visto il crescente interesse da parte di vari settori tra cui farmaceutica, cosmesi, alimentare, packaging, edilizia, design. Sempre nel 2018 in Italia sono stati 2500 gli ettari coltivati a canapa e la previsione di chiudere l'anno con un raddoppio delle superfici. Salvini ha dichiarato di voler "chiudere ad uno a uno tutti i presunti negozi turistici di cannabis", e il mondo della canapa industriale è entrato in fibrillazione: "Prendiamo le distanze - ha aggiunto Zanda, interpellato da Radiocor - da eventuali comportamenti fuori legge di alcuni negozianti. Chiediamo però il massimo rispetto per il settore, composto da moltissimi professionisti ed aziende serie. Il Governo dovrebbe essere lungimirante e non perdere tempo per regolamentare il comparto, dando dignità e la stabilità necessaria alle imprese, per affrontare e attrarre gli investimenti necessari allo sviluppo".

martedì 7 maggio 2019

Thales Alenia Space e il Consorzio Maxar raggiungono una milestone significativa nella Costellazione di satelliti LEO di Telesat


Thales Alenia Space e il Consorzio Maxar raggiungono

una milestone significativa nella Costellazione di satelliti LEO di Telesat

 

Completamento del Sistema di Definizione e della fase di Risk Management

 

Roma, WESTMINSTER, Colo. – 7 Maggio 2019 - Thales Alenia Space, Joint Venture Thales (67%) e Leonardo (33%) e Maxar Technologies (NYSE: MAXR; TSX: MAXR), hanno completato una milestone importante per la costellazione LEO di Telesat.

 

Il consorzio sta significativamente avanzando nelle sue attività, dalla progettazione della parte low-risk per il completamento del sistema LEO, incluso il sistema di ottimizzazione, sviluppo dei requisiti, scambio ingegneristico e prototipazione tecnologica per una design finale avvincente per Telesat Leo, ai segmenti di terra e terminale utenti.

 

Come annunciato precedentemente, Telesat ha selezionato il consorzio Thales Alenia Space / Maxar Technologies, come uno dei due contractor per la fase di progettazione del sistema di comunicazione end-to-end,  inclusi satelliti, gateway, terminali utenti finali, centrali operative e rete di terra. A Gennaio, il consorzio guidato da Thales Alenia Space ha annunciato il  successo della System Requirements Review (SRR).

 

La progettazione dei satelliti di Telesat LEO, proposta dal consorzio Thales Alenia Space / Maxar, si basa sulla combinata e comprovata esperienza delle società congiunte, sulla loro  capacità industriale e su una struttura di fornitori solida nel campo dei sistemi satellitari per telecomunicazioni interamente integrati, inclusa la progettazione del payload dell'antenna, l'elaborazione a bordo, link inter-satellitari ottici e produzione di satelliti LEO. Il successo di questa milestone  è il risultato del lavoro congiunto ed efficiente dei team delle due compagnie commerciali.

 

"Insieme a Maxar, offriamo una solida expertise nella realizzazione di sistemi integrati, payload ad alte prestazioni, antenne avanzate e processori, nonché una esperienza di lunga data nella realizzazione di costellazioni di satelliti ad alta tecnologia -  ha dichiarato Martin Van Schaik, Vicepresidente Senior Vendite e Marketing di Thales Alenia Space – Considerando i successi di costellazioni sofisticate in orbita realizzate da Thales Alenia Space, confidiamo di permettere a Telesat LEO di fornire low-risk, prestazioni rivoluzionarie e accessibilità dedicata ai sevizi di telecomunicazioni nel mondo".

 

"L'acquisizione di questa milestone dimostra  il successo di Maxar in stretta collaborazione Thales Alenia Space e sottolinea i passi in avanti fatti nel nostro innovativo e design low-risk per la costellazione LEO  di  Telesat. Le nostre soluzioni, derivano dall' esperienza sia di Maxar che di Thales Alenia Space nella realizzazione di costellazioni LEOe includono anche le tecnologie avanzate derivanti dal business di MDA di Maxar – ha affermato Megan Fitzgerald, Maxar  Senior Vice President e General Manager of Space Solutions - "Da oltre 60 anni Maxar, Maxar aiuta a rispondere ai requisiti più sfidanti di  telecomunicazioni,  fornendo alcuni  dei più complessi e potenti sistemi di satelliti ad elevata capacità, costruendo  un mondo migliore e più connesso".

 

Le operazioni di DigitalGlobe, SSL e Radiant Solutions sono state unificate sotto il brand Maxar a Febbraio. MDA continua ad operare  come business indipendente  insieme all'organizzazione di  Maxar.



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venerdì 3 maggio 2019

EMERGE AMERICAS: MIAMI SCIENTIFIC ITALIAN COMMUNITY SIGLA ACCORDO CON VENTURE HIVE

EMERGE AMERICAS: MIAMI SCIENTIFIC ITALIAN COMMUNITY SIGLA ACCORDO CON VENTURE HIVE

La partnership "Venture Bridge Florida" offrirà in USA opportunità a start up e spin off italiane


Coaching, formazione, incubazione, incontri con aziende e potenziali investitori, servizi a sostegno della nuova imprenditoria per accompagnare le startup e gli spin off Made in Italy in un processo di sviluppo negli USA: è questo l'obiettivo del protocollo "Venture Bridge Florida" tra Miami Scientific Italian Community e Venture Hive, firmato oggi a Miami, in occasione di eMerge Americas, la principale manifestazione in USA e  America Latina focalizzata sulle nuove tecnologie.

"Innovazione e ricerca, trasformazione digitale, eccellenze universitarie, imprenditoriali e start-up innovative, sono fattori chiave che qualificano il tessuto formativo e produttivo Italiano e sui quali imprese e accademie opererano in sinergia per accrescere la competitività e la produttività del Made in Italy" ha dichiarato Fabio De Furia, Presidente della Miami Scientific Italian Community, in occasione della firma dell'accordo. 

"Le start up e gli spin off rappresentano il tessuto vitale del nostro paese e le azioni messe in campo dalle Istituzioni svolgono un ruolo determinante per lo sviluppo dell'intero ecosistema produttivo Italiano.  Perciò, è importante che le nuove iniziative imprenditoriali trovino un'ambiente favorevole per conquistare quote di mercato anche in campo internazionale e, grazie a questa piattaforma, noi li aiutiamo mettendo a disposizione dei percorsi mirati per l'ingresso in USA. Inoltre - conclude De Furia - Miami e la Florida sono un importante hub commerciale, tecnologico, logistico e finanziario per l'intero continente Americano e, in questo senso, la presenza a eMerge Americas rappresenta una grande occasione per incontrare i principali players del settore, promuovere nuovi prodotti e servizi verso i mercati e trovare partner per progetti di ricerca".

Venture Bridge Florida, un programma in partnership con Enterprise Florida la principale organizzazione di sviluppo economico per lo stato della Florida,  prevede un percorso di 12 settimane di inserimento nell'ecosistema del mercato statunitense basato su una piattaforma, Flitepath, con percorsi di formazione, attività di mentorship, servizi di incubazione e possibilità di effettuare incontri con imprenditori e investitori a fini commerciali o di investimento. 

Il programma aiuterà le aziende nella definizione delle azioni migliori in ambito commerciale, marketing, legale e delle risorse umane per un processo vincente di ingresso ed espansione nel mercato USA. Al progetto, sono chiamate le start up e spinoff che operano nei settori Life Science, Services & Industrial, Ict/Web/Digital, Clean Tech e Innovative Made in Italy.


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