La proposta italiana di porre fine all'Operazione Mare Nostrum di ricerca e soccorso nel Mediterraneo pone a rischio le vite di migliaia di migranti e rifugiati che tentano di raggiungere l'Europa, ha dichiarato oggi Amnesty International.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha proposto che Mare Nostrum, lanciata un anno fa e che ha salvato decine di migliaia di vite in mare, termini con l'inizio di Triton, la nuova Operazione di frontiera di Frontex, il 1° novembre.
"L'Operazione Triton di Frontex non inizia soddisfacendo le esigenze di migliaia di migranti e rifugiati, compresi quelli costretti a fuggire da guerre e persecuzioni in Medio Oriente e Africa. La proposta di sostituire Mare Nostrum potrebbe avere conseguenze catastrofiche e mortali nel Mediterraneo", ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.
"Triton è un'operazione di frontiera e non ha un mandato di ricerca e salvataggio. Opererà solo vicino alle acque italiane e non oltre, dove è più necessario. Anche Frontex ha affermato che Triton non ha le risorse necessarie per svolgere il lavoro di Mare Nostrum."
"L'Italia deve continuare l'Operazione Mare Nostrum finché ci sarà un'alternativa potenziata e sostenuta da altri paesi europei - e Triton non è certamente questa."
"Se l'Italia darà seguito a questa proposta, la prospettiva inquietante di 'Frontex plus' che si trasforma in 'Mare Nostrum minus' rischia di diventare una realtà."
La decisione di concludere l'Operazione di ricerca e soccorso Mare Nostrum sarà all'ordine del giorno di una prossima riunione del consiglio dei ministri italiano.
"Mare Nostrum non termini. Triton garantisca soccorso e salvataggio in mare al numero maggiore possibile di persone in fuga da persecuzione e conflitti" ha esortato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.
"Come già scritto al presidente del consiglio Matteo Renzi e al vicepresidente e ministro dell'Interno Angelino Alfano in merito all'annunciata chiusura dell'Operazione Mare nostrum" ha ribadito Rufini "qualunque operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo deve avere come priorità assoluta quella di proteggere le vite umane di coloro che si trovano in mare e di assicurare loro l'accesso alla protezione internazionale."
"Finché l'Unione europea non si impegna a disporre un'operazione collettiva sostenuta da tutti gli stati membri con risorse adeguate che eguagli o addirittura superi le azioni di Mare nostrum, l'Italia deve proseguire le sue operazioni di ricerca e soccorso per salvare vite umane in mare" – ha concluso Rufini. "La grande fortezza europea che erige barriere, l'Europa dei diritti che affoga vite alla deriva, deve porre le persone prima delle frontiere".
Roma, 17 ottobre 2014
Per maggiori informazioni sulla campagna Sos Europa e firmare l'appello:
http://www.amnesty.it/sos-europa
http://appelli.amnesty.it/sos-europa/
Il rapporto integrale "Vite alla deriva: rifugiati e migranti in pericolo nel Mediterraneo centrale", la sintesi in italiano e ulteriori risorse sono disponibili all'indirizzo:
www.amnesty.it/Un-anno-dopo-naufragi-di-lampedusa-numero-di-vite-perse-in-mare-aumenta-mentre-Europa-guarda-altra-parte
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