CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Cerca nel blog

martedì 28 ottobre 2014

Amnesty: "L'Ue agisca per prevenire e punire i crimini omofobici e transfobici"



In occasione della conferenza congiunta della presidenza italiana dell'Unione europea (Ue) e dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) sul contrasto alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, in programma oggi a Brussels, Amnesty International ha chiesto all'Ue e ai suoi stati membri di agire con urgenza per prevenire e punire i crimini omofobici e transfobici.

"La costante violenza quotidiana subita da persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti) in Europa è una grave e atroce forma di discriminazione" – ha dichiarato Nicolas J. Beger, direttore dell'ufficio europeo di Amnesty International. "Eppure, sia a livello europeo che nazionale, rileviamo un'acuta mancanza di standard idonei per contrastare la violenza omofobica e transfobica. Vi è urgente bisogno di azioni concrete da parte dell'Ue per proteggere in modo adeguato le vittime e punire i responsabili di tali reati".

Per combattere a fondo i crimini omofobici e transfobici e fornire giustizia alle vittime, il motivo discriminatorio dev'essere riconosciuto e contrastato da un'apposita legislazione nazionale.

In diversi stati europei, tuttavia, spicca l'assenza di leggi che includano espressamente l'orientamento sessuale e l'identità di genere tra i motivi per cui vengono perpetrati i crimini d'odio.

Questo è anche il caso dell'Italia, dove la legge antidiscriminazione prevede pene aggravate per crimini di odio basati su etnia, razza, nazionalità, lingua o religione, ma non tratta allo stesso modo quelli motivati da finalità di discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere. Pertanto, questi motivi non sono attualmente tenuti in considerazione nella raccolta delle denunce, nelle indagini o nei procedimenti giudiziari riguardanti i crimini d'odio.

Un disegno di legge che mira a estendere l'applicazione della suddetta aggravante ai reati motivati da omofobia e transfobia è stato approvato, non senza polemiche e punti deboli, alla Camera, ma da oltre un anno ormai risulta bloccato al Senato.
 
"Troppo spesso, le autorità nazionali degli stati membri fanno poco o nulla per riconoscere fino in fondo, indagare e punire i motivi di odio che causano attacchi e discriminazione nei confronti delle persone Lgbti. L'Ue deve rafforzare rapidamente i suoi standard in materia di crimini d'odio. Questo è fondamentale per assicurare che ogni motivo discriminatorio sia adeguatamente preso in considerazione in tutto il territorio dell'Ue" – ha sottolineato Beger.

Amnesty International chiede alla Commissione europea di proporre nuovi standard per contrastare la violenza discriminatoria per tutti i motivi, compresi l'orientamento sessuale e l'identità di genere, e agli stati membri di sostenere questa iniziativa.

Tra i casi verificatisi negli ultimi anni nell'Ue vi è quello di Mihail Stoyanov, uno studente 25enne di medicina, aggredito brutalmente e poi ucciso il 30 settembre 2008 in un parco di Sofia, la capitale della Bulgaria. A distanza di sei anni, il suo omicidio deve ancora essere riconosciuto come crimine d'odio, nella sua forma più violenta. Sebbene le indagini abbiano chiaramente rivelato il movente omofobico dell'omicidio e che gli aggressori avessero manifestato l'intento di "ripulire il parco dagli omosessuali", la procura si è limitata a parlare di teppismo e il movente omofobico non è stato menzionato nell'atto d'accusa.

"L'Ue e i suoi stati membri hanno il dovere, rispetto a Mihail e a tutte le altre vittime di crimini d'odio, di ammettere il vero motivo di tali crimini. Solo allora, l'Ue potrà progredire verso la giustizia per le vittime e porre fine a questi efferati crimini una volta per sempre" – ha concluso Beger.

Nessun commento:

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *