"E' necessario porre fine alla spirale di violenza che sta investendo Gaza e il sud di Israele, prima che i civili e soprattutto bambini innocenti perdano la vita". Questo l'appello di Save the Children, l'Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.
Secondo le testimonianze raccolte dagli operatori di Save the Children nelle zone colpite dagli attacchi, in particolare nel contatto con le famiglie, i bambini sono terrorizzati e non ci sono luoghi sicuri dove ci si possa rifugiare dalle bombe che continuano a cadere nelle operazioni israeliane. Stessa situazione anche in Israele, dove le famiglie e i bambini stanno vivendo nella paura dei missili che vengono lanciati indiscriminatamente da Gaza.
"Sono sempre i bambini, inevitabilmente, a subire le conseguenze peggiori dei conflitti armati", afferma David Hassell, Co-direttore di Save the Children nei Territori Occupati in Palestina. "L'uso di armi esplosive in aree popolate da civili uccide i bambini e distrugge infrastrutture vitali. Il diritto internazionale parla chiaro e proibisce attacchi indiscriminati. I bambini israeliani e palestinesi hanno il diritto di essere liberati dalla paura di vivere costantemente sotto il fuoco".
Save the Children è preoccupata dal progressivo esaurimento delle scorte essenziali di cibo, medicinali e carburante nell'enclave palestinese, poiché nel corso degli ultimi 7 anni, anche in condizioni di non conflitto aperto, si sono già verificate situazioni di carenza grave, con un forte impatto sulla popolazione.
"La soluzione a questo conflitto può essere solo diplomatica," conclude David Hassell. "Save the Children invita le parti a fermare la violenza, ristabilire un cessate il fuoco e ad accettare misure a lungo termine che permettano ai civili innocenti su entrambi i fronti di vivere senza la paura per la sopravvivenza, che per troppo tempo ha dominato le loro vite."
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