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venerdì 5 giugno 2015

Panico: paura di vivere, fobie e agorafobia

Iniziamo subito l'articolo con un piccolo elenco di manuali

  • Panico e fobie. Le risposte a tutti i dubbi, di Vittorio Cei;
  • Uscire dal panico. Ansia, fobie, attacchi di panico. Nuove strategie nella gestione della cura, di Nicola Ghezzani;
  • Panico, ossessione e fobie: psicobiologia dell'ansia. Dalle origini del comportamento ai rapporti familiari, di Giulio Meldolesi;
  • Civiltà e disagio. Forme contemporanee della psicopatologia, di Massimo Recalcati;
  • Attacchi di panico, di Vincenzo di Giulio;
  • Amico, sono qui! Ansia e Panico: oltre il limite del pensiero, di Angelo Barone;
  • Disturbo di panico e agorafobia. Manuale per chi soffre del disturbo, di Pierluigi Morosini, Daniele Piacentini, Daniela Leveni;

In cosa consiste il panico?
Dai titoli appena elencati, è quindi chiaro che l'argomento dell'articolo è il panico. Il termine deriva dal gredo e vuol dire che si riferisce al Dio Pan, simbolo della natura e dell'universo, anima e fermento di ogni creazione. Significato etimologico a parte, in cosa consiste il panico?
Trattasi di una forte paura o terrore improvviso, slegato dalla logica e dalla ragione, che scatta di fronte ad un pericolo reale o presunto, portando il soggetto a compiere atti avventati o inconsulti.
Gli attacchi di panico rientrano di diritto nella classe di disturbi d'ansia ed esordiscono nella tarda adolescenza (o nella prima età adulta). Il disturbo colpisce soprattutto le donne.

Quali sono i sintomi di un attacco di panico?



Gli attacchi di panico rappresentano un disturbo ben noto a ricercatori e clinici di tutto il mondo. Del resto stiamo riferendoci ad uno dei malesseri più diffusi di sempre (solo in Italia ne soffrono 10 milioni di persone); sebbene spiacevole, il disturbo in questione non è da considerarsi pericoloso.
Ma il panico non si limita a forti paura o a sensazioni slegate dalla riflessione. Il panico si caratterizza soprattutto per l'insorgenza improvvisa di svariati sintomi, tra cui:
  • Dolore o fastidio al petto;
  • Sensazione di soffocamento;
  • Respiro corto o sensazione di asfissia (o iperventilazione); 
  • Sensazioni di sbandamento, di instabilità, di svenimento;
  • Tremori e grandi scosse alle braccia;
  • Palpitazioni o tachicardia sempre più forte;
  • Paura di morire;
  • Sudorazione;
  • Sensazioni di torpore o di formicolio;
  • Paura di impazzire o di perdere il controllo;
  • Nausea o disturbi addominali;
  • Sensazioni di irrealtà, di stranezza, di distacco dall’ambiente;
  • Vampate o brividi;
  • Principio di parestesia agli arti;

I sintomi appena elencati raggiungono solitamente il culmine nell'arco di 10 minuti, 20 al massimo, per poi svanire completamente. Non resta alcuna traccia dell'attacco, se non l'inifnita paura di subirne uno nuovo.

A proposito di attacchi...



Va detto che in condizioni di estremo pericolo, a chiunque può capitare di lasciarsi prendere dal panico, ma ciò non basta per poter avanzare determinate diagnosi. Anzi, vi sono casi in cui eventuali attacchi non vengono nemmeno riconosciuti, e pertanto neanche curati. Per questo motivo, buona parte delle persone guarsisce senza ricorrere ad una vera e propria terapia specifica. Che si tratti di un attacco singolo o ricorrente, è sempre bene rivolgersi ad uno specialista che prima di decretare la diagnosi, terrà conto di criteri come:
  • La presenza o l'assenza dell'agorafobia (altro noto disturbo d'ansia);
  • Gli attacchi di panico non devono essere causati dagli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale (ad esempio, l'ipertiroidismo);

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