L’organizzazione per i diritti umani ha auspicato che la trasformazione dell’articolo 10 bis in illecito amministrativo sia realizzata dal governo ampiamente prima dei 18 mesi previsti.
Sin dalla sua adozione con il “pacchetto sicurezza” del 2009, Amnesty International aveva ritenuto che il reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato” fosse incompatibile con gli obblighi internazionali dell’Italia in materia di diritti umani.
Pur considerando quindi il voto del parlamento un importante passo avanti, l’organizzazione ha espresso rammarico per il fatto che il testo approvato oggi faccia salva la rilevanza penale in caso di violazione di eventuali provvedimenti amministrativi.
Una ricerca condotta da Amnesty International, i cui risultati sono stati pubblicati nel dicembre 2012, aveva dimostrato come la criminalizzazione dell’immigrazione irregolare creasse ostacoli all’accesso alla giustizia da parte dei migranti irregolari, anche in caso di violazioni dei diritti umani, rendendoli piu’ vulnerabili allo sfruttamento lavorativo.
L’organizzazione aveva incluso l’abrogazione del reato tra le sue raccomandazioni a tutte le forze politiche, formulate prima delle ultime elezioni parlamentari. Cento degli attuali deputati e senatori si erano detti favorevoli a tale richiesta.
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