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giovedì 23 aprile 2015

Malaria: ogni settimana in Africa muoiono oltre 8 mila bambini. AMREF: il diritto alla salute e' di tutti, basta morti evitabili

Giornata Mondiale  per la Lotta alla Malaria (25 aprile)

"SANO È SALVO"

OGNI SETTIMANA IN AFRICA OLTRE 8 MILA BAMBINI MUOIONO DI MALARIA,
AMREF: IL DIRITTO ALLA SALUTE E' DI TUTTI, BASTA MORTI EVITABILI
Una malattia, così facilmente prevenibile e curabile, fa ancora quasi 600 mila morti nel mondo, soprattutto tra bambini e donne. 

Quasi tutti in Africa. Il 25 aprile – Giornata Mondiale  per la Lotta alla Malaria - è l'occasione per ricordare i numeri drammatici della malattia. 

Amref, impegnata da quasi 60 anni nelle comunità africane ribadisce che un mondo salvo, passa anche dall'eliminazione della malaria. 


Una malattia facilmente prevenibile che ancora oggi fa quasi 600 mila vittime nel mondo, soprattutto fra i bambini al di sotto dei 5 anni -circa il 78% del numero totale di decessi – e il 97% dei quali in Africa

È la malaria, di cui il 25 aprile ricorre la Giornata Mondiale, la sezione italiana di Amref Health Africa richiama all'impegno contro la malattia i Governi e la società civile. Incoraggianti i risultati ottenuti negli ultimi anni, ma non bastano se ancora ogni settimana sono oltre 8 mila i bimbi che muoiono, un numero poco inferiore ai morti causati in totale dall'ultima epidemia di Ebola.

La lotta contro la malaria in Africa sub-sahariana – dove Amref opera da quasi 60 anni - è prioritaria: i Paesi sono caratterizzati da alti livelli di trasmissione e diffusa resistenza agli insetticidi. I gruppi più vulnerabili sono i bambini, le donne incinte e le persone con HIV/AIDS. In gravidanza la malaria può causare aborto spontaneo, scarso peso alla nascita, un più elevato rischio di trasmissione dell'infezione da HIV ai figli - per effetto di infezione della placenta - nonché la morte materna. 

La lotta alla malaria è uno dei tasselli della campagna nazionale per il diritto alla salute "Sano è salvo", perchè la salute è la strada per lo sviluppo globale. Una strada che porta all'abbassamento dei tassi di mortalità e di diffusione delle malattie infettive, insieme alla crescita economica.

"Non è possibile immaginare un mondo sano finché in Africa, e ovunque nel mondo, resteranno ancora enormi sacche di povertà e malattia - dichiara Guglielmo Micucci, Direttore della sezione italiana di Amref Health Africa - Amref si impegna in Africa come in Italia, perché i diritti (alle cure, all'istruzione, all'acqua pulita) non siano una questione di confini o latitudini ma un bene globalmente esercitato. Solo facendo diventare anche in Africa malattie come la malaria un ricordo di un lontano passato -così come è oggi per noi in Europa- possiamo creare le condizioni per dare alle popolazioni più emarginate dalla povertà possibilità di crescita e stabilità. Oggi più che mai dopo le tragedie delle morti nel Mediterraneo dei migranti in fuga da guerre e povertà, dobbiamo garantire a tutti salute e vita dignitosa perchè la salute è di tutti. Un mondo sano è un mondo salvo".

Nonostante i progressi - il tasso di mortalità tra i bambini in Africa è sceso del 58% dal 2000 – la malaria continua ad avere effetti devastanti sulla salute delle persone in tutto il mondo. Nel solo 2013, si stima che abbia causato 584.000 morti. La triste realtà è che la maggior parte di queste morti sono evitabili, considerando che la malattia è sia prevenibile che curabile. 

Il trattamento preventivo contro la malaria in gravidanza (IPTp) è un intervento altamente efficace, che permetterebbe di salvare molte vite sia di madri che di bambini. Eppure la sua copertura è bassa: circa 15 delle 35 milioni di donne incinte in Africa sub-sahariana non ha ricevuto una singola dose di trattamento preventivo (IPTp) nel 2013. Se la copertura di questo intervento si allargasse molte madri e neonati sarebbero salvi.

La prevenzione della malaria presso le comunità povere, vulnerabili e remote in Africa è una priorità per Amref. Lavorando con le comunità locali e i sistemi sanitari locali, Amref aiuta le persone vulnerabili a comprendere le cause della malaria, i suoi segni e sintomi, ad avere accesso ai servizi di diagnosi precoce e a trattamenti efficaci, a  ridurre il rischio attraverso la distribuzione di zanzariere impregnate a lunga durata e di farmaci anti-malaria, in particolare per le donne incinte e bambini.

Per combattere efficacemente la malattia sono necessari sistemi di sorveglianza forti per consentire una risposta tempestiva ed efficace, per evitare focolai e ricadute, e tenere traccia dei progressi. Un vaccino sarebbe una grande conquista nel lungo cammino della lotta contro la malaria. Da qui la necessità di accelerare per ottenerne uno. 

Alcuni Paesi endemicamente afflitti dalla malaria hanno aumentato le misure di prevenzione e di controllo, riducendo drasticamente il peso della malattia. Entro il  2030 si rilancia una nuova sfida: eliminare la malaria in altri 35 Paesi del mondo.

Solo nel 2013 l'aiuto di Amref - la più grande organizzazione non profit ad occuparsi di salute in Africa - ha raggiunto oltre 10 milioni 700 persone in Africa, tra queste oltre 8milioni e 700 erano donne e bambini. Sono oltre 2,5 milioni le persone che fino al 2019 beneficeranno dei programmi di salute materno infantile in Etiopia, Kenya, Sud Sudan e Mozambico. 

Molto ancora c'è da fare, se ogni giorno nel mondo muoiono 800 donne per parto e gravidanza, di cui la metà in Africa. Il sostegno alla salute sessuale e riproduttiva delle donne che vivono in contesti di povertà e bisogno sarà uno dei temi portanti della campagna, nei Paesi africani e nelle periferie più disagiate in Italia, senza distinzioni e differenze. 

La campagna "Sano è salvo" può essere sostenuta sui canali di donazione Amref visitando il sito www.amref.it

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