CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta social. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta social. Mostra tutti i post

martedì 4 giugno 2019

Web marketing. Al via la nuova piattaforma DigitalPR.online




DigitalPR.online Marketplace di Digital Pr


DigitalPr.online: Articoli e comunicati diffusi in un click


Scrivere un buon articolo o un comunicato è solo l'inizio.
Riuscire a farlo leggere al maggior numero di persone in target è la vera sfida.

Ed è in questa fase di ogni campagna di Article marketing che DigitalPr.online si va ad innestare.
La piattaforma offre una ampia gamma di siti generalisti e verticali, un folto gruppo di Profili e pagine social, che consentono di diffondere in modo semplice e veloce articoli e comunicati.

Le PR non sono mai state così semplici.
Che si abbia già il testo o che lo si voglia far realizzare, tramite DigitalPr.online si ottengono preventivi e offerte in meno di 2 ore.

Prima di attivare una campagna è possibile filtrare i publishers per:
- Numero di visite mensili
- Parametri di popolarità del sito
- Dati socio demo delle audience
- Numero di Followers
- Livello di Engagement

La qualità dei Siti e dei Publishers viene garantita da un controllo da parte degli specialisti di DigitalPr.online, che si occupano anche di garantire che il contenuto sia pubblicato come da accordi e resti visibile come stabilito.

Lavorano con noi Agenzie Seo, Agenzie di DigitalPr, Agenzie Stampa, Media Agency, Brand .

Iscriviti come Publisher e inserisci i tuoi siti : Publisher
Iscriviti come Advertiser e scegli i siti per Digital PR: Advertiser


sabato 30 dicembre 2017

Top Brands: le migliori performance dei brand di Telco

 

Top Brands: le migliori performance dei brand di Telco

La Top Brands, forte del nuovo tool di Social Analytics, ha analizzato le performance complessive dei profili dei brand del settore Telco sui social. 

Al primo posto troviamo Wind, seguito da Tim, Vodafone, Fastweb e Tre Italia.


Top Brands, la classifica dei migliori brand sui social media realizzata da Blogmeter, torna con un'importante novità: per la prima volta l'analisi è stata effettuata utilizzando il nuovo tool di Social Analytics che sarà disponibile dal 2018. 

Un tool totalmente cambiato sia nell'interfaccia grafica che nelle funzionalità, che ha permesso di inserire anche il canale YouTube dei profili presi in esame. 

Facendo leva su questo nuovo tool, Blogmeter ha analizzato le performance complessive dei profili dei brand del settore telecomunicazioni su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube, un'analisi multicanale che garantisce una visione olistica dei social presi in esame. 

Entrando nel dettaglio la Top Brands ha misurato tutte le pagine ufficiali dei brand di telecomunicazioni che si rivolgono esclusivamente al mercato italiano, escludendo le pagine dedicate a servizi o offerte specifiche e ai profili dedicati al customer care. La classifica ha preso in considerazione la metrica del total engagement relativa al mese di novembre.

Wind domina con il maggior numero di interazioni, soprattutto grazie a Facebook

Vediamo dunque che al primo posto del rating si trova Wind con un engagement totale pari a 27.700. A trainare questo risultato è Facebook che si aggiudica il 97,8% delle interazioni totali, seguono Twitter con l'1,5% e YouTube con lo 0,8%. 

Instagram è invece il grande assente e questo significa che Wind è l'unico tra i primi cinque brand in classifica a non utilizzare questo canale. 

Dal canto suo Wind porta a casa il post che in assoluto raccoglie più reaction grazie ad un contenuto call to action che invita gli utenti a votare, tramite le reaction, l'assistente virtuale preferito. 

In classifica seguono Tim e Vodafone

Tim si posiziona al secondo posto raggiungendo 18.000 interazioni complessive. Anche per Tim è Facebook il canale più ingaggiante che ottiene l'83,5% di interazioni totali. Instagram ottiene invece  l'8,2% di interazioni grazie ad un piano editoriale dedicato anche al #TimDucati ad #Eicma. 

Anche se YouTube sembra essere in termini di interazioni il fanalino di coda, il video dedicato all'offerta per Internet Fibra+, probabilmente supportato da forme di sponsorizzazione, ottiene 1,1 milioni di visualizzazioni conquistando il podio come contenuto più visualizzato su YouTube.  

Vodafone si attesta invece in terza posizione toccando 16.400 interazioni totali tra i quattro canali social. Anche in questo caso Facebook domina con il 72,9% mentre Twitter il 16,5% conquistandosi la quota più alta nel panel in analisi. 

Tra i contenuti più ingaggianti ritroviamo dei post dedicati all'iniziativa Happy Friday. Facebook è invece il canale di punta per quanto riguarda il quarto brand classificato, Fastweb, garantendo il 90,5% del total engagement. 

Seguono  Twitter con il 5,6% e Instagram con il 4% per un totale di 15.600 interazioni complessive nel mese di novembre.  A conquistare sono i contenuti dedicati alla nuova campagna #Nientecomeprima.  

Infine al quinto ed ultimo posto della classifica troviamo Tre Italia, che nei quattro canali social genera un totale di 10.500 interazioni, di cui più della metà derivanti da Facebook. 

Segue Instagram che contribuisce all'engagement totale con ben il 33,5% delle interazioni. 

All'interno del panel analizzato, Fastweb risulta il Brand che ha investito maggiormente nel canale fotografico pubblicando diversi contenuti generati dagli utenti con tag #Ambassador3.


Blogmeter, fondata nel 2007, è azienda leader nella social media intelligence, specializzata nel fornire soluzioni di social media monitoring e analytics ad agenzie e aziende. 

Blogmeter offre un'ampia gamma di strumenti per monitorare e analizzare le conversazioni e le interazioni sui social media: Social Listening: per scoprire cosa viene detto online su brand, prodotti, servizi e personaggi pubblici; Social Analytics: per misurare le performance dei profili aziendali su Facebook e Twitter, scoprire influencer e identificare i post più engaging; SocialTVmeter: per misurare le conversazioni su show televisivi e relativi episodi, ospiti e conduttori, su Facebook e Twitter. 
Social Bullguard: per gestire e misurare il social customer care e la comunicazione su Twitter e Facebook.



venerdì 8 dicembre 2017

I nuovi consumatori digitali: dallo Sherlock Digitale al Tradizionalista e-Informato - Ricerca Netcomm e MagNews


"Il Consumatore Digitale allo Specchio": una nuova chiave di lettura sui consumatori digitali italiani e i loro percorsi di acquisto attraverso una ricerca di Netcomm in collaborazione con MagNews
Dal Tradizionalista e-Informato al Conservatore Irremovibile, passando per gli Influenzabili e gli Informivori, fino agli "Sherlock" Digitali, Fast Shopper, Look Maniac, Friend Follower: i diversi volti del consumatore digitale

Non esiste più un'unica tipologia di acquirente digitale o tradizionale; i consumatori di oggi hanno voglia di vivere esperienze di acquisto uniche e personalizzate dove online e offline si intrecciano.
Dall'unione di touchpoint, trigger e canali di acquisto emergono 8 profili di consumatori, ognuno con il proprio customer journey omnicanale. 
La comunicazione diretta tra gli strumenti più efficaci per creare relazioni uniche.
Milano, 8 dicembre 2017 – Come sono oggi i consumatori? Che percorsi di acquisto intraprendono? Come utilizzano gli strumenti online e offline messi a disposizione dalle aziende? 

Ha indagato queste tematiche la ricerca intitolata "Il consumatore digitale allo specchio", condotta da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, in collaborazione con Diennea MagNews, azienda socia del Consorzio e leader in Italia da oltre 15 anni nel digital direct marketing.

La ricerca si è posta l'obiettivo di individuare il profilo del nuovo consumatore digitale e di tracciare il suo customer journey in ottica omnicanale, attraverso un'analisi incrociata di caratteristiche socio-demografiche, comportamenti di acquisto e livello di interazione con i diversi strumenti di relazione tra l'azienda e l'acquirente, provenienti sia dal contesto digitale che da quello fisico.

La survey è stata condotta su un campione rappresentativo di 29,8 milioni di internauti italiani (uomini e donne di almeno 18 anni di età che risiedono su tutto il territorio nazionale) composto da circa 2.000  individui che hanno acquistato online o offline nei sei mesi precedenti al periodo di somministrazione della ricerca almeno una delle cinque categorie di prodotto oggetto dell'analisi: Abbigliamento, scarpe e accessori; Elettronica di consumo; Bellezza e cosmesi, Salute e benessere, Arredamento e Home Living.

Il 70% degli intervistati sono risultati essere e-shopper, mentre il restante 30% acquirenti "analogici".

Gli internauti italiani sono stati segmentati attraverso tre dimensioni relative al percorso di orientamento di acquisto: i touchpoint che hanno composto l'esperienza di shopping, gli eventi ('trigger') che hanno portato alla finalizzazione dell'acquisto, il canale in cui è stato effettuato l'acquisto (online e offline). 
Ogni consumatore, approcciando in maniera diversa queste tre variabili chiave, crea la sua personale esperienza di acquisto, dove il contesto online e offline si intrecciano sempre più.
Il processo di informazione prima dell'acquisto, i "touchpoint": motori di ricerca, comparatori, forum e social, amici, conoscenti e vetrine


Nel percorso d'acquisto il primo strumento d'informazione per i consumatori è il motore di ricerca seguito dai siti comparatori, dalle recensioni sui forum e social. Al di fuori dell'online, il processo di orientamento all'acquisto si avvale della raccolta delle opinioni di amici e conoscenti e viene influenzato delle vetrine dei negozi. Tutti questi elementi sono i cosiddetti punti di contatto, ovvero i "touchpoint" tra l'azienda e il consumatore.

I touchpoint attivati prima di procedere a un acquisto online sono superiori a quelli impiegati per l'offline, rispettivamente 1,6 contro 1,3.

Ogni categoria di prodotto ha un touchpoint elettivo, in grado di orientare lo shopping sia on che offline: le vetrine di negozi fisici o siti dei brand per l'Abbigliamento, accessori e scarpe; i motori di ricerca, i comparatori e le review online per l'Elettronica di consumo; i comparatori, i siti e-commerce e la pubblicità, tradizionale e online per l'Arredamento & Home Living; le newsletter, i cataloghi via email, le official brand page sui social, la pubblicità sia online che sui giornali, le riviste e i video dei prodotti sono particolarmente efficaci per gli acquisti di prodotti di Bellezza e cosmesi, mentre i motori di ricerca, le adv online e i pareri di amici lo sono per la Salute e il benessere.

Nonostante quasi tutti i cluster di consumatori abbiano un approccio ominicanale al brand, se si analizza il canale di acquisto utilizzato, online o offline, risulta significativa la differenza tra i touchpoint, che sono più orientati verso il digital nel caso di acquisti online e verso l'offline invece per chi compra in store.

Quali elementi stimolano la finalizzazione l'acquisto? La comunicazione diretta è tra i trigger
più rilevanti

Ci sono dei fattori che spingono all'acquisto vero e proprio, ponendo così fine alla fase informativa pre-shopping. Il 70% degli acquisti online e offline analizzato viene innescato da un trigger, cioè un evento specifico che scatena la decisione di acquisto.

Nel complesso il trigger più rilevante è la comunicazione diretta da parte dei brand: il 27% degli acquisti è infatti stimolato da email, SMS, notifica push che informano di promozioni oppure della disponibilità di un prodotto di interesse. Questo strumento ha un peso molto rilevante in particolare negli acquisti di arredamento (30%), di abbigliamento (24%) e di prodotti di bellezza (24%).

La ricezione di un messaggio è il trigger più efficace per attivare gli acquisti online (29%) e il secondo per quelli offline (14%), mentre la visita in negozio è il primo per lo shopping offline. La comunicazione basata sugli interessi degli utenti, possibile attraverso la marketing automation, è il primo canale per il ri-acquisto.
Canale di acquisto, touchpoint e trigger: le 8 categorie di consumatori tra gli internauti italiani
Attraverso la ricerca, sono stati individuati 8 tipologie di consumatori, caratterizzate da specifici comportamenti di shopping e di relazione con il brand. La segmentazione è stata sviluppata sulla base di tre dimensioni: il canale utilizzato (online o offline), i touchpoint attivati e considerati rilevanti nella decisione di acquisto e gli eventi (trigger di attivazione) che hanno convinto il consumatore ad acquistare un determinato prodotto in un preciso momento.

3 cluster degli 8 identificati sono composti da acquirenti solo offline: il Tradizionalista e-Informato, il Conservatore Irremovibile e l'Influenzabile. Gli altri 5 invece acquistano online più o meno abitualmente e sono: l'Informivoro, lo "Sherlock" digitale (i due cluster con la frequenza di acquisto più elevata), il Fast Shopper, il Look Maniac e il Friend Follower.

Il segmento dei Fast Shopper è il più ampio (31,8%), ma si caratterizza per una spesa media semestrale inferiore agli altri cluster. Il Tradizionalista e-Informato, l'Informivoro e il Friend Follower rappresentano il 27% della popolazione, ma generano il 66% del valore degli acquisti. 

Il Tradizionalista e-Informato (9,9%)
Over 65, alto spendente, acquista offline ma si informa online, perché riconosce le fonti digitali come strumenti utili per reperire informazioni. Utilizza quindi con disinvoltura i touchpoint digitali per orientarsi nei suoi acquisti offline. Rappresenta il cluster con la spesa media più elevata (+130% rispetto alla media).

"L'online è fondamentale: mi serve per i miei acquisti, per lo più tradizionali"

Il Conservatore Irremovibile (12,7%)
Prevalentemente donna, over 55. È la categoria che ha meno confidenza con il digitale e si caratterizza per avere la spesa media più bassa (-72% rispetto alla media). Acquista solo in negozio, mai online. L'acquisto non è quasi mai preceduto da un processo di orientamento e informazione ed è immune agli stimoli "push"; considera rilevante solo il parere dei commessi in negozio.

"Quando mi serve qualcosa vado in negozio e l'acquisto"

L'Influenzabile (7,2%)
È un cluster variegato, con maggiore concentrazione di donne, sotto i 25 o sopra i 65 anni. Poco digital confident, ma con grande familiarità nell'uso del mobile. Meno fidelizzato a un brand o a un prodotto, compra prevalentemente offline, ma è "digitalizzabile". La spesa media è bassa (-47%).

"Dell'online non mi fido troppo, preferisco lo shopping alla vecchia maniera"

L'Informivoro (5,7%)
I più evoluti digitalmente, sono maggiormente uomini, under 30. Comprano online e spesso attraverso le App. Sono alto spendenti (+85% rispetto alla media) ma scarsamente fidelizzati ai brand e molto sensibili alle offerte e ai trigger di ogni genere. Hanno un percorso di acquisto molto lungo.

"Prima di fare un acquisto devo essere sicuro al 100% che sia il prodotto giusto per me"

Il Fast Shopper (31,8%)
Soprattutto donne, con un'età media compresa tra i 35 e 54 anni. Comprano online: per loro l'acquisto è la risposta a un bisogno e per questo sono poco influenzate dai trigger. Sono razionali e hanno un ricambio di prodotti elevato. Usano la tecnologia, ma non in modo avanzato. La spesa media è bassa (-44%).

"Quando mi serve qualcosa vado online e l'acquisto"

Lo "Sherlock" Digitale (11,7%)
Uomini, under 30, molto digital e social confident. Comprano online e via App. La loro categoria di prodotto preferita è l'Elettronica di consumo e difficilmente riacquistano lo stesso prodotto. Sono molto influenzati dai comparatori e dalle recensioni. La spesa è elevata (+25% rispetto alla media). Come per gli Informivori, il loro customer journey è molto articolato.

"Mi preparo all'acquisto studiando le informazioni che trovo in rete"

Il Look Maniac (9,4%)
Donne, under 24, con una buona confidenza con le tecnologie digitali e molto attive sui social (Snapchat, Youtube e Pinterest). Sono molto attente a quello che dicono i social e gli influencer, danno importanza ai consigli di amici e conoscenti, non trascurano le vetrine dei negozi: cercano ispirazione e sicurezza, vogliono acquistare i prodotti più cool secondo i trend del momento.
Comprano online, principalmente abbigliamento e arredamento. Sono abbastanza fedeli ai brand e la loro spesa è leggermente inferiore alla media (-20%).

"Prima di comprare devo essere certa che il prodotto soddisferà i miei gusti e quelli delle persone a cui tengo"

Il Friend Follower (11,6%)
Decidono cosa acquistare basandosi sui consigli di amici e conoscenti. Se vanno in negozio prestano molta attenzione alle opinioni degli addetti alle vendite. Sono principalmente uomini, tra i 55 e i 64 anni. Comprano online, non hanno un brand preferito e sono poco fedeli. La spesa è superiore alla media (+33%).

"Mi informo online, ma poi alla fine è decisivo il parere dei miei conoscenti" 

Il consumatore analogico: tra abitudini radicate e voglia di sperimentare

La ricerca evidenzia che i consumatori che non hanno mai acquistato online o non lo hanno fatto negli ultimi 6 mesi rappresentano il 30% del campione; tuttavia, anche se in modi differenti, utilizzano il digital nel percorso di orientamento all'acquisto.

Il motivo principale per chi non ha mai acquistato online, nel 27% dei casi, è l'impossibilità di vedere e toccare quello che stanno comprando; segue chi preferisce un'esperienza di acquisto tradizionale o non ne ha mai avuto occasione.

L'inibizione ad approcciarsi al digitale è dovuta anche ad altri fattori quali la fiducia nel comunicare i propri dati e la perplessità sui metodi di pagamento e consegna. Tuttavia, tra quelli che sono totalmente estranei all'e-commerce, emerge una propensione al contesto digitale. Il 36,6% di coloro non hanno mai acquistato online ha infatti delegato qualcuno a compiere un acquisto per conto proprio. Il 50,6% poi, se avesse la possibilità di pagare il prodotto acquistato online al momento della consegna o del ritiro, inizierebbe a comprare in rete. In questo caso, il 56,7% preferirebbe pagare in contanti, seguito da carta prepagata (44,6%).

"Il digitale sta giocando un ruolo determinante nell'evoluzione dei comportamenti di consumo evidenziati in questa ricerca" dichiara Roberto Liscia, Presidente Netcomm. "Crea nuove forme di interazione tra l'azienda e il brand, più immediate e ingaggianti attraverso strumenti sempre più efficaci, offrendo poi nuove modalità di shopping altamente funzionali ed esperienziali. Per i consumatori analogici, che vorrebbero avvicinarsi all'online ma non hanno padronanza di questo contesto, le aziende devono supportarli a migliorare le proprie competenze verso tutti gli strumenti digitali, dalle modalità di dialogo alle forme di pagamento."

"Se il 70% degli acquisti è guidato da un trigger, le aziende possono fare molto per supportare le scelte dei consumatori. 3 acquisti su 10 sono guidati da una comunicazione diretta, cioè una email o un sms inviati dall'azienda per comunicare una promozione o la disponibilità di un prodotto. In generale, questa ricerca permette a noi aziende di analizzare il consumatore da un punto di vista diverso e attuare strategie specifiche per relazionarci con lui" dichiara Florida Farruku, General Manager Diennea-MagNews.

In conclusione, il consumatore digitale allo specchio riflette un'immagine estremamente articolata di comportamenti e di approcci allo shopping. Non esiste né una tipologia di consumatore digitale, né di acquirente tradizionale ma una pluralità di profili fortemente differenziati accomunati dal desiderio di vivere esperienze di acquisto uniche e appaganti

I brand devono quindi utilizzare tutti i dati e le tecnologie a loro disposizione per comprendere i bisogni dei loro consumatori e fidelizzarli. L'omnicanalità deve diventare l'elemento centrale delle strategie di sviluppo: solo così le imprese potranno rispondere alle esigenze di ogni consumatore, dialogando con i giusti strumenti in ogni fase del processo di acquisto e creando quell'esperienza di shopping unica tanto cercata dal nuovo consumatore.



--
www.CorrieredelWeb.it

martedì 7 novembre 2017

Comunicazione e marketing: Ferretti punta su un innovativo piano di comunicazione integrata per supportare gli obiettivi di espansione


Ferretti punta su un innovativo piano di comunicazione integrata per supportare gli obiettivi di espansione


La progettazione di una nuova immagine aziendale e la ridefinizione dei canali web e social è basata su concept grafici e contenuti in linea con la nuova identità e i nuovi obiettivi di crescita.




Bologna, 7 novembre 2017 – Una nuova immagine coordinata per Ferretti, azienda specializzata nella progettazione, installazione e gestione di impianti di climatizzazione, centrali termiche, impianti idrico-sanitari, aeraulici, impianti geotermici, fotovoltaici e solari termici e sistemi antincendio, che ridefinisce completamente lo stile della propria comunicazione.

L'immagine della realtà bolognese assume così una connotazione più moderna e strutturata che meglio rispecchia l'evoluzione degli ultimi anni e i trend di sviluppo futuri che vedono Ferretti posizionarsi tra i protagonisti del suo core business.

La nuova brand identity coordinata di Ferretti è il risultato del lavoro di un team di creativi e professionisti delle agenzie di marketing e comunicazione Zonamista e Pragmatika

Il restyling del marchio, elemento distintivo dell'azienda, richiama il legame tra caldo e freddo e l'equilibrio armonico delle parti. 

Ulteriore elemento che caratterizza il nuovo brand e tutta la comunicazione below the line e social è il pay off "Specialisti in clima, energia e ambiente" che rafforza le aree di intervento in cui Ferretti opera.

Il percorso di rebranding di Ferretti ha interessato anche il sito aziendale che è stato completamente rinnovato sia nell'aspetto grafico che nei contenuti, reso più immediato e intuitivo nella presentazione di competenze e progetti. 

Completa il piano di comunicazione integrata l'aggiornamento di tutti i principali canali social per intensificare il dialogo con i pubblici di riferimento.

Ferretti concentra il proprio know how nella progettazione, installazione, manutenzione e gestione di impianti di climatizzazione, centrali termiche, impianti idrico-sanitari, condizionamenti industriali e impianti elettrici. 

L'azienda è inoltre attiva nella realizzazione di impianti geotermici, fotovoltaici e solari-termici.

Infine, Ferretti sviluppa progetti nell'ambito della climatizzazione di precisione e del controllo micro-climatico e nella domotica che consente la gestione integrata e automatizzata del comfort, della sicurezza e del risparmio energetico di appartamenti e interi edifici.




-- 

mercoledì 27 settembre 2017

Unes adotta Workplace by Facebook, con Revevol

Mario Gasbarrino
Massimo Cappato
Gruppo unes è il primo RETAILER della GDO ITALIANO A UTILIZZARE workplace BY FACEBOOK


Da fine giugno 2017 il Gruppo Unes ha adottato l'innovativa piattaforma di social networking professionale come strumento di comunicazione interna

Vimodrone, 27 settembre 2017. Coinvolgere tutta l'azienda, rendere più fluida la comunicazione interna e favorire lo scambio di informazioni tra management e dipendenti: questi gli obiettivi del Gruppo Unes che, da fine giugno 2017, ha introdotto Wokplace by Facebook come strumento di comunicazione aziendale, prima realtà della GDO italiana a utilizzare la piattaforma di social networking professionale di Facebook.
Il Gruppo Unes, presente in Italia con le insegne "U2 Supermercato", "U! Come tu mi vuoi" e "il Viaggiator Goloso", è partito coinvolgendo inizialmente le figure dell'organizzazione commerciale per poi allargarsi a tutte le risorse aziendali che operano nella sede centrale. Il Gruppo Unes ha introdotto Workplace by Facebook grazie al supporto di Revevol, multinazionale francese pioniera nell'integrazione di soluzioni "public cloud", e oggi i dipendenti dell'azienda utilizzano la piattaforma per comunicare, condividere informazioni e dare vita a nuovi progetti.
"La difficoltà di un'azienda di distribuzione sta nella capacità di ascoltare tutte le persone che quotidianamente accolgono i clienti all'interno dei supermercati e hanno dunque il polso della situazione rispetto all'efficacia di alcune decisioni che vengono prese in sede. L'attivazione della piattaforma Workplace consente, su uno strumento del tutto simile a Facebook, di interagire con la rete vendite, di coinvolgere tutte le persone di Unes a prescindere dal livello gerarchico, dando loro la possibilità di esprimersi in maniera informale e immediata. Serviva un luogo dove poter comunicare in modo univoco, coinvolgente e diretto a tutti i nostri 2700 dipendenti tutto ciò che è rilevante per migliorare l'offerta e il servizio dell'azienda. Workplace ci ha permesso di raggiungere questo obiettivo in tempi veloci e senza grandi progetti IT - afferma Mario Gasbarrino Presidente e Amministratore Delegato UnesIn questo modo rinforziamo uno dei valori fondanti del nostro modo di essere sul mercato che è la trasparenza verso i clienti e anche verso i dipendenti. Con Workplace la distanza "sede-periferia" viene di fatto azzerata dando la possibilità a chiunque, volontariamente, di esprimere la propria opinione, di segnalare opportunità e problemi e di avvicinarsi a numeri e decisioni aziendali spesso vissute passivamente" – conclude Gasbarrino.
Il Gruppo Unes è da sempre una delle realtà più innovative della GDO italiana. Basti pensare al modello di business di U2 Supermercato - unica insegna "Every Day Low Price" in Italia - o allo store online di U2 Supermercato su Amazon Prime Now.
"Coinvolgere il personale dei punti vendita è una necessità cruciale per qualsiasi retailer moderno. Non è pensabile riuscirci dando una casella email o creando costose intranet che restano troppo spesso inutilizzate" - ha evidenziato Massimo Cappato CEO Revevol Italia. - "Grazie alla tecnologia di Workplace e alla determinazione del management UNES, l'azienda è andata incontro ai suoi collaboratori fornendo loro l'unica piattaforma che garantisce la stessa immediatezza e facilità d'uso a cui siamo tutti abituati come "consumer", ma in modalità sicura e gestita. Oggi possiamo dire che ogni persona in Unes "può avere una voce" e può contribuire al 100% al successo dell'azienda".

Revevol
Revevol è una multinazionale francese pioniera nell'integrazione di soluzioni "public cloud". Nata nel 2007, l'azienda ha già accompagnato in tutto il mondo oltre 900.000 utenti di centinaia di organizzazioni nel percorso d'adozione delle nuove tecnologie collaborative. Importante il numero di progetti globali realizzati grazie a una metodologia collaudata e a un'unica rete mondiale di formatori certificati.
In occasione del lancio di Workplace, avvenuto nel 2016, Revevol è stata scelta da Facebook quale primo Workplace Service Partner in Italia, per supportare l'adozione e l'integrazione di Workplace all'interno delle aziende. http://revevol.eu/



lunedì 12 giugno 2017

#stopfakeatavola. La top ten delle fake news: da ananas dimagrante ai no latte

Dall'ananas dimagrante allo zucchero di canna che non fa ingrassare, dalla favola che le banane sono le più ricche di potassio al kamut spacciato per un varietà di cereali antica con proprietà esclusive ma anche che mangiare carne o latte fa sempre male o che chi è intollerante al lattosio non deve mangiare formaggi, sono alcune delle bufale alimentari virali in rete. 

E' quanto emerge dalla top ten delle fake news a tavola presentata in occasione della campagna #stopfakeatavola promossa dalla Coldiretti e dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare nell'ambito del corso di formazione, organizzato in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura. 

"Ad essere colpiti nei siti web e sui social sono praticamente tutti i prodotti che finiscono nel carrello, con accuse a sproposito o al contrario con l'attribuzione di proprietà salutistiche e nutrizionali non verificate" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "è falso tra l'altro dire che tutti i prodotti alimentari realizzati nell'Unione Europea rispettano le stesse regole o che i prodotti venduti dal contadino sono meno controllati". 

Una bufala molto comune - sottolinea la Coldiretti - riguarda le presunte proprietà brucia grassi dell'ananas dovuta alla bromelina (contenuta però nel gambo dell'ananas, che nessuno mangia, che comunque favorirebbe la digestione delle proteine e non la neutralizzazione delle calorie e dei grassi) e di alcune ricerche poi smentite. 

La vulgata tra gli internauti vuole che il latte sia dannoso perché è un alimento destinato all'accrescimento di cui solo l'uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell'enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. Il filone di pensiero che ritiene opportuno bandire i latticini dall'alimentazione poggia sul China Study, un'indagine epidemiologica svolta a partire dal 1983 in Cina, i cui risultati sono stati ritenuti inattendibili dalla comunità scientifica e dall'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro

Le banane – continua la Coldiretti - a differenza di quanto sostenuto sono solo al nono posto tra i prodotti ortofrutticoli ricchi di potassio che al vertice della graduatoria vede gli spinaci crudi, seguiti dalla rucola e dai cavolini crudi ma anche dai kiwi che hanno la leadership tra la frutta fresca. Sono in molti a credere sul web che lo zucchero di canna sia più salutare di quello bianco e contenga meno calorie, tanto da essere più indicato per chi è a dieta mentre in realtà lo zucchero di canna ha le stesse caratteristiche nutrizionali e caloriche di quello bianco raffinato. Inoltra a differenza di quanto si scrive in modo quasi virale non esiste nessuno studio che provi che mangiare carne anche a piccole quantità sia dannoso per la salute. Al contrario, i vantaggi di una dieta completa che la includa sono scientificamente indiscussi. Se ne può fare a meno solo integrando la sua mancanza con altri prodotti animali, come uova in primis, latte e derivati, e in alcuni casi assumendo integratori di vitamine e minerali. 

Il Kamut – precisa la Coldiretti - spesso esaltato come antica varietà di cereali con proprietà esclusive non è altro in realtà che un marchio commerciale privato, registrato negli USA, con cui viene venduto il grano della varietà Khorasan (Triticum turgidum spp. turanicum) coltivato negli USA e Canada. La varietà Khorasan è coltivata anche in Italia ed ha caratteristiche particolari che possono essere ritrovate anche nel farro o nella varietà di grano duro italiane come Senatore Cappelli. I grassi sono nutrienti indispensabili per il nostro corpo ed eliminarli dalla dieta come spesso suggerito può mettere a rischio la salute anche se è importante non abusarne (possono rappresentare il 25-30% delle calorie giornaliere) e selezionare quelli più buoni e di qualità, come l'olio extravergine d'oliva. 

A differenza di quanto spesso si dice non tutti i prodotti alimentari realizzati nell'Unione europea hanno le stesse caratteristiche poiché in Italia ci sono le regole produttive più rigorose nelle caratteristiche dei prodotti alimentari, dal divieto di produrre pasta con grano tenero a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino che non valgono in altri Paesi dell'Unione europea ma è anche falso che - conclude la Coldiretti - i prodotti venduti dal contadino sono meno controllati poichè tutti gli alimenti in vendita in Italia devono rispettare gli stessi standard sanitari e devono sottoporsi agli stessi controlli, anzi i produttori agricoli aderenti alla rete di Campagna Amica si sottopongono a ulteriori tre livelli di controllo verificati da un ente terzo.

LA TOP TEN DELLE FAKE NEWS A TAVOLA

1)    IL LATTE FA MALE
La vulgata tra gli internauti vuole che il latte sia dannoso perché è un alimento destinato all'accrescimento di cui solo l'uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell'enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. Il filone di pensiero che ritiene opportuno bandire i latticini dall'alimentazione poggia sul China Study, un'indagine epidemiologica svolta a partire dal 1983 in Cina, i cui risultati sono stati ritenuti inattendibili dalla comunità scientifica e dall''Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

2)    L'ANANAS BRUCIA I GRASSI
Una bufala molto comune secondo la Coldiretti riguarda le presunte proprietà brucia grassi dell'ananas. Un effetto dovuto alla bromelina (contenuta però nel gambo dell'ananas, che nessuno mangia, che comunque favorirebbe la digestione delle proteine e non la neutralizzazione delle calorie e dei grassi) e di alcune ricerche di tanti anni fa (che, nei ratti, avevano evidenziato una leggera azione ipolimezzante di un estratto alcolico dell'ananas) poi smentite dai successivi sviluppi della ricerca scientifica

3)    IL KAMUT E UN VARIETA' ANTICA DI CEREALI CON PROPRIETA' ESCLUSIVE
Il "grano dei faraoni", il Kamut, non è altro che un marchio commerciale privato, registrato negli USA, con cui viene venduto il grano della varietà Khorasan (Triticum turgidum spp. turanicum). La varietà Khorasan – precisa la Coldietti - è coltivata anche in Italia e ha caratteristiche particolari che possono essere ritrovate anche nel farro o nella varietà di grano duro italiane come Senatore Cappelli, ma il marchio Kamut è registrato negli USA e viene rilasciato solo per il prodotto coltivato negli USA e Canada.

4)    MANGIARE CARNE FA SEMPRE MALE E SE NE PUÒ FARE A MENO
Non esiste nessuno studio che provi che mangiare carne anche a piccole quantità sia dannoso per la salute, secondo la Coldiretti. Al contrario, i vantaggi di una dieta completa che la includa sono scientificamente indiscussi. Se ne può fare a meno solo integrando la sua mancanza con altri prodotti animali, come uova in primis, latte e derivati, e in alcuni casi assumendo integratori di vitamine e minerali. La carne è come una barretta energetica ricca di nutrienti ad alto assorbimento, che fornisce nell'immediato tanti elementi necessari alla crescita, allo sviluppo, al mantenimento, alla difesa e alla riparazione del nostro corpo, che nessun altro alimento da solo è in grado di dare.

5)    LE BANANE SONO LE PIU' RICCHE DI POTASSIO
Le banane non sono sul podio dei prodotti ortofrutticoli freschi più ricchi in potassio e sono anche "appesantite" da un contenuto calorico più elevato rispetto ai prodotti ortofrutticoli nazionali che lo precedono, sulla base delle Tabelle di composizione degli alimenti del Crea-Nutrizione. Al vertice della graduatoria dei prodotti ortofrutticoli freschi ci sono gli spinaci crudi, seguiti dalla rucola e dai cavolini crudi. Le banane, considerate la fonte di potassio per eccellenza, nel confronto con i prodotti ortofrutticoli freschi nazionali, non si piazzano che al nono posto, rimanendo giù dal podio. E tra la frutta fresca - secondo la Coldiretti - spicca la leadership del kiwi.


6)    GRASSI VANNO COMPLETAMENTE ELIMINATI DALLA DIETA
I grassi sono nutrienti indispensabili per il nostro corpo ed eliminarli dalla dieta può mettere a rischio la salute. L'importante – afferma la Coldiretti - è non abusarne (possono rappresentare il 25-30% delle calorie giornaliere) e selezionare quelli più buoni e di qualità, come l'olio extravergine d'oliva.

7) CHI È INTOLLERANTE AL LATTOSIO NON DEVE MANGIARE FORMAGGI
La stagionatura prolungata di molti formaggi porta ad una scomparsa del lattosio, o ad un radicale calo. Inoltre, anche gli intolleranti al lattosio in base ai dati di Efsa, sono generalmente in grado di tollerare senza problemi e disagi dosi fino a circa 125 ml di latte al giorno.

8)    LO ZUCCHERO DI CANNA NON FA INGRASSARE
Sono in molti a credere che lo zucchero di canna sia più salutare di quello bianco e contenga meno calorie, tanto da essere più indicato per chi è a dieta. In realtà - secondo la Coldiretti - lo zucchero di canna ha le stesse caratteristiche nutrizionali e caloriche di quello bianco raffinato.

9)     TUTTI I PRODOTTI ALIMENTARI REALIZZATI NELL'UNIONE EUROPEA RISPETTANO LE STESSE REGOLE
In Italia ci sono le regole produttive più rigorose nelle caratteristiche dei prodotti alimentari, dal divieto di produrre pasta con grano tenero a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino che – precisa la Coldiretti - non valgono in altri Paesi dell'Unione Europea.

10)  I PRODOTTI VENDUTI DAL CONTADINO SONO MENO CONTROLLATI
Tutti i prodotti alimentari in vendita in Italia devono rispettare gli stessi standard sanitari e devono sottoporsi agli stessi controlli. Anzi i produttori agricoli aderenti alla rete di Campagna Amica si sottopongono a tre ulteriori livelli di controllo verificati da un Ente terzo. Inoltre l'acquisto diretto dal produttore garantisce maggiore freschezza e l'origine del prodotto del 100% in Italia dove opera il sistema di controlli più capillare.

martedì 28 febbraio 2017

Non sa quando è nato Gesù e il web si indigna. Fenomenologia dei video virali per il clickbating.

In questi giorni sta spopolando su facebook un nuovo video in cui si vede un simpatico intervistatore che pone domande anche di una banalità assoluta a ragazzi più o meno giovani durante una serata in una discoteca, tutti palesemente poco lucidi. 
Per usare un eufemismo.

Addirittura c'è chi non sa quando è nato Gesù!
Ma questro è scandaloso, riprovevole, rivoltevole, vomitevole!!!
Bleah!
Dove mai andremo con queste nuove generazioni che manco sanno la data di nascita di Cristo?

E giù allora tutti a cliccare e condividere... "Che schifo, guarda queste capre" e giù di lì.

Occhio per alla fonte di questo filmato (di cui volutamente non riporto il link): tg24italia.com, ossia un altro sito bufalaro di news e video ad alto spamming virale che suscitano indignazione, rabbia, o anche commozione lacrimevole ("nessuno cliccherà mi piace" su foto e video di persone con gravi problemi di salute, ecc).

Detesto visceralmente questi siti di sciacalli che si venderebbero la madre per un clic in più.

Non volevo regalare un clic a questo sito, ma per commentarlo con cognizione l'ho dovuto guardare.
Tralascio le riflessioni sul discutibile montaggio del servizio: senza manco tanta arte si tagliano le domande e le risposte in modo da far risultare il racconto un unicum continuum. 


E' un modo di fare tv utilizzato, largamente non solo da molti programmi di infotainment, stile Le Iene, ma anche e purtroppo pure da quelli davvero giornalistici.

Torniamo al titolone su chi non conosce una data convenzionale con la quale si conta il tempo Occidentale.
Errore marchiani del genere se ne sentono ovunque, in tutto il mondo.
Io non mi stupisco se c'è qualuno strafatto di alcol e droghe e parecchio ignorante che non abbia alcuna cognizione elementare.

Per ascoltare inimmaginabili castronerie storiche, basta la nostra vituperata classe politica (e limitiamoci alla sola Storia, che sennò si apre un Vaso di Pandora).

Quei politici che eleggiamo democraticamente, da quando Giulio Cesare è stato pugnalato è l'Italia è diventata una repubblica, giusto?
 

Concludendo le considerazioni sul video in questione, posso dire che questo è il tipico e becero sistema "acchiappa clic e condivisioni".

Basta l'incipit del sottotitolo: "QUESTO VIDEO VI SVELERA' PERCHE IL SISTEMA ITALIA E' IN CRISI PROFONDA" per sgamarlo spudoratamente.


Ma forse sono in errore io ed è grazie a questi svelamenti che oggi sono la persona che sono?!?
 

...Ma come cacchio ho fatto a laurearmi quando fessibùc non esisteva?


Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *