Terna, una storia di successo e per l’Italia un modello positivo di fare impresa producendo valore per gli azionisti e per il Paese. A 10 anni dalla quotazione in Borsa, il valore del titolo è più che raddoppiato, la società è posizionata tra le prime del Paese per capitalizzazione di Borsa. Una straordinaria serie di successi: 10 anni chiusi in utile, 8 miliardi di euro investiti, più di 3 miliardi di dividendi distribuiti, con un ritorno complessivo per gli azionisti di oltre il 300%.
Una straordinaria storia di successo: 10 anni chiusi in utile, 8 miliardi di euro investiti, più di 3 miliardi di dividendi distribuiti, con un ritorno complessivo per gli azionisti di oltre il 300%. La storia di quello che poteva essere un puro spinoff tecnico è sotto gli occhi di tutti: ripercorriamola velocemente. Nel 2005 il pacchetto di controllo di Terna passa da Enel a Cassa Depositi e Prestiti che diventa azionista di riferimento con il 29,9% del capitale. Terna acquisisce la concessione di Trasmissione e Dispacciamento con il ramo d’azienda del GRTN.
A fine anno si insedia il Consiglio di Amministrazione della “nuova Terna”, con Flavio Cattaneo AD e Luigi Roth Presidente. L’Azienda si trova al 26° posto nella classifica delle quotate con una capitalizzazione pari a 4 miliardi di euro. A fine anno il titolo vale 2 euro per azione.
Il 2006 si apre con un piano strategico che raddoppia gli investimenti di sviluppo sulla Rete rispetto ai cinque anni precedenti. Viene quotata in Brasile la società controllata Terna Participacoes e acquisite in Italia Edison Rete e AEM Milano. L’anno successivo si sbloccano alcune importanti opere e si firmano accordi per interconnessioni con l’estero e per garantire lo sviluppo al massimo della sicurezza. Nell’anno peggiore per l’economia mondiale, il 2008, quando la Borsa italiana crolla del 50% Terna regge l’urto e si dimostra un titolo altamente difensivo.
Viene riconosciuto il suo ruolo infrastrutturale, strategico per la crescita del Paese. Il Piano industriale 2008 annuncia investimenti per oltre 3,1 miliardi di euro di cui l’80% per lo sviluppo della Rete. ll titolo chiude a 2 euro e 34.
Il 2009 è l’anno del grande salto. Terna si distingue anche nelle attività di M&A: acquisisce a sconto la rete ad alta tensione di Enel, che arriva a 62mila km dai 39 mila di quattro anni prima, e vende Terna Participacoes al doppio delle quotazioni di borsa ed al valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro.
A fine anno il titolo sfonda il tetto dei 3 euro. Terna viene inserita per la prima volta nell’indiceDow Jones Sustainability, il più prestigioso indice borsistico internazionale di sostenibilità.
Nel 2010 Terna riceve dall’Edison Electric Institute di Washington il premio come miglior titolo fra le utility europee per rendimento complessivo.
In quest’anno sono 300 i cantieri aperti in tutta Italia. Sul fronte delle Attività Non Tradizionali vengono avviati, realizzati e valorizzati due progetti fotovoltaici tra i più importanti del Paese. L’attenzione all’innovazione tecnologica abbinata al design trova espressione concreta nell’installazione dei primi tralicci Foster, disegnati dall’architetto Sir Norman Foster, vicino Firenze. Intanto la percentuale di investitori esteri arriva al 34%.
Nel marzo del 2011 viene inaugurato il SAPEI, il cavo sottomarino dei record per profondità raggiunta e valore dell’investimento (750 milioni di euro), che unisce la Sardegna alla Penisola italiana. Taglio del nastro per l’importante infrastruttura Chignolo Po-Maleo nonché avvio dei cantieri della Sorgente Rizziconi il grande elettrodotto che unisce Sicilia e Calabria attraverso sei cavi sottomarini. Unica italiana tra le utility, Terna viene inserita in tutti e tre i nuovi indici STOXX Global: Environmental Leaders, Social Leaders e Governance Leaders.
Nel 2012 gli investimenti raggiungono la quota record di oltre 1,2 mld, il quintuplo rispetto al 2005, e viene avviata una nuova organizzazione: con Terna Rete Italia focalizzata sulle attività tradizionali e Terna Plus con nuovi scenari e opportunità di business. L’azienda, intanto, è in prima linea nell’innovazione: per la prima volta al mondo viene presentato un progetto sui sistemi di accumulo applicati alla trasmissione elettrica su larga scala. Il titolo a fine anno supera stabilmente i 3 euro.
Nel 2013 Terna viene premiata per la seconda volta dall’Edison Electric Institute di Washington come migliore utility europea per ritorno degli azionisti: è la prima in Europa ed unica italiana ad ottenere due successi consecutivi. Si sviluppano ancora le Attività Non Tradizionali, con l’annuncio del progetto di interconnessione Italia-Francia, per le aziende energivore e con l’acquisizione di Tamini trasformatori. Innovazione tecnologica e attenzione all’ambiente trovano la sintesi nell’installazione dei primi avveniristici pali Germoglio sulla nuova linea Trino – Lacchiarella.
Gli investitori che hanno scelto Terna anche per le sue performance sociali e ambientali rappresentano a fine 2013 il 7,2% del flottante: quattro volte la quota del 2008.
Dopo dieci anni dalla quotazione il valore di Borsa è più che raddoppiato, con una capitalizzazione che ha superato gli 8 miliardi di euro. A maggio l’Assemblea di Terna nomina il nuovo Vertice, con Matteo Del Fante Amministratore Delegato e Catia Bastioli Presidente.
Al giorno del massimo storico raggiunto a giugno, l’azionista che ha tenuto il titolo dal giorno della quotazione ha guadagnato oltre il 140% e, considerando anche i dividendi, ha ottenuto un rendimento complessivo superiore al 300%.
Dieci anni dalla quotazione in Borsa: la grande squadra di Terna, con la competenza e l’entusiasmo delle sue 3500 persone, ha contribuito a creare un modello positivo e una storia di successo: da puro spin off a solido gruppo industriale indipendente che con le sue opere ha generato risparmi per 5,5 miliardi di euro, a beneficio delle famiglie e delle imprese italiane.
Nessun commento:
Posta un commento