Stop alle vecchie lampadine
Ma smaltire le fluorescenti è un rebus
Ripubblico l'articolo riportante l'intervista fattami evidenziando in rosso alcune correzioni, refusi e opportune precisazioni /integrazioni rispetto a quanto dichiarato e poi riportato. Ma ringrazio la collega Marta Serafini e la redazione del Corriere della Sera che si sono interessati alla tematica della corretta gestione delle lampade fluorescenti esauste, contribuendo così all'opportuna informazione e sensibilizzazione sull'argomento. Andrea Pietrarota
Le fluorescenti compatte permettono di risparmiare fino all'80% di energia
Entro il 2016 sostituiranno del tutto quelle tradizionali (a incandescenza e ad alogeni)
Le fluorescenti compatte permettono di risparmiare fino all'80% di energia
Le chiamano lampadine ecologiche. Sono le fluorescenti compatte che, insieme ai tubi al neon, permettono un notevole risparmio di energia - ben l'80%- e che entro il 2016 sostituiranno del tutto quelle tradizionali a incandescenza e le alogene. Per il momento basti dire che se tutte le famiglie italiane le usassero, si risparmierebbero 5,6 miliardi di kilowattora, con tre milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno. Va fatta però attenzione al rovescio della medaglia: le fluorescenti rischiano infatti di essere tutt'altro che verdi se non sono smaltite correttamente.
SMALTIMENTO - «Usarle è un gesto di rispetto per la terra», spiega Andrea Pietrarota, responsabile comunicazione e marketing di Ecolamp. «Ma non vanno assolutamente gettate nei contenitori o campane del vetro, o nel cassonetto per i rifiuti indifferenziati come si fa con le lampadine tradizionali». Il motivo? Queste lampadine contengono da uno a cinque milligrammi di mercurio, materiale tossico se ingerito o inalato. È importante dunque che, una volta esaurite, non si rompano e se ne faccia un'adeguata raccolta differenziata. Un gesto dovuto, se si pensa che nel solo 2010 a Milano ne sono state raccolti ben 21.416 chilogrammi. Per smaltirle vale lo stesso procedimento dei rifiuti Raee (elettrici ed elettronici): basta recarsi presso i centri di raccolta Amsa (queste le isole ecologiche di Milano) o nei punti vendita di materiale elettrico ed elettronico, che praticano il ritiro uno contro uno (se compro una lampadina nuova posso restituire quella esaurita, prevede il DM 65 del 2010, entrato in vigore dallo scorso 18 giugno '10 e in progressiva attuazione da parte della grande come della piccola Distribuzione). «Stiamo promuovendo molto quest'ultima opzione attraverso mostre e campagne mediatiche», continua Pietrarota, «offrendo ai consumatori una possibilità in più e agevolando in tutti i modi i rivenditori con contenitori ad hoc e materiali informativi che spiegano perchè è necessario fare la raccolta differenziata delle lampade fluorescenti compatte».
OBBLIGHI - Difficile però convincere i negozianti che, secondo un'inchiesta di Greenpeace, sono pigri in materia e nel 51% dei casi non adempiono agli obblighi previsti dalla legge. «La raccolta presso i punti vendita presenta ancora delle difficoltà. È necessario che un addetto ritiri personalmente le lampadine dalle mani del cliente verificando che il vetro non si rompa. Non è così facile come raccogliere le pile esauste. I contenitori per le lampade devono stare in magazzino, al sicuro, per evitare comportamenti sbadati o scorretti che possano rompere le lampade.». Diverso è poi il discorso per gli elettricisti. Inoltre ad oggi. agli addetti ai lavori, poichè operatori professionali e non semplici consumatori, non è concesso il conferimento delle lampadine nei centri di raccolta comunali, nonostante siano proprio coloro che producono i maggiori quantitativi di tali materiali. Ed ecco perché il consorzio Ecolamp ha istituito per loro un servizio (Extralamp) di ritiro gratuito ogni 100 chili, dei punti di raccolta per ogni quantitativo (i Collection Point) e ha stipulato un'importante convenzione con i grossisti di materiale elettrico (l'intesa con la FME che ha dato vita agli Ecopoint). Insomma, tra difficoltà burocratiche, una scarsa cultura ambientalista, la raccolta differenziata delle fluorescenti non è ancora una pratica così semplice e di normale pratica. Milano si conferma però virtuosa in materia. «In genere, la differenziata per le lampadine funziona bene anche nei piccoli Comuni, ma in tutta la provincia abbiamo ottenuto buoni risultati, con un incremento del 39% rispetto al 2009», conclude Pietrarota.
Marta Serafini20 gennaio 2011
Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente
Per maggiori informazioni suggerisco una visita al sito www.ecolamp.it
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Postato da Andrea Pietrarota su CorrieredelWeb.it L'informazione fuori e dentro la Rete.
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