Nell’epoca della green economy la sostenibilità ambientale è un fattore strategico che genera aumento della brand reputation e del consenso sociale. Pietro Lucchese, CEO del Gruppo REM, agenzia di comunicazione specializzata nella green communication: “Gli impegni volontari assunti dalle imprese, finalizzati al calcolo della “Carbon Footprint” e alla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, stanno assumendo un ruolo sempre più significativo per il rafforzamento delle azioni previste dalle norme e dalle politiche governative nell’ambito del Protocollo di Kyoto e del Pacchetto Clima-Energia” adottato dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2008.
È da tempo sotto i riflettori la vicenda legata alle nuove delibere che la Commissione europea ha adottato in merito agli obiettivi climatici ed energetici europei 2030, e che saranno sottoposte all’esame dei governi nazionali e dell’Europarlamento. Ineccepibile è anche la sottolineatura, giunta da molteplici osservatori, che la scelta unica fatta dall’Europa in questi ultimi anni, cioè quella di darsi vincoli sulle emissioni di anidride carbonica (cioè il gas sul banco degli imputati con l’accusa di provocare i cambiamenti climatici), ma senza accompagnarli con politiche integrate, si stia sempre di più rivelando un vicolo cieco, perché non tiene in considerazione molti aspetti del tema, come ad esempio la sostenibilità economica per le imprese.
Nell’epoca della green economy, imprese e istituzioni hanno imparato a guardare con fiducia al futuro dei mercati anche e soprattutto attraverso la lente della sostenibilità ambientale, fattore strategico che genera risposte proattive da parte dei consumatori, aumento della brand reputation e del consenso sociale, in una prospettiva di stabilizzazione e crescita della domanda, anche in una fase recessiva quale è quella che stiamo ancora attraversando.
Ci si chiede quindi se, a fronte delle nuove e vincolanti prospettive europee, (che tanta preoccupazione destano ai vertici delle associazioni degli industriali), imprese e istituzioni debbano iniziare a nutrire dubbi sulla praticabilità di quella strada della sostenibilità ambientale che da anni hanno imboccato e per la quale hanno già investito moltissimo, in termini d’innovazione, risorse umane, tecnologie e comunicazione.
“Sono già oltre 250 le aziende italiane che hanno aderito al programma per la valutazione dell’impronta ambientale organizzato dal Ministero dell’Ambiente” afferma Pietro Lucchese, CEO del Gruppo REM, agenzia di comunicazione specializzata nella green communication. “Gli impegni volontari assunti dalle imprese e anche da molte istituzioni - continua Lucchese - in particolare al calcolo della propria “Carbon Footprint” e alla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, stanno assumendo un ruolo sempre più significativo proprio per il rafforzamento delle azioni previste dalle norme e dalle politiche governative nell’ambito del Protocollo di Kyoto e del Pacchetto Clima-Energia” adottato dal Consiglio dell’Unione Europea nel 2008.
Tra queste realtà, s’incontrano nomi di assoluto rilievo nel nostro panorama imprenditoriale, in tutti i settori produttivi. Come Gruppo REM, agenzia di comunicazione specializzata nellagreen communication¸ abbiamo avuto l’onore di accompagnare molte di queste realtà lungo un percorso impegnativo, ma ricco di sfide, traguardi e soddisfazioni. La nostra personale convinzione è che proprio questo patrimonio di “know how” e di importanti investimenti nel campo della sostenibilità sia la principale risorsa da far valere a fronte delle nuove, durissime sfide che il mondo delle imprese si troverà ad affrontare nell’immediato futuro”.
Come di recente affermato da un ministro dello Sviluppo economico, “il tema dell’ambiente rappresenta una straordinaria opportunità di crescita del Paese. In particolare, nel corso degli ultimi anni, l’espansione straordinaria della green economy ha determinato una trasformazione radicale del modo di produrre e consumare delle economie avanzate”.
La chiave di volta è rappresentata dalla rivoluzione tecnologica di cui molte realtà imprenditoriali sono state e continuano a essere incontrastate e ammirate protagoniste. Concrete ed eccezionali innovazioni di prodotto, di processi produttivi, di impianti, tutto nel segno di una sempre maggiore sostenibilità e anche di una compatibilità economica. E in tutto ciò, il ruolo della comunicazione è valorizzare e veicolare questo modello, per esportarlo e venderlo in tutto il mondo, con l’obiettivo di vincere imponendo i più elevati standard italiani ed europei su scala davvero globale.
FONTE: Gruppo Rem
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