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martedì 7 novembre 2017

Business Voices, l’iniziativa benefica di BNI Italia in aiuto dei giovani. In un anno realizzati ben 20 progetti.

VOLONTARIATO & SOLIDARIETÀ

I Membri italiani di Business Network International - l'organizzazione di scambio referenze più grande e di successo al mondo-, si ritrovano in gruppi (Capitoli) per aiutarsi a fare business con il passaparola.

E ora ci mettono anche il cuore.

Il direttore nazionale di BNI Italia Paolo Mariola presenta questa nuova realtà del mondo del volontariato.

I primi progetti sono stati sviluppati dai Capitoli nati in Piemonte.


Non solo si ritrovano in gruppi (Capitoli) e si scambiano le referenze per aiutarsi a fare business grazie al passaparola, ora i Membri italiani di Business Network International -l'organizzazione di economia collaborativa più grande e di successo al mondo - ci mettono anche il cuore.  

Seguendo l'esempio delle altre nazioni dove BNI è presente, i Membri italiani hanno infatti avviato anche nel nostro Paese il progetto di solidarietà denominato Business Voices, un   movimento no-profit orientato a realizzare progetti educativi e formativi dedicati al supporto di scuole e giovani,  non tramite la donazione di denaro ma mettendo a disposizione il talento, la disponibilità, la competenza e il tempo degli aderenti al Movimento.

In pratica i Membri dei Capitoli si rendono disponibili per risolvere piccole e grandi cause dedicando la loro professionalità in vari ambiti. 

Complessivamente, in un anno le iniziative di volontariato realizzate sono state una ventina e hanno riguardato diversi ambiti della educazione e formazione dei ragazzi (dalla decorazione con murales di una sala Giochi all'orientamento ai ragazzi di una scuola media, dal progetto pilota di Judo contro il bullismo alle sedute di ippoterapia o alle donazioni di materiali di consumo), in prevalenza in Piemonte, nelle province di Cuneo, Asti e Vercelli dove Business Voices ha preso avvio il 30 Settembre 2016.

Venerdì 29  settembre 2017 i progetti sono stati presentati con un evento che ha visto ospiti d'onore Daniele Cassioli, campione del mondo di sci nautico e fisioterapista, non vedente dalla nascita, e la prima ballerina interprete del Teatro Alla Scala di Milano, étoile della danza italiana nel mondo e presidente dell'associazione e movimento culturale "Pensare oltre" Elisabetta Armiato. 

Spiega il National Director BNI Italia Paolo Mariola: "Fare business significa non soltanto curare il fatturato, ma anche il contesto sociale in cui si è inseriti. In BNI siamo  infatticonvinti che il business deve essere qualcosa che migliora anche la vita delle persone. Per questo ogni gruppo attivo in BNI è chiamato a realizzare la mission di Business Voices. Abbiamo scelto la scuola come contesto dove portare il nostro contributo volontario e gratuito perché è lì che si formano gli uomini e le donne che domani saranno manager, professionisti e imprenditori e BNI intende portare loro il modello di un nuovo modo di fare economia, non fondata sulla competitività, ma sulla collaborazione. Aiutiamo insomma i ragazzi di oggi a diventare imprenditori buoni di domani, ovvero capaci di lavorare su basi etiche e di cultura delle relazioni umane autentiche".

Business Voices è un'iniziativa della BNI Foundation, presieduta da Ivan e Beth Misner , che dal 1998 supporta progetti finalizzati alla formazione e all'educazione dei giovani.  

BNI è nata negli Usa nel gennaio 1985 per opera di un consulente d'azienda, Ivan Misner, motivato dalla volontà di allargare il proprio giro d'affari.
Nel 2016 le referenze scambiate dai Membri BNI globalmente hanno generato più di 10,9 miliardi di euro di business con oltre 220mila membri suddivisi in 7.990 Capitoli in dozzine di Stati nei 5 continenti.

In Italia, BNI arriva proprio grazie a Mariola nel 2003, quando nasce il primo Capitolo a Lainate, in provincia di Milano. Nel corso del 2016 BNI ha generato in Italia, tramite lo scambio di referenze tra i Membri, business per oltre 110 milioni di euro. Dopo una prima espansione nelle regioni del Nord Ovest del Paese, BNI ha iniziato a mettere radici anche in altre zone d'Italia e oggi è presente in 14 Regioni, accogliendo al suo interno un numero sempre maggiore di Membri. A settembre  2017 erano 6.700 suddivisi in oltre 213 Capitoli attivi in varie province (44 Region).


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mercoledì 18 ottobre 2017

Conclusa la campagna solidale di Dash “Aggiungi un piatto a tavola” a sostegno di Banco Alimentare

Si chiude la campagna solidale di Dash "Aggiungi un piatto a tavola" a sostegno di Banco Alimentare

Più di 5 milioni di pasti distribuiti a persone in difficoltà in soli due anni di collaborazione con Banco Alimentare

18 ottobre 2017 – Si è conclusa con successo la campagna “Aggiungi un piatto a tavola”, un’iniziativa di Dash in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus, che quest’anno ha consentito di distribuire quasi 2 milioni e mezzo di pasti – equivalenti a più di 1.250.000 kg di cibo* - alle persone che vivono in condizioni di povertà in Italia.  

Questi si sommano agli oltre 3 milioni di pasti distribuiti nel 2016, quando è partito il progetto, raggiungendo e superando il traguardo di 5 milioni di pasti distribuiti, equivalenti a più di 2.500.000 kg di alimenti, in solo due anni grazie a questa iniziativa. 

Questi si sommano agli oltre 3 milioni di pasti distribuiti nel 2016, quando è partito il progetto, raggiungendo e superando il traguardo di 5 milioni di pasti distribuiti, equivalenti a più di 2.500.000 kg di alimenti, in solo due anni grazie a questa iniziativa.

Dash conferma ancora una volta il proprio impegno in ambito sociale a supporto delle famiglie, portando un aiuto tangibile alle persone in difficoltà nel nostro Paese, dove oltre 8,4 milioni di persone sono in stato di povertà, di cui 4 milioni e 742 mila in condizione di povertà assoluta (fonte: Istat, La povertà in Italia anno 2016, 13 luglio 2017).

Quest'anno la campagna di Dash "Aggiungi un piatto a tavola" ha consentito di distribuire per l'esattezza 2.471.203 pasti. Dall'avvio del progetto nel 2016 ad oggi, è stato così possibile distribuire 5.542.632 pasti a persone bisognose tramite gli oltre 8.000 enti caritativi convenzionati con Banco Alimentare in tutta Italia.

Un aiuto che è stato possibile anche grazie al grande supporto delle famiglie italiane che hanno acquistato i prodotti Dash con logo Dash per Banco Alimentare tra Marzo e Maggio 2017. Per ogni acquisto dei prodotti Dash venduti in promozione con logo Dash per Banco Alimentare, P&G ha donato infatti a Banco Alimentare la somma equivalente al costo sostenuto per recuperare e distribuire un pasto (pari a 500gr di alimenti).
 
"Siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti con questa iniziativa, oltre 5 milioni di pasti distribuiti in tutta Italia in soli 2 anni, e del sostegno concreto dato a Banco Alimentare nella sua missione contro la povertà alimentare - ha dichiarato Sami Kahale, Presidente e Amministratore Delegato P&G Sud Europa - Da quasi 180 anni P&G è attenta a migliorare le condizioni delle comunità in cui opera in tutto il mondo e questa iniziativa è una testimonianza concreta del ruolo importante che i nostri prodotti possono svolgere per migliorare il benessere di coloro che hanno più bisogno e offrire aiuto alle persone che vivono in condizioni di disagio anche in Italia".

"Siamo molto felici che P&G abbia rinnovato la collaborazione con Banco Alimentare anche nel 2017. Questo sottolinea la sensibilità e il coinvolgimento dell'azienda nei confronti della nostra mission contro la povertà alimentare. "Aggiungi un piatto a tavola" rappresenta un ulteriore passo avanti nella collaborazione con P&G che mi auguro possa continuare ed ampliarsi anche negli anni a venire. Un doveroso ringraziamento va a tutte le persone che acquistando i prodotti di Dash per Banco Alimentare hanno consentito il raggiungimento di un risultato davvero straordinario – così Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus".

*secondo uno standard adottato dalla "Federation Francaise des Banques Alimentaires", 500 gr di eccedenze alimentari corrispondono convenzionalmente a "un pasto".

Gli italiani, popolo conviviale e solidale
L'importante traguardo raggiunto dalla collaborazione di DASH e Banco Alimentare conferma ancora una volta la predisposizione degli italiani sul tema della solidarietà, indagato anche dalla ricerca sociologica "Per chi aggiungi un piatto a tavola?". 

Tra i risultati emersi dalla ricerca, commissionata da DASH all'istituto di ricerca Demia a inizio 2017, si evidenzia che per gli italiani convivialità e solidarietà rappresentano un vero e proprio stile di vita: il 92% pensa infatti che consumare pasti insieme rappresenti il modo migliore per conoscere le persone, quasi 9 italiani su 10 (l'89%) aggiunge volentieri un coperto in più a tavola all'ultimo momento per un amico o un parente e l'87% vive con gioia la condivisione di un pasto con qualcuno. 

Parlando invece di solidarietà, quasi 8 italiani su 10 (il 77%) condividono l'idea che tutti dovrebbero offrire un pasto a chi ne ha bisogno. In questo senso, quasi 6 persone su 10, con frequenza e modalità differenti, hanno anche offerto un pasto a chi non ne avrebbe avuto uno a fine giornata. 

Questa forma di solidarietà e generosità coinvolge soprattutto le persone più giovani (Millennials e Generazione X), le regioni meridionali e le Isole. 

L'impegno sociale di Dash, una storia che parte da lontano
L'iniziativa sviluppata in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare ONLUS è solo l'ultima di una serie di progetti realizzati da Dash nel campo dello sviluppo sostenibile, con l'obiettivo di entrare in un più stretto contatto con la comunità e di prendere impegni concreti nei confronti della collettività. 

In oltre 25 anni di impegno sociale, Dash è stato in grado di costruire insieme agli italiani un rapporto di fiducia e vicinanza che ha messo al servizio di diversi partner e organizzazioni di volontariato per realizzare iniziative in grado di portare vantaggi concreti a tanti bambini, famiglie, comunità.


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lunedì 16 ottobre 2017

CasAmica Onlus cerca Volontari. Porte aperte all'accoglienza

Risultati immagini per CasAmica
CasAmica cerca Volontari.

porte aperte all'accoglienza

  
CasAmica Onlus, organizzazione di volontariato che dal 1986 accoglie malati e loro familiari in difficoltà provenienti da tutta Italia per curarsi negli ospedali della cittàcerca volontari nelle città di Milano e Roma per le attività natalizie dell'Associazione.

Se vuoi donare qualche ora del tuo tempo e la tua disponibilità verso l'altro, in CasAmica è possibile trovare aperte le porte dell'accoglienza.

"CasAmica è molto più di un letto e quattro muraafferma Lucia VedaniFondatrice e Presidente di CasAmicaÈ sinonimo di accoglienza, famiglia e amicizia. L'anima delle case, il valore aggiunto sono proprio i nostri volontari; è grazie anche a loro che gli ospiti trovano il coraggio e la forza per affrontare insieme l'esperienza della malattia. I nostri volontari ci sostengono anche in tutte le attività che svolgiamo durante l'anno, come banchetti, eventi di raccolta fondi territoriali e in altre attività operative".

Per diventare volontari è possibile visitare la pagina del sito dedicata:
http://www.casamica.it/volontariato/diventa-volontario/

Per informazioni:

Milanochiama il numero 02/49797240 o all'indirizzo email: volontariatomilano@casamica.it

Roma: chiama il numero 347/3670207 o all'indirizzo email: segreteriaroma@casamica.it


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giovedì 12 novembre 2015

HUMANA cerca volontari coi fiocchi

A Natale HUMANA cerca proprio te: unisciti alla campagna natalizia "CARTA, FORBICI E NASTRO"!

Che tu sia studente, pensionato o lavoratore, non esistono limiti per partecipare a quest’importante iniziativa: basta solo dedicare alcune ore del tuo tempo alla realizzazione dei pacchetti regalo per i clienti KIABI di Torino, Milano, Varese e Roma.

Potrai così dare il tuo contributo alla campagna “Tutte le bimbe vanno a scuola!”, finalizzata a garantire un’istruzione alle bambine della provincia di Mewat in India.

HUMANA People to People Italia ONLUS è un’organizzazione no profit, laica e indipendente e fa parte di una federazione internazionale che opera in 43 paesi di Africa, Asia, Europa, America. 

Essa promuove la cultura della solidarietà e dello sviluppo sostenibile, finanzia e realizza progetti nel Sud del mondo e contribuisce alla tutela dell´ambiente anche attraverso la raccolta, la vendita e la donazione di abiti usati.

La vera forza di HUMANA sono quindi le persone: recati anche tu nei punti vendita KIABI aderenti all’iniziativa, dell’11 al 13 dicembre e dal 18 al 24 dicembre, dalle ore 10:00-14:00 / 15:30-19:30, e darai il tuo contributo a far nascere un sorriso alle persone meno fortunate.

Per avere maggiori informazioni puoi visitare il sito www.humanaitalia.org o contattare Sara Alemani (3938170330 / volontariato@humanaitalia.org)
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venerdì 24 luglio 2009

Tribal Fest Rimini for Africa. 28 luglio 2009

A CHARITY PARTY?

...YOU CAN'T BE SERIOUS!

FESTA DI BENEFICENZA PER L'AFRICA

martedì 28 luglio 2009 alle ore 20.00

Festa Africana con prelibatezze dall'Africa, birra, musica, balli, video, fotografie.


Si terrà martedì prossimo, 28 luglio, a partire dalle ore 20, un grande evento ludico, enogastronomico, culturale, artistico, musicale e danzante dedicato ai bambini di strada di Nairobi, presso Acquolina in via Rolfini a Viserba di Rimini.

Una grande festa che ha lo scopo di raccogliere fondi che i volontari dell'Associazione Amani Onlus porteranno di persona in Kenya il 1° di agosto.

La serata sarà allietata da:

  • "Incursioni Sonore" di NICOLA MATTEINI,
  • "Shikò" interpretato da ANTONELLA SEVERINI,
  • Danze Africane con COMPAGNIA TAMBURABA,
  • Drumming Session con ANTONIO SERIOLI QUIADA, RAFFAELE D'ORAZIO,
  • I SOFALI',
  • dj-set BLACK DALIA,
  • momenti di "Stomp Party" in cui tutti potranno suonare il proprio bongo o percussioni vere o inventate!


Il ricavato sarà interamente devoluto ai progetti di AMANI in Kenya: CASA DI ANITA, NDUGU MDOGO, KIVULI CENTRE (centri di accoglienza per BAMBINI DI STRADA DI NAIROBI)


Organizzatore: AMANI ONLUS
Luogo: ACQUOLINA > Viserba > Rimini
Indirizzo: via Rolfini
Città/Paese: Rimini, Italy
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Telefono: 0541.734437

INGRESSO € 12 (interamente devoluto in beneficenza)


Tutti i partecipanti sono invitati a portare percussioni vere o improvvisate, tanta allegria e.. ritmo!

giovedì 8 gennaio 2009

Gaza: tregua parziale e insufficiente

Gaza/Roma - La comunità internazionale non può accontentarsi di tregue parziali, largamente insufficienti per portare un'assistenza vitale alla popolazione.Mentre continua l'offensiva israeliana, il bilancio stimato di 600 morti e 2950 feriti in soli 11 giorni raggiunge delle proporzioni allarmanti a testimonianza di un'offensiva di rara violenza che colpisce la popolazione in maniera indiscriminata. "Un milione e mezzo di palestinesi nella Striscia di Gaza, di cui la metà bambini, sono attualmente preda di proiettili e bombardamenti incessanti", spiega Franck Joncret, capo missione di MSF.
"Chi poteva credere che un simile rullo compressore potesse risparmiare i civili, a cui è impedito di fuggire e che si ritrovano ammassati in un'enclave fortemente popolata?"L'offensiva militare ha seminato il terrore tra una popolazione urbana presa in trappola e che non osa più uscire di casa per raggiungere le cure. L'insicurezza colpisce ugualmente le organizzazioni di soccorso: operatori umanitari e sanitari palestinesi uccisi, ospedali e ambulanze bombardate.
E tuttavia i pronto-soccorsi degli ospedali continuano a essere oberati. Nei primi dieci giorni, l'ospedale di riferimento di Al Shifa ha effettuato oltre 300 interventi chirurgici. "Le sei sale operatorie dell'ospedale funzionano a pieno regime, ciascuna effettuando due interventi al tempo stesso", si preoccupa la dottoressa Cecile Barbou, coordinatore medico di MSF a Gaza.
"I chirurghi palestinesi e il personale medico sono esausti e arrivano a malapena a fare fronte al numero dei feriti". La maggior parte dei casi riguardano feriti gravi e politraumatizzati, colpiti principalmente al torace, all'addome o al viso.Le equipe di MSF presenti a Gaza, 3 operatori internazionali e 70 operatori palestinesi, cercano fin dall'inizio dell'offensiva di sostenere le strutture ospedaliere palestinesi, di prendere in carico i feriti e hanno già distribuito materiale medico e farmaci a diversi ospedali sul punto di terminare le scorte. Oggi una ventina di operatori di MSF portano cure a domicilio a una quarantina di persone al giorno.
"L'insicurezza è tale che la nostra libertà di movimento e di portare soccorso sono estremamente limitate", spiega Jessica Pourraz, responsabile delle attività di MSF a Gaza. "Ciò di cui abbiamo bisogno è di potere avere accesso senza alcun ostacolo ai feriti 24 ore su 24, e che i civili stessi abbiano la possibilità di accedere alle strutture sanitarie".Su richiesta dei medici dell'ospedale di Al Shifa, MSF sta inviando un'equipe chirurgica (un chirurgo, un anestesista, un infermiere di sala operatoria) e una clinica mobile dotata di sala operatoria e di un'unità di terapia intensiva per aumentare la capacità di presa in carico dei feriti.
MSF deve ottenere le autorizzazioni necessarie per fare rientrare d'urgenza questa equipe all'interno della Striscia di Gaza insieme a tutto il materiale necessario alle equipe mediche.
In queste circostanze, e mentre continuano delle restrizioni sull'accesso del personale e del materiale medico nella Striscia di Gaza, la sospensione temporanea dei bombardamenti permetterà forse di migliorare l'accesso dei feriti alle strutture sanitarie, i movimenti dei soccorritori e l'approvvigionamento di prodotti vitali (gasolio, cibo, materiale medico e farmaci)."Tuttavia, queste misure parziali, destinate a calmare l'opinione pubblica internazionale, non hanno alcun effetto sulla violenza diretta e massiccia subita dalla popolazione", constata Kostas Moschochoritis, Direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia.
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