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sabato 17 gennaio 2009

Roma: guerra allo sballo, Alemanno ci prova. Ma basteranno le restrizioni?

Guerra allo sballo, Alemanno ci prova. Ma basteranno le restrizioni?

Garantire la sicurezza nel centro storico di Roma, soprattutto nelle ore notturne, è diventata una questione sempre più urgente. Tra risse, accoltellamenti, palloni che volano in aria e lanci di bottiglie del "triangolo delle sbronze" (Campo dei fiori, Piazza Navona e Piazza Trilussa nella vicina Trastevere) si torna a parlare ogni volta quando è "emergenza" e così tra un'ordinanza anti vetro e l'altra nei periodi più "caldi" (nel senso climatico del termine ma anche a livello di rischio disordini) il problema viene rimandato all'infinito.
Questa volta Campidoglio e Prefettura sembrano fare sul serio: divieto di vendere alcolici da asporto dopo le 21 e di somministrarli alla clientela a partire dalle 2, aumento della videosorveglianza e dell'illuminazione pubblica, controlli fiscali e delle licenze di circoli privati e associazioni culturali, utilizzo massiccio dell'etilometro nelle strade frequentate dal "popolo dello sballo".
Il nuovo pacchetto sicurezza, arriva come al solito, dopo che la frittata si è rotta: lo stupro di una ragazza al maxi-veglione di Capodanno alla Fiera di Roma, l'accoltellamento di un turista americano fuori da un pub e il pestaggio di tre minorenni da parte di una banda di bulli a Campo de' Fiori.
Per ora i primi a dover subire le conseguenze del giro di vite messo in atto dal Comune, non saranno i tanti teppistelli che popolano il centro durante la notte facendosi guidare dai vapori dell'alcool ma gran parte dei gestori dei pubblici esercizi della zona che già dal prossimo weekend, non potranno vendere alcolici dopo le 21; idem supermercati e le pizzerie al taglio del centro storico.
Sette sono già "osservati speciali" che rischiano multe fino a 5mila euro.
Qualcosa si muove dicevamo. I presidi della polizia per esempio non saranno fissi, ma con pattuglie in movimento anche tra le strette viuzze della movida romana, anzi, fra i provvedimenti c'è proprio la chiusura degli archi delle mura romane e degli acquedotti perché "anfratti dove di notte si spaccia e si consuma droga".
Gli etilometri poi "accompagneranno" il rientro di chi si muove in macchina: da piazza Trilussa, al lungotevere (soprattutto quello dei Tebaldi), attorno a Campo de' Fiori, all'uscita da via dei Pettinari, in via Nazionale, a via del Tritone, e a Monte de' Cocci, a Testaccio. E poi a Trastevere, San Lorenzo e Ponte Milvio.
Da lunedì partirà la mappatura per aumentare la videosorveglianza e si studieranno interventi per una maggiore illuminazione pubblica nelle aree a rischio, lì dove ora non c'è o non ancora sufficiente. Campidoglio e Prefettura questa volta fanno sul serio e già pensano di estendere i divieti non solo nel week end.
Insomma "divertimento sì, ma secondo regole e autocontrollo per contrastare la cultura dello sballo" sintetizza Alemanno. Ma allora ci chiediamo, basta vietare ai commercianti di vendere bevande in bottiglie di vetro o aumentare a dismisura gli occhi elettronici delle telecamere ai quattro angoli delle piazze per fermare teppisti e ubriachi?
Non sarebbe più facile isolare quei dieci idioti di turno e lasciare che la stragrande maggioranza dei ragazzi e turisti si godano le bellissime piazze e vicoletti del centro senza avere la sensazione di trovarsi in una città sotto assedio?
Non è certamente militarizzando le zone "calde" della movida romana per periodi brevi legati al "casus" o colpendo chi lavora che il centro potrà riacquistare quel decoro e sicurezza invocati da anni.
Intanto loro, i bravi ragazzi della settimana ma teppisti del sabato sera, continuano indisturbati a fare il loro comodo ogni week end a suon di "violence" (il gioco del pallone sparato in aria) e di "vaffa" alle forze dell'ordine. Tanto una bottiglia si può sempre portare da casa o comprarla ai chioschetti a quattro ruote che circondano le notti romane.

Daniele Memola

link:www.opinione.it




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