Alla Triennale di Milano, dal 14 al 19 aprile, Constancy & Change, terza edizione della mostra dedicata all’artigianato coreano, promossa dal Ministero della Cultura della Repubblica Coreana. Metallo, ceramica, carta, tessuto, bambù e lacca sono gli elementi naturali usati per 190 opere tra arte, artigianato e design.
I segreti di una tecnica millenaria in versione moderna tra arte e design, per il Salone del Mobile di Milano.KCDF (Korea Craft & Design Foundation), emanazione del Ministro della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea, presenta alla Triennale di Milano, per la terza volta, la mostra Constancy & Changesull’artigianato tradizionale del Paese asiatico.
L’obiettivo della mostra è analizzare il rapporto che la Corea del Sud, patria della tecnologia più evoluta, ha nei confronti delle antiche tradizioni del proprio artigianato, da cui il Paese prende forza per la propria crescita culturale ed economica.
Per il progetto di quest’anno sono stati selezionai 190 manufatti realizzati da 23 autori in sei differenti campi di produzione artigianale, tutte opere di eccellente fattura che esprimono pienamente l’essenza dello spirito nazionale coreano attraverso il tema “Su-su, Deom-deom, Eun-eun (Armonica semplicità, quiete, finezza)”, combinando le meraviglie dell’artigianato tradizionale con un senso estetico moderno.
Le opere in mostra, realizzate con i sei elementi naturali dell’artigianato coreano: metallo, ceramica, carta, tessuto, bambù e lacca, discendono da una tradizione che giunge senza interruzione ai giorni nostri grazie alle sapienti tecniche di realizzazione di maestri ed artigiani.
Nella sezione dedicata all’artigianato dei metalli, si possono ammirare il bollitore e il servizio da tavola in ottone con coperchio del maestro Lee Yong Gu, gli ottoni di Anseong (Anseong yugi) del maestro Kim Soo Young, gli ottoni laccati che i maestri Cho Ki Sang e Kim Soo Young hanno realizzato per l’innovativo progetto della YEOL (ente per la preservazione dei beni culturali), le opere in metallo con intarsi in argento e i contenitori quadrangolari del maestro Lee Gyung No.
Nella sezione dedicata alle ceramiche, sono presentate le ceramiche Bunchung e le pagode dell’artista Park Sung Wook, le ceramiche Doye dell’artista Lee Seung Hee, che presentano una forte continuità con il vasellame bianco del periodo Joseon e quello bianco e blu con decorazioni sottosmaltate, riprodotte con una tecnica particolare di pittura; si potranno inoltre ammirare i lavori del ceramista Ree Soo Jong, che danno un valore aggiunto alle giare Bunchung con decorazioni sottosmaltate, le porcellane bianche del ceramista Lee Se Yong, i contenitori in ceramica Bunchung spazzolata del ceramista Roe Kyung Jo, le oblunghe terrecotte di Lee Hyun Bae, e le terrecotte onggi quadrangolari del maestro Ahn Si Sung.
Nel campo della carta coreana, saranno presentati i lavori ad intreccio jiseung dall’artista Lee Young Soon e gli aquiloni a forma di scudo del maestro Oh Jea Hwan.
La sezione tessile è rappresentata dai lavori in patchwork (Jogakbo) realizzati dall’artista Kim Hyun Hee, dai patchwork dell’artista Lee Sora, e dagli abiti tradizionali trapuntati dalla maestra di ricamo Kim Hae Ja.
Arrivando alla parte dedicata al bambù, si potranno osservare i Bal (leggeri pannelli simili a tende, realizzati in bambù sapientemente intrecciato) del maestro Cho Daeyong. Nella sezione dedicata alle lacche, sono esposti i lavori in lacca essiccata dell’artista Kim Seol, le ciotole laccate del maestro Yang Yoo Jeon, quelle in lacca dipinta dell’artista Choe Young Keun, le ciotole monastiche (Baru) degli artisti Park Gang Yong e Jung Sang Gil, le lacche con innesti in madreperla del maestro Choi Sang Hoon, per arrivare infine al Kim Chang Duk, che presenterà i suoi Yunhoemae, delicate creazioni floreali in cera di ispirazione buddhista.
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