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giovedì 30 aprile 2015
Mega tambuccio OPAC. E la coperta diventa trasparente.
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Fera energie rinnovabili, sorpasso sulle fossili per nuova capacità installata
Terremoto in Nepal: L’Aquila solidale con la popolazione colpita dal sisma dona 10mila euro ad Agire e si attiva per la raccolta farmaci
Un atto sentito della comunità, anch'essa colpita nel 2009 da un terribile sisma, che ha scelto di farsi promotrice di iniziative simili di solidarietà anche da parte di altri comuni italiani. Riprende inoltre la meritevole iniziativa di alcuni cittadini che stanno organizzando una raccolta farmaci impegnando anche alcune aziende regionali di distribuzione farmaci contribuire.
Oltre allo stanziamento dal corrente bilancio comunale quale donazione verso Agire, il Comune si impegna a farsi promotore verso l'Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, affinché solleciti simili iniziative di solidarietà in tutti i Comuni italiani.
NO 2.0: opposizione ai tempi dei social media
FONDAZIONE VODAFONE PORTA LA SUA RETE D’EMERGENZA IN NEPAL
mercoledì 29 aprile 2015
Nepal, Save the Children: sempre più casi segnalati di bambini soli o separati dalle famiglie, 5,000 scuole rase al suolo. Necessari subito aiuti anche nelle zone remote
TESTIMONIANZE VIDEO DI BAMBINI E MAMME DA BHAKTAPUR
Di ora in ora emergono nuove necessità di aiuto nei 30 distretti colpiti dal terremoto, ma l'emergenza è particolarmente grave per i bambini. Dalle verifiche in corso da parte degli operatori di Save the Children nei principali ospedali di Kathmandu e Lalitptur, stanno infatti emergendo molti casi di bambini soli o separati dai propri genitori e si teme che questi casi, che richiedono assistenza e protezione specifiche, continuino a salire. Molti sono purtroppo anche i casi di bambini gravemente feriti o che hanno subito amputazioni degli arti per le conseguenze del terremoto.
A Bhaktapur, un'antica città a poche miglia da Kathmandu, Rajani, una bambina di 10 racconta agli operatori di Save the Children sopraggiunti: "Ero con i miei amici quando è arrivato il terremoto, ero terrorizzata. Alcuni dei miei amici sono rimasti feriti, a qualcuno si sono spezzate le braccia, altri sono scappati di corsa."
Sarura, madre di due figli di 10 anni e 4 mesi che ha perso la casa è sfinita "vediamo solo cadaveri ovunque….dormiamo per terra su borse o sacchi di plastica, i bambini si sdraiano e noi cerchiamo di dormire seduti…non so che cosa potremo mangiare domani."
Oltre all'emergenza nell'immediato, si intravvedono già gravi rischi per il futuro dei bambini Nepalesi: 5.000 scuole sono state completamente rase al suolo e in alcuni distretti il 90% delle strutture è inservibile, ci vorranno mesi o anni perché centinaia di migliaia di bambini possano riprendere gli studi.
Mentre si potenziano gli aiuti nella zona di Kathmandu, si sta cercando di raggiungere anche le zone più remote. A Gorkha, una delle zone maggiormente colpite e difficili da raggiungere, dove 11 villaggi sono completamente distrutti, incluso il 60% dei centri sanitari e l'80% delle abitazioni, Save the Children ha appena iniziato la distribuzione di beni di primissima necessità alla popolazione colpita.
Save the Children ha lanciato in Nepal un massiccio intervento di soccorso attraverso un team di di oltre 500 operatori specializzati in emergenza impegnati da subito nella distribuzione degli aiuti. Ulteriori 136 tonnellate di beni di prima necessità stanno arrivando per via aerea nei prossimi giorni, compresa l'attrezzatura medica, mentre migliaia di coperte e teloni per i ripari d'emergenza stanno arrivando dall'India via terra. La disponibilità degli aiuti, grazie alla generosità dei donatori, è fondamentale per poter potenziare i soccorsi in un Paese che era già in gravi difficoltà strutturali prima del cataclisma: il Nepal è al 145 posto su 187 paesi, nell'indice globale dello sviluppo umano.
Il b-roll di immagini degli aiuti e le interviste con una bambina e una mamma da Bhaktapur è scaricabile al link (Time Code disponibile con il testo in inglese): http://we.tl/fLxIVymrDh
Per sostenere l'aiuto di Emergenza di Save the Children in Nepal:
numero verde 800988810
www.savethechildren.it/nepal
Esempi di cosa fare con le donazioni
- Con € 7 si può donare una tanica per trasportare e conservare acqua pulita
- Con 28 € assicuri 4 taniche per trasportare e conservare acqua potabile
- Con 56 € garantisci corde e tela cerata per costruire 2 ripari temporanei
- Con 84 € doni 6 kit igienici contenenti sapone, shampoo, spazzolino, dentifricio, una bacinella e un asciugamano
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www.CorrieredelWeb.it
CNR: terremoto in Nepal, le deformazioni del suolo misurate dallo spazio
Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR) di Napoli mediante l’interferometria differenziale, la tecnica che permette di misurare dallo spazio spostamenti del terreno anche dell’ordine di pochi centimetri su aree molto estese.
La figura mostra l’interferogramma ottenuto, ossia la mappa della deformazione indotta in superficie dall’evento sismico, in un intervallo temporale che va dal 17 al 29 aprile 2015.
Ognuna delle fasce di colore (frange) indica uno spostamento del suolo di circa 3 centimetri, con una deformazione massima di circa 1 metro.
Tale spostamento è avvenuto a seguito del terremoto e delle successive scosse, ed è la risposta della superficie alla dislocazione sul piano di faglia in profondità.
L’attività svolta è stata realizzata nell’ambito dell’accordo tra IREA-CNR e Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e del progetto TEP-Quick Win dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
NaturaSì e Cospe: Bio e solidarietà a sostegno dell' agricoltura locale in Angola
Indonesia, 8 esecuzioni; Amnesty: "riprovevoli" e in spregio delle garanzie sui diritti umani
Andrew Chan e Myuran Sukumaran (cittadini australiani), Raheem Agbaje Salami, Sylvester Obiekwe Nwolise e Okwudili Oyatanze (nigeriani), Martin Anderson (ghanese), Rodrigo Gularte (brasiliano) e Zainal Abidin (indonesiano) sono stati fucilati il 28 aprile in Indonesia dopo essere stati condannati a morte per traffico di droga. L'esecuzione della cittadina filippina Mary Jane Fiesta Veloso è stata sospesa all'ultimo minuto dal presidente Widodo.
"Queste esecuzioni sono profondamente riprovevoli" – ha dichiarato Rupert Abbott, direttore delle ricerche di Amnesty International sull'Asia sud-orientale e il Pacifico. "Sono state compiute in completo spregio delle garanzie internazionali sull'uso della pena di morte".
"Il presidente Wododo dovrebbe abbandonare immediatamente il proposito di eseguire ulteriori condanne a morte e introdurre una moratoria come primo passo verso l'abolizione della pena capitale" – ha aggiunto Abbott.
Dopo che la richiesta di clemenza dei prigionieri era stata considerata in modo sommario e respinta, al momento delle esecuzioni erano almeno due i ricorsi giudiziari che i tribunali avevano accettato di prendere in esame.
"La pena di morte è sempre una violazione dei diritti umani, ma una serie di fattori rende queste otto esecuzioni ancora più inaccettabili. Al momento dell'arresto e nelle prime fasi del procedimento alcuni dei prigionieri non hanno avuto assistenza legale e linguistica adeguata, in violazione del loro diritto a un processo equo" – ha sottolineato Abbott.
"A una delle persone messe a morte, Rodrigo Gularte, era stata diagnosticata una schizofrenia paranoide. Il diritto internazionale vieta espressamente l'uso della pena di morte nei confronti di persone con disabilità mentale. È inoltre preoccupante il fatto che sia stata usata la pena capitale nei confronti di persone condannate per traffico di droga, azioni criminali che per il diritto internazionale non fanno parte dei 'reati più gravi', per i quali la pena di morte può essere imposta" – ha concluso Abbott.
Nel 2015 l'Indonesia ha già messo a morte 14 prigionieri. Il governo ha annunciato ulteriori esecuzioni nel corso dell'anno.
Emergenza Nepal: su firmiamo.it sos per i piccoli terremotati
martedì 28 aprile 2015
Nepal, Save the Children: rischio ipotermia per decine di migliaia di bambini. Lanciato un massiccio intervento di aiuto con distribuzione di ripari, kit igienici, di prima necessità e kit per neonati
Migliaia di bambini e famiglie stanno dormendo in strada e in accampamenti di fortuna a Kathmandu e nelle altre aree colpite dal grave sisma in Nepal, nonostante le fredde temperature notturne e le forti piogge, con alto rischio per adulti e bambini di ipotermia, sottolinea Save the Children, l'Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.
"Molte case sono state danneggiate o distrutte e, in ogni caso, la gente è troppo spaventata per dormire in quelle ancora agibili, dopo la serie di forti scosse. Siamo particolarmente preoccupati per i bambini più piccoli che, per il forte freddo, sono esposti al rischio di ipotermia", dichiara Roger Hodgson, Vice Direttore Save the Children in Nepal.
Save the Children inoltre lancia l'allarme sull'urgente bisogno di medicinali per gli ospedali e le strutture mediche che stanno lottando allo stremo per soccorrere tutti i feriti.
"Bisogna assolutamente portare aiuti alle giovani madri, ai neonati, ai bambini, con una particolare attenzione alle comunità più vulnerabili", aggiunge Roger Hodgson.
Lo staff di Save the Children sul terreno riporta che sono 30 su 75 i distretti colpiti dal grave sisma, soprattutto nella regione occidentale e centrale, e si stimano in 1 milione[1] i minori che hanno bisogno di aiuto.
Le comunicazioni all'interno del paese sono difficili e non sono ancora disponibili informazioni dettagliate sull'impatto del terremoto e sulla scala dei bisogni della popolazione. Per questo un team di Save the Children sta raggiungendo l'area circostante Kathmandu per fare una analisi e valutazione dei danni e delle necessità.
C'è bisogno urgente di acqua potabile, cibo, generi per il riparo e medicine. Gli aiuti stanno cominciando ad affluire ma sono ostacolati dai gravi danni subiti dalle infrastrutture.
Save the Children ha lanciato un massiccio intervento di soccorso attraverso un team di operatori specializzati in emergenza e voli carichi di aiuti stanno giungendo da tutto il mondo, inclusi Filippine e Dubai da cui sono in arrivo teloni che possono essere utilizzati come riparo d'emergenza, kit igienici e kit per l'acqua potabile.
Oggi inizia la distribuzione.
Inoltre convogli di Save the Children con tende, kit igienici e kit con generi di prima necessità per le famiglie sono stati spediti dai magazzini di Birgunj e Birathnagar e stanno raggiungendo Kathmandu per essere distribuiti nelle prossime ore.
"I bambini più piccoli sono i più vulnerabili in una situazione di emergenza e per questo Save the Children provvederà a fornire anche 2.000 kit per neonati delle aree di Bhaktapur e Sindhupalchok per assistere le mamme e i loro bambini appena nati", prosegue Roger Hodgson, Vice Direttore Save the Children in Nepal.
"Stiamo facendo il massimo per proteggere i bambini e dare aiuto alle famiglie. In Nepal Save the Children ha un team di oltre 500 operatori esperti e in gran parte hanno ricevuto un training per la risposta in emergenza", spiega Brad Kerner, operatore di Save the Children impegnato in queste ore negli aiuti al paese.
Per sostenere l'aiuto di Emergenza di Save the Children in Nepal:
numero verde 800988810
www.savethechildren.it/nepal
Esempi di cosa fare con le donazioni
€ 7 si può donare una tanica per trasportare e conservare acqua pulita
€ 14 si può donare un kit igienico che include beni primari come sapone, shampoo, spazzolino, dentifricio, una bacinella e un asciugamano
€ 28 si possono donare materiali come corde e tela cerata per la costruzione di riparo temporaneo
€ 35 si può donare un kit da cucina che contiene pentole, posate, tazze e piatti
[1] Fonte Unicef.
Fino al 3 maggio, Ariel: sport e gioco per i bambini disabili
Più gioco, sport e divertimento per i bambini disabili: l'obiettivo di Fondazione Ariel per migliorare la vita di tutta la famiglia
Francesca Valla, la famosa "tata" della TV, è testimonial della campagna
Pakistan, Amnesty: 100 impiccagioni in quattro mesi
"Le autorità pakistane stanno mostrando un completo disprezzo per la vita umana. In più, in molti casi, le condanne a morte sono state emesse al termine di processi irregolari. Questa catena della morte non serve a niente per affrontare alla radice le cause della criminalità e del terrorismo" – ha dichiarato David Griffiths, vicedirettore del programma Asia e Pacifico di Amnesty International.
"Le esecuzioni sono diventate ormai quasi quotidiane. Se il governo non ripristinerà la moratoria, non abbiamo idea di quante saranno alla fine dell'anno" – ha aggiunto Griffiths.
"Crimini gravi come gli omicidi e gli atti di terrorismo vanno condannati senza riserve ma uccidere in nome della giustizia non ha un particolare effetto deterrente. Chi commette quei crimini va processato con procedure eque e senza ricorso alla pena di morte" – ha sottolineato Griffiths.
Tra le migliaia di prigionieri a rischio di esecuzione c'è anche Shafqat Hussein, che secondo il suo avvocato era minorenne al momento del processo e che avrebbe confessato sotto tortura.
Roma, 28 aprile 2015
Baltimora: Amnesty Intenational Usa sulla morte di Freddie Gray e le proteste
A seguito della morte di Freddie Gray e delle successive proteste nella città di Baltimora, Maryland, Steven W. Hawkins, direttore di Amnesty International Usa, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"La morte, che chiama in causa la polizia, di un altro giovane afroamericano non armato ha comprensibilmente suscitato commozione e proteste nelle strade di Baltimora. In attesa dei risultati di un'indagine rapida, imparziale e indipendente sulle circostanze della morte di Freddie Gray, chiediamo alla polizia di Baltimora di esercitare moderazione nel corso delle proteste, dando priorità a metodi non violenti e usando la forza solo quando assolutamente inevitabile e in maniera tale da minimizzare i danni alle persone".
"Il diritto di protesta e di manifestazione pacifica dev'essere tutelato dalle forze di polizia e non inibito con le intimidazioni e l'uso eccessivo della forza. Gli agenti di polizia hanno il diritto di difendersi e il dovere di proteggere le persone, ma nel reagire alla violenza devono rispettare gli standard internazionali sull'uso della forza. L'impiego su larga scala di tattiche che comprendono gas lacrimogeni e bombe fumogene non dovrebbe essere preso in considerazione per porre fine ad atti di violenza commessi da una minoranza di persone, quando la maggioranza è pacifica. Tattiche del genere aumentano i rischi nei confronti di tutti i manifestanti".
"In troppi casi, le leggi statali sull'uso della forza letale sono palesemente generiche e poco chiare, come nel caso del Missouri, o addirittura non esistono, come in Maryland. Continuiamo a chiedere una revisione a livello nazionale delle politiche che governano l'operato delle forze di polizia affinché casi come quello di Freddie Gray non abbiano a ripetersi".
Roma, 28 aprile 2015
lunedì 27 aprile 2015
UNICEF e WFP Italia insieme per aiutare i bambini e le famiglie del Nepal colpiti dal terremoto
Dal 27 aprile al 10 maggio 2015 con un SMS o una chiamata da fisso al 45596 è possibile sostenere gli aiuti che UNICEF e WFP stanno fornendo alle popolazioni del Nepal.
27 aprile 2015 – Uno spaventoso terremoto di magnitudo 7,8 ha devastato il Nepal lo scorso sabato 25 aprile, uccidendo migliaia di persone e lasciando nella disperazione milioni di bambini e le loro famiglie. I sopravvissuti non hanno più nulla e contano sul sostegno degli aiuti umanitari per andare avanti.
Per l'emergenza, UNICEF e WFP Italia hanno lanciato un numero solidale per donare 1 euro da rete mobile e 2 euro da rete fissa.
È possibile donare con un SMS al 45596 da cellulare TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile e CoopVoce o chiamata allo stesso numero da rete fissa da Telecom Italia, Fastweb, Vodafone e TWT.
L'UNICEF fornisce tende per allestire ospedali da campo per l'assistenza ai feriti, sali di reidratazione orale e zinco per prevenire epidemie di diarrea acuta soprattutto nei bambini e distribuisce acqua tramite autobotti nei 16 campi allestiti per gli sfollati. Coordina inoltre le organizzazioni partner per gli interventi di emergenza nei settori "Acqua e igiene", "Nutrizione", "Istruzione" e "Protezione dell'infanzia", svolgendo un ruolo di intervento attivo anche nel settore "Sanità".
Il WFP, che da anni è presente nel paese con programmi di "preparazione alle emergenze" e assistenza a circa mezzo milione di persone, sta intervenendo fornendo sostegno logistico di emergenza e nel settore delle telecomunicazioni oltre che con un impegno massiccio nell'assistenza alimentare. In fase di avvio vi è anche l'organizzazione di un servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS) da parte del WFP mentre nel paese colpito dal terremoto stanno arrivando biscotti ad alto contenuto energetico, prima forma di assistenza alimentare nelle emergenze di questo tipo.
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