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sabato 30 giugno 2018

Neosurance pronta per il mercato statunitense

NEOSURANCE - la startup italiana insurtech - presenta il nuovo team member per l'imminente inserimento sul mercato statunitense 


Per l'avvio del piano di espansione negli Stati Uniti, Neosurance annuncia l'ingresso di John Murray nel proprio team globale, come Vice Presidente del Business Development negli US. 

John Murray è un veterano del global marketing con oltre 15 anni di esperienza nel realizzare e condurre progetti B2B e B2C di digital strategy, e-commerce e business development per compagnie Fortune 500 e startup attive nel settore assicurativo, nei servizi finanziari, salute, cleantech e home services.

"Dopo l'esperienza unica dell'anno scorso realizzata grazie all'acceleratore di Plug and Play Tech Center, Silicon Valley, siamo pronti per lanciare Neosurance sul mercato statunitense - commenta Pietro Menghi, CEO di Neosurance. John rappresenta, con il suo mix di knowledge assicurativo, tecnologico e il suo network di contatti, la figura professionale perfetta per mettere in atto i piani di crescita nel continente americano e non solo",  continua Menghi. 

John Murray ha appena partecipato al Plug and Play Summer Summit 2018 in Sunnyvale, Silicon Valley, per presentarsi ai clienti e business partner di Neosurance presenti all'evento, e cogliendo anche l'occasione di incontrare le communities digitali partecipanti alle 8 categorie di accelerazione: Energia, Salute & Wellness, Viaggi & Ospitalità, Aziende 2.0, Insurtech, Mobility, Internet of Things, e Real Estate Tech. 

"Insieme al nostro nuovo team member e la comprovata competenza di John Murray, stiamo cercando di portare la tecnologia instant insurance dedicata a communities basate su app e su web nel Nuovo Continente" ha aggiunto Andrea Silvello, co-founder di Neosurance. La piattaforma tecnologica è stata perfezionata nell'ultimo anno ed è molto più facile da integrare in qualsiasi digital customer journey (mobile e web). 

Silvello continua, "qualunque digital community può integrare l'SDK Neosurance in poche ore e permette ai clienti di comprare prodotti assicurativi offerti dalle compagnie che stanno attualmente usando la tecnologia Neosurance."


Neosurance è una start-up fondata nel 2016 da Andrea Silvello – CEO e co-founder di Digital Tech, con oltre 15 anni di esperienza nella consulenza strategica, e Dario Melpignano - CEO e co-founder di Neosperience, la piattaforma di digital customer experience. La start-up mette a disposizione delle compagnie assicurative e delle communities una piattaforma di customer insight e profilazione che facilita la vendita di micro polizze tramite notifiche push sullo smartphone, nel momento e nel posto giusto. Analizzando e ampliando i dati di contesto, comportamentali ed emozionali dei clienti nel tempo, Neosurance riesce ad identificare il momento giusto e il bisogno potenziale specifico per il singolo cliente che può scegliere di attivare la polizza con qualche click sullo schermo: il prodotto assicurativo giusto per la persona giusta nel posto giusto e con il tonno di voce giusto. Neosurance riunisce le scienze comportamentali e l'intelligenza artificiale per assicurare uno stile di vita sereno e protetto alle persone.


Plug and Play Tech Center:

Plug and Play Tech Center è una piattaforma di innovazione e accelerazione globale che aiuta a connettere le start-up con aziende e investitori fornendo loro supporto logistico e di mentorship. Plug and Play ha la sua sede principale a Sunnyvale, in California con una rete di oltre 300 startup tecnologiche, 180 investitori e una comunità di importanti università e partner aziendali. Il suo portfolio di successo include Dropbox, Soundhound, Lending Club e PayPal.



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Flotte Aziendali: telematica sempre più presente a bordo delle auto aziendali - COMUNICATO STAMPA


Nuova ricerca dell'Osservatorio Top Thousand sulla dotazione di dispositivi hi-tech delle flotte aziendali.
                                                                                               
Flotte Aziendali: "telematica sempre più presente a bordo delle auto aziendali: manutenzione, incidenti e furti le attività più monitorate dai fleet manager"


Roma, giugno 2018 – Cresce l'uso di dispositivi telematici a bordo delle flotte aziendali di medie e piccole dimensioni: oltre il 60% li utilizza e il 57% sta valutando di ampliare la propria dotazione di intelligence. Verifica della manutenzione, gestione dei crash e dei furti sono le informazioni oggi più richieste ai dispositivi dai fleet manager che per il futuro si dichiarano interessati anche al monitoraggio dello stile di guida del driver e alle segnalazioni degli alert diagnostici. 

La tutela della privacy è oggi una criticità quasi del tutto superata, oltre l'81% dei driver individua vantaggi nell'uso delle black box o non si mostra contrario.

Sono questi i principali risultati che emergono dalla ricerca "La telematica sale a bordo delle flotte aziendali", promossa da Top Thousand, l'Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, in collaborazione con Sumo Publishing.

La ricerca, giunta alla seconda edizione (la prima aveva riguardato le grandi flotte) ha preso in considerazione i parchi auto di medio-piccole dimensioni (da 10 a poche centinaia veicoli), grazie a un campione di oltre 24.000 veicoli, l'88% dei quali gestiti con la formula del noleggio a lungo termine. 

Rispetto alla prima edizione della survey, la quota di veicoli dotati di dispositivi telematici o black box, grazie alle quali ottenere, analizzare e gestire informazioni sui propri veicoli, è più che triplicata: dal 18% del 2017 al 62% di quest'anno. In alcune flotte si è raggiunto anche il 100% della copertura.

"L'indagine rivela", evidenzia Gianfranco Martorelli - Presidente di Top Thousand, "come l'evoluzione tecnologica a bordo delle auto stia viaggiando a ritmi talmente rapidi che spesso la domanda non è pronta a cogliere a pieno le opportunità offerte dal mercato. Di pari passo con il progresso tecnologico, diventa determinante la crescita della conoscenza di questi sistemi e la creazione di un'opportuna cultura nei driver e nei decision maker aziendali. Si tratta di un'evoluzione in corso ormai inarrestabile e destinata a cambiare radicalmente le modalità di gestione e fruizione dei veicoli aziendali, garantendo maggiore sicurezza al driver e protezione del veicolo".

A differenza di quanto rilevato nell'ultimo trimestre del 2017 per le grandi flotte, per le quali la scelta della tecnologia è più attiva e consapevole, il 74% dei veicoli del campione dotato di black-box ha seguito le indicazioni di equipaggiamento del noleggiatore. Il trend è però in decisa crescita: il 57% prevede di incrementare la dotazione nel giro di un anno.

Manutenzione, incidenti e furti, le informazioni più richieste
Ai fleet manager non sfuggono i vantaggi, già oggi significativi, offerti dagli strumenti telematici più diffusi e le diverse opportunità per il futuro che l'evoluzione tecnologica e di analisi dei Big Data potranno offrire alle aziende.
Verifica e monitoraggio della manutenzione (indicate dal 28% del campione), furti e appropriazioni indebite (24%) e gestione dei crash (22%) sono i veri "osservati speciali" dei dispositivi telematici oggi presenti a bordo dei veicoli. Per i gestori delle flotte questi fattori rappresentano primarie voci di costo nella vita quotidiana del parco e la possibilità di disporre di informazioni e di un monitoraggio in tempo reale che ne consenta un'efficace gestione risulta quanto mai preziosa. Seguono altri parametri strategici come la verifica dei consumi di carburante, anche al fine di evitare eventuali truffe, e degli stili di guida dei driver, con l'obiettivo di responsabilizzarlo e di ridurre i costi assicurativi.

Secondo i fleet manager la perfetta efficienza del veicolo, nel rispetto degli intervalli di manutenzione, dei cambi d'olio e dei richiami delle Case, non solo è fondamentale per la sicurezza, ma anche per il pieno adempimento degli impegni contrattuali con il noleggiatore.

Rispetto alle grandi flotte, nella percezione dei vantaggi della black box per le piccole e medie traspare un certo "realismo" da parte dei fleet manager, probabilmente perché i maggiori fruitori e gestori dei big data sono spesso i noleggiatori; e così nell'indicare i principali benefit generati dalla tecnologia la voce "facilita la gestione della flotta" mostra minore rilevanza (40% invece di 60%), resta stabile l'attenzione alla "sicurezza dei driver" (38%) e, invece, aumenta in modo significativo l'interesse per  "riduce i costi di gestione" (48%).

Uno sguardo al futuro: stile di guida e alert diagnostici in pole position
A quali ulteriori funzionalità sono interessati i fleet manager per il prossimo futuro?

Gli argomenti di maggiore interesse sono la manutenzione dei veicoli, l'analisi dello stile di guida (per controllare i consumi e aumentare la sicurezza), ma anche la segnalazione degli "alert" diagnostici in tempo reale, così come il riconoscimento automatico del driver nell'accesso al veicolo.
Cresce la familiarità di questi sistemi, ormai sdoganati nel mondo dei consumatori finali anche grazie al car sharing, e aumenta la richiesta di connessione, evidenziata anche dal riferimento al tema dello scambio dati tra veicoli, in particolare per elaborare informazioni sul traffico.

Aziende e driver soddisfatti dell'offerta
L'offerta telematica è ritenuta sostanzialmente adeguata alla domanda: il 55% dei gestori di flotte la ritiene in linea con le proprie esigenze, mentre il 28% la valuta addirittura superiore ai propri desiderata. L'indagine evidenzia come sia necessario sensibilizzare ulteriormente i fleet manager sui vantaggi derivanti dall'utilizzo delle black box sul fronte della sicurezza e dei possibili saving economici. Questo spiega la posizione attendista che spinge solo il 43% del campione a prevedere una crescita delle dotazioni a bordo delle flotte aziendali nel prossimo anno.

Discorso diverso vale per i driver. La diffusione delle scatole nere a bordo delle vetture ha creato senza dubbio maggiore familiarità con il tema e sembrano ormai superati gli iniziali diffusi timori di violazione della privacy, tanto che il 49% degli "automobilisti aziendali" di flotte medie e piccole valuta positivamente l'apporto delle dotazioni telematiche e il 32% non li giudica negativamente.




venerdì 29 giugno 2018

Generali Italia con Visiotalent per modernizzare il processo di recruiting


 

Generali logo

 


Logo_Visiotalent_HD

 

Generali Italia con Visiotalent per modernizzare il processo di recruiting

 

Generali Italia, la prima realtà assicurativa in Italia, ha sottoscritto una partnership con Visiotalent, leader nel campo del Video Recruitment, per rinnovare e migliorare i propri processi di assunzione del nuovo personale

 

Milano, 29 Giugno 2018 – Generali Italia,  la prima realtà assicurativa in Italia, ha annunciato la sigla di un importante accordo con Visiotalent, l'azienda leader nel settore del Video Recruitment.
 
Progettato per semplificare e velocizzare il processo di selezione del personale, il sistema di Video Recruitment di Visiotalent consente, infatti, ai professionisti delle risorse umane d'invitare i candidati a registrare una video intervista a supporto della propria candidatura, permettendo, così, all'azienda di meglio individuare fin dalla fase iniziale caratteristiche, motivazione e competenze del candidato.
Generali Italia è il cliente più recente di Visiotalent. Con questa nuova partnership, la Compagnia ha ora a disposizione del proprio dipartimento HR l'innovativa soluzione tecnologica ideata da Visiotalent, con benefici sia per l'azienda che per i candidati.
 
"Siamo lieti di essere stati scelti da una realtà così prestigiosa, quale è Generali Italia, e di poter collaborare attivamente a rendere ancora più efficace e moderno il processo di selezione del nuovo personale dell'azienda", ha commentato Andrea Pedrini, Country Manager Italia di Visiotalent. "Questa partnership con Generali Italia rappresenta un passo importante nel campo della digitalizzazione dei propri processi HR ed è per noi una tappa fondamentale nel progetto di consolidamento ed espansione di Visiotalent sul mercato italiano."
 
Utilizzata da Generali Italia fin dall'inizio di quest'anno, la piattaforma Visiotalent costituisce un approccio smart ed in linea con le modalità diffuse tra i giovani. Ad oggi l'integrazione di Visiotalent nel processo di selezione di Generali Italia ha riscosso un elevato gradimento da parte dei candidati con un tasso di risposta che varia tra l'80% e l'85%.
 
"Con Visiotalent intendiamo ampliare il processo di selezione con un approccio che consente di individuare importanti soft skills, come quelle relazionali e di comunicazione. Ciò ci consente di far fronte alle sfide di mercato per poter attrarre e trattenere i nuovi giovani talenti, nativi digitali sempre connessi. Con questi strumenti tecnologici intendiamo adottare modalità di recruiting affini alle loro preferenze analizzando i profili dei candidati fin dalle fasi iniziali in modo veloce, snello e più stimolante rispetto alla semplice valutazione di un CV. Da un lato si aggiunge così valore all'esperienza del candidato e dall'altro si rende il processo di selezione più innovativo e efficiente", ha spiegato Gianluca Perin, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Generali Italia.
 
FINE
 
 
Generali Italia:
Generali Italia, compagnia assicurativa del Gruppo Generali, è leader di mercato con la rete distributiva più capillare e diversificata presente sul territorio. La compagnia si prende cura da sempre delle persone, delle famiglie e delle imprese italiane di cui è un punto di riferimento. Ai 10 milioni di clienti, offre soluzioni assicurative vita, danni e previdenza, personalizzate in base ai loro bisogni. Con una raccolta premi complessiva nel 2017 di 22,8 miliardi di euro Generali Italia è l'Assicurazione con la più completa offerta in Italia. A Generali Italia fanno capo Alleanza Assicurazioni, Das, Genagricola, Genertel e Genertellife, Generali Welion.
 
 
Visiotalent:
Fondata nel 2014 dagli imprenditori francesi Gonzague Lefebvre e Louis Coulon, Visiotalent è azienda leader in Europa nell'ambito del Video Recruitment.
Rapido, intuitivo e basato sulle tecnologie più avanzate, il sistema di video colloqui ideato da Visiotalent contribuisce a rendere il processo di assunzione più semplice ed efficace, con notevoli benefici sia per i professionisti delle risorse umane, che per i candidati.
Con sede centrale a Lille ed uffici a Parigi, Lione e Nantes, Visiotalent ha recentemente ampliato la propria attività a livello internazionale con l'apertura delle nuove sedi di Milano, Madrid e Bruxelles.


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giovedì 28 giugno 2018

UNHCR: Oltre 68 milioni di persone costrette alla fuga nel 2017. Cruciale un nuovo patto globale sui rifugiati

Oltre 68 milioni di persone costrette alla fuga nel 2017. Cruciale un nuovo patto globale sui rifugiati

 

Nel 2017 il numero di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, violenze e persecuzioni ha raggiunto un nuovo record per il quinto anno consecutivo. A determinare tale situazione sono state in particolare la crisi nella Repubblica Democratica del Congo, la guerra in Sud Sudan e la fuga in Bangladesh di centinaia di migliaia di rifugiati rohingya provenienti dal Myanmar. I paesi maggiormente colpiti sono per lo più i paesi in via di sviluppo.

Nel suo rapporto annuale Global Trends, pubblicato oggi, l'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, riporta che a fine 2017 erano 68.5 milioni le persone costrette alla fuga. Di queste, solo nel corso dell'anno passato, 16.2 milioni di persone hanno abbandonato le proprie case per la prima volta o ripetutamente. Questo dato rappresenta un numero elevato di persone in fuga: 44.500 al giorno, ossia una persona ogni due secondi.

Nel totale dei 68.5 milioni sono inclusi anche 25.4 milioni di rifugiati che hanno lasciato il proprio paese a causa di guerre e persecuzioni, 2.9 milioni in più rispetto al 2016 e l'aumento maggiore registrato dall'UNHCR in un solo anno. Nel frattempo, i richiedenti asilo che al 31 dicembre 2017 erano ancora in attesa della decisione in merito alla loro richiesta di protezione sono aumentati da circa 300.000 a 3.1 milioni. Le persone sfollate all'interno del proprio paese erano 40 milioni del numero totale, poco meno dei 40.3 milioni del 2016.

In breve, il numero di persone costrette alla fuga nel mondo è quasi pari al numero di abitanti della Thailandia. Considerando tutte le nazioni nel mondo, una persona ogni 110 è costretta alla fuga.

"Siamo a una svolta, dove il successo nella gestione degli esodi forzati a livello globale richiede un approccio nuovo e molto più complessivo, per evitare che paesi e comunità vengano lasciati soli ad affrontare tutto questo," ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. "Ma abbiamo motivo di sperare. Quattordici paesi stanno già sperimentando un nuovo piano di risposta alle crisi di rifugiati e in pochi mesi sarà pronto un nuovo Global Compact sui rifugiati e potrà essere adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Oggi, alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, il mio appello agli Stati membri è di sostenerci in questo. Nessuno diventa un rifugiato per scelta; ma noi tutti possiamo scegliere come aiutare".

Il Global Trends è un rapporto annuale pubblicato dall'UNHCR in tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno). Il suo scopo è monitorare gli esodi forzati sulla base di dati forniti dall'UNHCR, dai governi e da altri partner. Non viene invece esaminato il contesto globale relativo all'asilo, a cui l'UNHCR dedica pubblicazioni separate e che nel 2017 ha continuato a vedere casi di rimpatri forzati, di politicizzazione e uso dei rifugiati come capri espiatori, di rifugiati incarcerati o privati della possibilità di lavorare, e diversi paesi che si sono opposti persino all'uso del termine "rifugiato".

Nonostante ciò, il Global Trends offre numerose informazioni, indagando, in alcuni casi, le realtà percepite rispetto a quelle effettive degli esodi forzati e come queste realtà possano a volte essere in contrasto.

Una di queste discrepanze è l'idea che le persone costrette a fuggire si trovino per lo più nei paesi del nord del mondo. I dati mostrano invece che è vero il contrario: l'85% dei rifugiati risiede nei paesi in via di sviluppo, molti dei quali versano in condizioni di estrema povertà e non ricevono un sostegno adeguato ad assistere tali popolazioni. Quattro rifugiati su cinque rimangono in paesi limitrofi ai loro.

Anche gli esodi di massa oltre confine sono meno frequenti di quanto si potrebbe pensare guardando il dato dei 68 milioni di persone costrette alla fuga a livello globale. Quasi due terzi di questi sono infatti sfollati all'interno del proprio paese. Dei 25.4 milioni di rifugiati, poco più di un quinto sono palestinesi sotto la responsabilità dell'UNRWA. Dei restanti, che rientrano nel mandato dell'UNHCR, due terzi provengono da soli cinque paesi: Siria, Afghanistan, Sud Sudan, Myanmar e Somalia. La fine del conflitto in ognuna di queste nazioni potrebbe influenzare in modo significativo il più ampio quadro dei movimenti forzati di persone nel mondo.

Il Global Trends offre altri due dati di realtà: il primo è che la maggior parte dei rifugiati vive in aree urbane (58%) e non nei campi o in aree rurali; il secondo è che le persone costrette alla fuga nel mondo sono giovani - nel 53% dei casi si tratta di minori, molti dei quali non accompagnati o separati dalle loro famiglie.

Come per il numero di paesi caratterizzati da esodi massicci di persone, anche il numero di paesi che ospitano un elevato numero di persone rifugiate è relativamente basso: in termini di numeri assoluti, la Turchia è rimasta il principale paese ospitante al mondo, con una popolazione di 3.5 milioni di rifugiati, per lo più siriani. Nel frattempo, il Libano ha ospitato il maggior numero di rifugiati in rapporto alla sua popolazione nazionale. Complessivamente, il 63% di tutti i rifugiati di cui si occupa l'UNHCR si trova in soli 10 paesi.

Purtroppo, le soluzioni a tali situazioni sono state poche. Guerre e conflitti hanno continuato a essere le principali cause di fuga, con progressi assai limitati verso la pace. Circa cinque milioni di persone hanno potuto tornare alle loro case nel 2017, la maggior parte delle quali erano sfollate all'interno del proprio paese; tra queste, tuttavia, c'erano persone che sono rientrate in maniera forzata o in contesti assai precari. A causa del calo dei posti messi a disposizione dagli Stati per il reinsediamento, il numero di rifugiati reinsediati è diminuito di oltre il 40%, arrivando a circa 100.000 persone.

  

Definizioni chiave

L'UNHCR non usa il termine 'migrante' per descrivere le persone costrette a fuggire.

Rifugiato: Una persona fuggita dal proprio paese e bisognosa di 'protezione internazionale' a causa del rischio di violenza o persecuzione nel caso in cui facesse ritorno nel proprio paese, comprese le persone in fuga da guerre. Il termine affonda le sue radici in strumenti giuridici internazionali, in particolare la Convenzione sui rifugiati del 1951 e il relativo Protocollo del 1967 e la Convenzione dell'OAU del 1969. È possibile ottenere lo status di rifugiato presentando una richiesta d'asilo individuale o, nel caso di esodi di massa, attraverso il riconoscimento come rifugiato 'prima facie'. I rifugiati non possono essere rimpatriati nel loro paese d'origine se non su base strettamente volontaria.

Richiedente asilo: Una persona che, a titolo individuale, presenta una richiesta per il riconoscimento dello status di rifugiato ed è in attesa della decisione. I richiedenti asilo godono di 'protezione internazionale' nel periodo in cui la loro richiesta viene esaminata e, come per i rifugiati, non possono essere rimpatriati se non su base volontaria.

Sfollato interno: Le persone sfollate internamente, a cui spesso ci si riferisce con l'abbreviazione inglese IDP (Internally Displaced People), sono coloro costrette a lasciare le proprie abitazioni per fuggire in altre zone all'interno del proprio paese.

Apolide: Colui che non ha la nazionalità di alcun Stato e di conseguenza non gode dei diritti umani e dell'accesso ai servizi al pari di chi ha una cittadinanza. È possibile essere apolidi e rifugiati contemporaneamente.



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Nasce SIC - Società Italiana Comunicazione

NASCE SIC - SOCIETÀ ITALIANA COMUNICAZIONE

Dalla pluriennale esperienza di tre agenzie di comunicazione – HominaMediatyche e Extra – nasce SIC, società consortile con sedi a Bologna, Milano e Roma, oltre 40 professionisti e 4 milioni di fatturato. 

Un modello inedito di sinergia nel mondo delle public relations e della comunicazione d'impresa, nato per affiancare e sostenere aziende e pubbliche amministrazioni nei processi di sviluppo e rafforzamento reputazionale e gestione dei rapporti con tutti gli stakeholder.

 

Milano, 19 giugno 2018 – È nata la prima società consortile della comunicazione: SIC – Società Italiana Comunicazione, fondata da Homina e Mediatyche, Extra. Con sedi a Roma, Bologna e Milano, Bologna, SIC unisce oltre 40 professionisti e 4 milioni di fatturato. Le tre agenzie fondatrici, pur mantenendo indipendenza societaria e autonomia operativa, hanno deciso di affrontare insieme una nuova sfida imprenditoriale: affiancare le aziende per raccontare il valore delle eccellenze Made in Italy a livello nazionale e internazionale.

Una sinergia finora inedita nel panorama delle agenzie di PR, fondata su un modello di lavoro multidisciplinare che unisce esperienza, competenze integrate e copertura territoriale. Sono queste le peculiarità che le tre agenzie hanno deciso di mettere a sistema, per offrire a imprese e pubbliche amministrazioni un partner strutturato capace di accompagnarle a 360 gradi nello sviluppo, con un focus particolare sui temi della sostenibilità, della rendicontazione agli stakeholder e del rafforzamento reputazionale.

"L'Italia ha un patrimonio di aziende leader in molteplici categorie merceologiche, dall'agroalimentare al manifatturiero. SIC vuole supportarle nei processi di sviluppo e innovazione, con la consapevolezza che le pubbliche relazioni siano una funzione sempre più strategica per il successo imprenditoriale, per la valorizzazione dei brand e per la costruzione e il rafforzamento della reputazione – ha commentato Omer Pignatti, presidente della nuova società e amministratore delegato di Homina Il consorzio nasce anche con l'obiettivo di costruire la massa critica necessaria a fare innovazione e ricerca, per dare ai nostri clienti strumenti sempre più efficaci di ascolto e comunicazione. Unire le forze per sostenere gli investimenti è una scelta che riteniamo vincente".

"Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato Massimo Tafi, fondatore di Mediatychedi essere riusciti a dare vita a questa iniziativa imprenditoriale, alla quale con la mia partner Elena Rabaglio abbiamo pensato fin dalla nascita – sette anni fa – di Mediatyche. In un Paese e in un settore in cui le individualità tendono a prevaricare sulla collaborazione reciproca proponiamo un diverso modo di fare comunicazione, fondato sul gioco di squadra, dove account e clienti mettono a frutto le loro specifiche competenze al servizio di tutti".

"Grazie a questa nuova partnership – ha commentato Antonio Ferro, Vice Presidente di SIC e Presidente di EXTRASIC potrà fornire ai presenti e futuri clienti un potenziamento della propria attività di comunicazione in grado di unire PR tradizionali e digital, social media, attività di lobbying avvicinandoli a nuovi modelli di business, quali la Green Economy e l'economia circolare. Insieme siamo più forti sul mercato e siamo in grado di offrire una consulenza strutturata ai nostri clienti. Per noi collaborare e lavorare con altri partner è sempre stato un elemento distintivo".

 

"Sono molto lieta che una nuova iniziativa imprenditoriale nel mondo della comunicazione di impresa nasca proprio da tre Agenzie con una forte brand reputation associate ad Assorel da molti anni – ha commentatoFilomena Rosato, Presidente di Assorel – Associazione imprese di comunicazione e relazioni pubbliche - È la conferma che innovazione, capacità di visione, ed esperienza possono produrre nuove e interessanti alchimie di business se facilitate da un contesto dinamico che genera il confronto. Faccio i migliori auguri ai Colleghi Pignatti, Tafi e Ferro per il cambio di passo che è slancio verso il futuro".   

 

SIC oggi può contare su una squadra di 40 persone, una copertura capillare del Paese e un fatturato di 4 milioni di euro.

 

Il Consiglio di Amministrazione è così composto:

  • Omer Pignatti, Presidente
  • Antonio Ferro, Vicepresidente vicario
  • Massimo Tafi, Vicepresidente con delega all'amministrazione
  • Simona Grandini, Consigliere
  • Marco Verdesi, Consigliere
  • Tommaso Tafi, Consigliere

 

Da oltre 25 anni Homina supporta aziende ed enti impegnati in piani di sviluppo e processi di cambiamento, con progetti di comunicazione finalizzati a migliorare relazioni con tutti gli stakeholder: media, clienti, consumatori, fonti di finanziamento, istituzioni, associazioni, gruppi di opinione. Un modello di lavoro basato sul valore dell'ascolto e sulla personalizzazione degli interventi, messi a punto attraverso un quotidiano confronto con il cliente e perfezionati step-by-step, in relazione ai risultati attesi e all'evoluzione dei contesti comunicativi. Un'attitudine che – insieme alla seniority dei professionisti e al basso tasso di turn over tra gli account – viene premiata dalla fedeltà dei clienti.

 

Mediatyche è una compagnia di comunicazione, giovane ma di grande esperienza, italiana ma attiva a livello internazionale, specializzata in campagne e progetti di comunicazione integrati e multicanale. Negli anni ha maturato, tra l'altro, una forte competenza nel supportare e guidare le aziende nel percorso verso la sostenibilità e nella comunicazione dei risultati. Alla base del suo modello di lavoro, un approccio consulenziale, gruppi multidisciplinari, un modo di pensare non convenzionale, un sistema integrato di marketing e comunicazione. Tra i vantaggi, una comunicazione fortemente orientata a sostenere gli obiettivi di business, e un pool di esperti con competenze complementari.

I mercati di riferimento: Green, IT, Consumer Tech, Pharma, Automotive, Non profit, mondo politico, Associazioni di categoria e consorzi

 

Extra. Reputazione, Competenza, Esperienza: sono questi i valori su cui si fonda Extra comunicazione & marketing. Extra è leader nella comunicazione ambientale, nella valorizzazione della Green Economy, nella comunicazione corporate e gestione di crisi connessa a grandi infrastrutture e insediamenti industriali sul territorio, nella promozione di prodotti green e di comportamenti ecosostenibili. Nello sviluppare progetti di comunicazione l'agenzia non lavora su un format standardizzato ma con un metodo più sartoriale, organizzando il lavoro in modo funzionale, anche grazie al sistema di gestione della qualità che viene sottoposto costantemente a certificazione. Nella gestione di ogni progetto i punti di forza sono rappresentati dalla proattività nell'individuare opportunità di comunicazione
 e dalla tempestività nella gestione del problem solving. Extra è un'agenzia certificata ISO 9001 dal 2010.



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Food retail: CEAN, DOVE NASCONO I SUPERMERCATI DEL FUTURO

CEAN, DOVE NASCONO I SUPERMERCATI DEL FUTURO

 

 

Ripensare il Food Retail per adeguarlo ai cambiamenti dei consumi. Aiutare gli imprenditori a realizzare il proprio punto vendita e a progettare (o riprogettare) la propria Insegna o il proprio negozio. E' questa la mission di Cean, un grande laboratorio italiano dedicato al food retail

Il quartier generale dell'azienda - 40 dipendenti con un'età media di 35 anni - è a Trofarello, alle porte di Torino, dove nascono e si sviluppano i progetti che, in quasi 40 anni, hanno fatto di Cean un punto di riferimento per le più importanti catene e per tanti imprenditori del Food, italiani e stranieri.  Il commercio si evolve rapidamente e bisogna saper leggere il cambiamento, studiare le abitudini di consumo e trovare nuove soluzioni; è questo il lavoro di Cean, impegnata a offrire ai clienti una visione progettuale a 360°, ad unire creatività, professionalità e operatività per raggiungere sempre il miglior risultato. 

Tutto è nato nel 1980 in un ufficio che si occupava di progettazione e allestimento di negozi. Negli anni le esigenze degli imprenditori sono aumentate e in Cean si è cercato di offrire un servizio sempre più completo. Così, attorno al nucleo della progettazione si sono sviluppati gli altri servizi, unendo l'anima operativa a quella creativa, ed oggi Cean è  in grado di seguire il cliente in tutto: dall'analisi dei trend alla realizzazione dei concept, dallo studio del layout alla ricerca location, dall'allestimento del punto vendita all'assistenza day by day

Ascolto, esperienza e professionalità sono gli assetattorno ai quali è costruito il modello di business di Cean, la completezza di un servizio a 360° è ciò che differenzia Cean da qualsiasi altra società che si occupa di Food Retail in Italia.

Cosa faranno i consumatori di domani? Come si trasformeranno i punti vendita per soddisfare le esigenze e le abitudini al consumo dei prossimi anni? In Cean le idee sono chiare. Basta visitare Cean Lab, 500 m² di laboratorio dove scoprire ciò che saranno i negozi del futuro.  I punti vendita saranno sostenibili, consapevoli, esperienziali. Ci sarà sempre più attenzione all'ambiente e alla salute delle persone, crescerà l'impatto delle tecnologie ma senza dimenticare l'aspetto umano perché in una società che vive una vita sempre più virtuale negozi e supermercati saranno e rimarranno luoghi sociali. 

La tecnologia cambierà l'abitudine al consumo? Lo sta già facendo. E allora ecco una playlist di canzoni da accompagnare al vino, i suggerimenti del food coach che puoi visualizzare con attraverso un qr code e tanto altro per avvicinare i clienti al punto vendita. Enjoy for selling: è questo suggerimento di Cean. 

Ogni scelta è legata ad una ricerca mirata e approfondita:Cean Color è un dipartimento creativo formato da 11 giovani italiani e stranieri specialisti in interior e graphicdesign, web and marketing 

specialist che analizza quotidianamente le tendenze del food retail per ideare concept e soluzioni profittevoli e coinvolgenti. 

 

Guidare un punto vendita nel business del futuro significa formare le persone e continuare a formarle, adeguando gli stili, i linguaggi, l'approccio ad un mercato che si evolve rapidamente. Sapendo che la formazione è tutto, nel 2007 è nata Cean Academy Market. E' qui, in una delle modernissime sale auditorium e nei laboratori che possono riprodurre il reparto di un supermercato, che studiano e si preparano gli addetti di domani (e di oggi). Formazione a tutti i livelli studiata su misura di imprenditori ed insegne che scelgono di investire sulle persone. 

Oggi Cean lavora con le più importanti aziende della grande distribuzione italiane e da anni è attiva anche in Cina dove ha realizzato nuovi concept per prestigiose insegne della GDO cinese.  



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mercoledì 27 giugno 2018

DHL Logistics Trend Radar: sostenibilità, tecnologia e persone sono il futuro della logistica

DHL Logistics Trend Radar: sostenibilità, tecnologia e persone 

sono il futuro della logistica

 

Le tendenze chiave riguardano l'intelligenza artificiale e la robotica; ma anche l'elettrificazione delle flotte logistiche in ottica sostenibile, la blockchain e la valorizzazione delle persone

 

 

Milano, 27 giugno 2018 - Nella quarta edizione del LogisticsTrend Radar, DHL ha sottolineato 28 tendenze chiave che potrebbero incidere sul settore logistico nei prossimi cinque-dieci anni, da cui emergono quattro elementi chiave che definiranno il futuro della logistica: centralità del cliente, sostenibilità, tecnologia e persone.

 

Creato da DHL Trend Research, il Logistics Trend Radar 2018/19 mostra che l'innovazione sarà sempre più importante, poiché la digitalizzazione sta generando una delle più grandi trasformazionidel settore. "Il Logistics Trend Radar di DHL rappresenta unaroadmap per l'innovazione, sottolineando quali saranno gli snodi cruciali per la logistica da qui a 10 anni. Dalla robotica alla blockchain, dalla realtà aumentata ai Digital Twins, questa panoramica contribuisce a comprendere meglio quale impatto significativo avrà la rivoluzione digitale sul settore logistico nei prossimi anni, contribuendo a strutturare ricerche e progetti insieme ai nostri clienti e partner", ha affermato Mario Zini, Country Manager Italia di DHL Global Forwarding.

 

Centralità del cliente. Sarà fondamentale soddisfare le richieste dei clienti per garantire un'esperienza di logistica più veloce e flessibile. Con l'aumentare della quantità di beni che possono essere acquistati online, in particolare nel mercato B2B, si evidenzia la necessità di soluzioni di logistica B2B omnicanaleLa domanda dei clienti sta anche guidando la crescita delle spedizioni di beni sensibili al tempo e alla temperatura, che richiederà nuove innovazioni in termini di imballaggio, stoccaggio e consegna di merci quali generi alimentari e prodotti farmaceutici. Un esempio, DHL Air Thermonet, il servizio di DHL Global Forwarding che consente il monitoraggio costante dei prodotti farmaceutici sensibili alla temperatura e la possibilità di intervenire in tempi brevi in ​​caso di incidenti, garantisce la sicurezza e l'integrità di carichi estremamente delicati e di valore.

 

Sostenibilità. La sostenibilità diventerà indispensabile per operare nel settore della logistica: governi, città e fornitori di soluzioni si stanno impegnando a stipulare accordi per ridurre le emissioni di CO2 e i rifiuti. DHL, ad esempio, si è impegnata a ridurre a zero le emissioni entro il 2050. La Green Energy Logistics - l'elettrificazione di flotte e strutture logistiche - offre un enorme potenziale per fare in modo che la logistica diventi più rispettosa dell'ambiente. La Smart Containerization, la containerizzazione intelligente nei trasporti, sarà importante anche nello sviluppo di formati ecocompatibili per la consegna in città congestionate.

 

Tecnologia. La tecnologia sta diventando sempre più pervasivanella logistica, in particolare per tendenze chiave come Internet of Things e Artificial Intelligence. Una tendenza che potrà subire una forte accelerazione è la diffusione delle reti wireless di prossima generazione, che potranno aumentare significativamente il valoreeconomico derivato dalla connettività nella catena di fornitura. Un'altra tendenza evidenziata nel Trend Radar è l'uso dellablockchain per la logistica: il raggiungimento del buy-in nel settore potrebbe però rivelarsi un ostacolo significativo all'adozione. DHL ha sviluppato con dei partner un prototipo per esplorare l'uso della blockchain per i farmaci track-and-trace: lo scopo è autenticare il movimento di un articolo farmaceutico dal punto di produzione e serializzazione alla consegna finale per il consumo, in modo che i clienti possano verificare l'autenticità e le condizioni di ciascun articolo.

 

Persone. Le persone continueranno a rimanere al centro della logistica, anche se l'aumento della robotica, dell'automazione e dell'uso di software ridefiniranno la struttura della forza lavoro logistica in futuro. La tecnologia supporterà le persone nelleattività altamente ripetitive e fisicamente intensive, consentendo di svolgere attività più significative che richiedono gestione, analisi e innovazione. Nuovi concetti di lavoro digitale potranno attrarre e fidelizzare talenti fra i Millennials e sostenere la forza lavoro logistica esistente e in via di invecchiamento. 36 robot mobili collaborativi, ad esempio, sono stati implementati in un progettoDHL negli Stati Uniti: la produttività è più di 2 volte superiore utilizzando la soluzione di robotica per supportare gli addetti al magazzino e il feedback degli utenti è positivo.

 

Il Logistics Trend Radar è sviluppato attraverso l'analisi di mega e microtrend, raccogliendo input provenienti da un significativoecosistema di partner tra cui istituti di ricerca, attori tecnologici, startup e clienti. Questi imput vengono raccolti da oltre 10.000 professionisti della logistica e esperti di tecnologia che visitano annualmente i Centri di innovazione DHL. I risultati sono poi aggregati e inseriti nelul Logistics Trend Radar, rendendolo uno strumento di previsione dinamico e strategico, in cui si traccial'evoluzione delle tendenze individuate nelle precedenti edizioni e si identificano nuove tendenze per il futuro.

 

 

 

 

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DHL è il leader mondiale nel settore della logistica. Le divisioni del gruppo DHL offrono un portafoglio impareggiabile di servizi logistici che vanno dalla consegna nazionale ed internazionale di pacchi, alle soluzioni per le spedizioni e la realizzazione di e-commerce, alla consegna espressa internazionale, stradale, aerea e marittima, fino alla gestione industriale della supply chain. Con circa 340.000 dipendenti in oltre 220 paesi e territori in tutto il mondo, DHL collega le persone e le imprese in modo sicuro e affidabile, consentendo flussi commerciali mondiali. Con le soluzioni specializzate per mercati in crescita e per settori, tra cui tecnologia, scienze per la vita e sanità, energia, automotive e retail, un comprovato impegno per la corporate responsability e una presenza senza eguali nei mercati in via di sviluppo, DHL è "la società di logistica per il mondo".



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mercoledì 20 giugno 2018

Meal delivery, la campagna di crowdfunding della start up My Cooking Box supera i 500 mila euro


 

Meal delivery, la campagna di crowdfunding della start up My Cooking Box supera i 500 mila euro
 

Superati i 500mila euro di raccolta capitali e aperte nuove opportunità di business per la start up italiana che porta nel mondo la cucina gourmet. Ancora due settimane per investire nel progetto su Mamacrowd, la principale piattaforma di equity crowdfunding in Italia.

 

 


Bergamo, 20 giugno 2018 – Oltre 500 mila euro di capitali raccolti in un mese e mezzo: è il risultato raggiunto dalla start up My Cooking Box, guidata dalla trentratreenne Chiara Rota, grazie alla campagna lanciata su Mamacrowd, la principale piattaforma di equity crowdfunding in Italia, parte del network SiamoSoci.
 

La campagna della start up, che a poche ore dal lancio aveva già superato il 100% della raccolta, ha raggiunto un overfunding del 253% e rimarrà aperta per altre due settimane - fino al 3 luglio - per ulteriori adesioni.

 

My Cooking Box sta rivoluzionando il meal delivery e allo stesso tempo il modo di apprezzare la ricchezza culinaria nostrana anche nel resto del mondo: la start up seleziona e confeziona nelle giuste dosi i migliori ingredienti italiani e accompagnandoli con le ricette più adatte, così da permettere a chiunque di cucinare - come un vero chef - un piatto tipico del territorio italiano. Un piano ambizioso a cui ha creduto in primis Ernst & Young, la società di consulenza che si è affiancata, in qualità di partner, nella definizione e nello sviluppo della piattaforma di Chiara Rota per promuovere l'esportazione nel mondo del food Made in Italy.
 

Il successo straordinario che My Cooking Box sta ottenendo su Mamacrowd testimonia quanto gli investitori credano nella soluzione innovativa proposta dalla start up leader in Italia del meal kit delivery. Un traguardo, ancora più significativo, se messo a confronto con l'andamento del settore: My Cooking Box convince e, ancora di più, piace il progetto di retail che mira, entro la fine dell'anno, all'apertura di un primo punto vendita monomarca a Milano. Un progetto pilota dove fare ristorazione con le ricette regionali di My Cooking Box, vendita delle stesse e brand experience con cooking show ed eventi immersivi che coinvolgeranno e creeranno empatia con il cliente.

 

Milano sarà il punto di partenza per lo sviluppo di ulteriori punti vendita in tutta Europa: Chiara Rota ha previsto, infatti, a partire dal 2019, e per i successivi cinque anni, l'avviamento di altri 4 punti vendita diretti in Germania e UK e di 30 in franchising distribuiti in tutto il continente.

A dar ragione a My Cooking Box, non solo i numeri raccolti con la campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, ma anche le opportunità di business apertesi proprio in queste ultime settimane. A livello internazionale, è stato chiuso un primo importante accordo con un player retail in Messico ed è iniziata una trattativa con un partner di grande calibro, che gestisce catene del settore food e non, in Corea del Sud.
 

Anche in Italia, l'interesse su My Cooking Box è in continua crescita: lo testimoniano la partecipazione di capitale di una nota famiglia a capo di una grande realtà aziendale, leader nel settore food; la collaborazione con un importante brand di birra e la partnership con la storica Rizzoli Emanuelli Spa, leader nazionale nella produzione e vendita di prodotti ittici, per lo sviluppo di un'esclusiva box tematica.

 

Chi è SiamoSoci
SiamoSoci è leader italiano nel supporto alle aziende ad alto potenziale nella raccolta di capitali grazie a modelli alternativi di finanziamento. Società partecipata da AZIMUT, ha raccolto 27 milioni di euro a favore di 190 società, costruendo attorno alla sua offerta una community di 15mila utenti e 2.000 investitori. Parte del network SiamoSoci è, soprattutto, Mamacrowd.com, la principale piattaforma di equity crowdfunding in Italia.


 

Chi è Mamacrowd.com
Mamacrowd.com è la principale piattaforma di equity crowdfunding italiana per capitale raccolto, con 11 milioni di euro.
Permette di diventare soci, con un processo semplice, completamente online e vigilato Consob, di startup preselezionate dal network di incubatori, promettenti società che già fatturano con business validati dal mercato. Gli investitori possono diversificare l'investimento creando un portafoglio di startup innovative e diventare soci di aziende operanti nei settori innovativi più in crescita dell'economia italiana.




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