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giovedì 31 agosto 2017

Ictus e fibrillazione atriale: Congresso ESC 2017, LIXIANA® (edoxaban)

Congresso ESC 2017 – Ictus e fibrillazione atriale, anche nei pazienti a più alto rischio LIXIANA® è altrettanto efficace e più sicuro del warfarin


Barcellona, 29 agosto 2017 – LIXIANA® (edoxaban) è altrettanto efficace e più sicuro del warfarin per tutti i pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare, anche quelli a più alto rischio di ictus o eventi embolici sistemici (secondo la scala CHADS2DS2-VASc). A dimostrarlo è l’ultima sotto-analisi del trial clinico ENGAGE AF-TIMI 48 (Effective aNticoaGulation with factor XA next GEneration in Atrial Fibrillation), presentata da Daiichi Sankyo al Congresso Europeo di Cardiologia che sta per concludersi a Barcellona.

I risultati generali dello studio ENGAGE AF-TIMI 48 avevano già dimostrato che, nei pazienti con FANV, edoxaban in monosomministrazione giornaliera fosse altrettanto efficace del warfarin per la prevenzione di ictus o di eventi embolici sistemici, e che al contempo riducesse significativamente il rischio di sanguinamenti. Questa nuova sotto analisi ha confermato che il vantaggio di edoxaban rispetto al warfarin si mantiene indipendentemente dai valori del CHA2DS2VASc, che valuta il rischio di ictus in modo più accurato rispetto al precedente CHADs.

Oltre ad approfondire il profilo rischio-beneficio di edoxaban nella prevenzione dell’ictus, questa sotto analisi dimostra che edoxaban, all’aumentare del rischio tromboembolico, garantisce una riduzione assoluta dei sanguinamenti (inclusi i sanguinamenti maggiori, emorragie intracraniche e ospedalizzazioni per patologie cardiovascolari) ancora maggiore rispetto ai pazienti trattati con warfarin; i risultati di sicurezza rimangono infatti invariati anche in pazienti con un punteggio più alto di CHA2DS2VASc (p-int=0,99 per sanguinamenti maggiori).

“Ridurre il rischio di ictus è di vitale importanza per una gestione efficace della fibrillazione atriale non valvolare. I dati di edoxaban in pazienti a diversi livelli di rischio possono aiutare molto gli specialisti nella pratica clinica, consentendo loro di prendere la decisione migliore per i singoli pazienti”, ha spiegato il cardiologo Joris De Groot, ricercatore dell’Università di Amsterdam e principale autore dello studio.

Edoxaban dunque protegge efficacemente anche i pazienti a più alto rischio di ictus o eventi embolici sistemici. La sua efficacia rispetto al warfarin per la prevenzione dell’ictus rimane stabile in pazienti con diversi CHA2DS2VASc (p-int=0,546 per ictus ed eventi embolici sistemici).

“Questa nuova sottoanalisi è solo una delle tante dimostrazioni dell’impegno di Daiichi Sankyo nello sviluppo delle ricerche scientifiche in ambito cardiovascolare, con l’obiettivo di migliorare la cura e la qualità di vita dei pazienti, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili a più alto rischio”, ha dichiarato il dottor Wolfgang Zierhut, direttore esecutivo del Cardiovascular Medical Affairs di Daiichi Sankyo.

Le analisi dell’ENGAGE AF-TIMI 48 confermano e supportano le Linee Guida ESC 2016 per la gestione della FA, che raccomandano l’utilizzo degli anticoagulanti orali diretti come ampiamente preferibili agli antagonisti della vitamina K, quale il warfarin, per la prevenzione dell’ictus nei pazienti con FANV, proprio grazie alla riduzione del rischio di sanguinamenti che questo tipo di trattamento comporta.
ENGAGE AF-TIMI 48 è un trial clinico globale di fase 3 che ha randomizzato 21.105 pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare in tre bracci di trattamento: warfarin, edoxaban alta dose (60 o 30 mg una volta al giorno), edoxaban bassa dose (30 o 15 mg una volta al giorno). In questa particolare sotto-analisi, i pazienti sono stati raggruppati secondo il loro CHA2DS2VASc (≤2, 3, 4, 5, ≥6) e si sono valutate efficacia (ictus ed eventi embolici sistemici) e sicurezza (sanguinamenti maggiori, emorragie intracraniche e risultati di ospedalizzazioni cardiovascolari) di edoxaban alta dose rispetto al warfarin.


Fonte: Daiichi Sankyo


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Contatti
Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel.+39 0685255-202
elisa.porchetti@daiichi-sankyo.it
Valeria Carbone Basile
Tel: +39 339 1704748
valeria.carbonebasile@gmail.com

martedì 29 agosto 2017

Giornalisti del Mediterraneo, vincono la 9° edizione Floriana Buffon e Cristina Mastrandrea (L’Espresso)


L’EVENTO - AL VIA IL FESTIVAL DAL 5 AL 9 SETTEMBRE NEL BORGO MEDIOVALE DELLA CITTA’


I premi “Caravella” sono stati assegnati a Shelly Kittleson (giornalista freelance, inviata di guerra);Francesco Confuorti (editore de il Sussidiraio.it) e Sergio Luciano (Panorama).

OTRANTO (Le) - Festival Giornalisti del Mediterraneo. La giuria ha decretato il vincitore assoluto dell’omonimo Premio: Floriana Buffon e Cristina Mastrandrea de L’Espresso, autrici de “Noi ragazzi dello zoo di Roma” si aggiudicano la 9° edizione del concorso indetto nell’ambito della manifestazione settembrina.

Il Festival nella Città dei Martiri sarà l’occasione per premiare anche i vincitori delle varie sezioni tematiche del concorso “Giornalisti del Mediterraneo”. Per la sezione “Terrorismo internazionale” il riconoscimento va a Sara Lucaroni (L’Espresso) autrice di “Rapite dall’Isis” mentre quello per la sezione “Tutela dei minori” a Giuliana De Vivo (Pagina 99) con “Il ratto di Viviana”. 

Per la sezione “Marketing territoriale” la vincitrice è Michaela Namuth (Taz) con “Puglia Aperta”. Premio Giuria a Paolo Fantauzzi (L’Espresso) con “I nuovi jihadisti”. La Medaglia di Bronzo del Presidente del Senato attribuita, invece, a David Lerner (L’Espresso) con “Noi le madri dei terroristi” mentre la Medaglia di Bronzo del Presidente della Camera dei Deputati è andata a Vincenzo Chiumarulo (Ansa) con il reportage “Ho visto amici morire”. Il Premio “Città di Otranto”, invece, sarà consegnato a Milena Fumarola (La Gazzetta del Mezzogiorno) con “Il Paese dove si va in vacanza”.

I premi “Caravella” sono stati assegnati a Shelly Kittleson (giornalista freelance, inviata di guerra); Francesco Confuorti (editore de il Sussidiraio.it) e Sergio Luciano (Panorama). 

La premiazione si terrà il 9 settembre, ore 20.00, in Largo Porta Alfonsina.

Il Festival rappresenta un appuntamento di assoluto prestigio per la Puglia, grazie alla nutrita partecipazione dei giornalisti che interverranno, e una grande occasione divisibilità per una regione intesa come terra di accoglienza nella sua accezione più ampia, dove, oltre al grande patrimonio di beni culturali e bellezze naturalistiche, si può apprezzare la capacità di sostenere, incoraggiare e favorire processi positivi di cooperazione internazionale.

Il progetto e il programma del Festival saranno illustrati in una conferenza stampa a Bari il 4 settembre, ore 11.00, presso la sala stampa della Presidenza della Regione Puglia. 

Interverranno: Loredana Capone, Assessore al Turismo della Regione Puglia; Pierpaolo Cariddi, Sindaco di Otranto; Tommaso Forte, autore del Festival Giornalisti del Mediterraneo; Antonio Uricchio, Magnifico Rettore Università degli Studi di Bari; Felice Blasi, Presidente Corecom Puglia; Lino Patruno, Presidente Giuria del Festival e Massimo Salomone, Segretario Generale del Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise.

lunedì 28 agosto 2017

Arriva Chocobella, la crema spalmabile bio, sana e golosa

Solo nocciole da agricoltura biologica e cacao fairtrade. 

Ideale per la prima colazione e la merenda, ottima per lo sport.

Damiano presenta il suo prodotto di punta.



Torrenova (Me), agosto 2017. Si chiama Chocobella ed è la crema spalmabile al cacao e nocciola bio prodotta da Damiano, l'azienda italiana diventata punto di riferimento nel mondo per quanto riguarda la produzione e la trasformazione di frutta secca proveniente da agricoltura biologica.

Realizzata con nocciole italiane, cacao e zucchero provenienti da coltivazioni rigorosamente fairtrade, e pasta di mandorle tostate, tutto bio, Chocobella è qualcosa di più che una crema spalmabile. È sufficiente aprire il vasetto la prima volta per accorgersene e cogliere la differenza con tutto ciò che si è provato fino ad oggi: la bontà e la qualità delle sue materie prime, accuratamente selezionate, si avverte dapprima grazie a un profumo unico, intenso e avvolgente.

Frutto di una lavorazione scrupolosa, col suo 19% di nocciole (percentuale di gran lunga maggiore di quella presente nelle creme di marche oggi più famose) Chocobella spalmata sul pane o sulle fette biscottate è la prima colazione o la merenda completa per tutte le età, ma è anche un integratore d'energia unico per gli sportivi e per coloro che, avendo cura del proprio stile di vita, non vogliono rinunciare a un alimento bio che sia insieme sano e goloso, fonte di quel giusto mix di carboidrati, grassi e proteine necessari dopo uno sforzo fisico particolarmente importante in ogni stagione dell'anno.

Chocobella è fatta con zucchero di canna, pasta di nocciole tostate (19%), cacao in polvere da coltivazioni fairtrade (11%), latte scremato in polvere, olio di semi di girasole, pasta di mandorle tostate. Tutti gli ingredienti sono rigorosamente provenienti da coltivazioni di agricoltura biologica.



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www.CorrieredelWeb.it

#BicarbonatoFruttaeVerdura: Ecco le ricette gourmet dello chef Danilo Angè

Danilo Angè, chef di grande abilità ed equilibrio, ha ideato delle fresche insalate gourmet a base di ortaggi e frutta di stagione, puliti con il nuovo Bicarbonato Solvay® Frutta & Verdura  che non ne danneggia la buccia 


Anguria alla menta, olio di lavanda, melanzane grigliate e salsa allo yogurt: questi alcuni ingredienti delle insalate di Danilo Angè, chef pluripremiato e consulente culinario internazionale, che firma delle ricette esclusive per Bicarbonato Solvay® Frutta & Verdura, dalla nuova formulazione in microgranuli, adatta anche al lavaggio di alimenti dalla buccia delicata.

Le ricette di Angè, tipicamente fresche ed estive, sono a base di ortaggi che uniti alla frutta di stagione e al tocco creativo dello chef, si trasformano in gustose insalate gourmet. Ecco le sue proposte:

1) Misticanza aromatica, anguria alla menta, indivia e olio alla lavanda
2) Insalata con melanzane grigliate, foglie di sedano, rapanelli e salsa di yogurt

Lo chef Angè prima della preparazione dei piatti, per lavare frutta e verdura ha utilizzato le seguenti tecniche: ha messo a bagno le verdure in foglia in una bacinella d’acqua in cui sono stati sciolti i microgranuli di Bicarbonato Solvay® (un cucchiaio ogni litro d’acqua). 

Dopo una decina di minuti, durante i quali il bicarbonato ha agito correttamente, ha risciacquato la verdura, ormai perfettamente pulita. Ha, inoltre, strofinato le verdure solide e a buccia rigida con un impasto composto da 3 parti di Bicarbonato Solvay® e una di acqua, prima di procedere ad un risciacquo finale.

Ecco i consigli dello chef: “Durante le calde giornate estive le insalate sono il piatto perfetto: io preferisco utilizzare cespi di insalata freschissima e mixarla a frutta di stagione, avendo cura di lavarla accuratamente facendo in modo di non rovinare le foglie di insalata o la buccia della frutta, in questi casi il Bicarbonato Solvay® Frutta & Verdura è perfetto”.

Bicarbonato Solvay® Frutta & Verdura è 100% Bicarbonato Solvay® ad uso alimentare, quindi puro e sicuro come sempre, ma con caratteristiche appositamente studiate per renderlo ancora più pratico ed efficace nel lavaggio di frutta e verdura. 

La nuova formulazione in microgranuli, che rende il prodotto più fluido e facilita l’utilizzo, è ancora più efficace nel rimuovere lo sporco senza graffiare.

I microgranuli, di 100% purissimo bicarbonato, sono ottenuti mediante un rigoroso procedimento di selezione dei cristalli in base alla loro dimensione, che garantisce il rallentamento della formazione dei grumi all’interno della confezione, mantenendo allo stesso tempo una completa solubilità. 
Il prodotto è disponibile nei supermercati nella confezione da 400 gr.


Per scoprire i mille usi di Bicarbonato Solvay® 
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domenica 27 agosto 2017

Hays: 5 consigli per affrontare con il piede giusto il rientro dalle vacanze

Agire per priorità, cambiare la propria routine quotidiana e concedersi momenti di svago sono alcuni dei trucchi per rendere più semplice il “back to work”

Milano, 22 agosto 2017 Tornare in ufficio dopo qualche settimana di vacanza può essere davvero traumatico, soprattutto se prima di andare in ferie si sono lasciate in sospeso molte cose che attendono di essere sbrigate al rientro. Se la vacanze trascorse, poi, sono state particolarmente appaganti e rilassanti, tornare alla vecchia routine può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Secondo gli esperti di Hays, società leader nel recruitment specializzato, è necessario seguire alcune regole d’oro per affrontare al meglio il fatidico “back to work”.
1.      Non pretendere di sbrigare tutto il primo giorno
Una volta rientrati in ufficio, ci si trova di fronte a mailbox piena, un’agenda fitta di meeting e una sfilza di attività lasciate in sospeso prima di partire. Cercare di sbrigare tutto il primo giorno può sembrare la scelta migliore, ma spesso è utile solo ad accumulare molto stress. È necessario darsi delle priorità e, appena rientrati, affrontare solo le cose veramente urgenti, concedendosi un ritmo lavorativo blando e accettando di non essere da subito 100% operativi.
2.      Cambiare la propria routine
Le vacanze sono il momento in cui, in assoluto, si stacca dalla propria routine. Il pensiero di ricominciare a svegliarsi tutte le mattine alla stessa ora, fare sempre la stessa strada per andare in ufficio, vedere ogni giorno le stesse persone può essere molto frustrante. Per questo, cambiare alcune delle proprie abitudini può aiutare a rientrare al lavoro con rinnovato entusiasmo: ad esempio si può puntare la sveglia qualche minuto prima per concedersi un partenza meno frenetica oppure fare una strada diversa per andare al lavoro o ancora cercare nuovi locali in cui trascorrere la pausa pranzo, magari con colleghi diversi dal solito. Piccoli accorgimenti che fanno percepire meno noiosa la giornata lavorativa e aiutano ad affrontare il rientro con il giusto spirito.

3.      Rientrare almeno un giorno prima
È sempre difficile lasciare sole, mare e relax per rientrare in città e spesso si pensa che stare in spiaggia fino all’ultimo giorno disponibile sia il modo migliore per affrontare il rientro. In realtà è necessario riabituarsi gradualmente al ritorno alla quotidianità, prendendosi uno o due giorni di relax post vacanza prima di essere catapultati nuovamente nella frenetica vita lavorativa. In questo modo si avrà l’impressione di avere maggiormente la situazione sotto controllo e di essere in grado di affrontare il primo giorno di lavoro con la giusta energia.
4.      Il divertimento non finisce con la vacanza
Vacanza è sinonimo di divertimento, relax e spensieratezza per questo il rientro è automaticamente percepito come il ritorno a stress, pressione e incombenze. Il segreto è organizzare qualcosa di entusiasmante da fare una volta tornati in città, come ad esempio iscriversi a un nuovo corso, pianificare un weekend fuori porta e magari organizzare qualche attività divertente da fare con i propri colleghi per rendere più piacevole il clima in ufficio. In questo modo non sarà necessario attendere la prossima vacanza per concedersi un po’ di svago.
5.      L’atteggiamento mentale è fondamentale
Un atteggiamento insofferente verso il ritorno alla quotidianità è assolutamente controproducente perché aumenta il senso di frustrazione e impedisce al nostro cervello di riabituarsi ai ritmi del lavoro. È necessario accettare le circostanze – le vacanze sono terminate e bisogna tornare al lavoro – e aiutarsi a rientrare in gioco con spirito positivo il prima possibile.



Hays plc (il "Gruppo") è uno dei leader mondiali nel recruitment specializzato. Il Gruppo è leader indiscusso nel Regno Unito e Asia Pacifica, oltre a essersi affermato anche in Europa Continentale e America Latina come uno dei più importanti player nella ricerca e selezione del middle e top management. Hays plc opera nel settore pubblico e privato, occupandosi sia di contratti a tempo indeterminato sia temporanei. Al 31 dicembre 2016 il team di Hays Worldwide conta più di 9.600 persone, distribuite in 251 uffici dislocati in 33 Paesi nel mondo, con 20 divisioni specializzate. Al 30 giugno 2016:

– il Gruppo ha riportato un fatturato netto di £810.3 milioni e un utile operativo (al lordo di componenti straordinari) di £181 milioni;
– oltre 280.000 professionisti hanno trovato lavoro appoggiandosi a Hays, fra questi 67.000 con un contratto a tempo indeterminato e circa 220.000 con un contratto temporaneo;

– il 22% del fatturato netto deriva dall’Asia Pacifica, il 33% dal Regno Unito e Irlanda e il restante 45% dall’Europa Continentale e dal resto del mondo;

– l’attività di recruiting relativa a lavori a tempo determinato rappresenta il 58% del business, mentre il lavoro a tempo indeterminato il 42%;





Hays è presente in Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Cile, Cina, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria e USA.

sabato 26 agosto 2017

La IV edizione del Festival della Comunicazione (Camogli, 7-10 settembre)

Festival della Comunicazione:
la IV edizione è un viaggio attraverso le Connessioni

Camogli, 7 – 10 settembre 2017


Manifestazione giovane, ma già divenuta punto di riferimento nel panorama culturale nazionale, il Festival della Comunicazione torna per la sua quarta edizione a Camogli, da giovedì 7 a domenica 10 settembre. Diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, ideato con Umberto Eco, è organizzato dal Comune di Camogli e da FRAME.
Come sempre, per quattro giornate Camogli diventa centro pulsante di confronto, ricerca e scambio d'opinioni sui grandi temi che interessano il mondo odierno: dopo la Comunicazione, il Linguaggio e il Web, il tema del 2017 è le Connessioni. A confrontarsi sull'argomento sono chiamati oltre 130 esperti e studiosi di diversi ambiti e generazioni, per garantire quella ricchezza di contenuti e punti di vista che ha da sempre contraddistinto il festival e che rappresenta una delle sue caratteristiche più apprezzate. 
Per questa ragione alle conferenze si affiancano laboratori, panel, spettacoli, mostre, cinema, escursioni e gite in mare, tutti gratuiti: il festival ha avuto sin dall'inizio l'obiettivo di coinvolgere un pubblico eterogeneo per età, formazione e interessi e il risultato è una manifestazione che non si rivolge esclusivamente agli addetti ai lavori, ma si rivela accessibile e stimolante per tutti.
Il Premio Comunicazione, quest'anno alla sua seconda edizione, è conferito al divulgatore scientifico Piero Angela, dopo l'assegnazione nel 2016 a Roberto Benigni.

Le Connessioni caratterizzano non solo il secolo ipertecnologico in cui viviamo, ma sono anche intimamente legate alla natura umana: coinvolgono in modo profondo e strutturale la società, la storia, i sistemi economici e di governo, le nostre abitudini e il nostro pensiero. 
«La sfida dell'edizione 2017 sarà tentare di "attraversare" tutte le connessioni per capire come orientarsi in una realtà così intricata, analizzando i modi in cui la società è arrivata all'attuale organizzazione, i possibili traguardi ed evoluzioni, i fenomeni e le forze in gioco» dichiarano Rosangela Bonsignorio e Danco Singer.
Viviamo oggi in un complesso di culture, tradizioni, storie individuali e collettive, tra loro connesse, che modellano le nostre identità.
L'economia è un'unica grande area transnazionale costituita da mercati finanziari interconnessi e collegati con la sfera politica, sociale e ideologica; anche le imprese nei processi produttivi condividono know-how tra settori distinti. A livello personale, i nostri stessi sistemi cognitivi e neuronali procedono per associazioni e connessioni, che sono il tessuto vitale della creatività e dell'immaginazione. 
Anche la conoscenza si sviluppa grazie all'"essere connessi", inteso come capacità di superare i confini del proprio ambito disciplinare, ampliando e intrecciando saperi e competenze.
Il mondo della comunicazione oggi vive di connessioni tra mezzi fisici e tecnologie immateriali: le informazioni passano da un device all'altro, utilizzando codici diversi. Tutto questo ha un impatto sulle relazioni interpersonali che intratteniamo, sulle nostre abitudini e sulle nostre possibilità espressive.


Gli incontri
Oltre 130 ospiti, provenienti da molteplici ambiti del sapere, hanno accettato la sfida di raccontare come "siamo connessi" al giorno d'oggi in più di 80 incontri, visibili anche in diretta streaming sul sito del festival: scrittori, scienziati, artisti, registi, musicisti, filosofi, storici, sociologi, divulgatori informatici e scientifici, psicologi, semiologi, giuristi, giornalisti, blogger, manager, economisti. Alcuni di loro sono presenze ormai storiche e affezionate, altri salgono a bordo per la prima volta quest'anno e contribuiscono a rendere il festival un appuntamento atteso e fecondo.
Apre la quarta edizione del Festival della Comunicazione la lectio "Le connessioni della politica" del presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso.
A seguire, un ricco palinsesto di conferenze e dialoghi:

Dal mondo della storia, della filosofia, della semiologia e della letteratura: gli storici Alessandro Barbero ("Connessioni segrete: comunicare in clandestinità"), Guido Crainz ed Ernesto Galli della Loggia con il giornalista Pierluigi Vercesi ("Le connessioni della Repubblica"), Massimo Montanari ("Connessioni in cucina"); i filosofi Maurizio Ferraris ("Post verità e altri enigmi"), Marco Santambrogio ("Ultimi barbarorum"); il semiologo Paolo Fabbri ("Segni indelebili: le nuove arti del tatuaggio"); gli scrittori Stefano Massini con l'editore Beppe Cottafavi ("L'arte del racconto all'alba del Terzo Millennio"), Alessandro Piperno ("L'incipit o l'arte di connettersi al lettore"), Mirella Serri con il giornalista Antonio Prudenzano ("Le connessioni dimenticate della storia: italiani fascisti e italiani antifascisti, Islam democratico e Islam fondamentalista"); l'autrice di graphic novel Cinzia Leone con la blogger Francesca Chelli ("Pink marketing. Come sfuggirne e vivere felici").

Dal mondo della ricerca e divulgazione scientifica: il divulgatore informatico Salvatore Aranzulla con la chef stellata Cristina Bowerman ("Folgorati sulla via di Damasco"); il divulgatore scientifico Piero Angela ("Demografia: la circolazione delle uova umane negli ultimi 1.000 anni"); i matematici Claudio Bartocci ("La tela di Penelope. Come le idee scientifiche si diffondono e talvolta muoiono"), Piergiorgio Odifreddi ("Plutarco, Keplero e Huygens: una connessione astronomica"); lo psicoanalista Massimo Recalcati ("Connessioni tra le generazioni. Vivere senza tabù?"); il geologo Mario Tozzi ("Catastrofi connettive"); la neuroscienziata Laura Cancedda ("Le connessioni cerebrali: come si formano e cosa succede quando qualcosa va storto"); il genetista Guido Barbujani con Piergiorgio Odifreddi ("Che razza di discorsi!"); il fisico Alberto Diaspro ("Connessioni molecolari"); lo psichiatra Paolo Crepet che oltre alla conferenza "I social come via breve per rimbecillirsi" tiene un incontro sul rapporto fra tecnologia e relazioni umane con la blogger Lucrezia Holly Paci ("Agganciami ma sganciati: la liquidità del sentimento nelle relazioni virtuali").  

Dal mondo dei media e dell'innovazione: i giornalisti Mario Calabresi ("Giornalismo multicanale"), Aldo Cazzullo ("Metti via quel cellulare"), Luca De Biase, che oltre alla conferenza "Pensieri inquinati? Strategie di bonifica per l'ecologia dei media", tiene un incontro con Federico Rampini ("Amazon, Apple, Facebook, Google, Microsoft. Dobbiamo aver paura delle cinque sorelle?"), Federico Ferrazza con Massimo Russo e David Parenzo ("10 proposte per un nuovo giornalismo"), Aldo Grasso con Edoardo Camurri ("Viaggio nell'Italia delle connessioni"), Beppe Severgnini con Stefania Chiale ("Democrazia. Dieci regole per non farci fregare"); l'autore televisivo Carlo Freccero ("Le connessioni del potere"); gli youtuber Daniele Doesn't Matter assieme a David Parenzo ("Storie, vite… e buonanotte"), Michael Righini ("Sconnessi dalle Major: fare cinema sul web"); il politologo Evgeny Morozov ("How Disconnection Became a Luxury – Il lusso di essere disconnessi"); le curatrici dell'Enciclopedia delle donne Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli con le scrittrici Eleonora Cirant e Margherita Fronte e la giornalista Valeria Palumbo ("Madre a tutti i costi/ Madre, mai"). Doppio incontro con l'esperto di storytelling Andrea Fontana: il primo dal titolo "Walter White non abita più qui. 'Connettersi' nella Post-Verità: limiti, vizi e virtù delle iper-relazioni"; il secondo è con Roberto Ferrari, head of digital communication strategy & data analysis di Eni, Marco Alfieri, head of media production di Eni e Alessandro Chessa, chief executive officer di Linkalab ("Big data for big stories. La connessione tra dati produce grandi storie").

Dal mondo del diritto: il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone ("Media e percezione della corruzione: connessione fatale?"); l'ex magistrato Gherardo Colombo che, oltre alla conferenza "Le connessioni nella Costituzione" con l'avvocato Vincenzo Roppo, tiene un incontro con il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri e David Parenzo ("Le connessioni dell'economia criminale").

Dal mondo dello spettacolo, dell'arte, della moda, della cucina e dello sport: gli attori Claudio Bisio con lo scrittore Federico Baccomo ("Scusa, ho problemi di connessione…"), Marco Paolini (con la conferenza-spettacolo "Camogli: Tecno-filò. Technology and me"); lo scrittore Roberto Cotroneo ("Connettersi con l'arte"); lo stilista Brunello Cucinelli con il giornalista Federico Fubini ("Chi sono gli artigiani del web?"); lo chef Bruno Barbieri con Massimo Montanari e il senior vice president global & strategic marketing di Costa Crociere Luca Casaura ("La cucina nella storia: dalla complessità alla semplicità (passando per la polpetta)"); i giornalisti sportivi Fabio Caressa e Pierluigi Pardo con Fedele Usai, amministratore delegato di Condé Nast ("Le connessioni del calcio. Voci da un mondo in calzoncini"). Doppio incontro sul tema del teatro con il direttore artistico del Teatro di Roma Antonio Calbi: il primo è su "Il teatro come parlamento sociale", mentre il secondo, con l'attrice Giulia Lazzarini, è su "Il teatro come relazione. Pensando a Giorgio Strehler".

Dal mondo delle istituzioni, delle imprese e dell'economia: Walter Veltroni ("Le connessioni tra politica, cultura e società civile"); Monica Maggioni, presidente della Rai, con il giornalista Maurizio Molinari ("Il linguaggio dei leader da Trump a Xi Jinping, passando per al-Baghdadi"); Gabriele Galateri di Genola, presidente di Assicurazioni Generali, con Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia, e il giornalista Ferruccio De Bortoli ("Le vie della crescita tra globalizzazione e protezionismo: il ruolo dei servizi finanziari e delle nuove tecnologie"); Oscar Farinetti, fondatore di Eataly ("Farinetti ci racconta il futuro"); Edoardo Garrone, presidente del Gruppo ERG, con Vincenzo Roppo e Federico Ferrazza ("Industria, ricerca, ambiente: connessioni virtuose"); Luca Nesi, direttore industriale di ArtiGroup, con Maurizio Ronzoni, commercial printing channel director di Canon Italia, Severino Salvemini e Fedele Usai ("Stampa digitale, libri e nuovi media: l'innovazione al servizio dell'editoria e dei lettori"); Alessandra Bianco, chief public relations officer del Gruppo Lavazza, con Aldo Cazzullo ("Il tennis. Connessione tra business e mito"); Francesco Boano, co-founder dello spazio di coworking Talent Garden Genova ("Don't make me think: nessuna istruzione"); Federico Fubini ("Eredità. Il peso del patrimonio sul destino degli italiani"); gli economisti Severino Salvemini con Cinzia Leone ("Si possono disegnare i fantasmi?"), Paola Schwizer con Alessandra Perrazzelli, gli avvocati Francesca Balzani ed Elisabetta Rubini e Severino Salvemini ("Strategie al femminile"); Lelio Mondella, international brand ambassador di Calvisius Caviar, con Maurizio Zanella, presidente di Ca' Del Bosco, e la giornalista Annalisa Bruchi ("Storie di successo made in Italy. Rendere possibile l'impossibile"); Annalisa Galardi, managing director di Wingage-GSO, con l'autore televisivo Carlo Turati ("Le connessioni nudge: la spinta gentile verso la fiducia"); Simone Ungaro, amministratore delegato di Movendo Technology ("Il futuro Welfare & Wellness tecnologico. La robotica di Movendo Technology al servizio dell'uomo").

Due approfondimenti speciali: Guido Barbujani, il presidente del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze Guido Chelazzi e il filosofo evoluzionista Telmo Pievani con l'incontro "Homo Sapiens. Il passato, l'evoluzione dell'uomo; il presente, la diversità umana; il futuro, l'impronta ecologica" (in collaborazione con Costa Crociere).
L'intero pomeriggio del sabato è invece dedicato allo Sport e alla sua capacità di connettere mondi apparentemente lontani come quello del business, della cultura, dell'estetica, della comunicazione e della natura (in collaborazione con Infront Sports & Media Italy). In apertura l'intervento "Perché ci piace il calcio?" con Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront Sports & Media Italy, Evelina Christillin, presidente dell'Enit e del Museo Egizio di Torino e Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3.
A seguire tre appuntamenti moderati dal giornalista sportivo Andrea Fusco:
"Comunicare lo sport" con Gian Paolo Montali, direttore generale dell'edizione 2022 della Ryder Cup, Marco Nazzari, head of commercial di Nielsen Sports, e Diego Nepi, direttore marketing e sviluppo CONI Servizi spa;
"La bellezza dello sport" con il filosofo Vittorio V. Alberti, il regista Pif e Carlo Alberto Carnevale Maffé dell'Università Bocconi;
"Sport e passione" con gli ex calciatori Marco Nappi e Pietro Vierchowod, l'attore Edoardo Leo.


Il buongiorno si vede dal mattino: le Colazioni e il Caffè

Novità della quarta edizione del festival sono le Colazioni, incontri che hanno luogo di prima mattina: al tavolino di un bar del porto di Camogli, di fronte a un cappuccino e a un croissant, il pubblico ha la possibilità di creare un rapporto più stretto e diretto con la scrittrice Alessia Gazzola.
Non solo: fedele al rito quotidiano del Caffè, che è anche un luogo di incontro in cui si discute, si scherza e ci si consola, il giornalista Massimo Gramellini porta a Camogli la sua "tazzina di parole".


Gli spettacoli
Camogli fa da scenario a tre spettacoli: "Ogni volta che mi baci muore un nazista", con il poeta Guido Catalano; "Il dolore pazzo dell'amore" con lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco e i musicisti Mario Incudine e Antonio Vasta; "Ecolalie: le parole e la musica" con il fisarmonicista Gianni Coscia e il semiologo Paolo Fabbri.

Tre spettacoli anche al Teatro Sociale di Camogli, che ha riaperto dopo 40 anni: "Trump blues" con il giornalista Federico Rampini, l'attore Jacopo Rampini, i musicisti Valentino Corvino e Roberta Giallo e il regista Angelo Generali; "Giorni felici" di Samuel Beckett con gli attori Nicoletta Braschi e Andrea Renzi; "La lingua misteriosa dei binari: i treni tra musica, letteratura, giornalismo" con il giornalista Beppe Severgnini, la cantante Simona Bondanza, l'attrice Chiara Buratti e il pianista Piero Trofa.

E ancora tre speciali proiezioni all'aperto: in anteprima nazionale "Due soldati", film di Marco Tullio Giordana sul tema della criminalità organizzata; "L'alter Eco. Umberto, lo storico delle idee", racconto di Rai Cultura su Umberto Eco; il film d'animazione "Waterloo. La battaglia che ha cambiato la storia" di Rai fiction, ideato da Danco Singer, direttore del Festival, con la sceneggiatura di Alessandro Barbero, Rossana di Fazio e Salvatore De Mola.


Le attività collaterali
Come di consueto molte le attività collaterali, momenti di "connessione" tra culture e saperi diversi.
Per bambini e ragazzi di diverse fasce d'età, in programma dodici laboratori che, in un contesto ludico, avvicinano le nuove generazioni alla storia, alle scienze e alla biodiversità, alle nuove tecnologie, alla robotica e al linguaggio di programmazione informatica. Per i ragazzi dai 16 ai 19 anni e per le loro famiglie, il festival propone un workshop di orientamento al mondo universitario.
Per gli amanti dell'aria aperta, tornano le escursioni in mare "Il cielo stellato sopra di me" con Giacomo Montanari e Walter Riva; "Navigando il promontorio di Portofino" con Mario Peccerini e la passeggiata filosofica "Il silenzio dei lecci e il frangersi del mare" con la psicologa Andrée Bella.
Per gli amanti dell'arte, due le mostre in programma: "Fotografando il Festival" di Roberto Cotroneo e "Omaggio al mare" di Carlo Rognoni e Alberto Perini Sea.

Il Festival della Comunicazione è realizzato in collaborazione con: il Teatro Sociale di Camogli; l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova; l'Ente Parco di Portofino; l'Area Marina Protetta di Portofino; il Talent Garden di Genova; l'Università degli Studi di Genova; il M.U.S.T. dell'Università degli Studi di Pavia; la Scuola Holden; il Gruppo Mauri Spagnol.


Main media partner: RAI.
Media partner: Rai News24; TGR; Rai Cultura; Rai Radio3; La Repubblica; La Stampa; Il Secolo XIX; WIRED; IlLibraio.it.


Tutte le iniziative del festival sono gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento posti.

martedì 22 agosto 2017

Kenya, Save the Children: oltre 70.000 bambini malnutriti rischiano di perdere la vita in seguito alla grave siccità che sta colpendo il Paese

Una nuova indagine rivela tassi di malnutrizione allarmanti in diverse contee del Kenya. Malnutrite anche circa 40.000 donne in gravidanza o in fase di allattamento

 

 

 In Kenya quasi 73.000 bambini sono gravemente malnutriti a causa della siccità e della conseguente mancanza di cibo e rischiano di morire se non riceveranno urgentemente gli aiuti necessari.

Sono gli allarmanti risultati di una indagine condotta dai Dipartimenti della Sanità delle contee del Kenya, da Save Children e Unicef insieme ad altre otto organizzazioni umanitarie impegnate sul campo.

L'indagine dimostra che nella sola contea di Turkana i tassi di malnutrizione acuta, la più pericolosa forma di malnutrizione, sono quasi quadruplicati in un solo anno, passando dal 2,3% nel 2016 all'8,3% nell'anno in corso. Nel Sud Turkana, il 12% dei bambini sotto i cinque anni soffre di malnutrizione acuta, un dato senza precedenti. Livelli di malnutrizione acuta molto elevati si registrano anche a East Pokot (5,8%), Mandera (5,2%), Sambura (3,8%) e West Pokot (3,2%), contee nelle quali si assiste a un gravissimo deterioramento della nutrizione e della sicurezza alimentare.

In seguito alle elezioni di due settimane fa in Kenya, le organizzazioni umanitarie chiedono urgentemente ai governi nazionale e locali – che sono responsabili della gestione della risposta alla siccità, in coordinamento con le agenzie umanitarie – di dare in questo momento priorità assoluta ai fondi per rispondere alla crisi in corso e a mettere in atto interventi specifici, tra cui programmi alimentari per raggiungere le persone più vulnerabili e prevenire morti evitabili.

"La siccità sta mettendo a rischio la vita di decine di migliaia di bambini e famiglie, tra cui i bambini sotto i cinque anni e le madri in gravidanza o in fase di allattamento, che sono i soggetti più vulnerabili", dichiara Francis Woods, Direttore in Kenya di Save the Children, l'Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro.

"Nelle zone più colpite dalla siccità, le famiglie hanno perso il bestiame, da cui dipendono per il loro sostentamento, per il cibo, per il latte. Molte di loro riescono a sopravvivere con fatica, con appena un pasto al giorno quando riescono a reperirlo. Molte donne, inoltre, non possono più allattare i loro bambini perché sono troppo malnutrite per produrre il latte sufficiente", ha aggiunto Francis Woods.

Dall'indagine emerge infatti che in Kenya circa 40.000 donne incinte e in fase di allattamento risultano attualmente malnutrite – un dato che fa registrare un incremento del 20% rispetto allo scorso anno -  con gravi rischi per la loro vita e per quella dei loro bambini.

"La situazione generale della malnutrizione in Kenya continua a essere molto preoccupante, e in alcune contee i livelli di malnutrizione fanno registrare peggioramenti. In più, ci apprestiamo a entrare nella stagione in cui le piogge saranno meno frequenti e questo potrebbe portare a un ulteriore deterioramento della situazione. Le recenti elezioni dovrebbero rappresentare un'opportunità per invertire la rotta di questa tragedia che sta colpendo molte parti del Paese. Pertanto chiediamo con forza al nuovo governo nazionale e ai governi locali di agire subito per prevenire la morte di tanti bambini", afferma Patrick Mweki, Direttore di Action Against Hunger in Kenya e Somalia.

Nonostante i trasferimenti di denaro da parte del governo, molte famiglie nelle regioni settentrionali del Paese non riescono a soddisfare il fabbisogno alimentare giornaliero raccomandato. Una recente indagine sul costo dell'alimentazione nella contea di Turkana, condotta da Save the Children e Unicef, dimostra che anche le famiglie benestanti non possono più permettersi tre pasti al giorno a causa dell'aumento dei prezzi dei beni alimentari dovuto alla minore disponibilità di cibo.

"La comunità internazionale deve mettere a disposizione maggiori fondi per supportare il governo del Kenya e le agenzie umanitarie che operano sul campo con l'obiettivo di impedire che questa situazione già molto critica possa ulteriormente aggravarsi e mettere a rischio la vita di tanti bambini e delle loro mamme", afferma François Batalingaya, Direttore di World Vision in Kenya.

Attualmente in Kenya più di 420.500 bambini sotto i cinque anni e oltre 39.000 donne in gravidanza e in fase di allattamento hanno urgente bisogno di trattamenti per la malnutrizione acuta. In totale, sono 3,4 milioni le persone che necessitano di aiuti immediati, un numero in forte crescita negli ultimi mesi (erano 2,7 milioni lo scorso gennaio). Come dimostra quel che sta accadendo nella vicina Somalia, il rischio è che gli alti tassi di malnutrizione si combinino con i focolai di malattie causati dalla mancanza di acqua pulita, e molti bambini possano perdere la vita sia per la fame che per le complicanze correlate, come ad esempio la diarrea.



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venerdì 11 agosto 2017

VENEZUELA. Governo contro l'opposizione eletta: Amnesty International denuncia ondata di arresti

L'arresto di quattro dirigenti dell'opposizione, la rimozione dall'incarico di altre 11 persone e il mandato d'arresto spiccato nei confronti di ulteriori cinque dimostrano per Amnesty International che il governo Maduro sta stringendo sempre più la morsa nei confronti di ogni forma di dissenso e innalzando la repressione a nuovi, spaventosi livelli.

"Rimuovendo esponenti dell'opposizione dai loro incarichi senza alcun motivo legittimo, l'amministrazione Maduro sta oltrepassando una linea molto delicata", ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.

"Il sistema giudiziario non dovrebbe mai essere strumentalizzato per mettere a tacere gli oppositori, soprattutto quelli eletti", ha proseguito Guevara-Rosas.
"Prima è andato ad arrestarli nelle strade, poi chi li rappresenta nelle istituzioni. Quanto oltre vorrà spingersi il governo venezuelano per ridurre al silenzio chi la pensa diversamente? La risposta è terribile", ha sottolineato Guevara-Rosas.

"In Venezuela sembra che vincere le elezioni e far parte di un partito che si oppone al governo siano motivi sufficienti per finire in prigione. Le autorità devono interrompere immediatamente il tentativo di ridurre al silenzio coloro che vogliono semplicemente attirare l'attenzione sulla crisi dei diritti umani nel paese", ha continuato Rosas.

"L'ipotesi che una commissione per la verità istituita dal governo possa indagare imparzialmente sulle violazioni dei diritti umani che l'amministrazione Maduro nega di aver commesso nel modo più assoluto è semplicemente assurda", ha concluso Guevara-Rosas.

                                                                      
Roma, 11 agosto 2017




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Terna Ferraris consumi elettrici a giugno +7,6%

I consumi elettrici di giugno, conferma Terna, sono stati pari a 27,2 miliardi di chilowattora, con un aumento del 7,6% rispetto al giugno 2016. Più normale la crescita dei primi sei mesi del 2017, quando la richiesta di corrente risulta in crescita del +1,4%.

Il caldo, la domanda dell’industria e i prezzi più robusti hanno gonfiato in giugno i consumi di energia, e i consumi hanno spinto anche il dato della produzione di energia. Così l’estate 2017 si è aperta assegnando al segmento dell’energia il primato di crescita della produzione industriale, +9,8% rispetto al giugno 2016.

Il caldo infatti spinge i consumi elettrici quando si accendono i condizionatori e quando la catena del freddo (dai grandi centri refrigerati di logistica fino ai banchi dei latticini dei negozi) fa marciare a piena forza i compressori per seguire gli ordini dati dai termostati. Ma il caldo fa crescere anche i consumi di benzina e gasolio non solamente perché gli italiani vengono indotti dal clima a cercare il refrigerio nelle gite fuoriporta ma anche perché i climatizzatori delle auto, quando sono accesi, fanno consumare più carburante in modo sensibile.

L’Istat ha rilevato in giugno un aumento fortissimo di attività per le raffinerie (“fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati” +12,1%) e le per utility locali (“fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria” +10,8%). Più lenta e fisiologica la crescita dell’attività di estrazione di petrolio e metano dai giacimenti nazionali (“attività estrattiva” +2,7%).

I consumi elettrici di giugno, conferma Terna (la Spa dell’alta tensione) sono stati pari a 27,2 miliardi di chilowattora, con un aumento fortissimo del 7,6% rispetto al giugno 2016. Più normale la crescita dei primi sei mesi del 2017, quando la richiesta di corrente risulta in crescita del +1,4%.

Qualche dettaglio sulle centrali elettriche. In giugno produzione elettrica nazionale netta (24,6 miliardi di chilowattora) è stata composta per il 42% da fonti rinnovabili d’energia, con una crescita del +8,7% per la produzione fotovoltaica (poche nubi hanno oscurato i pannelli) ma un crollo addirittura del -19,8% per la produzione idroelettrica (pochissima pioggia, soprattutto nel Triveneto) ed eolica (-18,7%).

Sui prodotti petroliferi, rileva l’Unione Petrolifera, in giugno i consumi complessivi sono ammontati 5 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,7% rispetto al giugno 2016. La domanda di benzina e gasolio è risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2 milioni di gasolio, con un incremento del 2% (53mila tonnellate in più) rispetto allo stesso mese del 2016.

FONTE: Ilsole24ore.com

giovedì 10 agosto 2017

Il food delivery, grande opportunità (anche in Italia) per il packaging out-of-home - Un contributo di L.Barreiro, Asia Pulp & Paper Group (APP)

Un contributo di Laura Barreiro, Sustainability and Stakeholder Engagement Europe, Gruppo Asia Pulp & Paper (APP). 

Le vacanze estive sono iniziate e secondo le ultime previsioni FIPE la ristorazione fuori casa nel periodo varrà oltre 5,6 miliardi di euro, anche se rimangono non dettagliati i dati dei consumi nella ristorazione attraverso il canale online con i servizi di food delivery. Tuttavia dati interessanti emergono dagli operatori già attivi sul mercato. Just Eat, in collaborazione con l'Università Bocconi, ha effettuato dei sondaggi negli scorsi giorni nelle maggiori aree turistiche che rivelano, per esempio, come nelle Riviere Liguri le ordinazioni siano aumentate in media complessivamente del 63%.

 

Anche l'Italia, dunque, il Paese della buona cucina casalinga, si apre alla consegna di pasti a domicilio e ci si attende che il periodo estivo fornirà nuovi impulsi a questo segmento di mercato. I servizi di asporto, tra i quali Deliveroo, Just Eat, Foodora, UberEATS, per citarne alcuni -  sono ormai un mercato in continua espansione, in cui diversi player si stanno affacciando rapidamente come Amazon o le catene di supermercati, piccole aziende locali o ristoranti digitali. Di fatto, l'ordinazione digitale sta conquistando il mercato. 

Se guardiamo ai dati di Just Eat, servizio di e-food delivery arrivato in Italia nel 2011, gli italiani sembrano apprezzare sempre più il gustare cibo gourmet di alta qualità non cucinato in casa e senza necessariamente recarsi al ristorante. Just Eat rivela che in Italia ci sono 5.500 ristoranti affiliati all'azienda, oltre 105 dipendenti e 5.500 ristoranti partner ed è presente in 550 Comuni, con un numero di clienti in continua crescita.
Secondo il Censis (dati marzo 2017) sono già 19,4 milioni gli Italiani che acquistano cibo take-away online, da inquadrare in un trend di rinnovata attenzione al fattore cibo, dopo un drastico calo della spesa alimentare a causa della crisi economica.

Secondo i dati dell'Osservatorio ecommerce B2c del Politecnico di Milano, in Italia le consegne di cibo a domicilio valgono ben 812 milioni di euro e di questi 200 milioni sono riconducibili agli ordini ai ristoranti, cresciuti del 66% in dodici mesi.

I nuovi player di Food Delivery hanno, tuttavia, una strategia differente rispetto al colosso danese Just Eat: la piattaforma Just Eat si occupa, infatti, esclusivamente di mettere in contatto i clienti e i ristoranti che già dispongono di un servizio di consegna a domicilio; gli altri player come Foodora, Foodinho e Deliveroo, invece, offrono un servizio di delivery per i ristoranti che originariamente non prevedevano la consegna.

Dal punto di vista tecnico dell'offerta, queste piattaforme hanno come primo punto di forza la velocità: questo tipo di servizi garantisce la consegna del cibo ordinato in media entro un massimo di circa 30 minuti. Tutto ciò è possibile grazie ad autisti dedicati, suddivisi nelle zone nevralgiche delle città in cui operano. Un secondo punto di forza è la facilità di pagamento, che avviene attraverso carta di pagamento o in-app, i cui dati vengono registrati dal sito per eventuali futuri pagamenti. Un altro punto di forza è la geolocalizzazione, che permette al cliente di controllare in tempo reale lo stato del suo ordine fino alla consegna dello stesso e di verificare l'effettiva rapidità del servizio.

Un'altra caratteristica che contraddistingue questo tipo di servizi è l'offerta alimentare di buono e alto livello con un costo medio-alto. Il target a cui si rivolgono è, dunque, differente in termini di status sociale ed economico rispetto ai player locali che effettuano consegne a domicilio o che sono affiliati al network Just Eat. Il servizio è spesso utilizzato da una categoria di persone con buona o alta retribuzione, abituata a lavorare quasi non-stop e, solitamente con poco tempo a disposizione per la pausa pranzo o la cena. Secondo Just Eat, per esempio, sono in particolare i professionisti degli studi di consulenza tra i clienti leader del loro servizio per volumi di spesa, che detengono anche il primato per ordinazioni con l'app.

 

L'apprezzamento dei servizi di food & beverage delivery e la loro rapida espansione vanno oltre la mera comodità del servizio stesso e sono principalmente da attribuirsi al concept che risiede nel cuore di queste attività: da una parte offrono ai consumatori l'opportunità di ricevere un ordine richiesto su misura e customizzato; dall'altro lato permettono ai ristoranti, ai catering e ad altri operatori food di ampliare il bacino di clienti.

Quale tra i competitor potrà avere la meglio lavorando in un mercato così competitivo e proponendo molti di essi un'offerta praticamente identica dipenderà da diversi fattori, tra i quali la comunicazione del brand, sia del servizio, che deve necessariamente rimanere impresso nella mente dei consumatori, in modo da creare un'associazione automatica quando i consumatori decidono di usufruire di un servizio di food delivery, sia degli operatori di ristorazione associati a questi servizi che devono rendere riconoscibile il brand legato al prodotto alimentare anche al di fuori delle mura del ristorante stesso.


E' qui che entra il gioco il packaging. La
nuova ricerca dell'istituto Smithers Pira, commissionata dal Gruppo Asia Pulp & Paper (APP), rileva che il mercato europeo del packaging out-of-home (OOH) crescerà del 6% per raggiungere un valore totale di 6 miliardi € entro il 2020, proprio grazie all'incremento dei mercati fast food e fast-casual. Solo in Italia, il ritmo medio di crescita è pari all'1,2% annuo.

 

In generale, i mercati del packaging sono stimati in crescita sia nell'Europa Occidentale sia in quella Orientale. Secondo la ricerca, il valore totale del mercato del packaging nell'Ovest Europa nel 2016 è stato pari a 184 miliardi di dollari, con un'attesa di crescita del 2,8% annuo fino al 2020. Per l'Est Europa, un mercato senz'altro meno saturo rispetto a quello dell'Europa Occidentale, la crescita stimata è ancora più promettente: +3% annuo a partire da un valore base di 48,1 miliardi di dollari registrato nel 2016. In tutto il continente, la popolarità crescente della consegna a domicilio e dei fast food porta a prevedere entro il 2020 un sorpasso da parte di tali settori sulla quota di mercato dei ristoranti full-service.

 

Il packaging per il mercato OOH è da sempre un segmento importante della linea di prodotti di Asia Pulp & Paper, che ai pasti a domicilio dedica Foopak e Sinar Kraft. La gamma della linea Foopak è costituita da imballi a contatto con cibo e bevande per il retail food & beverage. La gamma di prodotti spazia dalle carte ai cartoni e cartoncini oleati, cupcake e altri prodotti da forno. L'intera gamma Foopak è conforme ai più elevati standard internazionali per igiene e salute. SinarKraft è una gamma di packaging multistrato in cartone e cartoncino. Il prodotto, a tre strati, è costituito da strati kraft composti da fibre di legno duro sbiancate e uno strato interno in kraft non bianchito. SinarKraft è certificato PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) e offre massima resistenza alle temperature fredde, rendendolo ideale per il confezionamento di bevande e per il packaging dei surgelati.

 

                           




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mercoledì 9 agosto 2017

Ferraris Terna, dobbiamo rafforzare le magliature della rete

Se c’è una sfida che sembra stargli a cuore più delle altre «è far crescere Terna come una squadra». Non a caso, dopo la nomina, il nuovo ceo Luigi Ferraris ha trascorso i primi due mesi sul territorio. «Abbiamo ingegneri molto capaci e operai in grado di intervenire sulla rete sotto tensione – spiega nella sua prima intervista da capo-azienda -. Li ho visti all’opera ed esprimono al meglio il concetto di squadra. E, solo se saremo una squadra coesa, con un approccio integrato e sostenibile, riusciremo a rispondere efficacemente a un mondo in trasformazione».

Le rinnovabili crescono e si chiudono gli impianti termoelettrici, non sufficientemente compensati però da nuova capacità “green”. Che rischi ci sono?

coperta dalle fonti “verdi” è in costante aumento, viaggiamo su una media annua del 34% con picchi, a maggio, anche dell’87 %. E l’incremento della componente rinnovabile vuol dire un aumento dell’erraticità della risorsa che copre la domanda perché le condizioni climatiche comportano maggiore volatilità e maggiori sollecitazioni per la rete che Terna gestisce. Senza contare che, per via del progressivo spegnimento delle centrali, siamo passati da un eccesso di capacità a un margine di riserva che va assottigliandosi. E, dunque, servono delle contromisure.
Di che tipo?
Una delle risposte possibili è l’avvio del mercato delle capacità, affiancato però da una pianificazione stringente ed è qui che entra in campo Terna. L’ultima nostra pianificazione decennale prevedeva già degli interventi per far fronte a questa situazione, ma credo ci sia spazio per azioni più incisive e per maggiori investimenti nel mercato domestico. Dobbiamo rafforzare le magliature della rete, ma dobbiamo favorire altresì forme di stoccaggio dell’energia. Tutto questo guardando sempre alla sostenibilità come elemento chiave per coniugare investimenti e crescita del paese.
Volete diventare i gestori delle batterie per il futuro?
Non abbiamo quell’ambizione, ma è chiaro che le batterie sono necessarie. E dobbiamo aumentare anche la capacità d’interconnessione con l’estero. Già oggi siamo un hub dell’energia del Mediterraneo: l’Italia può contare su 25 linee elettriche, di cui quattro verso paesi affacciati sul Mediterraneo. Abbiamo poi le interconnessioni con Francia e Montenegro, che vedranno la luce a fine 2019, nonché il progetto con la Tunisia – per il quale sarà richiesto un contributo alla Ue che potrebbe materializzarsi a inizio 2018 – e ulteriori rafforzamenti sono previsti verso Svizzera e Austria. Tutto ciò si trascinerà un piano di investimenti più robusto.
Quanto più robusto?
Credo si possa fare di più e dobbiamo fare di più per accompagnare questa transizione. Pensi solo alle situazioni climatiche degli ultimi mesi soprattutto al sud e al centro-sud dove abbiamo avuto, nella prima parte dell’anno, precipitazioni violente, anche nevose, non previste. Dobbiamo dunque anticipare certi interventi il più possibile per evitare alla popolazione i disagi provocati da condizioni climatiche estreme.
Lei ha anche promesso una politica di dividendi «più generosa» dell’ultimo piano.
Metodologicamente va individuato un parametro in grado di far partecipare i nostri azionisti alla crescita futura degli utili attraverso i dividendi. Poi il quantum lo dobbiamo definire, con l’attuale politica (crescita media annua del 3% fino al 2021, ndr) che rappresenterà un floor e senza perdere di vista la sostenibilità finanziaria.
Veniamo alle acquisizioni. In Europa, sono parole sue, le opportunità sono limitate. Nessuna occasione in vista?
Ci sono delle aree in cui si potrebbero verificare delle razionalizzazioni di portafogli di qualche operatore regionale. In questo senso, guardo sempre al centro-Europa: se ci fossero opportunità di dismissioni, le valuteremmo con attenzione sempre considerando un profilo di rischio basso e un limitato impiego del capitale.
In Sudamerica avete messo piede in diversi paesi. Ci sono ulteriori possibilità?
Il Perù lancerà un’altra asta per una nuova linea nell’ultimo trimestre e parteciperemo. In Cile, c’è una pipeline di progetti che potremmo valutare con attenzione. L’Uruguay vuole costruire altre linee, siamo stati i primi a entrare e abbiamo una posizione di vantaggio. In Brasile, il tema delle interconnessioni è all’ordine del giorno.
Intravvede chance in Africa oltre alla Tunisia?
Se si normalizzerà la situazione in Nordafrica, Terna può giocare un ruolo di supporto alla creazione di un mercato dell’energia, a partire dalla Libia. Che è l’area più critica, ma anche la più strategica perché è di fronte a noi. E quindi va guardata con grande attenzione.
C’è spazio per altre acquisizioni oltre a Europa e Sudamerica?
Direi di sì e potrebbero riguardare, per esempio, società di servizi di eccellenza nell’efficienza energetica, che andrebbero ad arricchire le competenze tecnologiche che abbiamo sviluppato.

FONTE: Ilsole24ore.com

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