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lunedì 30 novembre 2015

Mediaticamente realizza l'edizione dell' 11° Rapporto Sanità

Mediaticamente realizza l’edizione dell’ 11° Rapporto Sanità, risultato della partnership fra C.R.E.A. Sanità, FIMMG e alcune Aziende farmaceutiche.
Milano, (data di invio cs) – Mediaticamente, agenzia specializzata nell’editoria digitale in ambitoscientifico, ha realizzato l’edizione dell’11° Rapporto Sanità, risultato della partnership fra il Consorzio Universitario per la Ricerca Economica Applicata in Sanità, promosso dall’Università di Roma “ Tor Vergata”, dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e con il contributo incondizionato di alcune Aziende: 3M Italia, Bayer, Biogen Italia, Boehringer Ingelheim Italia, Celgene, Daiichi Sankyo Italia, Eli Lilly Italia, Fondazione MSD, GlaxoSmithKline, Novartis Farma, Novo Nordisk, Pfizer Italia, Sanofi Pasteur MSD.

Il Rapporto Sanità è un’iniziativa nata nel 2003 con lo scopo di diffondere attività di ricerca intraprese nel campo dell’economia, politica e management sanitario e fornire al tempo stesso elementi di valutazione sulleperformance del sistema sanitario e sulle prospettive future. In un’ottica di collaborazione e partnership,quest’anno il volume ospita anche i contributi dell’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute; il Centro Studi della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e la Fondazione Censis. Per quanto riguarda l’aspetto statistico, è presente l’indice delle figure posto in appendice a fine volume. Ulteriori dati sono disponibili on line sul sito www.creasanita.it

La  presentazione del volume é avvenuta a Roma il 29 ottobre scorso. Il prof. Spandonaro, curatore dell’iniziativa ha illustrato i dati e il lavoro svolto dalla sua equipe.

Mediaticamente si è occupata della progettazione editoriale, della grafica e dell’impaginazione dell’11° Rapporto Sanità,  fino alla stampa e alla spedizione dei volumi, compresa la sintesi in lingua inglese e la sezione di Key Indicators che affianca ciascun capitolo, oltre al  riepilogo regionale presente alla fine delle monografie, funzionale a permettere una rilettura per singola Regione del Rapporto.
il-consorzio-universitario-per-la-ricerca-economica-applicata-in-sanita-affida-a-mediaticamente-ledizione-del-rapporto-sanita-2

“Arte alla luce”, lanciato oggi il progetto del MIBACT e Save the Children

"Arte alla luce"
Al via il progetto di Save the Children e MiBACT con i ragazzi di Palermo, Bari e Gioiosa Jonica 
Coinvolti gli artisti Massimo Grimaldi, Domenico Mangano, Adrian Paci

 

Secondo i dati contenuti nell'Atlante dell'infanzia di Save the Children, non c'è solo la povertà economica a colpire i bambini ma anche la povertà educativa, cioè la mancanza di opportunità formative e ricreative fondamentali per il pieno sviluppo di un bambino e adolescente.

In Italia circa 2 minori su 3 (il 64%) fra 6 e 17 anni non hanno visitato una mostra o museo, un sito archeologico, non sono andati a concerti o a teatro, non hanno letto un libro, non fanno attività fisica regolare, non usano tutti i giorni Internet, vivono quindi una condizione di deprivazione culturale e ricreativa[1].

Percentuali che salgono ulteriormente in Sicilia (79%), Calabria (78,4%) e Puglia (74%).

Prendendo in esame il solo dato sulla fruizione artistica, emerge come il 55,2% dei minorenni 6-17 anni nel nostro paese non ha fatto visita a un museo o mostre e il  69,4% a un sito archeologico, nell'arco di un anno.

In Sicilia è il 72% dei minorenni 6-17 anni che non ha visitato, neanche una volta in 12 mesi, una mostra o museo e il 77,6% un sito archeologico. In Puglia e Calabria il 69% di bambini e adolescenti non è entrato in un museo e, rispettivamente, il 75,4 e 78,6% a non aver visitato in un sito archeologico e monumenti, nell'arco di un anno[2].

Per contrastare questa deprivazione e dare a tanti bambini e adolescenti la possibilità di conoscere e sperimentare l'arte, è stato lanciato oggi - alla presenza del Ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini - il progetto "Arte alla luce" che nasce dal Protocollo d'intesa fra Save the Children e il Mibact-Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane.

Il progetto coinvolgerà circa 50 ragazzi e ragazze dai 13 ai 17 anni, delle città di Palermo, Gioiosa Jonica e Bari: 3 artisti - Massimo Grimaldi, Domenico Mangano e Adrian Paci - li accompagneranno, per tre giorni in ciascuna città, nella elaborazione di un percorso artistico. Il workshop sarà preceduto da due settimane di incontri e formazione.

L'iniziativa si dispiegherà all'interno dei Punti Luce di Save the Children di Palermo, Gioiosa Jonica e Bari, le strutture socio-educative aperte dall'Organizzazione in 9 regioni, per un totale di 16 fino ad ora[3], allo scopo di contrastare la povertà educativa dei bambini, offrendo attività formative, ricreative, creative e accompagnamento allo studio.

Il primo week end di arte sarà il 18-20 dicembre a Palermo, con il coinvolgimento di circa 20 ragazzi e ragazze del Punto Luce di Save the Children a Zisa e del quartiere Zen 2, , che saranno guidati dall'artista Domenico Mangano. Il progetto proseguirà quindi l'8-10 gennaio 2016 presso il Punto Luce Save the Children a Bari, con l'artista Massimo Grimaldi e il 26-28 febbraio presso il Punto Luce Save the Children di Gioiosa Jonica, con il contributo dell'artista Adrian Paci.

 "L'iniziativa della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane insieme a Save the Children sposa in pieno la volontà del MiBACT di incrementare il coinvolgimento e la fruizione dell'arte da parte dei ragazzi, con particolare attenzione alle realtà geografiche più svantaggiate e marginali. Allo stesso tempo il progetto "Arte alla luce" usa l'arte contemporanea, per troppo tempo non adeguatamente considerata in Italia, come motore propulsore per la riqualificazione delle periferie, che possono rappresentare un terreno fertile per stimolare la crescita e la creatività degli artisti italiani del futuro". Così il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

"La povertà educativa blocca sul nascere le aspirazioni e le prospettive di futuro di troppi bambini, soprattutto quelli che vivono nei contesti più svantaggiati. Con questo progetto, ragazzi e ragazze potranno misurarsi direttamente con il mondo dell'arte, mettendo in opera i propri talenti e la propria creatività, così come dovrebbe accadere nel percorso di crescita di ogni minore", commenta Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. "Nell'ambito della campagna Illuminiamo il Futuro, con tante organizzazioni locali, siamo impegnati ad attivare nelle zone periferiche delle città italiane dei "Punti Luce", spazi dove bambini e adolescenti possono fare attività extra-scolastiche come sport, giocoleria, danza, fotografia, laboratori espressivi ed artistici. Il progetto Arte alla luce", spiega ancora, "coinvolgerà adolescenti che hanno manifestato interesse e attitudine verso l'arte. Imparando ad apprezzare l'arte, saranno certamente anche più attenti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico-monumentale delle loro città", conclude Raffaela Milano.

Sono più di 4.500 i minorenni che frequentano i Punti Luce di Save the Children o vi sono entrati in contatto in un solo anno, di cui 260 presso il Punto Luce di Palermo, 300 nel Punto Luce di Gioiosa Jonica, 450 nel Punto Luce di Bari.



[1] Il dato è un'elaborazione di Save the Children su dati Istat, a partire dalla presa in esame di 7 indicatori (sport continuativo, internet ogni giorno, teatro, concerti, musei, siti archeologici, lettura di un libro) e assumendo che

quattro sia il numero minimo di attività affinché il portafoglio ricreativo e culturale di un

minore sia adeguato.

[2] Fonte: Atlante dell'infanzia (a rischio) "Bambini senza", Save the Children, novembre 2015.

[3] Il Punto Luce di Palermo è a Zisa, con l' Associazione Inventare Insieme; il Punto Luce di Gioiosa Ionica è a Marina di Gioiosa Ionica, con l'Associazione don Milani; il Punto Luce di Bari è a Libertà, con l'associazione Mama happy; gli altri Punti Luce finora aperti sono:  Punto Luce di Catania-San Giovanni Galermo, con il Centro Sportivo Italiano CSI-Catania; Punto Luce di Brindisi-Perrino, con la Cooperativa Sociale Solidarietà e Rinnovamento; Punto Luce di Scalea, con Libera; Punti Luce di Napoli-Sanità, con Pianoterra, Napoli- Barra con UISP Comitato regionale, Il Tappeto di Iqbal e l'associazione Terra e Libertà, Napoli-Chiaiano con  l' A.P.S. Coordinamento Genitori Democratici Napoli;  Punto Luce Roma-Torre Maura con l'associazione Antropos e Punto Luce Roma-Ponte di Nona con la cooperativa Santi Pietro e Paolo; Punto Luce di Genova-Sestri Ponente con Unione Italiana Sport per Tutti UISP-Genova, Punto Luce di Torino-Le Vallette con Vides Main;  i Punti Luce di Milano-Giambellino con la cooperativa sociale Comunità del Giambellino  e Milano-Quarto Oggiaro con Acli Lombardia; Punto Luce di Sassari-Latte Dolce con l'UISP, Comitato Provinciale di Sassari.

EMERGENCY: Gino Strada appello alla pace (90% vittime civili) al Parlamento svedese ritirando Premio Nobel alternativo

Davanti ai parlamentari svedesi, Gino Strada ha fatto un appello di pace alla comunità internazionale:

"Ho operato migliaia di persone, ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili. Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le cartelle cliniche di circa 1200 pazienti per scoprire che meno del 10% erano presumibilmente dei militari. Il 90% delle vittime erano civili, un terzo dei quali bambini."

GINO STRADA RICEVE A STOCCOLMA IL PREMIO NOBEL ALTERNATIVO


Oggi a Stoccolma Gino Strada, fondatore di Emergency, ha ricevuto il Premio Nobel alternativo davanti al Parlamento svedese per la sua grande umanità e la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell'ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra".


Stoccolma, 30 novembre 2015 - Il Premio Right Livelihood è stato concepito per “onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo”.
Quest’anno la Fondazione ha ricevuto ed esaminato 128 proposte da 53 paesi. A partire da oggi i Laureati del Premio Right Livelihood sono 162 e provengono da 67 paesi diversi. È la prima volta che il Premio viene dato a un cittadino italiano.
Davanti ai parlamentari svedesi, Gino Strada ha fatto un appello speciale alla comunità internazionale.
"Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i morti) di vari conflitti in Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Europa. Ho operato migliaia di persone, ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili.
Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le cartelle cliniche di circa 1200 pazienti per scoprire che meno del 10% erano presumibilmente dei militari. Il 90% delle vittime erano civili, un terzo dei quali bambini. È quindi questo "il nemico"? Chi paga il prezzo della guerra?
Ogni volta, nei vari conflitti nell'ambito dei quali abbiamo lavorato, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso: la guerra non significava altro che l'uccisione di civili, morte, distruzione. La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra.
L'origine e la fondazione di EMERGENCY, avvenuta nel 1994, non deriva da una serie di principi e dichiarazioni. È stata piuttosto concepita su tavoli operatori e in corsie d'ospedale. Curare i feriti non è né generoso né misericordioso, è semplicemente giusto. Lo si deve fare. Nel secolo scorso, la percentuale di civili morti aveva fatto registrare un forte incremento passando dal 15% circa nella prima guerra mondiale a oltre il 60% nella seconda. E nei 160 e più "conflitti rilevanti" che il pianeta ha vissuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, con un costo di oltre 25 milioni di vite umane, la percentuale di vittime civili si aggirava costantemente intorno al 90% del totale, livello del tutto simile a quello riscontrato nel conflitto afgano.
Sessanta anni dopo, ci troviamo ancora davanti al dilemma posto nel 1955 dai più importanti scienziati del mondo nel cosiddetto Manifesto di Russel-Einstein: "Metteremo fine al genere umano o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?". È possibile un mondo senza guerra per garantire un futuro al genere umano?
Molti potrebbero eccepire che le guerre sono sempre esistite. È vero, ma ciò non dimostra che il ricorso alla guerra sia inevitabile, né possiamo presumere che un mondo senza guerra sia un traguardo impossibile da raggiungere. Il fatto che la guerra abbia segnato il nostro passato non significa che debba essere parte anche del nostro futuro.
Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere e non un destino da abbracciare o apprezzare.

La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell'immaginare, progettare e attuare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino al completo abbandono di questi metodi. La guerra, come le malattie mortali, deve essere prevenuta e curata. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente.
L'abolizione della guerra è il primo e indispensabile passo in questa direzione.
Possiamo chiamarla "utopia", visto che non è mai accaduto prima. Tuttavia, il termine utopia non indica qualcosa di assurdo, ma piuttosto una possibilità non ancora esplorata e portata a compimento.

Dobbiamo convincere milioni di persone del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l'idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell'umanità”.

CiboCrudo: la community del crudo

Per cambiare le cose ci vuole un insieme di persone che credano in un’idea. Vivere in salute mangiando in modo naturale: l’idea forte con cui CiboCrudo vuole nel suo piccolo cambiare le cose

CiboCrudo socialGhandi diceva: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Troppo spesso siamo portati a pensare che la volontà di pochi non possa portare ad una modifica in senso positivo dello stato delle cose.

C’è anche però chi, come Annamatilde Baiano fondatrice della CiboCrudo – www.cibocrudo.com – crede che informazione, condivisione ed esperienze possano creare quella base comune per fare dei piccoli passi verso il cambiamento: verso la consapevolezza che stare bene si può, se solo si torna a mangiare in modo naturale, 100% vegetale e 80% crudo.

Annamatilde non indossa dunque solo i panni dell’imprenditrice, ma anche di chi ha voluto creare una community legata all’azienda CiboCrudo in grado di essere un punto di riferimento per tutti colori che vogliono sapere di più su ciò che mangiano, su come stare meglio, su come intraprendere e portare avanti un percorso di modifica delle proprie abitudini, per prima cosa a tavola, che possa migliorare la vita di ogni giorno, ma anche, su larga scala, quella del Pianeta. Si fa infatti un gran parlare di sostenibilità, ma ci si dimentica poi di sottolineare quanto la produzione industriale dei cibi e la lavorazione di carne e derivati vada ad incidere sulla salute della Terra.

Fare del bene a se stessi dunque in questo caso, significa anche fare del bene agli altri.

Ecco perché CiboCrudo non è solo un ecommerce in grado di fornire i migliori prodotti crudi in circolazione e neppure solamente una rete di rivenditori sul territorio italiano, ma anche una comunità attiva giorno dopo giorno: negli account social – facebook, google+, twitter, instagram -, all’interno del sito e nel blog CiboCrudo Journal - https://www.cibocrudo.com/blog/ - vengono pubblicate quotidianamente informazioni utili per la salute, ricette per sperimentare nuovi piatti, testimonianze di chi ha ritrovato il benessere cambiando alimentazione.

CiboCrudo è tutto un mondo, un mondo nuovo.

Antonio Preziosi: In libreria Il Giubileo di papa Francesco, una guida da non perdere

In libreria Il Giubileo di papa Francesco di Antonio Preziosi, una guida da non perdere, pubblicata da Newton Compton, per capire le ragioni dell’Anno Santo della Misericordia indetto dal Santo Padre.
Presentazione del libro
Il Giubileo di Papa Francesco
di Antonio Preziosi
Interviene S.E. monsignor Rino Fisichella
Coordina Marcello Masi
Lunedì 30 Novembre 2015 – ore 17,00
Sala Marconi – presso Radio Vaticana – Piazza Pia, 3
Cos’è un Giubileo? Come si svolge? Quali conseguenze ha dal punto di vista religioso, sociale e politico? Ce lo spiega l’editorialista del Tg2 Antonio Preziosi nel il libro appena pubblicato da Newton Compton Il Giubileo di papa FrancescoVivere e capire lo straordinario Anno Santo della Misericordia (192 pagine, 10 euro). Già direttore del Giornale Radio, di Radio1 e del Gr Parlamento, Antonio Preziosi, oggi consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ci parla della misericordia, del suo significato nel Cristianesimo e di come Papa Francesco ne abbia fatto il cuore del suo messaggio pastorale.
Il Giubileo di papa Francesco di Antonio Preziosi
Nel libro, con la prefazione di S.E. monsignor Rino Fisichella, e arricchito da alcune voci autorevoli dell’episcopato come quella di monsignor Enrico Dal Covolo, si illustra anche il legame tra i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Infine Il Giubileo di papa Francesco racconta quale sia stato l’intervento della divina misericordia in fatti storici come l’attentato a Papa Woytjla o la canonizzazione di Santa Faustyna Kowalska.
La presentazione a Roma lunedì 30 novembre alle ore 17, presso la Sala Marconi di Radio Vaticana, con S.E. monsignor Rino Fisichella e il direttore del Tg2 Marcello Masi.
Ufficio stampa Newton Compton
antonella.sarandrea@newtoncompton.com
Tel. 06 65002553 – Cell. 338 6598718

sabato 28 novembre 2015

Cardinal Bertone, intervista al “Cittadino” e Teleradiopace

Cardinale Bertone, Segretario di Stato emerito: “… ho presenti tutti, specialmente nella preghiera quotidiana, nella quale ricordo i Vescovi che mi hanno preceduto e i sacerdoti vivi e defunti, insieme alla necessità di tante famiglie. Le perfette celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, i pellegrinaggi mensili al Santuario della Madonna della Guardia, le processioni nella città, gli incontri con le Confraternite, gli incontri negli Ospedali (cito in modo speciale il Gaslini e il Galliera, che hanno un rapporto, oltre che affettivo, istituzionale con l’Arcivescovo di Genova), gli incontri con le fabbriche preparati dai valorosi Cappellani del lavoro…”
Tarcisio Bertone - Vatican Insider
DON GRILLI
Buon giorno, Eminenza,
innanzitutto la ringraziamo per questa intervista che concede a Il Cittadino, settimanale cattolico di Genova e a Teleradiopace di Chiavari. E’ di questi giorni l’inizio di una sinergia tra Il Cittadino – che produce anche dei servizi televisivi – e Teleradiopace di Chiavari, emittente che trasmette i nostri servizi anche sul territorio genovese. A novembre Il Cittadino, che sappiamo Lei riceve e legge, compie 40 anni. Ci fa piacere ricordarLe come sia stato Lei, negli anni in cui era Arcivescovo di Genova, a riconsegnare al settimanale il glorioso nome de Il Cittadino che per oltre cent’anni era stato il quotidiano dei cattolici genovesi…
CARDINALE BERTONE
Sono lieto di unirmi nei festeggiamenti del 40° del settimanale “Il Cittadino” che è stato fondato dal sempre ricordato Cardinale Siri e che è stato testimone di tante battaglie per la custodia della fede, per la tutela dei diritti e l’efficace azione sociale dei cattolici genovesi.
Proprio in relazione alla sua gloriosa storia, ho voluto riprendere l’antica denominazione per farne un punto di riferimento esplicito ai cittadini di Genova, come racconto delle loro vicende liete e tristi e come stimolo a realizzare con fedeltà i progetti pastorali che via via si andavano affermando.
DON GRILLI
Genova ha sempre voluto bene ai suoi Vescovi e non l’ha dimenticata. In un’intervista che aveva rilasciato a Il Cittadino nei giorni del suo commiato aveva affermato che le saremmo sempre rimasti nel cuore. Sono passati da allora quasi dieci anni. Quale ricordo serba della Chiesa e della città?
CARDINALE BERTONE
Devo confessare che ho rivisto tante volte la cronaca dei brevi anni della mia permanenza a Genova ed ho potuto così rivivere gli incontri con le parrocchie, con le comunità religiose, con le associazioni laicali, con i giovani, con le forze del lavoro, le autorità civili e con gli sportivi. Ho davanti a me la galleria di tanti volti, di tante persone buone che si sono prodigate per il bene della città e della Diocesi. Ho presenti tutti, specialmente nella preghiera quotidiana, nella quale ricordo i Vescovi che mi hanno preceduto e i sacerdoti vivi e defunti, insieme alla necessità di tante famiglie. Le perfette celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, i pellegrinaggi mensili al Santuario della Madonna della Guardia, le processioni nella città, gli incontri con le Confraternite, gli incontri negli Ospedali (cito in modo speciale il Gaslini e il Galliera, che hanno un rapporto, oltre che affettivo, istituzionale con l’Arcivescovo di Genova), gli incontri con le fabbriche preparati dai valorosi Cappellani del lavoro…
C’è poi una iniziativa che ho promosso e che continua lietamente ogni anno, cioè il pellegrinaggio dei cresimandi a Roma, con la preghiera nei Giardini Vaticani davanti alla Grotta di Lourdes, e con l’appuntamento dell’Angelus del Papa in Piazza San Pietro.
Tutto ciò ha lasciato una traccia indelebile nella mia memoria e nel mio cuore. Non manco di seguire ancora il cammino delle due squadre di calcio della città: il Genoa e la Sampdoria.
Sono rimasto toccato quando c’è stata l’alluvione a Genova che purtroppo ha lasciato delle ferite non ancora risolte e in qualche modo ho voluto rendermi vicino con un contributo per le famiglie più colpite.
DON GRILLI
Ogni anno Il Cittadino offre ai suoi abbonati un’agenda, come segno di amicizia e gratitudine. Ci pregiamo in questa circostanza di consegnarne una copia anche a Lei. L’Agenda porta il titolo “Genova nella storia dei suoi Vescovi”, tra i quali c’è naturalmente sunteggiata anche la sua biografia…
CARDINALE BERTONE
La pubblicazione dell’Agenda, direi così “tematica”, è diventata una tradizione del Cittadino e credo che sia un dono molto gradito. Ho ancora con me l’Agenda del 2015 sulle Confraternite di Liguria e sono grato per il dono dell’Agenda 2016 con la storia del Vescovi di Genova.
Potrò così rivivere le tappe di sviluppo della nostra comunità credente e ringraziare Dio per il dono di tanti esimi Pastori. Ringrazio anche per la presentazione della mia biografia che offrirà alla popolazione un ricordo visivo del loro precedente Arcivescovo.
DON GRILLI
Dal 2002 al 2006 è stato anche Presidente della Conferenza Episcopale Ligure. Pensiamo che anche i Vescovi e le Chiese che sono in Liguria le siano rimasti nel cuore, ma in particolare i sacerdoti genovesi, dodici dei quali oggi sono Vescovi e tra loro tre sono Cardinali… I volti dei sacerdoti genovesi li può rivedere nell’annuario che Le consegniamo…
CARDINALE BERTONE
L’Arcivescovo di Genova normalmente è eletto Presidente della Conferenza Episcopale Ligure e per le misure di questa Circoscrizione ecclesiastica è facile per lui accogliere gli inviti di partecipare alle manifestazioni più significative, pensiamo ad esempio agli anniversari delle apparizioni della Madonna o della dedicazione dei Santuari, ad esempio Arma di Taggia, Montallegro, Tortona, Savona…
E quindi è facile percorrere i capoluoghi da La Spezia, Chiavari fino a Ventimiglia San Remo.
Però vi ringrazio in maniera speciale dell’Annuario aggiornato dei Sacerdoti, sia diocesani, sia religiosi. Rivedrò volentieri i loro volti e per ognuno avrò un ricordo e una preghiera speciale.
DON GRILLI
Vogliamo pensare che i suoi “anni genovesi” siano stati “anni impegnativi ma sereni”, se confrontati con le fatiche, i problemi, che – insieme alle gioie – ha sperimentato a Roma con il gravoso incarico di Segretario di Stato…
CARDINALE BERTONE
E’ vero! Il lavoro pastorale a Genova è stato intenso e i miei segretari sanno qualcosa delle scorribande tra una parrocchia e l’altra, tra un appuntamento e l’altro, tra una celebrazione e un incontro con le autorità civili, o una adorazione notturna, o la recita serale del rosario…
Non posso dimenticare l’anno della visita personale a tutti i Sacerdoti e ai loro cari, con il famoso “maggiolino” guidato da Monsignor Di Gregorio.
Però non c’è dubbio che il lavoro di Segretario di Stato apre lo sguardo e la dedizione ai problemi di tutto il mondo, alle Chiese di tutto il mondo, soprattutto alle situazioni di conflitto nei vari Paesi e ai punti cruciali ove l’impegno della Chiesa per la pace e per la riconciliazione è più attivo e più appassionato.
Sia nei contatti personali, come ad esempio le visite di stato in Vaticano, sia nei miei viaggi pastorali, o accompagnando i Papi nei viaggi apostolici, ho potuto constatare da vicino le necessità, le attese, la riconoscenza per l’opera della Chiesa in tutte le sue componenti distribuite geograficamente sulla faccia della terra.
Si può immaginare come tutto ciò influisca sulle preoccupazioni e sulle intenzioni di preghiera di una persona.

Fonte Il Cittadino

venerdì 27 novembre 2015

Avvocato Fraccastoro: Le principali pubblicazioni di diritto amministrativo

Le principali pubblicazioni dell’Avvocato Fraccastoro nei settori cardine del diritto amministrativo, in correlazione con l’attività di docenza universitaria.
Avvocato Giorgio Fraccastoro
L’attività di studio e ricerca dell’Avvocato Giorgio Fraccastoro, negli ultimi anni, ha interessato non solo le fondamenta del diritto amministrativo dal punto di vista procedimentale (ricordiamo, in tal senso, il manuale “Il Diritto di accesso ai documenti della pubblica amministrazione”, Laurus Robuffo Editore, settembre 2005 (I edition) ed ottobre 2006 (II edition); l’articolo riguardante “Autotutela, Processo e Diritto Comunitario”, in Corriere del Merito, IPSOA Editore, marzo 2013), e processuale (“La giurisdizione esclusiva del G.A. in materia di pubblici appalti alla luce delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, aprile 2008; “Il riparto di giurisdizione per il contenzioso elettorale: elettorato attivo e passivo – diritti soggettivi, operazioni elettorali – interessi legittimi”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, agosto 2008; “L’immediata impugnazione delle norme regolamentari: condizioni e requisiti”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, giugno 2008), ma anche specifici settori del diritto amministrativo stesso.
Ed infatti, chi, come l’Avvocato Fraccastoro, svolge attivamente la professione non può non affrontare con approccio empirico e concreto anche l’attività di ricerca e di studio, prestando particolare attenzione a quegli istituti ove il contenzioso è all’ordine del giorno, primo tra tutti la materia degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Ebbene, il settore dei contatti pubblici e delle concessioni è stato ampiamente approfondito, sotto molteplici aspetti, di cui alcuni fortemente controversi (ricordiamo “L’affidamento diretto del servizio pubblico a società mista è da preferire all’in house providing che costituisce la negazione del mercato”, in Urbanistica ed Appalti, IPSOA Editore, luglio 2009; “Il contrasto al fenomeno della corruzione nelle amministrazioni pubbliche”, nel commentario alla legge 190/12, Eurilink edizioni, giugno 2013; “Le società semplici possono partecipare alle gare di appalto”, in Il Sole 24 ore, settembre 2013).
Senonché il settore degli appalti pubblici, come è noto, è in continua evoluzione e l’attività di aggiornamento del professionista non può che essere costante. Pertanto, attenzione particolare è stata riservata agli istituti di nuova introduzione (in tal senso, richiamiamo, all’interno del volume “Codice dell’Appalto Pubblico”, facente parte della collana “Le fonti del diritto italiano”, la parte relativa al project financing), Giuffrè Editore, aprile 2011.
Oggetto di attenzione è stata, altresì, la materia urbanistica ed edilizia (“Il Piano casa – Abruzzo e Lazio”, in Il Sole 24 ore Editore, novembre 2009; “I possibili ostacoli alla realizzazione del piano e relative soluzioni”, in Monitorimmobiliare, marzo 2012) e, prima ancora, il settore delle espropriazioni, ove è stato autorevolmente commentato il cambio di rotta nella determinazione del valore dell’indennità di espropriazione (“L’indennità di espropriazione per p.u. viene commisurata al pieno valore di mercato”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, febbraio 2008).
L’attività di ricerca, inoltre, è stata portata avanti anche e soprattutto in un’ottica comparativa ed interdisciplinare: rilievo importante, infatti, è stato dato ai punti di contatto tra diritto amministrativo e tributario (a tal proposito, si richiama il manuale “L’applicabilità della Legge 241/90 al procedimento tributario”, Giuffrè Editore, novembre 2008; nonché l’articolo su “L’accesso ai documenti amministrativi nei procedimenti tributari”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, febbraio 2007).
Il settore cui, certamente, è stata riservata maggiore attenzione è stato ed è tutt’ora, quelloambientale-energetico, di cui Fraccastoro si occupa in modo assiduo sia nello svolgimento della sua professione, sia nella sua recente attività di docenza presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma. Della materia, invero, Giorgio Fraccastoro si è occupato ben prima di essere titolare della cattedra in diritto dell’ambiente all’UNICUSANO, dapprima dedicando una parte del suo scritto in materia di accesso (“Il Diritto di accesso ai documenti della pubblica amministrazione” cit.), alle peculiarità riservate all’istituto de quo in tale delicato settore, e successivamente, ponendo l’attenzione sui soggetti legittimati a rappresentare l’interesse ambientale sia nel procedimento amministrativo che nel processo (“L’“eccezionalità” dell’attribuzione normativa della legittimazione alle associazioni ambientalistiche”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, ottobre 2008).
Infine, l’attività di studio ed approfondimento in tema di affidamento di servizi ha avuto ad oggetto anche il settore dell’energia e del gas (“La nuova disciplina in materia di gare per il servizio di distribuzione del gas”, in Corriere del Merito, IPSOA Editore, dicembre 2012).
Da ultimo, non si può non richiamare l’attività di docenza in diritto dello sport (fin dal 2007 presso l’Università degli studi del Molise, poi, dal 2011 anche presso l’UNICUSANO). L’attenzione per questa materia del tutto peculiare ed assai specialistica si è tradotta anche in vari articoli e brevi saggi (ricordiamo, tra tutti, la voce enciclopedica “L’illecito sportivo” (co-autore Cons. Giuseppe Chinè), Enciclopedia Treccani, ultima edizione 2010; nonché l’articolo su “La totale autonomia della giustizia sportiva nelle materie ad essa riservate dal D.L. 220/2003”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, febbraio 2008).

giovedì 26 novembre 2015

CESVI, progetto 'Impacchettiamo un sogno' contro l'AIDS

“Impacchettiamo un sogno”
Cosa fai a Natale? Diventa volontario Cesvi!

Cesvi cerca volontari per confezionare pacchetti regalo presso diversi punti vendita Mondadori e Sephora

Ti piacerebbe donare qualcosa di te a chi è meno fortunato? Puoi farlo insieme al Cesvi, contribuendo attivamente alla lotta all’HIV/AIDS.

Durante il periodo natalizio, Cesvi si impegnerà in un’importante raccolta fondi a sostegno della campagna “Fermiamo l’AIDS sul nascere”, per far sì che le mamme in Zimbabwe possano dare alla luce bambini sani e centinaia di bambini di strada della Repubblica Democratica del Congo possano ricevere libri, istruzione e formazione professionale.

Per sostenere questa campagna, Cesvi cerca volontari in diverse città italiane, tra cui Roma Fiumicino, che si occupino di confezionare pacchetti regalo presso la Mondadori Bookstore di Roma Fiumicino, in via Portuense 2000 (cc Parco Leonardo Fiumicino).

“Lo scorso anno ho deciso di diventare una volontaria Cesvi e di aderire a ‘Impacchettiamo un sogno’. E’ stata un’esperienza di grande valore, che anche quest’anno ripeterò. E’ stato bello dedicare il mio tempo ad una causa importante, come quella della lotta all’HIV/AIDS, e condividere con altre persone il desiderio di cercare nei piccoli gesti il vero valore della vita. E’ un’attività che ti rende orgoglioso e felice: fare la differenza e andare oltre le felicità materiali, soprattutto nel periodo di Natale. “
Elisa, volontaria Cesvi

È possibile candidarsi per tutti i giorni del mese di dicembre. In particolare, abbiamo bisogno di te nelle seguenti date:  
  • sabato 5, 12, 19 dicembre
  • domenica 6, 13, 20 dicembre
  • lunedì 7, 21dicembre
  • martedì 8, 22 dicembre
  • mercoledì 23 dicembre
  • giovedì 24 dicembre

Anche solo qualche ora può fare la differenza per aiutare i bambini e le donne a rischio in Zimbabwe e nella Repubblica Democratica del Congo
Inviaci subito la tua candidatura e ti contatteremo al più presto.
Per maggiori info e per candidarti scrivi a: volontari@cesvi.org, indicando nome, cognome e numero di cellulare.
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Cesvi (www.cesvi.org) è un'organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente (Fondazione di partecipazione ONLUS), fondata nel 1985 a Bergamo. Opera in tutti i continenti per affrontare ogni tipo di emergenza e ricostruire la società civile dopo guerre e calamità. Realizza progetti di lotta alla povertà e iniziative di sviluppo sostenibile, facendo leva sulle risorse locali e sulla mobilitazione delle popolazioni beneficiarie. In Italia è stata la prima associazione premiata con l’Oscar di Bilancio per la sua trasparenza nel 2000, importante riconoscimento ottenuto per la seconda volta nel 2011.

Dedicata a Valeria Solesin la bandiera della pace più grande

Fu realizzata a Lecce nel 2009 dal gruppo “GPace – Giovani per la Pace”
Dedichiamo a Valeria e alle vittime innocenti del terrorismo
la bandiera della Pace più grande del mondo
“La vogliamo porre simbolicamente in mano ai genitori di Valeria
e di tutte le persone che hanno perso la vita in queste tragiche circostanze”

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Fu realizzata in piazza Duomo a Lecce nel 2009 dal gruppo GPace – Giovani per la Pace (studenti dell’Istituto Galilei-Costa), fu la bandiera della pace più grande del mondo e oggi, i ragazzi che cucirono con tanto trasporto quell’emblema così importante e grande, hanno deciso di dedicarla a Valeria Solesin e a tutte le vittime innocenti del terrorismo.
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Questo il loro pensiero: “Quando l’abbiamo ideata e poi realizzata, non erano ancora successe queste azioni così forti e devastanti, capaci di mietere quasi senza motivo così tante vite, tra cui anche tanti giovani, e oggi, dopo l’ultima brutta storia di Parigi che ci ha colpito moltissimo, un po’ per la vicinanza geografica ma soprattutto per la scelta delle location target, notoriamente frequentate da giovani, abbiamo pensato che una così bella bandiera non poteva non avere un “indirizzo” a cui destinarla. E’ per questo motivo che la vogliamo simbolicamente porgere in mano ai genitori di Valeria e di tutte le altre persone che hanno perso la vita in queste tragiche circostanze”.

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Il gruppo GPace è oggi promotore delle iniziative “N2Y4_Peace” (Never too Young for Peace).

mercoledì 25 novembre 2015

Gyno-Canesten di Bayer protegge le bambine con Terre des Hommes

Nelle farmacie il nuovo braccialetto per raccogliere fondi contro l'infanticidio in India

E' in corso nelle farmacie italiane una nuova importante iniziativa solidale che vede Bayer a fianco di Terre des Hommes, da oltre 50 anni in prima linea per la difesa dei diritti dei bambini.

Acquistando qualsiasi prodotto della linea di detergenti Gyno-Canesten Inthima Cosmetic (Lenitivo, Protettivo, Bambina) si riceve in omaggio l'elegante braccialetto Indifesa. Questo oggetto testimonia l'impegno di Bayer a devolvere 1 euro del prezzo d'acquisto alla Campagna Indifesa di Terre des Hommes per proteggere le bambine dalla pratica dell'infanticidio in India. I braccialetti sono in tessuto di 5 colori con frasi dedicate alla donna e al mondo femminile.

Da oltre 20 anni Terre des Hommes opera in Tamil Nadu, stato dell'India meridionale, per sconfiggere il fenomeno dell'infanticidio delle neonate femmine, piuttosto diffuso tra gli strati più poveri della popolazione. Avere una figlia femmina, specie quando se ne ha già una o due, significa doversi indebitare a vita per sobbarcarsi il costo delle future doti. Per questo le bambine vengono lasciate morire senza darle nutrimento o facendole bere sostanze velenose. Molte vengono anche abbandonate per strada.

Terre des Hommes è riuscita a salvare oltre 2.000 bambine e a ridurre di molto l'incidenza di questo fenomeno nel distretto di Salem, attraverso l'attivazione di una rete di operatori che monitorano le famiglie più a rischio e offrendo loro un sostegno economico per l'istruzione e le cure mediche delle bambine salvate. Terre des Hommes ha anche un centro d'accoglienza per bambini abbandonati a Salem.

La Campagna "Indifesa" di Terre des Hommes è nata nel 2012 per garantire alle bambine di tutto il mondo istruzione, salute, protezione da violenza, discriminazioni e abusi. Con questa grande campagna di sensibilizzazione Terre des Hommes mette al centro del proprio intervento la promozione dei diritti delle bambine nel mondo, impegnandosi a difendere il loro diritto alla vita, alla libertà, all'istruzione, all'uguaglianza e alla protezione. Tutto ciò a partire da interventi sul campo volti a dare risultati concreti per rompere il ciclo della povertà e a offrire migliori opportunità di vita a migliaia di bambine e ragazze nel mondo.
Per maggiori informazioni: http://terredeshommes.it/indifesa/

Bayer: Science For A Better Life
Bayer è un gruppo globale con competenze chiave nei settori delle Life Sciences, Salute e Agricoltura. I prodotti e i servizi sono pensati per il benessere delle persone e per migliorare la qualità della loro vita. Allo stesso tempo il Gruppo Bayer aspira a creare valore attraverso l'innovazione, la crescita e un'elevata redditività. Bayer fonda la propria attività sui principi di sviluppo sostenibile e sulla responsabilità etica e sociale. Nel 2014, il Gruppo ha impiegato 119.000 persone e registrato un fatturato di 42,2 miliardi di euro. Gli investimenti in conto capitale sono stati pari a 2,5 miliardi di euro mentre quelli in Ricerca & Sviluppo sono stati pari a 3,6 miliardi di euro. Queste cifre comprendono l'area di Business dei Materiali Polimerici Innovativi che è stata portata sul mercato azionario come Covestro, società indipendente, in data 6 ottobre 2015.

Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall'abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Attualmente Terre des Hommes è presente in 68 paesi con oltre 870 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l'Unione Europea, l'ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano. Per informazioni: www.terredeshommes.it


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www.CorrieredelWeb.it

Avvocato Sergio Lupinacci, Rifugiati Politici “Oltre l'Europa della paura"

“Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene” (Denis Diderot)
Sergio Lupinacci *
Lupinacci sostiene che la tempesta migratoria che sta colpendo l’Europa negli ultimi anni, e con sempre maggiore intensità, da quando le carestie dal sud del mondo si sono saldate con i sanguinosi esiti delle primavere arabe, porta inevitabilmente la nostra attenzione sull’archetipo giuridico costruito dalle istituzioni comunitarie a protezione dei rifugiati. E l’avvocato Lupinaccicontinua affermando che nella percezione delle opinioni pubbliche – complice la semplificazione prodotta dal confronto politico – l’immigrazione non conosce “distinguo” tra l’illegalità dell’immigrato economico e il diritto dei rifugiati alla fuga dalle dittature.
Sergio Lupinacci Rifugiati politici
Il rifugiato politico: definizione e fonti giuridiche. Sergio Lupinacci afferma che la definizione di rifugiato politico è contenuta nella Convenzione di Ginevra del 1951, un Trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 Paesi. All’articolo 1 della Convenzione, la definizione della condizione di “rifugiato”: una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale Paese”. Questo articolo 1 illustra dunque la procedura di valutazione delle domande di asilo, ossia quelle incombenze che ricadono su chi ha la responsabilità di decisione ultima sulla concessione o meno dell’asilo politico.
Chi decide dell’asilo: il Regolamento “Dublino”. L’avvocato Lupinacci ritiene che un’attenzione particolare meritano le cosiddette procedure “Dublino” (introdotte col Regolamento UE n. 604/2013) condivise da 32 Stati europei. Queste hanno l’obiettivo di individuare lo Stato competente per la valutazione della domanda di asilo, limitando la mobilità dei richiedenti allo Stato nel quale sono approdati per primi, fino al completamento della procedura. Se la verifica sulla titolarità della domanda dovesse attribuire la competenza ad un altro Stato, il richiedente dovrà esservi trasferito. Qui una prima controversia determinata alla moltiplicazione dei numeri dei richiedenti. Che ha portato, in particolare, gli Stati che formano le frontiere esterne dell’Unione a chiedere la ricollocazione dei rifugiati, suddivisi in quote parte, tra tutti i Paesi membri. È recentemente accaduto per i 40.000 richiedenti asilo tra i paesi dell’UE con trasferimento di emergenza per quelli provenienti da Italia, Grecia e Ungheria: con una proposta della Commissione Europea estesa anche all’introduzione di un meccanismo permanente che modifichi le norme di Dublino (che determinano appunto quale Stato membro è responsabile del trattamento delle domande d’asilo).
Quanti sono i rifugiati. Un passo indietro: per ottenere lo status di rifugiato, i richiedenti asilo devono dimostrare alle autorità europee che stanno scappando da una guerra o da una persecuzione e che non possono tornare nel loro paese d’origine. Quanti casi ci sono in Europa? Il numero delle richieste di asilo è aumentato nel 2014 salendo da 435.190 nel 2013 a 626.065 nel 2014. Nel 2014 il numero di richiedenti asilo dalla Siria è raddoppiato. I Siriani sono il 20 per cento dei richiedenti asilo. Il secondo gruppo è rappresentato dagli afghani con il 7%. Nel 2014 l’asilo è stato garantito a 163mila persone nell’Unione europea. Nel 2014 la Germania è il paese che ha concesso più volte l’asilo con 41mila richieste approvate, seguita dalla Svezia con 31mila richieste approvate. Nel 2014 l’Italia ha accolto 21mila richieste d’asilo.
Libertà e sicurezza. Non possiamo, sinceramente, non partire da qui, se vogliamo affrontare il tema dei principi fondamentali ispiratori dell’azione dell’Unione Europea, con le garanzie procedurali introdotte e le modalità di accesso del diritto alla difesa accordato ai richiedenti asilo. Parliamo di sincerità perché ciò che appare come il prodotto di un cammino politico intenso compiuto dagli organi legislativi europei mostra – di fronte a questa “terza guerra mondiale” – tutte le contraddizioni di un approccio liberale costretto ora a fare i conti con il cambiamento radicale del contesto internazionale. La priorità: il tema della sicurezza che già aveva suonato i campanelli d’allarme di opinioni pubbliche sempre meno disposte – complice il perdurare della crisi economica – a politiche di accoglienza. Fino a pochi mesi fa il Regolamento Dublino aveva ricevuto numerose critiche (in particolare dal Consiglio europeo per i rifugiati e dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati): perché il sistema attuale non fornirebbe una protezione equa ed efficiente ai richiedenti asilo, costretti ad aspettare anni prima che le loro richieste siano esaminate; di più: non terrebbe conto del ricongiungimento familiare e comporterebbe una pressione maggiore sugli Stati membri del sud dell’Europa,Paesi d’ingresso nel continente. Critiche rapidamente evaporate di fronte alla forza dei numeri. Ma è indubbio che, dopo gli attentati di Parigi, per usare le parole del filosofo USA liberale, Michael Walzer: “I rifugiati che scappano da una guerra civile terribile non possono diventare le vittime di questa situazione, ma non si possono non affrontare le richieste di sicurezza che provengono dalla gente”. Sulla domanda d’asilo l’ordinamento europeo e la CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) stabiliscono il principio insuperabile per cui il richiedente deve avere a disposizione una procedura di asilo efficace, corredata da mezzi di ricorso dotati della forza sospensiva dell’azione di allontanamento nel caso di rifiuto. La disciplina è stata integrata dal rilevante contributo giurisprudenziale apprestato dalla Corte EDU (Europea Diritti dell’Uomo). Il panorama legislativo e giurisprudenziale analizzato rivela, da parte delle istituzioni europee, una profonda sensibilità verso la drammatica condizione dei richiedenti asilo. Una sensibilità tradottasi nell’adozione di procedure complesse, assai attente alla condizione soggettiva dell’individuo e del suo patrimonio culturale d’origine. La domanda che sorge ora è quanto questo quadro di valori, presidio della convivenza democratica, possa tenere di fronte all’imbarbarimento in atto e soprattutto di fronte all’inversione di valori che vede ora il bisogno di sicurezza presidiare l’esercizio delle libertà civili. La disciplina che presiede alle procedure d’asilo (2013/32/UE) individua importanti, delicati momenti: dal colloquio all’esame della domanda (direttiva qualifiche; 2011/95/UE); dai tempi della decisione al diritto di difesa o accesso alla giustizia, alla possibilità, infine, per il migrante di ricorrere.
Un’Europa politica. Si tratta però – bisogna osservare – di una descrizione lineare e bipolare della condizione di rifugiato che le guerre asimmetriche del XXI secolo sembrano complicare quando non travolgere. L’esperienza siriana, ad esempio, prima della “riduzione” delle forze in campo che probabilmente la risposta militare all’ISIS imporrà, ha fin qui mostrato una babele di gruppi. Ed a fronte della gran massa di rifugiati, in fuga dalla morte e dalla fame, vanno segnalati i falsi rifugiati che gli attacchi di Parigi hanno rivelato così come la dinamica di scambio di ruolo perseguitato-persecutore che molti individui hanno vissuto e interpretato nella guerra siriana. Non dobbiamo certo buttare il bambino dei valori della costruzione europea, in questa partita, ma trovare il modo di depurare l’acqua sporca e compiere uno sforzo importante: quello della condivisione dei dati e di tutte quelle informazioni che rendano impossibile, ad esempio in questa materia, un “colloquio insincero”. Un passaggio, quest’ultimo, rivelatore anche della volontà dell’Europa di farsi finalmente Europa politica.
* avvocato penalista
(www.studioalc.it)
FONTEThe Chronicle

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