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mercoledì 4 febbraio 2009

ACQUARIO


Astrologia esoterica: vivamo nell’elettrico mondo dell’Acquario.

L’antica simbologia del segno o simbolo Acquario parla chiaro: esso è Lucifero, ovvero il Diavolo. Oggi è molto difficile dare le generalità di Satana, quindi è meglio l’antico Ganimede, il coppiere degli Dei, che viene nell’attualità visto molto in TV, nella trasparenza catodica di molti personaggi inguardabili della televisione. Ma viene nominato diversamente. Ad esempio Grande Fratello. George Orwell creatore del primo vero Grande Fratello, era un grande artista e veggente acquariano che scriveva “1984”, nel 1950. Nel suo tema Natale Urano, pianeta anarchico e guida dell’Acquario, era al Fondo Cielo in Sagittario. Il Grande Fratello del Televisore e’ Lucifero, il portatore di Luce, quindi l’Elettrico.
Lasciamo perdere la questione se sia davvero il Diavolo, pane per altri addetti ai lavori, per passare direttamente alla questione elettrica. Che il mondo odierno sia elettrico, o “elettronico” non c’è dubbio, né bisogno di dimostrarlo. La fisica dimostra però che gli elettroni sono legati, ma si escludono vicendevolmente. Lo spazio che occupa l’uno non può essere occupato dall’altro. Il discorso sull’elettricità nella Storia dell’uomo parte dall’Ambra, dallo sfregamento di due pezzi d’ambra che da calore. Dai fenomeni temporaleschi, quindi direttamente dalla natura.
Siamo traumaticamente passati dall’Atomismo della fine dell’Ottocento, che considerava l’indivisibilità delle monadi come unico principio , alla divisbilità continua ed esasperata dell’Elettrone di Oggi. Che occupa continuamente e caoticamente spazi nuovi. Come una Medusa che invade tutti gli oceani. E che il mondo di oggi sia continuamente “diviso” non c’è dubbio né bisogno di dimostrarlo. E che il cambio sia costante, paradossale, frenenetico, negativo, ed involutivo neppure.

Non deve sorprendere quindi che l’asterismo dell’Acquario preceda tutti gli altri nella storia della simbologia.
In svariate culture antiche è presente il mito legato a questa costellazione, con varianti poco consistenti. I Babilonesi lo associavano ad un uomo che versa acqua, in corrispondenza del loro undicesimo mese (ns. gennaio/febbraio), chiamato la “maledizione della pioggia”. Segno maledetto già 5000 anni fa.
Per gli Egiziani questo asterismo invece era conosciuto come “Acqua”, e in esso riconoscevano il dio Api, dispensatore di acque in cielo e terra (credevano che dalle acque, versate da questa figura, provenissero quello del fiume Nilo). L’acqua in una certa quantità è vitale, come inondazione è una catastrofe. Siamo inondati di manipolazioni mediatiche.
Gli Arabi vi vedevano un mulo con due barili sul dorso, mentre per Atzechi e Toltechi la costellazione rappresentava Quetzalcoaltl, che arrivò in America Centrale dai Mari dell’Est. Questi aveva le sembianze forse di un uccello, o di un serpente o di un serpente piumato: ed era portatore di brutte notizie, poteva morire e rinascere, ma era anche un re-sacerdote, simbolo di civiltà, colui che aveva scoperto il mais; non pretendeva mai sacrifici umani, ma solo di uccelli, oppure offriva il proprio sangue, praticandosi delle incisioni sul corpo. L’Acquario è fortemente masochista e autodistruttivo, d’altronde è governato da Saturno, pianeta malefico.
Nel mito greco rinveniamo la figura di Ganimede, giovane figlio di Troo (colui che diede il proprio nome alla città di Troia). Ganimede era considerato il fanciullo più bello tra i mortali, tant’è che fu scelto da Zeus che, trasformatosi in aquila, lo rapì. L’omosessualità ha origini divine, Zeus rese il fanciullo immortale e gli affidò l’ambito ruolo di coppiere degli dei. Zeus, poi, ordinò ad Ermes di donare a Troo due divini cavalli, per compensarlo della perdita del figlio, rassicurandolo sul destino di questi, che sarebbe stato sereno e splendente per l’eternità.
L’ultima concentrazione forte di pianeti nel segno dell’Acquario risale all’11 Febbraio del 1962, in pratica tutti i pianeti si allinearono nell’undicesimo segno dell’Acquario. All’inizio del 2009 Mercurio, Marte, Giove, Chirone, Nodo Nord, Nettuno e la Luna di passaggio sostano di nuovo in quello spazio. Per capire il mondo d’oggi è necessario ripassare per lo schema originario dello Zodiaco, che contiene tutte le possibili combinazioni filosofiche. L’Acquario viene considerato ribelle, estroverso, originale, rivoluzionario, perverso, anarchico, eccessivo. E’ il principe delle Distorsioni Mediatiche. Urano, il golem e la velocità di connessione sono i suoi strumenti. E ancora aborto droga omosessualità psicosomatica depressione movimenti gruppi magia e anticristo decomposizione e mostruosità varie sono gli argomenti principali della sua (e nostra) dieta mediatica. Più che altro confusione, marronizzazione, calderone immangiabile di tutti i filtri magici possibili e quindi grande avvelenamento collettivo.
Perché? Innanzitutto nel diagramma originario l’Acquario segna la direzione Sud Sud Est, nel quadrante superiore ed è legato alla caduta del Sole, specchio dell’Ego umano. Quadra, quindi si scontra, con il primo segno di Terra, il Toro, segno della Natura, dell’ordine temporale, dell’abbondanza e della pace individuale. Quadra anche lo Scorpione, segno della Morte e dell’Assassino e che uomini e donne passino oggi la maggior parte del proprio tempo a sbranarsi l’un con l’altro come lupi impazziti, non c’è dubbio, né bisogno di dimostrarlo. Pur avendo un carattere fraterno ed umano, questo numero dell’undicesimo asterismo accentua anche la ricerca spasmodica dell'identità e dell'individualità. Ganimede è portatore di sete di libertà, amore per il paradosso, di necessità di progredire, di curiosità per il futuro. Ma è saturnino, quindi fortemente cinico. Siamo diventati più animali degli animali. Chi vive immerso in questo mondo può diventare nervoso, irritabile, nevrotico, insonne, depresso altro che Guru o Salvatore! L’Acquario può anche rendere il suo popolo instabile, influenzabile, indomabile, incredulo e sconcertato. Manca il Leader, Il Re, la guida del popolo. L’Acquario, rifiutando ogni dipendenza e servilismo finisce, paradossalmente per essere inchiodato all’epoca degli asserviti, a tutto e a niente contemporaneamente, e nell’uomo segna la perdita dell’orientamento, caratteristica rappresentata dal caos totale dei nostri tristi giorni. Quello che è certo che per l’Acquario tutto deve cambiare e va cambiato, prima di poter tornare esattamente come prima.



« Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato messo a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso! »
(Isaia 14,12-15)

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