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venerdì 1 settembre 2017
Luigi Ferraris Terna: I vertici sono al lavoro sul piano di sviluppo 2018
venerdì 14 luglio 2017
Luigi Ferraris Terna Interconnector pronto al via
Via libera alla costruzione della parte privata dell’Interconnector Italia-Francia, la linea elettrica in corrente continua a 320 kilovolt che collegherà i due paesi. Ieri Terna e il consorzio Interconnector Italia, che raggruppa le imprese energivore coinvolte nel progetto, hanno firmato gli accordi per la realizzazione e l’esercizio di questo ulteriore tassello. La chiusura dell’operazione rappresenta la prima attuazione della legge 99/2009 (disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia) che, all’articolo 32, introduce, ai fini dello sviluppo provato della capacità di interconnessione con l’estero, l’obbligo per le imprese energivore di supportare e per Terna di realizzare linee elettriche finalizzate alla realizzazione del mercato unico dell’energia. «Si tratta di un accordo importantissimo – ha sottolineato Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, tra i più convinti promotori dell’operazione -. È una manifestazione di forza e responsabilità delle industrie energivore italiane che mantengono gli impegni investendo 160 mln di equity in un’opera di cui beneficerà il paese intero. Ringrazio Terna e il governo per il costante supporto, nonché Bei, Cdp, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Natixis (che hanno contribuito a finanziare l’opera, ndr) senza il cui intervento non si sarebbe realizzato il primo interconnector italiano».
mercoledì 28 giugno 2017
Luigi Ferraris Terna contratto di circa 180 milioni di dollari in Brasile
mercoledì 31 maggio 2017
Luigi Ferraris Terna, una linea elettrica di 132 chilometri in Perù
Secondo quanto risulta al Sole24Ore, la società guidata da Luigi Ferraris, si sarebbe infatti aggiudicata tramite la sua controllata Terna Plus, la gara indetta da Proinversion (l’agenzia per gli investimenti che fa capo al ministero dell’Energia e delle miniere peruviano), per la costruzione di una nuova infrastruttura elettrica nel paese. In virtù della concessione trentennale assegnata, la spa dell’alta tensione realizzerà una linea elettrica a 138 kilovolt, lunga 132 chilometri, che unirà le stazioni elettriche di Aguaytia e Pucallpa, nella regione di Ucayali, nella parte orientale dello Stato sudamericano. Il valore della commessa si aggiudicherebbe sui 9 milioni di dollari (circa 8 milioni di euro), considerando anche il potenziamento previsto per le due stazioni elettriche esistenti, e dovrebbe garantire 1,4 milioni di dollari l’anno di ricavi (1,2 milioni di euro). A valle della firma del contratto, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, Terna avrà 3 anni per la costruzione e la messa in esercizio della linea e il completamento dei lavori.
Il nuovo ceo conosce molto bene il Sudamerica, essendo stato anche presidente di Enel Green Power, che in quell’area ha il suo baricentro, nonché ad di Enersis, la controllata sudamericana del gruppo elettrico.
martedì 16 maggio 2017
Ferraris AD Terna, la sfida portare le nostre reti al centro d'Europa
Anche i manager ritornano sul luogo del delitto. L’ultima volta che se ne era occupato, Terna non esisteva ancora: era la divisione dell’alta tensione di Enel, la teoria di tralicci che porta l’elettricità lungo tutta la penisola.
L’approdo a Terna è la sua grande occasione, visto che finora il suo è stato un nome noto soprattutto agli addetti ai lavori, dai gestori dei fondi internazionali ai banchieri d’affari. Ma anche ai piani alti di via XX Settembre, con il ministro Padoan e i vertici di Cdp che lo hanno difeso e imposto come manager affidabile per la sostituzione di Matteo Del Fante, ex banchiere e fiorentino come il premier, passato dopo solo un mandato alla guida di Poste Italiane.
Di tutta questa pubblicità, legata a giochi politici e valzer di poltrone, Ferraris avrebbe fatto a meno, avendo costruito tutta la sua carriera sul lavoro in azienda (raccontano che spesso si presenti in ufficio anche al sabato) e molto poco sui salotti romani. Ma ora non potrà più sottrarsi: «In questi anni ha dimostrato nei ruoli che ha ricoperto di essere abile e scaltro. Ora deve dimostrare di avere il carisma per comandare e farsi rispettare», è il parere di un banchiere d’affari milanese che lo conosce bene.
Che sia capace di navigare anche nei momenti meno favorevoli lo ha dimostrato quando tre anni fa è andato in scena in Enel il ribaltone – imposto da Renzi in tutte le partecipate pubbliche – che ha portato Francesco Starace sulla poltrona di amministratore delegato di Enel. Un cambio avvenuto dopo i nove anni di Fulvio Conti, di cui Ferraris è stato uno dei più stretti collaboratori. Entrato in Enel nel 1999 (dopo esperienze in Price WaterhouseCoopers, Piaggio e Finmeccanica), il manager genovese ha scalato tutte le posizioni.
Ma “l’esilio” in Sud America, tutto sommato, potrebbe rivelarsi utile. Nonostante qualche turbolenza (vedi il rallentamento dell’economia in Brasile), il continente ha voglia di crescere e ha fame di energia. Soprattutto di infrastrutture: Terna ha già vinto due gare da 250 milioni di investimento in Brasile (porterà la luce anche nella capitale federale) e in Uruguay, ma conta di partecipare anche a molti altri progetti in corso, sfruttando anche la presenza di Enel in tutta l’America Latina.
Sebbene la gestione della rete nazionale sia la prima fonte di redditività dell’azienda nonché la priorità industriale del gruppo, la crescita nelle attività “non regolate” sarà uno dei mantra della gestione Ferraris: da qui dovranno arrivare nei prossimi cinque anni 350 milioni di ebidta aggiuntivo, con una crescita del 40 per cento rispetto al precedente piano. In parte da investimenti nelle rinnovabili: come il recente accordo con le Fs per l’installazione di centrali a pannelli solari lungo il percorso dell’Alta Velocità per alimentare il Frecciarossa.
La geopolitica dell’energia coinvolgerà Ferraris su un piano ancora più alto. Al momento è solo una suggestione, ma gli europei dovranno presto fare i conti con uno dei progetti più ambizioni della Cina: creare una sorta di “internet dell’elettricità”, in contrapposizione alla rete informatica di marca statunitense. In pratica, si tratta di creare una infrastruttura globale dell’energia, alimentata soprattutto da rinnovabili e sostenuta da reti in parte esistenti, ma in buona parte da costruire, e che possa mettere in collegamento l’elettricità prodotta in Australia con quella del Canada.
E i cinesi Ferraris ce li ha in casa: il 30 per cento di Cdp Reti, la scatola che controlla a sua volta il 30 per cento di Terna (ma anche di Snam) è in mano a State Grid of China, la più grande utility del mondo che sarà uno dei protagonisti dell’internet elettrico che ha in mente il governo di Pechino. Non per nulla, State Grid ha già comprato pezzi di rete in Grecia, Spagna e Portogallo. Non è un caso che sia partita dal sud Europa, perché deve essere realizzato ancora il primo collegamento con l’Africa. E, guarda caso, Terna ha appena chiesto un primo finanziamento all’Unione Europea per la realizzazione di un cavo tra Sicilia e Tunisia, per un investimento complessivo di 600 milioni. Sarà anche fantageopolitica energetica ma Ferraris farà bene a prendere subito in mano il dossier.
Fonte: Repubblica.it Economia&Finanza
mercoledì 10 maggio 2017
Luigi Ferraris AD Terna, i risultati del primo trimestre 2017 approvati dal CDA
- Ricavi a 523,9 milioni di euro (517,2 milioni nel 1Q16, +1,3%)
- EBITDA a 402,8 milioni di euro (395,1 milioni nel 1Q16, +1,9%)
- EBIT a 272,8 milioni di euro (263,9 milioni nel 1Q16, +3,4%)
- Utile netto di Gruppo del periodo a 179,3 milioni di euro (162,2 milioni nel 1Q16, +10,6%)
- Indebitamento finanziario netto a 7.444,8 milioni di euro, in diminuzione di 514,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016
Luigi Ferraris, AD Terna dichiara: “Sono molto orgoglioso dell’incarico che mi è stato affidato e intendo mettere al servizio di Terna la mia esperienza nel settore elettrico. Il Gruppo poggia su solide basi e su un Piano Strategico, che costituisce un importante punto di partenza del mio mandato di Amministratore Delegato. Proseguiremo la strategia di crescita sostenibile già avviata, per rafforzare il ruolo centrale di Terna nel settore elettrico italiano e accelerare l’evoluzione del Paese verso sistemi energetici con tecnologie e modelli di sostenibilità all’avanguardia. Terna chiude il primo trimestre del 2017 con risultati economico-finanziari in miglioramento. Sulla base di questi risultati, continueremo a perseguire i nostri obiettivi strategici, con l’impegno di mantenere l’attuale basso profilo di rischio e assicurare ai nostri azionisti un attraente e stabile ritorno del loro investimento”
I costi operativi sono pari a 121,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2016 (-1 milione di euro).
L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del periodo, pertanto, si attesta a 402,8 milioni di euro, in crescita di 7,7 milioni di euro (+1,9%) rispetto ai 395,1 milioni di euro del primo trimestre 2016.
L’EBITDA margin passa dal 76,4% del primo trimestre 2016 al 76,9% del primo trimestre 2017.
Gli ammortamenti e svalutazioni del periodo, pari a 130 milioni di euro, si riducono di 1,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2016, principalmente per i minori ammortamenti dovuti alla revisione della vita utile delle linee elettriche, parzialmente compensati dall’entrata in esercizio di nuovi impianti.
L’EBIT (Risultato Operativo) si attesta di conseguenza a 272,8 milioni di euro, rispetto ai 263,9 milioni di euro dei primi tre mesi del 2016 (+3,4%).
Gli oneri finanziari netti sono pari a 20,5 milioni di euro, si confrontano con i 19,2 milioni di euro del primo trimestre 2016 (+1,3 milioni di euro) e registrano un costo del debito dell’1,45%, in linea con le indicazioni del Piano Strategico.
Il risultato ante imposte si attesta a 252,3 milioni di euro, in crescita di 7,6 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (+3,1%).
Le imposte sul reddito sono pari a 73,7 milioni di euro e si riducono di 9,6 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2016 (-11,5%) essenzialmente per effetto della riduzione dell’aliquota IRES dal 27,5% al 24% per il 2017. Pertanto, il tax rate del periodo si attesta al 29,2% rispetto al 34% del primo trimestre del 2016.
L’utile netto di Gruppo del periodo si attesta a 179,3 milioni di euro, in crescita di 17,1 milioni di euro rispetto ai 162,2 del primo trimestre del 2016 (+10,6%).
Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nei primi tre mesi del 2017 sono pari a 99,7 milioni di euro, in linea con la Guidance del Piano Strategico per il 2017, rispetto ai 157,9 milioni di euro nel primo trimestre dell’esercizio precedente, per via del differente mix dei progetti nel corso dell’anno. Tra i principali progetti del periodo si ricordano gli avanzamenti dei cantieri per le interconnessioni elettriche Italia-Montenegro e Italia-Francia e i lavori per il completamento del collegamento elettrico tra Capri e la penisola italiana.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 7.444,8 milioni di euro, in diminuzione di 514,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (7.958,9 milioni di euro), principalmente grazie alla forte generazione di cassa operativa e al miglioramento del circolante.
La situazione patrimoniale consolidata al 31 marzo 2017 registra un patrimonio netto di Gruppo pari a 3.718,6 milioni di euro, a fronte dei 3.535,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016.
I dipendenti del Gruppo, a fine marzo 2017, sono pari a 3.881, in crescita di 12 unità rispetto al 31 dicembre 2016. Tale incremento è legato principalmente alla politica di recruiting di risorse per l’internalizzazione delle attività di gestione degli impianti acquisiti da FSI.
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