Un contributo di Laura Barreiro, Sustainability and Stakeholder Engagement Europe, Gruppo Asia Pulp & Paper (APP).
Le vacanze estive sono iniziate e secondo le ultime previsioni FIPE la ristorazione fuori casa nel periodo varrà oltre 5,6 miliardi di euro, anche se rimangono non dettagliati i dati dei consumi nella ristorazione attraverso il canale online con i servizi di food delivery. Tuttavia dati interessanti emergono dagli operatori già attivi sul mercato. Just Eat, in collaborazione con l'Università Bocconi, ha effettuato dei sondaggi negli scorsi giorni nelle maggiori aree turistiche che rivelano, per esempio, come nelle Riviere Liguri le ordinazioni siano aumentate in media complessivamente del 63%.
Anche l'Italia, dunque, il Paese della buona cucina casalinga, si apre alla consegna di pasti a domicilio e ci si attende che il periodo estivo fornirà nuovi impulsi a questo segmento di mercato. I servizi di asporto, tra i quali Deliveroo, Just Eat, Foodora, UberEATS, per citarne alcuni - sono ormai un mercato in continua espansione, in cui diversi player si stanno affacciando rapidamente come Amazon o le catene di supermercati, piccole aziende locali o ristoranti digitali. Di fatto, l'ordinazione digitale sta conquistando il mercato.
Se guardiamo ai dati di Just Eat, servizio di e-food delivery arrivato in Italia nel 2011, gli italiani sembrano apprezzare sempre più il gustare cibo gourmet di alta qualità non cucinato in casa e senza necessariamente recarsi al ristorante. Just Eat rivela che in Italia ci sono 5.500 ristoranti affiliati all'azienda, oltre 105 dipendenti e 5.500 ristoranti partner ed è presente in 550 Comuni, con un numero di clienti in continua crescita.
Secondo il Censis (dati marzo 2017) sono già 19,4 milioni gli Italiani che acquistano cibo take-away online, da inquadrare in un trend di rinnovata attenzione al fattore cibo, dopo un drastico calo della spesa alimentare a causa della crisi economica.
Secondo i dati dell'Osservatorio ecommerce B2c del Politecnico di Milano, in Italia le consegne di cibo a domicilio valgono ben 812 milioni di euro e di questi 200 milioni sono riconducibili agli ordini ai ristoranti, cresciuti del 66% in dodici mesi.
I nuovi player di Food Delivery hanno, tuttavia, una strategia differente rispetto al colosso danese Just Eat: la piattaforma Just Eat si occupa, infatti, esclusivamente di mettere in contatto i clienti e i ristoranti che già dispongono di un servizio di consegna a domicilio; gli altri player come Foodora, Foodinho e Deliveroo, invece, offrono un servizio di delivery per i ristoranti che originariamente non prevedevano la consegna.
Dal punto di vista tecnico dell'offerta, queste piattaforme hanno come primo punto di forza la velocità: questo tipo di servizi garantisce la consegna del cibo ordinato in media entro un massimo di circa 30 minuti. Tutto ciò è possibile grazie ad autisti dedicati, suddivisi nelle zone nevralgiche delle città in cui operano. Un secondo punto di forza è la facilità di pagamento, che avviene attraverso carta di pagamento o in-app, i cui dati vengono registrati dal sito per eventuali futuri pagamenti. Un altro punto di forza è la geolocalizzazione, che permette al cliente di controllare in tempo reale lo stato del suo ordine fino alla consegna dello stesso e di verificare l'effettiva rapidità del servizio.
Un'altra caratteristica che contraddistingue questo tipo di servizi è l'offerta alimentare di buono e alto livello con un costo medio-alto. Il target a cui si rivolgono è, dunque, differente in termini di status sociale ed economico rispetto ai player locali che effettuano consegne a domicilio o che sono affiliati al network Just Eat. Il servizio è spesso utilizzato da una categoria di persone con buona o alta retribuzione, abituata a lavorare quasi non-stop e, solitamente con poco tempo a disposizione per la pausa pranzo o la cena. Secondo Just Eat, per esempio, sono in particolare i professionisti degli studi di consulenza tra i clienti leader del loro servizio per volumi di spesa, che detengono anche il primato per ordinazioni con l'app.
L'apprezzamento dei servizi di food & beverage delivery e la loro rapida espansione vanno oltre la mera comodità del servizio stesso e sono principalmente da attribuirsi al concept che risiede nel cuore di queste attività: da una parte offrono ai consumatori l'opportunità di ricevere un ordine richiesto su misura e customizzato; dall'altro lato permettono ai ristoranti, ai catering e ad altri operatori food di ampliare il bacino di clienti.
Quale tra i competitor potrà avere la meglio lavorando in un mercato così competitivo e proponendo molti di essi un'offerta praticamente identica dipenderà da diversi fattori, tra i quali la comunicazione del brand, sia del servizio, che deve necessariamente rimanere impresso nella mente dei consumatori, in modo da creare un'associazione automatica quando i consumatori decidono di usufruire di un servizio di food delivery, sia degli operatori di ristorazione associati a questi servizi che devono rendere riconoscibile il brand legato al prodotto alimentare anche al di fuori delle mura del ristorante stesso.
E' qui che entra il gioco il packaging. La nuova ricerca dell'istituto Smithers Pira, commissionata dal Gruppo Asia Pulp & Paper (APP), rileva che il mercato europeo del packaging out-of-home (OOH) crescerà del 6% per raggiungere un valore totale di 6 miliardi € entro il 2020, proprio grazie all'incremento dei mercati fast food e fast-casual. Solo in Italia, il ritmo medio di crescita è pari all'1,2% annuo.
In generale, i mercati del packaging sono stimati in crescita sia nell'Europa Occidentale sia in quella Orientale. Secondo la ricerca, il valore totale del mercato del packaging nell'Ovest Europa nel 2016 è stato pari a 184 miliardi di dollari, con un'attesa di crescita del 2,8% annuo fino al 2020. Per l'Est Europa, un mercato senz'altro meno saturo rispetto a quello dell'Europa Occidentale, la crescita stimata è ancora più promettente: +3% annuo a partire da un valore base di 48,1 miliardi di dollari registrato nel 2016. In tutto il continente, la popolarità crescente della consegna a domicilio e dei fast food porta a prevedere entro il 2020 un sorpasso da parte di tali settori sulla quota di mercato dei ristoranti full-service.
Il packaging per il mercato OOH è da sempre un segmento importante della linea di prodotti di Asia Pulp & Paper, che ai pasti a domicilio dedica Foopak e Sinar Kraft. La gamma della linea Foopak è costituita da imballi a contatto con cibo e bevande per il retail food & beverage. La gamma di prodotti spazia dalle carte ai cartoni e cartoncini oleati, cupcake e altri prodotti da forno. L'intera gamma Foopak è conforme ai più elevati standard internazionali per igiene e salute. SinarKraft è una gamma di packaging multistrato in cartone e cartoncino. Il prodotto, a tre strati, è costituito da strati kraft composti da fibre di legno duro sbiancate e uno strato interno in kraft non bianchito. SinarKraft è certificato PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) e offre massima resistenza alle temperature fredde, rendendolo ideale per il confezionamento di bevande e per il packaging dei surgelati.
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