28 marzo 2014 - In Sud Sudan oltre 3,7 milioni di persone sono a rischio di grave insicurezza alimentare, epidemie e malnutrizione acuta. Circa 700.000 persone sono sfollate all’interno del paese, tra cui 379.000 sono bambini.
Oggi è stata avviata un’immediata operazione per la distribuzione di alimenti, vaccini, supplementi nutrizionali e altri aiuti salva vita in una delle aeree più isolate e coinvolte dal conflitto in Sud Sudan. L’operazione è parte di un impegno congiunto dell’UNICEF e del WFP/Programma Alimentare Mondiale.
Attraverso elicotteri e aerei, l’UNICEF e il WFP hanno iniziato oggi le operazioni di assistenza per 30.000 persone che hanno urgente bisogno di aiuto ad Akobo, nello stato del Jonglei, vicino al confine con l’Etiopia. Le due agenzie hanno stabilito dei punti di emergenza per la distribuzione di alimenti, medicinali, per garantire protezione, istruzione e servizi igienico sanitari.
Akobo è la prima zona che le due agenzie stanno raggiungendo attraverso una nuova strategia congiunta. Altre 14 missioni sono programmate per il prossimo mese per dare aiuto ad altre 250.000 persone delle comunità colpite dal conflitto negli stati del Jonglei, Upper Nile e Unity, che si trovano in aree remote. Si prevede che altre agenzie si uniscano alla partnership.
“I bambini e le famiglie in Sud Sudan stanno affrontando sofferenze senza precedenti – con preoccupanti segni di malnutrizione e di malattie” ha dichiarato oggi Jonathan Veitch Rappresentante dell’UNICEF in Sud Sudan. “Con l’imminente stagione delle piogge stiamo verificando ogni opportunità per impiegare rapidamente personale e aiuti salvavita nelle aree più difficili da raggiungere. In questo modo potremo evitare una catastrofe umanitaria.”
All’inizio di questo mese il WFP ha iniziato a distribuire - via aerea - una serie di aiuti per l’assistenza alimentare nelle aree più remote del Sud Sudan che non sono state raggiunte a causa delle precarie condizioni di sicurezza e altri ostacoli.
“Il conflitto in Sud Sudan sta portando milioni di persone alla fame e complicando le operazioni di soccorso. Siamo profondamente preoccupati che la situazione possa peggiorare”, ha dichiarato Chris Nikoi, Direttore del WFP nel Sud Sudan - “Dobbiamo muoverci velocemente per evitare una crisi ancora peggiore visto l’arrivo della stagione delle piogge. I team mobili sono una risposta repentina e flessibile che stiamo utilizzando per raggiungere quante più persone possibile con assistenza umanitaria in un ambiente estremamente impegnativo.”
Dall’inizio della crisi a Dicembre, il WFP ha distribuito scorte alimentari salvavita e assistenza nutrizionale per circa 500.000 persone coinvolte dal conflitto e l’UNICEF ha raggiunto 250.000 persone con acqua, vaccini, servizi igienici, programmi scolastici e assistenza per la protezione dei bambini in Sud Sudan
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