Il carciofo:
* rapportato al costo e' caro, infatti, circa il 65% del prodotto viene scartato;
* ha uno scarso apporto calorico;
* e' povero di vitamine;
* e' ricco in potassio e ferro (poco utilizzabile);
* e' ricco di fibra alimentare, cellulosa non assimilabile, che favorisce il transito intestinale.
Insomma il carciofo vale poco dal punto di vista alimentare e questo ne giustifica il nome attribuito a persona, come detto, non particolarmente brillante.
Del carciofo ne esistono tante varieta', disponibili sul mercato in periodi diversi dell'anno. Per essere sicuri della freschezza occorre scegliere carciofi con foglie dure e lucide, che si spezzino facilmente e in cima siano ben serrate l'una contro l'altra. Un particolare curioso: sembra che la cinarina stimoli i ricettori dei sapori dolci nelle papille gustative della lingua, di conseguenza il cibo acquista un sapore dolce. I carciofi, infine, per il loro alto contenuto di ferro, lasciano in bocca un sapore quasi metallico ed è quindi difficile abbinarvi un vino.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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