JUBA - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha cominciato a paracadutare cibo nelle aree remote del Sud Sudan irraggiungibili a causa dell’ insicurezza e di altri ostacoli. Il WFP ha avviato l’operazione per sfamare le persone colpite dal conflitto e per rifornire i campi rifugiati isolati dove le scorte alimentari stanno per terminare.
“Siamo impegnati in una corsa contro il tempo per dare assistenza a persone con urgenti bisogni alimentari in luoghi dove non siamo potuti arrivare, né via terra né via fiume”, ha dichiarato il Direttore del WFP nel paese, Chris Nikoi. “Dato il livello del conflitto, sapevamo che avremmo dovuto consegnare il cibo via aerea in alcune parti del paese, in particolare durante la stagione delle piogge, ma abbiamo trovato più difficoltà di quante avessimo immaginato e ora dobbiamo fornire più cibo del previsto per via aerea”.
Oggi, due serie di lanci aerei di cibo hanno permesso la consegna di cereali sufficienti a circa 8.000 sfollati per 15 giorni nella città di Ganyiel, nello stato di Unity. Questi lanci hanno fatto seguito a lanci di prova effettuati nei giorni scorsi nella contea di Maban, nello stato di Upper Nile. Nuovi lanci sono previsti in nove località negli stati di Upper Nile, Jonglei e Unity, con la possibilità di aumentarli per raggiungere altre zone.
L’operazione del WFP si serve di una combinazione di lanci e ponti aerei – dove gli aerei atterrano e vengono scaricati – per dare assistenza alimentare salvavita agli sfollati, ai rifugiati nel vicino Sudan e alle comunità colpite dal conflitto in tutto il Sud Sudan.
L’insicurezza, le restrizioni ai confini e altri ostacoli all’accesso umanitario stanno causando gravi difficoltà al trasporto del cibo del WFP nel paese e al suo interno, proprio quando l’agenzia sta urgentemente cercando di fornire assistenza alimentare a centinaia di migliaia di persone bisognose, oltre a dover preposizionare il cibo prima della stagione delle piogge che renderà oltre la metà delle strade del paese impraticabili.
Il WFP continua a lavorare con tutte le parti in conflitto e con i governi dei paesi vicini per riprendere il trasporto affidabile di beni umanitari, incluso quello attraverso i confini. Il trasporto di cibo via terra attraverso i confini dell’Etiopia e del Sudan è fondamentale per rifornire le aree colpite dal conflitto in Sud Sudan.
Il WFP ha fornito assistenza alimentare vitale e sostegno nutrizionale a circa 765.000 persone in Sud Sudan dall’inizio della crisi a metà dicembre, inclusi oltre 430.000 sfollati o persone direttamente colpite dal conflitto, così come a ulteriori 335.000 persone che già venivano assistite, come rifugiati o membri di altri gruppi vulnerabili. Nei prossimi mesi, il WFP prevede di rafforzare la sua assistenza a sostegno di 2,5 milioni di persone colpite dal conflitto o che vivono nell’insicurezza alimentare in Sud Sudan.
Il WFP lavora in stretta collaborazione con l’UNHCR sostenendo anche un numero sempre crescente di rifugiati sud sudanesi fuggiti nei paesi vicini. Oltre 210.000 rifugiati dal Sud Sudan sono arrivati in Etiopia, Kenia, Uganda e Sudan, dall’inizio della crisi.
“Riceviamo rapporti preoccupanti di alti ed allarmanti tassi di malnutrizione tra i bambini che arrivano nei campi rifugiati dei paesi vicini, specialmente in Etiopia”, ha detto Valerie Guarnieri, Direttore Regionale del WFP per l’Africa Orientale e Centrale. “Con i nostri partner forniamo cibi nutrienti e speciali per i bambini rifugiati, ma gli alti livelli di malnutrizione dimostrano che la situazione umanitaria nelle regioni inaccessibili del Sud Sudan potrebbe rapidamente peggiorare”.
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Il WFP è la più grande agenzia umanitaria del mondo e l’organizzazione delle Nazioni Unite che combatte la fame nel mondo. In media, il WFP fornisce assistenza alimentare a oltre 90 milioni di persone in 80 paesi ogni anno.
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