Magra consolazione certo e segno delle difficoltà del momento. Ma nell’edizione serale il segno più risalta. Anche perché il traino del Tg2 storicamente non è di quelli memorabili e dopo le 20.30 le reti mettono in campo l’artiglieria pesante, sia fuori dalle mura amiche (da Striscia la Notizia su Canale 5 a Otto e Mezzo su La 7) sia in casa propria (Affari tuoi su Rai 1). E non vanno trascurate le partite di campionato o coppe europee. L’ultimo Tg della sera però, in onda a partire dalle 20.30, ha il suo seguito di 2,1 milioni di spettatori di media, con una share in crescita. «Noi puntiamo tutto sulla qualità, anche nel confezionamento dei servizi. Certamente anche questo ha il suo peso nelle scelte degli ascoltatori».
Una peculiarità del Tg2 sta poi nell’approfondimento, sul quale Masi ha dichiarato a più riprese da un anno a questa parte di voler puntare con sempre maggiore decisione. «È una scelta di impegno che ha un riscontro e di questo sono molto contento». Approfondimento dunque e servizi «in cui cerchiamo di dare uno spazio adeguato all’economia, anche un po’ a scapito della cronaca, e a quello che è l’attuale momento di crisi. Attenzione però. Non puntiamo solo sulla disamina dei fenomeni che ci richiamano alla gravità della crisi, ma anche a quelle iniziative che mostrano tutta l’evidenza di una voglia di combatterla. Penso per esempio alle start up e a quant’altro dimostri la volontà di reagire». Non va dimenticato poi il passaggio al digitale, con la prima edizione completamente digitale il 31 dicembre del 2012.
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