"Molti degli afgani si trovano in questo momento in condizioni sempre più precarie, con poche risorse finanziarie a disposizione e sono bloccati in zone di confine dove mancano strutture e servizi adeguati ad ospitare un numero così grande di persone", spiega Goran Bilic. "Lo scorso anno i minori afgani costituivano il maggior numero dei minori migranti non accompagnati. Ancora una volta le politiche di deterrenza dell'Europa aggiungono soltanto ostacoli, pericoli e incertezze al viaggio che i i più vulnerabili, ovvero i bambini, devono affrontare. Più le possibilità di viaggiare in sicurezza verranno limitate, più i minori si vedranno costretti a rivolgersi a sfruttatori e ad intraprendere percorsi illegali e pericolosi, aumentando così il rischio che diventino vittime di violenza e sfruttamento".
"I Paesi europei devono fornire una risposta unitaria alla crisi, assicurando percorsi sicuri e legali per raggiungere l'Europa, sostenendo i bisogni umanitari delle persone che si trovano all'interno dei loro confini e affrontando le cause più profonde che sono alla base della crisi. Solo in questo modo i bambini più vulnerabili e le loro famiglie potranno essere protetti", conclude Goran Bilic.
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