Ogni Annuario ospiterà cinque racconti di scrittori e cinque servizi di fotografi, italiani e stranieri, su un unico tema, gli uni e gli altri sguinzagliati per il mondo, laddove più traumatica è la congiunzione fra povertà e ricchezza, salute e patologia, guerra e pace, ecologia e inquinamento, convivenza e intolleranza, religiosità e fondamentalismo, comunità e terrorismo, vita e morte.
Il primo numero di “Oryza” la cui uscita è prevista per maggio 2016, è dedicato a “I Sud del mondo”. Fra i cinque scrittori e i cinque fotografi prescelti, spiccherebbero fra i primi Andrea Camilleri, e, fra i secondi, il suo…corrispondente in gonnella, Donna Ferrato. Una nuova letteratura di pagina scritta e di immagine potrà quindi ratificare la testimonianza di artisti che impiegano il proprio talento per aiutare gli altri a capire, tutti gli altri, anche coloro che non intendessero farlo. Scrittori e fotografi*
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Sul versante delle news editoriali e redazionali il sito illustrerà via via il progredire del lavoro di redazione e di raccolta, dispenserà dati sui luoghi da visitare, sul tema scelto, su quelli avvenire, sul nome dei fotografi e degli autori prescelti, sulle loro biografie, sul Paese o sui Paesi selezionati per il numero in programma, sugli eventuali lavori delle opere di assistenza. Tramite il sito si promuoverà l’adesione di scrittori e di fotografi intorno ai punti della Carta. Appena pubblicato il numero di “Òryza”, nel sito verrà inserita la traduzione in inglese di tutti e cinque i racconti degli scrittori. Dopo sei mesi dall’uscita il sito ospiterà testo e foto dell’Annuario. Conferenza stampa Secondo un sondaggio preventivo effettuato fra alcuni accreditati operatori della comunicazione, l’Annuario risponde ad una “idea del tutto nuova” di saldare a livello di produzione assai alto (dati i nomi degli autori presenti), un duplice reportage sulla letteratura della pagina e delle immagini. È evidente che l’uscita dell’Annuario debba essere legata ad una data simbolo, e sia preceduta da una conferenza stampa da tenersi a Roma, possibilmente nella sede della stampa estera.
2. Promuovere un processo di emancipazione della fotografia dalla scrittura, come linguaggio indipendente ed espressivamente paritario, anche se diverso. La scrittura dovrà aiutare la fotografia ad avviare questo processo di emancipazione, promuovendo un rapporto di equo scambio non subalterno;
3. Elaborare di questi punti un manifesto culturale dentro il quale fotografi e scrittori possono collaborare a progetti ed idee comuni;
4. Allestire una vetrina per la fotografia italiana indipendente (freelance), come alternativa ai monopoli e ai cartelli tra agenzie fotografiche e testate giornalistiche;
5. Incoraggiare il sorgere di un “centro di gravità permanente” per un laboratorio di scambio culturale senza frontiere;
6. Patrocinare un unicum editoriale che abbia alcune caratteristiche costanti (personalizzate) che aiutino a renderlo un prodotto fuori target, a metà tra un libro ed un magazine;
7. Procurare una valida alternativa di informazione;
8. Andare controcorrente rispetto alla omologazione sviluppata dal mercato editoriale contemporaneo globale, fatto di simboli, stereotipi ed emblemi. E rispetto ad una idea di mercato globale volta a sfruttare le immagini (ed i soggetti ritratti) ad uso politico o promozionale;
9. Denunciare problematiche sociali.
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