Milano 1 marzo 2016 - La presenza de El Niño, nella sua forma più intensa, ha portato alla perdita di diversi raccolti, decimato il bestiame e affamato milioni di persone ma, secondo le Nazioni Unite, gli effetti più drammatici si paleseranno nei prossimi mesi. "La furia di El Niño apre scenari finora sconosciuti" aveva avvertito, in una conferenza stampa al Palazzo di Vetro, Stephen O'Brien, vice-segretario generale e coordinatore degli interventi di assistenza umanitaria dell'Onu.
Secondo le Nazioni Unite, le persone a rischio fame a causa delle siccità sono circa 30 milioni. Il Sudafrica ha dichiarato lo stato di calamità e in Angola, Botswana, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Lesotho, Swaziland e Mozambico l'emergenza potrebbe aggravarsi. Preoccupante è la situazione in Etiopia dove più di 10milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari immediati.
"I bambini sono i più vulnerabili in tempi di penuria alimentare acuta. Abbiamo bisogno di rispondere immediatamente, prima che la crisi alimentare e la grave malnutrizione li tocchino in maniera irreversibile. Ma la risposta umanitaria dovrebbe avere una visione a lungo termine. Occorre sviluppare una strategia per ridurre sistematicamente la malnutrizione e i fattori chiave che causano vulnerabilità infantile" – afferma Dereje Wordofa, Direttore Internazionale SOS dell'Africa orientale e meridionale.
SOS Villaggi dei Bambini Etiopia è parte attiva della nuova task force di protezione dell'infanzia guidata da UNICEF e da Population Fund (UNFPA). La task force si concentrerà sulla cura e sostegno psicologico delle vittime della siccità e proteggerà 1 milione di bambini vulnerabili attraverso: il potenziamento dei servizi di protezione dell'infanzia, dei programmi di rafforzamento familiare, del sostegno e del ricongiungimento dei minorenni non accompagnati, del sostegno psicologico all'infanzia.
"E' incoraggiante vedere che il governo etiope abbia preso provvedimenti tempestivi. Ha cominciato a procurarsi e distribuire cibo un anno fa. La siccità causerà sicuramente un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e non alimentari che inciderà negativamente sui bilanci familiari. Potrebbe esserci un impatto negativo anche sui nostri programmi di rafforzamento familiare ma la politica di prevenzione messa in atto insieme al governo e alle altre agenzie umanitarie ci induce a pensare che riusciremo ad affrontare la crisi." – conclude Dereje Wordofa.
SOS Villaggi dei Bambini ha iniziato la sua attività in Etiopia proprio nel 1974, anno in cui il paese venne colpito da una siccità terribile. Oggi opera a Jimma, Addis Abeba, Harrar, Hawassa, Gode, Bahir Dar e Makallè. L'Etiopia ha sperimentato una grave carestia dal 1983 al 1985 che ha ucciso 1 milione di persone. La siccità del 2011 ha colpito 4,6 milioni di persone in Etiopia, 4 milioni di persone in Somalia, 3,8 milioni di persone in Kenya e 180.000 a Gibuti.
Nessun commento:
Posta un commento