Con l'arrivo della bella stagione, aumenta il flusso di migranti che, nelle ultime settimane, continuano a sbarcare a ritmo serrato sulle coste italiane. Tra ieri e oggi si sono susseguiti gli sbarchi alla frontiera sud, dove ieri a Pozzallo sono arrivati 730 migranti e oggi sono in corso cinque sbarchi tra la Sicilia (ad Augusta, Messina e Trapani) e la Calabria (Reggio Calabria e Crotone), per un totale di oltre 2.400 migranti. Save the Children, l'organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti, è presente con propri team in tutti i principali luoghi di sbarco.
Dall'inizio di marzo sono arrivate via mare in Italia circa 8.000 persone, di cui almeno 1.100 minori, la quasi totalità dei quali non accompagnati. Dall'inizio del 2016, sugli oltre 14.000 migranti sbarcati in Italia, circa 2.480 sono minori (118 accompagnati e 2.370 minori soli).
Il numero di minori stranieri non accompagnati giunti nel nostro Paese nei primi due mesi del 2016 ha visto un forte incremento rispetto allo stesso periodo del 2015: secondo i dati del Ministero dell'Interno, tra gennaio e febbraio del 2016 sono giunti in Italia 1.336 minori stranieri non accompagnati, a fronte di 521 minori soli arrivati nello stesso periodo dell'anno precedente.
Negli stessi periodi di riferimento, il numero di minori non accompagnati è superiore anche in termini percentuali rispetto al numero totale di migranti arrivati: se nei primi due mesi del 2015 erano il 6,6 %, nel 2016 sono saliti a 14,6%. Diminuisce invece notevolmente il numero di minori accompagnati arrivati nei primi due mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, sia in termini numerici (52 nel 2016 e 240 nel 2015) che percentuali rispetto al numero totale di migranti arrivati (lo 0,5 % nel 2016 e il 3 % nel 2015).
Save the Children rinnova l'appello al Parlamento e al Governo affinché dispongano la creazione di un sistema di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati strutturato e integrato su tutto il territorio nazionale. "I minori soli che arrivano senza alcuna figura adulta di riferimento nel nostro Paese sono i soggetti più vulnerabili, in quanto a rischio di violenza e sfruttamento se non adeguatamente protetti. Sono solitamente adolescenti tra i 14 e i 17 anni, ma a volte arrivano anche di bambini di soli nove anni", dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.
"Il disegno di legge, depositato in Parlamento all'indomani del naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, per dare vita a un sistema organico di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati, giace da più di due anni presso la commissione Affari Costituzionali della Camera, nonostante sia stato sottoscritto da rappresentanti delle principali forze di maggioranza e di opposizione", aggiunge Raffaela Milano.
Nei mesi scorsi si sono registrati alcuni passi avanti per quanto riguarda il sistema di accoglienza - con l'attivazione di centri di prima accoglienza dedicati ai minori soli e l'ampliamento della rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) - ma il sistema è ancora inadeguato e vi sono alcune misure da attivare con urgenza, quali: l'ampliamento della rete di accoglienza e l'adeguamento qualitativo di tutte le strutture dedicate ai minori; la definizione - in Conferenza Unificata - di un procedura uniforme per accertare la minore età dei migranti in attivo; la velocizzazione della nomina di un "tutore" per ogni minore solo; la promozione dell'affido familiare. Di fronte al ripetersi di fenomeni gravissimi di sfruttamento, sessuale e lavorativo, è inoltre indispensabile rafforzare le misure anti-tratta destinate alla protezione dei minori migranti soli.
"La responsabilità dell'accoglienza e della protezione dei minori non accompagnati e, più in generale, di tutti i bambini che raggiungono l'Europa fuggendo da guerre, violenze e povertà estrema, non riguarda solo l'Italia. Siamo fortemente preoccupati per quanto sta accadendo in Grecia, per le condizioni disumane, l'incertezza e i pericoli che i profughi, e in particolare i bambini, si trovano a dover affrontare a seguito della chiusura delle frontiere. È necessario garantire il rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone che già hanno vissuto orribili tragedie e rischiato la vita per raggiungere l'Europa", conclude Raffaela Milano.
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