Almeno 126 persone, per la maggior parte bambini, sono state uccise da uomini armati che, dopo essere entrati nella scuola, hanno iniziato a sparare indiscriminatamente contro alunni e insegnanti, in uno dei più scioccanti attacchi dei talebani che la memoria recente ricordi.
"Non può esservi assolutamente alcuna giustificazione per colpire i bambini in questo modo. Questo inconcepibile attacco dei talebani costituisce un grave monito sul disperato bisogno di protezione concreta della popolazione del Pakistan nord-occidentale nei confronti dei gruppi armati" – ha dichiarato David Griffiths, vicedirettore del programma Asia – Pacifico di Amnesty International.
"Ora è di primaria importanza che le autorità del Pakistan assumano misure efficaci per proteggere i civili e ridurre al minimo il rischio che si ripetano tragedie agghiaccianti come quella di oggi" – ha proseguito Griffiths.
Secondo un portavoce dei talebani, l'attacco alla scuola di Peshawar è stato una risposta alle recenti operazioni dell'esercito pakistano nel Nord Waziristan, in cui sono stati uccisi centinaia di combattenti talebani. La scuola, in una zona di Peshawar vicina a un centro d'addestramento militare, era diretta dalle forze armate e alcuni degli studenti che la frequentavano erano figli di militari.
I talebani hanno preso di mira gli studenti del Pakistan in numerose occasioni, ma quello di oggi è di gran lunga il più sanguinoso degli attacchi contro una scuola.
Dal 2010, vi sono stati almeno quattro attacchi contro autobus di studenti, compreso quello del 2012 in cui la Nobel per la pace Malala Yousafzai venne colpita alla testa. Nel 2014 i talebani hanno attaccato almeno tre scuole, facendo una vittima.
Roma, 16 dicembre 2014
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