Martedì 22 ottobre alle 17 al Palagio di Parte Guelfa (Firenze)
Alessandro Serpieri, tra scienza e fede
Un'iniziativa della Fondazione E. Balducci
con l'Università di Urbino, le scuole Pie Fiorentine e il Comune di Firenze
Sarà presentato il libro "La civiltà specchio dell'anima"
Alessandro Serpieri "tra scienza e fede": si incentra sulla figura dell'intellettuale e padre scolopio l'incontro in programma domani, martedì 22 ottobre alle 17 nel Palagio di Parte Guelfa di Firenze (piazza di Parte Guelfa 1).
Organizzato dalla Fondazione E. Balducci in collaborazione con Comune di Firenze, Scuole Pie Fiorentine, Università di Urbino, durante l'incontro sarà presentato il libro "La civiltà specchio della morale" a cura dell'Ateneo di Urbino.
Intervengono:
Cesare Balsamini
Storia di un manoscritto
Luisa Tasca
I Galatei e la pedagogia cattolica
Loretta Bravi
L'attualità pedagogica di p. Serpieri
Padre Giancarlo Rocchiccioli
L'Osservatorio Ximeniano e la scienza a Firenze
Ingresso libero
Informazioni: www.fondazionebalducci.it
Breve biografia di padre Alessandro Serpieri:
Nato nel 1823 a S. Giovanni in Marignano da famiglia riminese, completa la sua prima formazione scolastica in Urbino, presso le Scuole Pie dei Padri Scolopi, dove manifesta la sua vocazione al sacerdozio. Novizio a Firenze nel 1838, ha come insegnante l'eminente scienziato Padre Inghirami, al quale deve la passione per la ricerca scientifica. Ventenne, insegna matematica e filosofia dal 1843 al 1845 al Collegio dei Tolomei a Siena. Torna ad Urbino nel 1846 per succedere, nel 1847, a P. Cesare Magherini nell'insegnamento della Fisica all'Università e Matematica al Liceo. Viene ordinato sacerdote nel 1848.
Dirige per molti anni il "Gabinetto Fisico dell'Università"; si distingue in Italia ed in Europa per ricerche in molti campi scientifici, in particolare nella Sismologia.
Dal 1857 al 1884 è Rettore del Collegio-Convitto dei Nobili, istituzione che nel 1865 viene, per sua iniziativa, intitolata a Raffaello. A P. Alessandro Serpieri si deve il prestigio di questa scuola-convitto, che ebbe allievi importanti come Giovanni Pascoli: il poeta frequentò la scuola del Serpieri dal 1862 al 1871, completando le scuole primarie e la prima ginnasio. Era popolare il detto "alla scuola del Serpieri è più difficile non imparare che imparare" a testimonianza delle capacità didattiche del Padre e del suo carisma. Nell'ottobre del 1884, a seguito della statalizzazione della scuola, ritorna a malincuore a Firenze per dirigere un altro Istituto degli Scolopi.
Muore a Fiesole nel 1885 mentre ancora sta elaborando il materiale per delineare note sul clima urbinate del ventennio precedente.
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