Nelle due settimane successive alle mie dichiarazioni a Servizio Pubblico ho potuto verificare cosa succede a una persona come me, che non vuole più far parte di questo sistema corrotto. Sono stata attaccata senza tregua dalla stampa di regime con futili argomentazioni, con l’unico obiettivo di minare la mia credibilità e distrarre dai fatti che ho denunciato.
Ricevo sistematicamente insulti gratuiti da politici e giornalisti considerati importanti, senza avere pari opportunità di replica. Nessun rispetto, solo inaudita volgarità. Perfino l’Ordine dei Giornalisti si muove contro Michele Santoro per le mie dichiarazioni a Servizio Pubblico, per voce del segretario nazionale Paolo Pirovano. Ma stranamente non fa alcuna dichiarazione contro quei giornalisti che ogni giorno alimentano la propaganda berlusconiana su tutti i giornali.
Non capisco perché s’ignori l’argomento più importante che io ho sollevato con la mia autodenuncia. Non è stato scritto nemmeno un articolo che approfondisca il fatto che Silvio Berlusconi, mentre era in carica come Presidente del Consiglio, intervenisse regolarmente su enti pubblici e sulle sue società, in pieno conflitto d’interessi, utilizzando risorse umane ed economiche a fini personali o per compiacere una delle sue “amiche”:
1) imponendo all’allora Direttore Generale Rai Mauro Masi l’erogazione di 1 milione di euro per i diritti televisivi del mio film “Goodbye Mama”;
2) imponendo all’ex Ministro della Cultura Sandro Bondi la creazione di un premio speciale durante la Mostra del Cinema di Venezia per il mio film “Goodbye Mama”;
3) imponendo al Direttore Mediaset Fiction Giancarlo Scheri la produzione della fiction“Donne in Gioco” da parte della mia società Romantica Entertainment.
Non c’è nessuno che abbia smentito le mie dichiarazioni: Masi, Bondi, Galan, Carfagna,Bergamini, Giro, Scheri, lo stessoBerlusconi: nessuno. Alcuni di questi personaggi erano addirittura presenti alla premiazione di “Goodbye Mama” a Venezia, rilasciando dichiarazioni pompose sulle mie capacità artistiche e sulle qualità del mio film. Oggi, invece, senza alcun pudore, mi attaccano, rinnegando tutto quello che avevano dichiarato. Cos’è cambiato? Perché nessun giornalista ha chiesto spiegazioni a questi signori?
L’unica cosa che apprendo dai giornali è di una presunta richiesta di 10 milioni di euro da parte di Francesca Pascale. Destinatari: Michelle Bonev,Michele Santoro, Francesca Fagnani, Servizio Pubblico, La7 e del suo editore Urbano Cairo. Tuttora confermo di non aver ricevuto alcuna comunicazione, sia formale che informale, di azioni legali nei miei confronti. In ogni caso, ribadisco ancora una volta, sono disposta a sostenere la verità anche davanti ai magistrati, come ho fatto a Servizio Pubblico e sul mio blog.
Ma davvero a nessun giornalista interessa come un Paese si sia ridotto ad uso e consumo di un pregiudicato e di una ragazza di 29 anni non eletta, senza alcun merito o titolo? E’ molto preoccupante che ogni giorno vengano pubblicati articoli con l’intento di attribuire una finta credibilità a Silvio Berlusconi attraverso la costruzione mediatica dell’immagine della sua “fidanzata”. Sembra quasi configurarsi lo scenario inquietante di un Silvio Berlusconi agli arresti domiciliari ad Arcore e di una Francesca Pascale a Palazzo Grazioli che dirige politica e governo. Si cerca in tutti i modi di distrarre l’opinione pubblica con cose futili: cani, fagiolini, messaggini… ma non c’è nessuno che accenda i riflettori sui legami tra politica e spettacolo dopo le mie dichiarazioni pubbliche.
Basta guardare di cosa si occupano i giornali in questo periodo:
a) il cambio di residenza di Francesca Pascale, come se questo bastasse a certificare una relazione sentimentale che nei fatti, è risaputo, è falsa.
b) il vero nome del cane Dudù, Gennaro, “svelato” da Maria Vittoria Brambilla (un vero e proprio scoop di interesse nazionale!)
c) il “cerchio magico” di Francesca Pascale e le sue improbabili cene con politici, ministri, rappresentanti delle istituzioni: nessuno che si chieda a quale titolo le organizzi e quali ricatti ci siano dietro
d) l’assegno dimezzato di Veronica Lario, come se un tale fatto privato possa considerarsi una vittoria politica della destra berlusconiana sulla sinistra!
e) il fantomatico fidanzato di Francesca Pascale (che stranamente i giornali riportano senza nome e senza faccia). Costui addirittura la accusa di tradimento per essere più credibile! Cose già viste. Da quando Francesca è stata presentata come la fidanzata ufficiale di Silvio Berlusconi sono stati scritti libri sulla sua vita, centinaia di articoli, interviste… ma stranamente non vi era traccia di alcun fidanzato prima.
E’ chiaro che il problema non è l’orientamento sessuale di Francesca Pascale, né la depravazione morale di Silvio Berlusconi, ma il fatto che essi si prendano gioco di milioni di persone, in modo sistematico, dipingendo un quadretto familiare che non esiste. Si vuole far credere che il bunga-bunga, di cui tutto il mondo ha parlato in questi anni, sia finito: la verità è che non è così. Si vuole far credere che Francesca Pascale abbia fatto “pulizia” nelle residenze dell’ex Cavaliere, ma la realtà è che lei è solo una delle tante che frequentavano Silvio Berlusconi già ai tempi delle “olgettine” e che la loro “relazione” è basata su ricatti e menzogne. Un intreccio che si ripercuote inevitabilmente sulla politica e sulle istituzioni: è di questo che dovrebbero parlare i giornali oggi. Non si possono ridurre questioni di tale rilevanza ad una lite fra donne, trasformandole nel più becero gossip.
Io mi ritengo una sopravvissuta di questo sistema. Parlo di cose che ho visto e ho vissuto personalmente. Le persone come me, pronte a denunciare tutto questo, non vanno massacrate, perché sono l’unica speranza che le cose possano cambiare. Il fatto che io abbia parlato, dimostra che questo sistema non è cosi forte come sembra. Ho incontrato molte persone compromesse che si logorano dentro perché non possono tornare indietro, perché hanno paura di essere giudicate negativamente dalla società. Io sono qui ora anche per loro. Non ho paura del fango che mi gettano addosso perché dico la verità e non ho niente da nascondere. Le argomentazioni che usano per screditarmi sono futili e senza fondamento.
Hanno pubblicato, senza mia autorizzazione, frammenti di alcuni miei messaggi WhatsApp relativi ad una conversazione privata fra me e Francesca Pascale, nel tentativo di strumentalizzarli e dimostrare la mia malafede. Ma la verità non può essere distorta, perciò ho deciso di pubblicare sul mio blog l’intero contenuto di quei messaggi, affinché ciascuno di voi possa giudicare senza strumentalizzazioni. Io non ho nulla da nascondere, non ho mai ricattato nessuno.
Hanno tirato fuori le dichiarazioni di mia madre, la quale sosteneva, tre anni fa, dopo l’uscita del mio film denuncia “Goodbye Mama”, che io non avessi detto la verità riguardo la violenza e i maltrattamenti subiti da me e da mia sorella durante l’infanzia. Ribadisco, per l’ennesima volta, che mia madre è stata condannata per percosse dal giudice di Varna, in Bulgaria, e le è stato intimato di stare a più di 100 metri da mia sorella. Ho raccontato la violenza che ho subito da lei nel mio libro “Alberi senza radici”. Trovo grottesco usare le dichiarazioni di una persona violenta come mia madre per esercitare un’ulteriore violenza su di me. E’ come chiedere ad uno stupratore conclamato se la sua vittima mente. Smettiamola!
E non è finita qui! Ieri ho letto un articolo nel quale si fanno illazioni su un appartamento di proprietà della società Toriani Immobiliare e Partecipazioni srl Unipersonale, della quale ero socio unico, detenendo la nuda proprietà della quota. Di tale quota ho ceduto appunto la nuda proprietà a terzi e non vi era, come invece cerca di far credere ignorantemente l’articolo, alcun diritto di prelazione nei confronti di altri soci, poiché non vi era altro socio che me. Tutte le illazioni sulla vendita della quota societaria e sui presunti soldi inviati e non versati nelle casse della società, sono menzogne, frutto di malafede, e rappresentano l’ennesimo tentativo di screditare la mia persona. Ma tali illazioni sono facilmente demolibili dagli atti pubblici depositati negli uffici competenti.
In molti mi chiedono perché ho deciso di parlare solo ora, perché “sputo nel piatto dove ho mangiato”? Rispondo semplicemente che prima avevo paura, mi ero compromessa e non volevo perdere tutto. Per me sarebbe stato molto più conveniente andare avanti, piuttosto che dire la verità. Non c’è mai fine per chi resta nel sistema, si trova sempre una via di uscita, un “benefattore” pronto ad aiutare una bella ragazza. Non si ottiene popolarità a denunciare un sistema corrotto che porta ricchezza e potere a migliaia di persone. Esiste un equilibrio ben organizzato da decenni; sarebbe da pazzi pensare di poterlo distruggere. La corruzione è radicata ovunque, per questo il nostro Paese è ridotto così.
Io sono nata in Bulgaria, ma vivo in Italia da 23 anni e sono cittadina italiana dal 1998. La mia casa è qui, e intendo restarci. Isuccessi che ho riscosso in televisione, documentati anche sul mio blog, sono un dato di fatto, e nessuno può contestare ciò che sono riuscita a raggiungere con il mio talento e la mia preparazione. Purtroppo in Italia, come in qualsiasi altra parte del mondo, il talento non basta, serve anche la raccomandazione, altrimenti non arrivi molto lontano. All’inizio della mia carriera ho cercato di farmi strada soltanto con il mio talento, ma presto mi hanno fatto capire che non era possibile. Nel sistema corrotto funziona così: prima ti devi compromettere, diventare una di loro, e poi ti danno quello che vuoi. Un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire, perché significherebbe essere disposti a morire. Il massacro mediatico è l’arma più efficace in questi casi: gettare fango e screditare, inventando menzogne che riguardano la persona interessata o i suoi cari. Non importa che siano menzogne, l’importante è annientare il “traditore” di turno per proteggere il sistema.
La Legge è sempre più lenta mentre la comunicazione oggi è velocissima: senza contraddittorio e senza alcun approfondimento, può fare il lavaggio del cervello a molte persone in poco tempo. Io questo lo so, e lo sto vivendo sulla mia pelle in queste ore, ma non intendo mollare, perché mi sento forte nella verità. Ho pagato a caro prezzo i compromessi che ho fatto, perdendo me stessa, i miei valori, la mia giovinezza. Ora mi chiedo come abbia potuto farmi così male? Io, che ho sempre creduto nei valori della vita. Mi sembra di essermi risvegliata da un lungo stato di coma, e di aver dimenticato chi io sia. Non posso che ricominciare da me. Mi chiamo Dragomira Boneva Ianeva, in arte Michelle Bonev, e sono una donna libera. Non possiedo altro che la verità. E da questa base ricostruirò la mia vita.
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