Roma, 28 gennaio 2017 – 778 migranti tratti in salvo, di cui 130 minori, in massima parte non accompagnati (MSNA). È il bilancio dello sbarco avvenuto questa mattina nel porto di Catania, il terzo e numericamente più consistente salvataggio portato a termine dall'avvio del progetto di protezione e assistenza in mare dei minori stranieri lanciato da UNICEF e INTERSOS in accordo con la Guardia Costiera.
A un mese dall'avvio della collaborazione, sono cinque le missioni di soccorso in mare (due delle quali di pattugliamento) nel corso delle quali gli operatori del progetto UNICEF - INTERSOS hanno assistito un totale di 251 bambini e ragazzi, di cui oltre 200 non accompagnati (MSNA), pari al 17% dei 1475 migranti tratti in salvo. Gli operatori specializzati e i mediatori culturali del progetto UNICEF-INTERSOS sono stati impegnati in attività di individuazione, informazione e protezione dei minorenni migranti non accompagnati.
Per tutte le persone tratte in salvo, una volta a bordo, il primo passo è la raccolta dati da parte degli ufficiali della Guardia Costiera, che chiedono a ciascun migrante l'età e la nazionalità e ne annotano il sesso. È durante questa fase che il personale UNICEF e INTERSOS affianca l'equipaggio e raccoglie i dati relativi ai migranti che si dichiarano minori.
Dopodiché avviene lo screening sanitario attraverso il quale i casi urgenti (la patologia maggiormente riscontrata è l'ipotermia causata dal freddo) o sospetti vengono separati dal resto del gruppo per procedere alle medicazioni e cure. A seguire si procede con la distribuzione di coperte, vestiti, acqua calda zuccherata, dei pasti e Dignity Kits.
A bordo delle navi "Diciotti", "Dattilo" e "Gregoretti" sono stati allestiti spazi per i bambini con giochi, libri e colori, gestiti dagli operatori UNICEF e INTERSOS per rendere il viaggio verso la terra ferma il più sereno possibile per i più piccoli.
Per quel che concerne la procedura di sbarco, a terra gli operatori UNICEF e INTERSOS affidano i minori non accompagnati alle autorità competenti, che stabiliscono il loro collocamento nei centri di accoglienza.
"Questo progetto – afferma il Responsabile Migrazione di INTERSOS Cesare Fermi – rappresenta un importante sviluppo dell'impegno che INTERSOS porta avanti da anni per la tutela dei minori stranieri che arrivano nel nostro Paese. Quando parliamo di minori, e in particolare di minori non accompagnati, costretti ad affrontare in solitudine il difficile e pericoloso viaggio verso l'Europa, la protezione è la priorità numero uno. Anche questo mese parliamo di numero impressionanti: quasi il 20% dei migranti tratti in salvo sono minori, per la stragrande maggioranza non accompagnati. Per questo è decisivo che l'assistenza psicosociale e la tutela dei loro diritti, a cominciare dalla corretta certificazione dell'età, inizi già a bordo delle navi".
"I bambini e gli adolescenti che affrontano la traversata del Mediterraneo, e prima di questo altre durissime e traumatiche prove, hanno diritto alla massima protezione e assistenza possibili" aggiunge il Presidente dell'UNICEF Italia Giacomo Guerrera. "Siamo orgogliosi di poter affiancare la Guardia Costiera in queste missioni che salvano ogni anno decine di migliaia di vite umane e rendono davvero onore al nostro paese".
L'accordo tra UNICEF, Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, e INTERSOS, l'organizzazione umanitaria italiana in prima linea nelle emergenze, ha l'obiettivo di incrementare l'assistenza ai minorenni stranieri non accompagnati che giungono sul territorio nazionale. Questa collaborazione – è la speranza delle tre realtà coinvolte - rappresenta lo spirito di solidarietà che deve animare tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei bambini e delle bambine del mondo.
INTERSOS è un'organizzazione umanitaria italiana, che opera in tutto il mondo a favore delle popolazioni in pericolo, vittime di calamità naturali, conflitti armati e fenomeni di esclusione estrema.
Con i propri operatori umanitari, INTERSOS porta soccorso nell'emergenza alle popolazioni civili, con particolare attenzione ai gruppi meno protetti (donne e bambini). Fornisce alimenti e generi di prima necessità, soddisfa esigenze fondamentali come il diritto all'educazione e alla salute.
Attualmente INTERSOS è attiva con oltre 100 progetti in 19 Paesi, e con 1500 operatori impegnati sul campo.
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