Amref lancia la campagna "Per noi non Sei Zero" in occasione dei 60 anni di lavoro nelle comunità africane.
A 60 anni di distanza l'Africa è cambiata. Molte cose sono migliorate, ma gli squilibri e le iniquità che la caratterizzano sono ancora tanti e gravi: basti pensare che si concentra nell'Africa Sub Sahariana la metà di tutte le persone che nel mondo vivono in condizione di povertà assoluta.
Il secondo continente più popoloso del pianeta non può e non deve essere lasciato ai margini, né essere visto solo come terra di problemi. In un'ottica di sviluppo globale, l'Africa è anche una terra di soluzioni e opportunità. Amref ci ha sempre creduto e da 60 anni lavora perché l'Africa spicchi il volo.
In particolare, l'Africa Sub-Sahariana è il luogo in cui si registra il tasso di mortalità infantile più alto del mondo, circa 12 volte più alto di quello dei Paesi ad alto reddito.
Anche i dati relativi alla mortalità materna raccontano ancora una situazione drammatica. Nei Paesi in via di sviluppo è di 230 ogni 100.000 nascite. La metà di queste morti si verifica nell'Africa Sub-Sahariana, il luogo in cui è più pericoloso mettere al mondo un bambino. Tra le pratiche da combattere, su tutte, le mutilazioni genitali femminili.
Le migrazioni non sono che una conseguenza. Amref è convinta che occorra in primo luogo cambiare prospettiva: l'esodo di interi popoli non può essere vissuto come un problema da risolvere ma gestito come opportunità per un nuovo sviluppo.
Amref ribadisce con forza la centralità dei diritti umani, in particolare quello alla vita e alla salute. In Italia, sul cui territorio giungono in prevalenza migranti provenienti dall'Africa, secondo Amref è imprescindibile il coinvolgimento degli attori africani nella gestione dei flussi internazionali.
I "Flying Doctors" - dottori volanti - a bordo di piccoli aerei monomotore giungevano in aree dove nessun medico era presente, fornendo assistenza gratuita alle popolazioni più svantaggiate.
Per portare cure in modo capillare in tutta l'Africa, oggi esiste qualcosa di molto più piccolo, maneggevole ed economico di un aereo: il telefono cellulare e il web.
Tra il 2014 e il 2016, l'utilizzo del sistema LEAP di Amref ha portato ad un aumento del 30% delle donne in gravidanza che si sottopongono a visite prenatali, all'incremento del 22% dei parti assistiti da personale qualificato e del 25% del numero di bambini che hanno completato il ciclo vaccinale.
Un futuro che non può prescindere dall'Africa. Abbiamo le competenze per poter affrontare le sfide che ci attendono, ma ancora di più possiamo portare la voce di quelle tante comunità africane che abbiamo sostenuto e che oggi sono accanto a noi nel combattere le disuguaglianze".
Guida d'eccezione di questo viaggio lungo 60 anni, lo storico testimonial e testimone del lavoro di Amref, Giobbe Covatta.
In una serie di video girati in Africa, Giobbe presenterà quanto fino ad oggi è stato fatto e quanto ancora rimane da fare per migliorare la salute delle comunità. Nel corso dell'anno si uniranno a lui altri testimional, che daranno voce alle sfide di Amref.
Il claim, usando come parole i numeri "Sei" e "Zero" del 60, dà vita ad un messaggio incisivo e memorabile che riassume la mission di Amref: dare rilevanza, visibilità, importanza, prendersi cura e trattare da pari a pari, senza pietismo, il continente africano.
Lo stesso claim è usato nella declinazione degli eventi Amref del 2017, per accompagnare ritratti potenti e suggestivi in primissimo piano, di africani adulti donne e bambini, con sguardo diretto all'obiettivo. Il payoff del logo di Amref 60 rappresenta la vera anima di Amref: "Da 60anni versiamo sudore e non lacrime."
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