“Il latte materno può fare la differenza tra la vita e la morte per molti neonati nei Paesi poveri. Se tutti i neonati fino ai 23 mesi fossero allattati correttamente al seno, si potrebbe prevenire la morte di 800mila bambini sotto i 5 anni e per questo è importante promuovere questa pratica sia in Occidente che nei paesi in via di sviluppo. Un neonato che riceve latte materno entro un’ora dalla nascita ha fino a tre volte più probabilità di sopravvivere di uno allattato il giorno successivo”.
Questo il messaggio lanciato da Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, in occasione della Giornata del Latte, che si celebra anche ad Expo 2015.
Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, ha scelto di dedicare questa giornata alle neo mamme, che sono state protagoniste dell’evento che ha animato stamattina il Villaggio dell’Organizzazione all’Expo. 10 neo mamme hanno infatti allattato i loro bambini sul Decumano, nell’area antistante al Padiglione.
Mamme italiane e mamme di altri paesi, conosciutesi durante il corso pre-parto o partecipando alle attività di “Fiocchi in Ospedale”, il progetto di Save the Children per il supporto a madri e bambini prima e dopo il parto, attivo all’Ospedale Niguarda di Milano.
Insieme a loro due attrici, impersonando due mamme – una di un paese occidentale e una di un paese povero – hanno dato vita ad un dialogo serrato sulle disparità che hanno un impatto diretto sul ricorso all’allattamento al seno.
L’allattamento è infatti una pratica ormai comune in Occidente, ma nei paesi più poveri sono ancora forti le barriere culturali che ne impediscono la diffusione.
In Italia la pratica dell’allattamento al seno è utilizzata dall’ 85,5% della mamme, per una durata in media di 8 mesi l’anno. Il tasso dei bambini sotto i sei mesi che ricevono solo latte materno nei paesi in via di sviluppo è invece inferiore al 50% e fino al 2013 si attestava attorno al 25% per i Paesi dell’Africa subsahariana, in particolare nell’area centroccidentale.
Tra i tassi più bassi quelli registrati in Ciad e Gabon, dove la percentuale di bambini da 0 a 6 mesi allattati esclusivamente al seno scende ulteriormente, attestandosi tra il 3 e il 6%, valore purtroppo non sorprendente considerando anche l’alto tasso di mortalità materna.
I fattori che impediscono la diffusione dell’allattamento sono molteplici: sono molti i paesi in cui le madri non possono allattare al seno perché non hanno un posto privato in cui farlo, mentre in altri vi è ancora la convinzione che l’allattamento al seno possa esporre il bambino al rischio del malocchio.
“È fondamentale promuovere l’allattamento al seno soprattutto nei paesi più poveri e bisogna investire di più nella sensibilizzazione delle comunità, attraverso gli operatori sanitari. Il primo passo per combattere la malnutrizione infantile passa proprio dal latte materno e per questo oggi abbiamo voluto promuovere questo evento in Expo, dedicandolo alle mamme e alla prima e più importante forma di nutrizione per i bambini, che è il latte materno”, spiega Valerio Neri.
“Vedere tutte queste mamme allattare in pubblico i propri figli ci ricorda che il latte materno è una risorsa che fa parte del patrimonio che ogni donna può trasmettere naturalmente al proprio figlio. Il messaggio che vogliamo dare è che il latte materno è il migliore alimento che possiamo dare ai neonati, ma che purtroppo per varie ragioni ancora milioni di bambini non lo ricevono. In una manifestazione in cui il tema è Nutrire il Pianeta, è proprio da qui che dobbiamo partire, promuovendo la pratica dell’allattamento al seno in tutto il mondo”.
In tutti i suoi interventi di salute materno-infantile, Save the Children promuove l’allattamento esclusivo al seno entro un’ora dalla nascita e per i successivi sei mesi, stimolando le mamme a continuare fino all’età di due anni.
All’interno del Villaggio Save the Children ad Expo, viene spiegato l’intervento degli operatori sanitari per sensibilizzare le donne e le comunità alla diffusione dell’utilizzo del latte materno nella lotta alla malnutrizione infantile.
L’utilizzo esclusivo del latte materno è infatti fondamentale nei casi di basso peso alla nascita, fenomeno molto diffuso nei Paesi poveri, dovuto in parte alla malnutrizione e alla possibile presenza di infezioni nella madre nel periodo della gravidanza.
Il latte materno produce altri importanti vantaggi per il piccolo: rafforza il sistema immunitario del bambino, diminuendo così la possibilità di contrarre infezioni e lo sviluppo di patologie respiratorie, tra le maggiori cause di mortalità nei bambini da 0 a 4 anni e protegge inoltre i piccoli dallo sviluppo di malattie croniche in età adulta. Infine il latte materno favorisce lo sviluppo sensoriale e cognitivo del bambino, con importanti conseguenze nella vita sociale del piccolo, nel suo rendimento scolastico e nella futura vita lavorativa.
Ognuno può raccontare la propria storia con l’hashtag #MILKSTORIES
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