"Non si può non essere d'accordo con Matteo Renzi laddove rivendica il salvataggio italiano di numerose vite umane nel Mediterraneo e respinge come intollerabile 'l'idea di veder sorgere nuovi muri in Europa'. Ed è motivo di grande soddisfazione sapere, tra le altre cose, che 'l'Italia non si stancherà mai di lavorare per la moratoria sulla pena di morte' e che ha in agenda un rinnovato impegno contro i matrimoni forzati." - ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.
"La speranza è che le parole pronunciate davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite siano davvero il preludio di una nuova fase dell'impegno del nostro paese per i diritti umani, nel resto del mondo ma anche in Italia." – ha ammonito Marchesi. "É importante, infatti, che il governo si ricordi di onorare una serie di impegni internazionalmente assunti, a volte da molti anni: in particolare, che si spenda assai più di quanto abbia fatto finora in vista dell'introduzione di un reato di tortura conforme a quanto previsto nella Convenzione contro la tortura delle Nazioni Unite; che insista affinché siano previsti strumenti più efficaci di lotta all'omofobia e contro la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere; che ponga definitivamente fine alle politiche di segregazione dei rom; e che si doti finalmente di un'autorità indipendente sui diritti umani, impegno preso davanti alle Nazioni Unite molti anni fa."
"Infine, per quanto riguarda le relazioni internazionali ed in particolare la cooperazione con la Libia, auspichiamo che il sostegno italiano al processo di riconciliazione nazionale non contribuisca a trasformare il paese in una prigione per quanti hanno diritto di accedere alla protezione internazionale attraverso l'esternalizzazione della gestione del fenomeno migratorio verso l'Europa o la ripresa di accordi bilaterali di riammissione sui quali Amnesty International già da tempo aveva espresso forti preoccupazioni." - ha concluso Marchesi.
L'organizzazione per i diritti umani partecipa alla task force per la moratoria delle esecuzioni capitali istituita dal ministero degli Esteri e celebrerà la Giornata mondiale contro la pena di morte del 10 ottobre con una conferenza sulla pena di morte per reati legati alla droga nei paesi asiatici, la situazione in Iran e in Arabia Saudita, che si terrà presso l'Associazione della stampa estera a Roma l'8 ottobre.
Dal 18 ottobre Amnesty International Italia lancerà una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi tramite sms solidale sul tema delle spose bambine, proprio con l'obiettivo di bandire i matrimoni precoci e forzati, incrementando l'attenzione dei governi nei paesi in cui è presente questa pratica per contrastarla, difendere e proteggere le bambine.
L'Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia è online qui:
http://www.amnesty.it/diritti-umani-in-italia
Roma, 30 settembre 2015
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