"Come figlio di un sopravvissuto dell'Olocausto, mi rifiuto di stare immobile a guardare questa tragedia umana in atto ai confini siriani - dice Birnbaum, CEO di SodaStream - Così come abbiamo sempre fatto il possibile per aiutare i nostri fratelli e sorelle Palestinesi nel versante occidentale, ora è arrivato il tempo per i leader locali di agire verso coloro che hanno bisogno. Non possiamo aspettarci che i nostri politici si facciano carico di tutto l'aiuto richiesto dai rifugiati".
Rahat, al centro dell'iniziativa, è una città di 67.000 residenti e la più grande città beduina al mondo. Attualmente, il 30 per cento dei 1.100 dipendenti della vicina fabbrica SodaStream sono cittadini di Rahat.
"Stiamo sperimentando un progressivo stile di vita più urbanizzato a Rahan; in ogni caso, non abbiamo abbandonato le nostre tradizioni tribali", ha commentato Al-Krenawi. "La dignità umana e l'ospitalità sono i nostri valori fondamentali e non concederemo indifferenza a chi soffre. In questa prima fase, saremo in grado di ricevere ed accogliere 1000 rifugiati, e successivamente grazie alla collaborazione attuale con SodaStream, ne aiuteremo molti altri. La nostra speranza è che il governo si unisca al nostro sforzo"
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