L'organizzazione lancia un appello di raccolta fondi di 30 milioni di dollari per soccorrere oltre 500mila persone tra bambini e famiglie.
Attivo un numero verde e la modalità di donazione online
"Ero tremendamente spaventata, con la mia famiglia mi trovavo a casa dei miei cugini quando il tifone si è abbattuto sulla città, non siamo riusciti a raggiungere il centro di evacuazione allestito nella scuola elementare" racconta Jane, 12 anni, agli operatori Save the Children "la casa è stata colpita dal crollo di un albero di mango che ha totalmente distrutto il primo piano, ci siamo quindi trasferiti tutti al secondo piano dove il vento forte ci ha sbattuti sul tavolo sradicando via il tetto. Piangevamo per il tanto freddo, quando il flusso dell'acqua è diminuito abbiamo provato a nuotare per uscire dall'abitazione e raggiungere il resto della famiglia al centro di evacuazione" conclude Jane, la maggiore di cinque figli.
Sono iniziate in condizioni drammatiche le operazioni di soccorso di Save the Children per fornire assistenza e supporto ai bambini e alle loro famiglie dopo la distruzione portata dal super tifone Hayan, uno dei più potenti tifoni mai registrati che ha colpito la parte orientale delle Filippine l'8 novembre, lasciando dietro di sé una scia di morte e distruzione. L'Organizzazione ha posto le sue basi operative a Tacloban e Ormac City sull'isola di Leyte, un delle aree più colpite dal passaggio del tifone. Il team di risposta all'emergenza si è trovato davanti ad uno scenario assai complesso. "Gli operatori stanno lavorando in condizioni estreme, le strade sono interrotte, detriti e rottami ovunque, pochissimi i mezzi di trasporto e gli aeroporti sono chiusi" afferma Marco Guadagnino, dei Programmi Internazionali di Save the Children Italia "Ci sono anche molti corpi in decomposizione nelle strade e il nostro staff sta riscontrando enormi difficoltà nel rifornimento di acqua potabile e cibo. Ora stiamo procedendo all'acquisto di pick up così da spostare le forniture da una parte all'altra dell'isola e stiamo cercando di capire come portare beni di primo soccorso per via aerea."
L'Organizzazione ha lanciato un appello di raccolta fondi globale di 30 milioni di dollari per rispondere all'emergenza, c'è infatti urgente bisogno di acqua pulita, cibo, generi di prima necessità, medicine, materiali per costruire rifugi, ma anche interventi di supporto psicologico. In assenza di un intervento immediato con questi generi di prima necessità, le vite dei 3,9 milioni di bambini presenti nell'area colpita potrebbero essere gravemente a rischio.
Bisogna intervenire subito per prevenire un peggioramento delle loro condizioni di salute e nutrizione. Importantissimo anche l'intervento immediato in termini di supporto psicologico e protezione per tutti i bambini rimasti soli, orfani.
La questione sicurezza è un altro grande motivo di preoccupazione, sottolinea Save the Children. Gli operatori dell'Organizzazione hanno già assistito ad episodi di saccheggio a Tacloban, le persone sono in preda alla più totale disperazione e disposti a tutto pur di sopravvivere. Save the Children sta lavorando duramente per assicurare che in questa fase di emergenza gli aiuti siano tenuti d'occhio e distribuiti in modo regolare in coordinamento con le comunità e le autorità locali.
Per sostenere l'intervento immediato di Save the Children nelle Filippine è attivo da oggi il numero verde 800 98 88 10 dalle 9 alle 21, oppure è sufficiente collegarsi al sito dell'Organizzazione www.savetechildren.it
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