Feder F.I.D.A. propone una nuova legge che vieti ai minori di partecipare a battute di caccia, anche solo occasionalmente. Presto sul sito la proposta consultabile nella sua forma estesa.
Recentemente si parla molto della necessità di conservare e tramandare da padre in figlio molti usi e costumi della nostra cultura così da tener vivo un frammento della nostra storia. Eppure, tra queste consuetudini, ce ne sono alcune che sarebbe auspicabile si perdessero nel tempo: la caccia ne è un esempio.
L’attività sportiva della caccia, sempre che di sport si possa parlare, ogni anno miete un numero considerevole di vittime e, di queste, non tutte sono di origine animale. Sempre più spesso, infatti, si sente parlare di incidenti causati dagli stessi compagni della vittima, accorsi durante le battute; Reggio Calabria, Lombardia, Sardegna hanno registrato, nel corso del 2010, un gran numero di incidenti.
L’aggravante è che in molti casi o la vittima o il carnefice sono giovani ragazzi, spesso bambini, portati dai propri padri o nonni con lo specifica intenzione di tramandare alla nuova generazione la crudeltà di questa tradizione.
Nel passaggio del testimone si vuole interporre Feder F.I.D.A.: la proposta è quella di una legge in grado di vietare la partecipazione all’attività venatoria da parte di minori, anche occasionalmente ed anche se accompagnati da parenti. La necessità della proposta ha un duplice obiettivo: da una parte tutelare l’incolumità dei minori laddove si usino armi al fine di preservarli da eventuali incidenti, dall’altra far sì che questa incivile pratica non sia più una tradizione che il cacciatore è solito passare di padre in figlio.
A breve sul sito ufficiale dell’associazione (www.federfida.org) sarà possibile consultare la proposta nella sua forma estesa.
Per informazioni:
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