La città diventa quindi il luogo di incontro non solo per dibattiti e confronti ma anche per l’elaborazione di risposte concrete che siano in grado di generare iniziative che promuovano il rispetto della diversità, il valore e l’importanza della ricchezza culturale, la facilitazione all’accesso dei nuovi canali di conoscenza e la creazione di innovative opportunità di sviluppo.
La prima edizione del Forum Internazionale delle Culture si è tenuto nel 2004 a Barcellona e per questo primo appuntamento tre sono state le linee conduttrici dei dibattiti: la diversità culturale, lo sviluppo sostenibile e le condizioni di pace. Partendo da questi punti nodali nell’ambito del Forum sono state promosse e sviluppate una serie di iniziative per favorire la partecipazione sociale attiva, innescando processi di rigenerazione economica e urbana della città, chiaramente considerata su scala internazionale. Per la seconda edizione, nel 2007, ci si è invece dati appuntamento a Monterrey, in Messico, riprendendo quanto era stato già fatto e discusso a Barcellona.
Per quell’occasione le tematiche scelte furono la diversità culturali, lo sviluppo sostenibile e le condizioni per la pace, al quale si aggiunse un quarto importantissimo tema, quello della Conoscenza. La scelta del Messico e di Nuevo Leon, una capitale che è riuscita a battere le più importanti Fukuoka e Durban, non è stata casuale ma ha voluto sottolineare la volontà di “sdoganare” l’evento al di fuori del continente europeo, premiando, contemporaneamente, una città che si era distinta come centro di eccellenza nel campo della formazione e dell’istruzione, grazie all’alta percentuale di scuole e istituti di educazione.
Nel 2010 è stata la volta di Valparaiso, in Cile, un appuntamento molto importante per la città di Napoli in quanto ha visto il passaggio ideale del testimone proprio alla città partenopea che, nel 2014, sarà la sede per la quarta edizione del Forum.
L’assegnazione della quarta edizione del Forum Internazionale delle Culture a Napoli è certamente un fatto eccezionale e che ha dello straordinario, reso possibile dal grande lavoro svolto dagli enti regionali che hanno profuso un grande impegno per fare di Napoli la prossima “capitale” dell’incontro delle culture. Un appuntamento per il quale il capoluogo campano si sta preparando da tempo, portando avanti anche un ambizioso progetto di ristrutturazione che ha già dato vita alla trasformazione urbana di Bagnoli e della Mostra d’Oltremare, oltre ad un bel recupero del centro storico cittadino.
Ai progetti per il riassesto dell’impianto urbano si è asso
ciata anche un’attenta azione diplomatica volta alla ricerca dei migliori partner internazionali; già siglato il protocollo con la città di Milano per il gemellaggio con l’Expò di Milano, mentre si fanno sempre più probabili la partecipazione attiva al Forum di rappresentanze di capitali internazionali come Parigi, New York, Chicago e Istanbul, senza contare l’attiva collaborazione con la Fondazione del Forum di Barcellona.
Insomma, Napoli prepara il terreno per accogliere ed ospitare al meglio un evento che non solo è diventato un appuntamento centrale a livello internazionale per la promozione dell’incontro tra le culture ma che potrebbe essere, per una città che sta attraversando un periodo “difficile”, la giusta occasione per ripensare se stessa avviando progetto di riqualificazione non solo urbana ma anche e soprattutto sociale.
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