Slancio Moderato
Duo Improbabile -Virginia Guastella piano /Claudio Trotta drums
Musiche di Virginia Guastella e Astor Piazzolla
VDM Records - VDM 038- 009
disponibile on line
www.vdmrecords.com - www.itunes.com
youtube: http://www.youtube.com/watch?v=zSiu4b2DeUo
myspace:
www.myspace.com/duoimprobabileVirginia Guastella suona e scrive da 25 anni. Ne ha 29. Claudio Trotta suona da 30 anni. Ne ha 43. Lei pianista e compositrice. Lui batterista e produttore di idee. Nel Maggio del 2007 decidono di suonare insieme e di chiamarsi Duo Improbabile. “Improbabile” perché? Perché è insolito l’organico, perché è insolito che due musicisti provenienti da mondi apparentemente opposti e lontani possano avere qualcosa in comune. Che questo qualcosa generi oggetti artistici è ancora più inconsueto. La formazione e le esperienze professionali eterogenee sono terreno fertile per una forte empatia estetica. Duo Improbabile è un progetto – laboratorio che rielabora e trasfigura le provenienze di stampo classico, rock, jazz, fusion, moderno e contemporaneo attraverso il virtuosismo dei due strumentisti e la matita di Virginia Guastella chiamata a generare, assorbire nuove idee e dare loro forme musicali pertinenti. “Slancio moderato” è il loro primo disco. Il titolo è tratto dall’ultimo quadro di Kandiskij, ove arte e realtà trovano l’ennesima compenetrazione. Il repertorio contenuto è variegato. “Improbabile genesi” ha segnato l’inizio. “L’era del ghiaccio” si articola all’interno di immagini musicali prima distese, aperte dentro al lento ostinato in 11 ed alla cantabilità delle armonie per quarte, poi serrate nelle griglie ritmiche che rielaborano il materiale già esposto in innumerevoli vesti, toccando apici nel songo percussivo. “Ghisa al chiaro di luna” è forse il manifesto dell’improbabilità che si fa canto per mezzo dell’accordalità cromatica, degli ostinati che generano soli, delle cadenze atonali, preludio ad un sempre vivo interesse per Bach. “Cuore a – lato” è la rappresentazione sonora di un cuore che si mette da parte, da un’altra parte, a destra, continuando a pulsare. E’ il tactus del suo volo. “Rapsodia in là” è una catena di eventi uniti da affinità armoniche e da svariate sfaccettature stilistiche sempre cangianti. “Marmo fuso” è l’emblema di come l’arte musicale riesca a fondere ciò che vive in blocchi ben definiti dentro a contorni solo scalfibili. La fusione è possibile, forse basta solo cambiare linguaggio. V. G.
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