Si è conclusa la prima parte dello studio di sieroprevalenza SARS-CoV-2 che ha visto coinvolti 4 Comuni lombardi, dislocati in altrettante aree considerate, per motivi diversi, di grande interesse ai fini dello studio della diffusione e delle dinamiche di COVID-19.
Lo studio è stato delineato e realizzato dal Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco dell'Università degli Studi di Milano in collaborazione con Medispa, azienda che sviluppa tecnologie per la prevenzione e la salute e con il supporto della Fondazione Francesca Rava e di una donazione incondizionata dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Nello svolgimento dello studio sono stati utilizzati i test rapidi immuno-cromatografici di PrimaLab, azienda impegnata nello sviluppo e nella produzione di dispositivi diagnostici in vitro.
L'indagine è stata attuata attraverso uno screening di massa per la definizione della positività di anticorpi contro SARS-CoV-2, con l'obiettivo di stimare la reale diffusione dell'infezione sul territorio, la sua distribuzione per classi di età e la proporzione di casi asintomatici sul totale delle infezioni. La scelta dei luoghi dove attuare l'indagine è stata finalizzata ad includere località diversamente colpite dall'epidemia che presentassero caratteristiche simili in termini di numero di abitanti.
Lo studio è stato attuato a partire dal 18 maggio in Castiglione d'Adda, dal 9 giugno in Carpiano, dal 2 luglio in Vanzaghello e dal 29 agosto 2020 in Suisio. Allo studio hanno partecipato oltre 10.000 cittadini.
Il Comune di Castiglione D'Adda, ha evidenziato:
- una partecipazione pari al 96% della popolazione (4.175 soggetti screenati)
- una sieroprevalenza pari al 24%
La diffusione dell'infezione nella popolazione è stata determinata mediante test rapido immuno-cromatografico, successiva conferma mediante un test sierologico da venipuntura. L'accertamento della presenza di infezioni ancora attive sui positivi per IgG al test rapido e su un campione di negativi (campionamento randomizzato) è stato attuato mediante l'esecuzione del tampone naso-faringeo. Tutte le informazioni, codificate mediante pseudonimo, sono state inserite nella piattaforma "Prevention Suite" di Medispa, che ha generato e processato dati utili alla successiva elaborazione di modelli da parte di docenti di Statistica medica e Malattie Infettive dell'Università di Milano.
"In un primo breve contributo scientifico, già pubblicato sul Journal of Infection, che riguarda solo i dati di Castiglione d'Adda, abbiamo potuto descrivere come l'infezione abbia colpito in modo selettivo le diverse fasce d'età, interessando oltre il 40% dei novantenni, ma meno del 10% dei bambini al di sotto dei 10 anni, mentre le persone tra i 45 e i 50 anni sono state interessate in circa il 20% dei casi – dichiara il professor Galli - Questa osservazione suggerisce che i più giovani non solo sviluppino più raramente la COVID i modo grave, ma siano anche meno suscettibili ad infettarsi.Questo dato, che deriva da un contesto in cui il virus ha potuto diffondersi prima che se ne riconoscesse la presenza nel nostro paese, e quindi senza alcun ostacolo, è importante e in parte rassicurante in merito al rischio della diffusione dell'infezione tra i più piccoli dopo la riapertura delle scuole. Altri dati derivati dal confronto con i risultati degli altri comuni coinvolti nell'indagine saranno presto disponibili".
Andrea Prina, Amministratore Delegato di Medispa dichiara che: "L'elevata partecipazione della popolazione, l'utilizzo della piattaforma Prevention Suite e la fattiva collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche Luigi Sacco dell'Università degli Studi di Milano, sta permettendo la costruzione di un modello estremamente sensibile ed efficace in grado di stimare l'estensione del contagio sul territorio".
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