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mercoledì 8 giugno 2016
Onda Pride 2016, Amnesty: "Amare non è un crimine!"
PORRE FINE ALLA DISCRIMINAZIONE DELLE PERSONE LGBTI IN TUNISIA E TURCHIA
Amnesty International Italia ha annunciato la sua partecipazione all'Onda Pride 2016, accanto alle associazioni della società civile che si occupano di diritti delle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate) in Italia.
Anche quest'anno gli attivisti di Amnesty International Italia saranno in piazza al fianco della comunità Lgbti contro ogni forma di discriminazione a causa dell'orientamento sessuale e/o dell'identità di genere e per sensibilizzare la società italiana sulle violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti di persone Lgbti in tutto il mondo. Per festeggiare insieme la gioia di essere "liberi ed eguali in dignità e diritti".
La mappa degli appuntamenti è disponibile online e in continuo aggiornamento all'indirizzo: http://www.amnesty.it/pride
Durante l'Onda Pride, l'attenzione sarà rivolta a due paesi, Tunisia e Turchia, nei quali i diritti delle persone Lgbti sono a rischio.
In Tunisia il Codice penale criminalizza i rapporti sessuali consensuali tra persone adulte dello stesso sesso con pene fino a tre anni di reclusione e una multa per "sodomia e lesbismo". Nell'ultimo rapporto pubblicato dall'Organizzazione "I'm not a monster - State-entrenched discrimination and homophobia in Tunisia", Samira, 17 anni, ha raccontato ad Amnesty International le minacce sessuali che quotidianamente riceve nella sua città, in Tunisia, perché lesbica. Nel 2005 un uomo ha cercato di violentarla: "Ero al parco con la mia ragazza, ci stavamo baciando. Uno sconosciuto ci faceva delle foto. Ci ha minacciate di farle vedere a tutti se non facevamo ciò che ci chiedeva. Ha detto alla mia ragazza di andarsene… e ha cercato di costringermi a fare sesso con lui. La mia ragazza si è rifiutata di andarsene e siamo riuscite a scappare via." Amnesty International chiede al governo tunisino di porre fine alla discriminazione, di diritto e di fatto, nei confronti delle persone Lgbti e di abrogare l'articolo 230 del Codice penale.
In Turchia, anche quest'anno, c'è il timore che il Pride, che dovrebbe avere luogo il 26 giugno a Istanbul, possa essere nuovamente ostacolato dalla polizia tramite l'uso arbitrario ed eccessivo della forza. Nel 2015 le autorità turche hanno impedito l'annuale parata del Pride di Istanbul, nonostante migliaia di persone si fossero già riunite a Taksim, una piazza centrale della città. La polizia ha fatto uso della forza contro manifestanti pacifici colpendoli con cannoni d'acqua, gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Amnesty International promuove l'azione di solidarietà #MyIstanbulPride con il Pride di Istanbul a cui sarà possibile partecipare, sino al 26 giugno, fotografando un monumento della propria città o con un selfie da pubblicare sui propri social (twitter, facebook, instagram) utilizzando l'hashtag #MyIstanbulPride.
Infine, durante l'Onda Pride sarà disponibile un lollipop a forma di cuore prodotto da AltraQualità, confezionato con i colori dell'arcobaleno. Sarà possibile trovarlo online oppure durante i Pride e le iniziative organizzate dagli attivisti di Amnesty International Italia per ricordare che amare è un diritto umano uguale per tutte e tutti. Il ricavato sarà utilizzato per sensibilizzare la società italiana sui diritti delle persone Lgbti e per difendere i diritti umani ovunque essi siano violati.
L'appello rivolto al primo ministro tunisino è online all'indirizzo:
http://appelli.amnesty.it/tunisia-amare-non-e-un-crimine/
Il rapporto "I'm not a monster - State-entrenched discrimination and homophobia in Tunisia" è disponibile alla pagina: http://www.amnestysolidale.it/tm/a_custom/tunisia.pdf
Le informazioni per partecipare all'azione di solidarietà #MyIstanbulPride sono disponibili alla pagina: http://www.amnesty.it/pride
Roma, 8 giugno 2016
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