Questi numeri fanno riflettere, non solo per la loro gravità oggettiva, ma anche per il silenzio degli organi d'informazione. La caccia è un'attività legale, ma non per questo i suoi morti e feriti sono meno importanti di quelli di un'attività criminale come quella delle mafie, delle rapine, degli omicidi dolosi, colposi, preterintenzionali, e così via. In questi ultimi casi se ne parla; nel caso delle vittime innocenti della caccia non si va oltre qualche articolo nelle cronache locali.
L'attività venatoria causa morti e feriti non solo animali, ma anche umani, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato (ad esempio facendo una passeggiata in un bosco), così come è successo all'anziana vittima della mafia uccisa in strada a Bitonto, di cui si è parlato molto, giustamente e doverosamente, nei giorni scorsi.
YouAnimal.it, il portale per gli animali, auspica una maggiore attenzione degli organi d'informazione e del Governo anche per le vittime umane di un'attività, come la caccia, legale ma che causa ogni anno diverse vittime e che sempre più si rivela un problema di sicurezza pubblica.
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