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giovedì 4 giugno 2009
ASTROLOGIA E SCIENZA
Nell’epoca moderna ci son due grandi pensatori nati sotto il Segno dei Pesci, che hanno trovato un felice connubio tra scienza e spirito, Rudolph Steiner ed il fisico russo Ouspensky. Quest’ultimo, sempre a cavallo, tra filosofia, religione e psicologia, aveva acquisito una forte base culturale scientifica, ciò nonostante non ha mai perso il suo afflato spirituale. Steiner invece si è dedicato all’insegnamento, ha scritto libri come “La scienza dello spirito” si è occupato di astrologia, le sue scuole, ed il metodo steineriano, sopravvivono ancora oggi. Ci sono anche tanti altri che hanno ricalcato questo cammino doppio tra scienza e spirito, Gurdjeff, Alan Watts, ed in una certa misura, Osho, Sai Baba e altri. Ma vediamo i due filoni principali. Scrive Ouspensky:
“
A proposito del mentire e della consapevolezza
Se non siamo consci, non possiamo essere capaci di giudicare ciò che per noi è utile e ciò che è dannoso. L'osservazione di sé non può essere impersonale in quanto noi siamo personalmente interessati. nel corretto funzionamento della nostra macchina. Il giusto funzionamento dell'organismo è vantaggioso per noi, quello sbagliato è dannoso. Bisogna avere un semplice atteggiamento commerciale verso la propria vita e le funzioni interiori e bisogna sapere ciò che è profitto e ciò che è perdita, così è possibile osservare se stessi affatto imparzialmente, come eventi storici che sono accaduti mille anni fa. Quando un uomo adotta quest'atteggiamento verso se stesso egli è pronto a iniziare lo studio pratico di sé, in quanto studio pratico di sé significa studio delle cose più meccaniche. Alcune funzioni in noi possono divenire consce, altre non possono mai divenire consce. Le funzioni istintive, ad esempio, non hanno bisogno di divenire consce;ma n'e esistono parecchie altre tutta la nostra vita ne è piena che è importantissimo rendere consce o che, se non possono divenire consce, è necessario arrestare o eliminare, poiché sono veramente dannose. Queste non sono meramente meccaniche nel senso che sono automatiche; esse sono dovute al funzionamento sbagliato della macchina che si è protratto per lungo tempo. Perciò esse hanno già causato danni evidenti; le cose o si sono rotte o contorte o lacerate.
Cercando di studiare me stesso non posso trovare nulla di reale, nulla di tangibile. Studiate ciò che è in voi, sia esso reale o irreale. Non potete studiare soltanto ciò che è reale, dovete studiare ciò che è più in là del reale . Non è un ostacolo allo studio di sé il non trovare nulla di reale: dovete studiare ciò che trovate. In realtà avete completamente ragione che nulla è reale, ma uno deve studiare se stesso e studiare gli ostacoli. Il principale ostacolo al raggiungimento della consapevolezza di sé è che pensiamo di averla. Non avremo mai consapevolezza di noi stessi finché crederemo di averla. Ci sono parecchie altre cose che pensiamo di avere e che per questa ragione non possiamo avere. C'è l'individualità o unità: noi crediamo di essere uno, indivisibili. Crediamo di aver volontà, o che se anche non l'abbiamo sempre, possiamo averla, e altre cose. Esistono molti aspetti di ciò perché, se non abbiamo una cosa, non possiamo averne un'altra. Crediamo di avere queste cose e ciò accade perché non conosciamo il significato delle parole che usiamo.
Esiste un ostacolo ben definito, una ragione ben precisa per cui non possiamo avere consapevolezza così come siamo. Questo ostacolo principale sulla via dello sviluppo è il mentire. Ho già accennato al mentire, ma dobbiamo parlarne più diffusamente in quanto non sappiamo cosa significhi mentire perché non abbiamo studiato seriamente questo problema. Eppure la psicologia del mentire è veramente la parte più importante dello studio dell'essere umano. Se un uomo potesse essere descritto come un tipo zoologico, sarebbe definito l'animale bugiardo'. Lascerò da parte il mentire esterno e mi atterrò soltanto all'uorno che mente a se stesso su se stesso. Questa è la ragione per cui ci troviamo nello stato in cui siamo attualmente e perché non possiamo conoscere la verità in quanto questa può essere raggiunta soltanto in uno stato di consapevolezza obiettiva. Perciò non possiamo definire ciò che è verità; ma se assumiamo che mentire è l'opposto di verità, possiamo definire il mentire.
Il mentire più serio è quando sappiamo perfettamente bene di non sapere, e di non poter sapere, la verità sulle cose e tuttavia non agiamo conseguentemente Pensiamo e agiamo sempre come se conoscessimo la verità. Questo è mentire. Quando io so di non sapere qualcosa e al tempo stesso dico di saperlo, o agisco come se lo sapessi, ciò è mentire. Per esempio, non sappiamo nulla di noi stessi, e veramente sappiamo di non saper nulla, tuttavia non riconosciamo mai o ammettiamo questo fatto; non lo confessiamo mai nemmeno a noi stessi, agiamo, pensiamo e parliamo, come se sapessimo chi siamo. Questa è l’origine, il principio del mentire. Quando comprendiamo questo e seguiamo questa linea, e quando tentiamo di collegare quest'idea con tutto ciò che pensiamo, vediamo, facciamo, cominceremo a rimuovere gli ostacoli che si frappongono al cammino verso la consapevolezza. Ma la psicologia del mentire è assai più difficile di quanto pensiamo, perché esistono parecchi tipi differenti di mentire e alcune forme assai sottili, difficili da scoprire in noi. Negli altri le vediamo con relativa facilità, non in noi stessi. Tutto ciò che abbiamo sono opinioni, e queste sono tutte bugie. La prima bugia che diciamo a noi stessi è quando diciamo 'io'. È una bugia perché, dicendo 'io', presumiamo determinate cose: presumiamo una certa unità e un certo potere.. No, il mentire deve cessare. Dovete ricordare il principio: le bugie possono produrre soltanto bugie. Soltanto quando conoscete i principali tipi di mentire sarete capaci non dico di lottare con essi, ma di osservarli. La lotta. viene dopo. Sono necessarie parecchie cose al fine di lottare con qualcosa in noi; per lungo tempo possiamo soltanto studiare. Quando conosciamo il generale ordinamento e la classificazione delle cose in noi stessi, soltanto allora viene la possibilità di lottare con qualcosa. Così come siamo, non possiamo cambiar nulla, perché l'uomo è una macchina assai bene equilibrata: equilibrata nel senso che una cosa cose appaiono sconnesse ma nella realtà dei fatti ogni cosa è equilibrata da parecchie altre cose, condiziona l'altra. “
Interessante notare che partendo dall'idea fondamentale che l'uomo non è un essere compiuto, Ouspensky studia l'uomo così com'è, dal punto di vista di ciò che può divenire, sottolineando il proposito dell’Astrologia Karmica, per l’appunto il divenire, il potenziale della persona, precisando le condizioni e gli sforzi necessari al suo sviluppo interiore. « ...So che non è cosa facile riconoscere di ascoltare cose nuove. Siamo talmente abituati ai vecchi ritornelli, alla solita musica, che da molto tempo abbiamo disimparato a sperare e persino a credere ,che possa esistere qualcosa di nuovo. '
Piotr Demianovitch OUSPENSKY è nato il 5 Marzo 1878, Sole, Luna, Mercurio, Saturno in Pesci e Giove, Venere e Nodo Nord in Acquario.
Anche Rudolf Steiner è dei Pesci, quasi a ricordarci che i segni doppi (Gemelli Sagittario e Pesci) possono occuparsi facilmente di fisica e di metafisica, di concreto ed astratto, di tutte le polarità della coscienza umana. Rudolf Steiner (Donji Kraljevec, 25 febbraio 1861 – Dornach, 30 marzo 1925) Sole e Mercurio in Pesci, Luna e Saturno in Vergine (Il Professore, il Maestro) e Venere in Acquario, è stato un filosofo, esoterista e pedagogista austriaco. È il fondatore dell'antroposofia e di un personale stile pedagogico, oltre che l'ispiratore dell'agricoltura biodinamica.
"La possibilità di trarre l’oroscopo si fonda sulla verità che chi si intende di queste cose è capace di decifrare le forze secondo le quali l’uomo penetra nell’esistenza fisica. Ad un uomo corrisponde un determinato oroscopo, perché in quest’ultimo si esprimono le forze che lo hanno portato nell’esistenza….L’uomo ha in sé un’immagine dello spazio celeste e precisamente ognuno un’immagine diversa a seconda del luogo e del momento della sua nascita…. Ogni uomo porta in sé una riproduzione del cosmo e per tutta la vita lo accompagna poi l’effetto di quell’unica immagine" Queste frasi di Rudolf Steiner parlano senza possibilità d’equivoci di astrologia e della dignità che è possibile conferirle. Un essere umano nasce quando il cielo, disponendosi con i suoi astri in una particolare geometria musicale, può raccontare la sua storia. Poter leggere questo spartito è stato uno dei pochi privilegi che il mondo spirituale ha donato all’uomo per farlo sentire meno solo, poiché, letto in modo salutare, il cielo di nascita ci introduce alla nostra libertà, proprio parlandoci di karma, la libertà di ieri.
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