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mercoledì 13 maggio 2015

Immigrazione: Save the Children, agenda europea primo passo, impegno deve essere dimensionato su reale ampiezza dei flussi. Necessaria immediata assunzione di responsabilità stati membri

"L'agenda per la migrazione adottata oggi della Commissione Europea prova come finalmente sia stata riconosciuta la dimensione europea del problema e la necessità di una risposta congiunta, basata sulla responsabilità condivisa degli Stati nei confronti delle vite dei migranti, messe a rischio durante il pericoloso e disperato viaggio per raggiungere le coste del nostro continente.  Quello di oggi è però solo il primo passo di un percorso estremamente impegnativo e attendiamo di verificare la volontà di ogni stato membro di farsi carico della protezione e del supporto dei migranti più vulnerabili", ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children."La reale efficacia di tale strategia si misurerà sulla base dell'effettiva assunzione di responsabilità e disponibilità di accogliere degli stati membri,  ma commisurata all'ampiezza dei flussi in arrivo e all'entità del bisogno, dando assoluta priorità ai minori e ai gruppi più vulnerabili".

Save the Children, l'Organizzazione dedicata che dal 1919 a salvare i bambini e promuoverne i diritti, accoglie con favore anche l'impegno della Commissione europea a lavorare su una risposta europea che garantisca vie sicure e legali per raggiungere l'Europa da parte dei migranti. Tuttavia, dato l'elevato numero di richiedenti asilo e rifugiati che hanno messo la loro vita nelle mani dei trafficanti, il numero per il reinsediamento di 20.000 persone previsto dal piano è solo la soglia minima che l'Europa può e deve accogliere.

"Ma la responsabilità degli Stati UE inizia ancora prima che i migranti raggiungano le frontiere dell'Europa. L'Europa deve essere anche al centro del mediterraneo, dove migliaia di bambini che abbiamo incontrato hanno visto morire genitori, parenti e amici", continua Valerio Neri. "Pur apprezzando l'impegno già espresso dall'Ue per rafforzare le operazioni Triton e Poseidon, sottolineiamo come l'entità della crisi in corso nel Mediterraneo e il rischio di perdere migliaia di vite, è tale da dover  esplicitare un chiaro mandato diretto e proattivo ricerca e soccorso per queste operazioni navali".

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