Adalia
- dal latino Adalia Bipuntacta, coccinella con due macchie nere sulle
ali - è una piccola realtà agricola della Valpolicella in Loc.
Molinetto, Mezzane di Sotto (VR), con quattro ettari vitati, dove
Marinella Camerani sta portando avanti, assieme alle figlie, un progetto
di vini facili, giovani ma non banali in linea con la sua filosofia di
“naturale”.
Grazia
a questo spirito di rinnovamento e attenzione verso le nuove
generazioni, è nata la competizione rivolta agli studenti under 25,
realizzata in collaborazione con gli istituti superiori e professionali
di grafica. Il bando di concorso è stato lanciato a inizio 2016, in
occasione dei trent’anni di Corte Sant’Alda, proprietà storica della
famiglia, e i lavori ricevuti, un centinaio da tutta Italia, sono stati
esposti in cantina durante i festeggiamenti (giugno 2016) di questo
importante anniversario.
Una
finale tutta “al femminile” si è svolta presso il rinomato ristorante
milanese: sei giovani ragazze, provenienti da tre diverse scuole –
Istituto Salesiano San Marco di Venezia, Istituto Salesiano San Zeno di
Verona e Accademia di Belle Arti di Frosinone – erano, infatti, in corsa
per la vittoria. I cinque disegni finalisti erano stati selezionati a
inizio novembre dalla giuria tecnica composta da Carlo Alberto Delaini,
Capo Ufficio Stampa di Veronafiere e Presidente di giuria, Marinella
Camerani, proprietaria di Adalia e Corte Sant’Alda, Marco Fogliatti,
Grafico, Laura Zanoni, giornalista de L’Arena e Cecilia Zanasi, esperta
in comunicazione e titolare dell’agenzia Zed_Comm.
La giovane vincitrice Michela Follador ha quindi ricevuto un premio di 500,00 Euro, per “aver
saputo interpretare con fantasia e personalità, attraverso un logotipo e
un nuovo marchio, la filosofia aziendale, la qualità dei vini e il
rapporto con giovani”. All’Istituto di provenienza è stato invece
consegnato un buono del valore di 1.500,00 Euro, spendibile in materiale
grafico e/o didattico.
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Logo vincitore di Michela Follador
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Un po’ di storia ….
I
vigneti di Adalia sono stati acquistati nel 2009, quando Alda, figlia
di Marinella Camerani, propose di fare vini più semplici, facili,
giovani ma non per questo meno autentici. A Corte Sant’Alda si decise
così di tentare questa strada nuova, cercando però di mantenere stile
tradizionale, varietà tipiche, fermentazioni naturali, conduzione
biodinamica del vigneto e filosofia aziendale. In cantina non si poteva
modificare molto, le tecniche di fermentazione con lieviti indigeni
erano ormai collaudate, gli affinamenti in botti grandi usate anche per i
vini di Corte Sant’Alda erano l’unica strada percorribile per mantenere
un’impronta tradizionale, e le “scorciatoie enologiche” non
appartengono alla filosofia aziendale. Solo migliorando il lavoro in un
vigneto di vent’anni, fino a quel momento condotto con pratiche
colturali convenzionali, e interpretando al meglio le caratteristiche di
quelle uve, si sarebbe potuto raggiungere l’obiettivo. I vigneti di
Adalia sorgono in località Molinetto, nel versante ovest della vallata a
quota 200-300 metri sul livello del mare, dove i terreni sono più
“facili” e ricchi, ma che mantengono sempre la matrice calcarea. Le
terrazze di viti allevate a pergola, circondate da bosco e olivi sono
piaciuti subito alla proprietà. Seppure poco distante da Fioi, questo
luogo aveva geometrie, colori ed energia completamente differenti:
Marinella Camerani aveva trovato il posto ideale per cimentarsi in
questa nuova sfida. Produrre vini genuini e semplici, ma non banali.
Questi quattro ettari di viti circondati da boschi (BALT) attraversati
da un ruscello (RUVALN) con fiori di cardi selvatici (ROASAN) danno
naturalmente uve fresche e leggere, adatte alla fermentazione spontanea
in acciaio e brevi affinamenti in legno. I nomi scelti per i vini sono
originari della lingua dei Cimbri, popolo del nord Europa insediatosi in
Lessinia attorno al II sec. A.C.
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