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venerdì 29 maggio 2015
Progetto Arca: unico progetto italiano in finale nel Bando su bimbi e malnutrizione
Parolario 2015: il colore della bellezza - Como, 19-27 giugno
Save the Children, 800 mila bambini potrebbero essere salvati dalla morte grazie all’allattamento al seno. Partire dalla promozione del latte materno per “Nutrire il Pianeta”
“Il latte materno può fare la differenza tra la vita e la morte per molti neonati nei Paesi poveri. Se tutti i neonati fino ai 23 mesi fossero allattati correttamente al seno, si potrebbe prevenire la morte di 800mila bambini sotto i 5 anni e per questo è importante promuovere questa pratica sia in Occidente che nei paesi in via di sviluppo. Un neonato che riceve latte materno entro un’ora dalla nascita ha fino a tre volte più probabilità di sopravvivere di uno allattato il giorno successivo”.
Questo il messaggio lanciato da Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, in occasione della Giornata del Latte, che si celebra anche ad Expo 2015.
Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, ha scelto di dedicare questa giornata alle neo mamme, che sono state protagoniste dell’evento che ha animato stamattina il Villaggio dell’Organizzazione all’Expo. 10 neo mamme hanno infatti allattato i loro bambini sul Decumano, nell’area antistante al Padiglione.
Mamme italiane e mamme di altri paesi, conosciutesi durante il corso pre-parto o partecipando alle attività di “Fiocchi in Ospedale”, il progetto di Save the Children per il supporto a madri e bambini prima e dopo il parto, attivo all’Ospedale Niguarda di Milano.
Insieme a loro due attrici, impersonando due mamme – una di un paese occidentale e una di un paese povero – hanno dato vita ad un dialogo serrato sulle disparità che hanno un impatto diretto sul ricorso all’allattamento al seno.
L’allattamento è infatti una pratica ormai comune in Occidente, ma nei paesi più poveri sono ancora forti le barriere culturali che ne impediscono la diffusione.
In Italia la pratica dell’allattamento al seno è utilizzata dall’ 85,5% della mamme, per una durata in media di 8 mesi l’anno. Il tasso dei bambini sotto i sei mesi che ricevono solo latte materno nei paesi in via di sviluppo è invece inferiore al 50% e fino al 2013 si attestava attorno al 25% per i Paesi dell’Africa subsahariana, in particolare nell’area centroccidentale.
Tra i tassi più bassi quelli registrati in Ciad e Gabon, dove la percentuale di bambini da 0 a 6 mesi allattati esclusivamente al seno scende ulteriormente, attestandosi tra il 3 e il 6%, valore purtroppo non sorprendente considerando anche l’alto tasso di mortalità materna.
I fattori che impediscono la diffusione dell’allattamento sono molteplici: sono molti i paesi in cui le madri non possono allattare al seno perché non hanno un posto privato in cui farlo, mentre in altri vi è ancora la convinzione che l’allattamento al seno possa esporre il bambino al rischio del malocchio.
“È fondamentale promuovere l’allattamento al seno soprattutto nei paesi più poveri e bisogna investire di più nella sensibilizzazione delle comunità, attraverso gli operatori sanitari. Il primo passo per combattere la malnutrizione infantile passa proprio dal latte materno e per questo oggi abbiamo voluto promuovere questo evento in Expo, dedicandolo alle mamme e alla prima e più importante forma di nutrizione per i bambini, che è il latte materno”, spiega Valerio Neri.
“Vedere tutte queste mamme allattare in pubblico i propri figli ci ricorda che il latte materno è una risorsa che fa parte del patrimonio che ogni donna può trasmettere naturalmente al proprio figlio. Il messaggio che vogliamo dare è che il latte materno è il migliore alimento che possiamo dare ai neonati, ma che purtroppo per varie ragioni ancora milioni di bambini non lo ricevono. In una manifestazione in cui il tema è Nutrire il Pianeta, è proprio da qui che dobbiamo partire, promuovendo la pratica dell’allattamento al seno in tutto il mondo”.
In tutti i suoi interventi di salute materno-infantile, Save the Children promuove l’allattamento esclusivo al seno entro un’ora dalla nascita e per i successivi sei mesi, stimolando le mamme a continuare fino all’età di due anni.
All’interno del Villaggio Save the Children ad Expo, viene spiegato l’intervento degli operatori sanitari per sensibilizzare le donne e le comunità alla diffusione dell’utilizzo del latte materno nella lotta alla malnutrizione infantile.
L’utilizzo esclusivo del latte materno è infatti fondamentale nei casi di basso peso alla nascita, fenomeno molto diffuso nei Paesi poveri, dovuto in parte alla malnutrizione e alla possibile presenza di infezioni nella madre nel periodo della gravidanza.
Il latte materno produce altri importanti vantaggi per il piccolo: rafforza il sistema immunitario del bambino, diminuendo così la possibilità di contrarre infezioni e lo sviluppo di patologie respiratorie, tra le maggiori cause di mortalità nei bambini da 0 a 4 anni e protegge inoltre i piccoli dallo sviluppo di malattie croniche in età adulta. Infine il latte materno favorisce lo sviluppo sensoriale e cognitivo del bambino, con importanti conseguenze nella vita sociale del piccolo, nel suo rendimento scolastico e nella futura vita lavorativa.
Ognuno può raccontare la propria storia con l’hashtag #MILKSTORIES
Fondata l'Associazione Italiana Lotta Abusi
L'associazione come da statuto si occuperà di: sensibilizzare sulle tematiche legate ai disabili, offrire soluzioni concrete alle problematiche degli stessi; creare un nuovo clima culturale nei rapporti tra abili e non, combattere ogni sorta di abuso ivi compresi quelli verso i nostri amici a 4 zampe oltre a offrire un valido supporto per chi è in difficoltà. L'associazione amica delle Forze Armate e dell'Ordine italiane offre inoltre a tutti i militari (in servizio e in congedo) ai veterani e ai reduci che lo desiderassero e che, momentaneamente si trovassero in un momento non facile, tutto il supporto del caso.
Per garantire una copertura nazionale, il Presidente Orsatti ha stabilito di assegnare aree territoriali a referenti in tutta Italia (ne sono presenti addirittura in Sicilia), questi/e referenti avranno il compito di relazionare sula loro terra segnalando le varie criticità che, una volta raccolte, porteranno a proposte di fattiva soluzione anche riferendo ad Istituzioni ed organi competenti.
I soci dell'AILA potranno beneficiare inoltre di uno sportello di consulenza ad esso dedicato: un team di professionisti coordinati dal Ten. CC (r ) BERTOSSI Dott. Christian (che è anche referente per gli "affari militari" sopra citati) offrirà consulenza gratuite con cadenza bi-settimanale in sede e/o in casi di particolare urgenza anche per "vie brevi"; nel caso in cui la consulenza da sola non possa risolvere la problematica ma, occorra affidare incarico professionale, il professionista designato applicherà ai soci AILA i minimi tariffari delle tabelle/tariffe e/o condizioni di particolare favore quando non anche compensi di natura puramente simbolica.
Un modo concreto di essere vicino ai più deboli e bisognosi che spesso hanno difficoltà nell'esser tutelati e rappresentati. Fanno parte dello sportello di consulenza (oltre al già citato coordinatore): il Dott. tit. IASD Gian Pasquale BERTOSSI (noto benefattore, al quale è stato concesso il titolo di "socio d'Onore" per le sue opere); il Dott. Vet. Mario BERNASCONI (già Sindaco di Albiolo), l'Avv. Cristiana BIONDI (Foro di Como) e il Dott. Agronomo Renzo ERASMI; il Presidente Orsatti sta inoltre valutando un cospicuo numero di curricula di professionisti in svariati settori da inserire nello sportello per coprire al meglio ogni esigenza dei soci.
Ai soci AILA sono inoltre riservate convenzioni con sconti e condizioni di particolare favore ad essi riservati, in molteplici attività aderenti ai progetti ed agli scopi dell'AILA.
Tutte le iniziative e battaglie organizzate dai gruppi di fatto et simila proseguono quindi in seno alla neonata associazione, oltre a nuove campagne che verranno di volta in volta presentate, tra queste si anticipano: il "cavallino ISHI" che al più presto deve tornare nella sua casa e nella sua famiglia (di questa straziante vicenda si occupò anche Barbara D'Urso a Domenica Cinque, purtroppo c'è ancora bisogno lottare e sensibilizzare in merito allo stesso) e la situazione dello scalo ferroviario di Castano Primo (MI).
Per contattare l'AILA (oltre che sui social) è possibile scrivere a: ailaorsatti@virgilio.it ailacoordinamento@tiscali.it
Coesione Sociale? Prato è un buon esempio cui guardare! La terza tappa del Social Cohesion Tour verso Social Cohesion Days 4/6 Giugno Reggio Emilia
I lavori dei Social Cohesion Days, momento di riflessione e di confronto sulle politiche volte ad arginare le diseguaglianze sociali, si articolano su quattro Conferenze (“Seminari”) e quattro eventi connessi di dibattito (“Dialoghi”) volti ad approfondire alcuni macrotemi: Lavoro e occupazione, Pensioni, Inclusione sociale e lotta alla povertà, Sanità e politiche per la non-autosufficienza.
giovedì 28 maggio 2015
Crescere al Sud: 60 ragazze e ragazzi siciliani, calabresi, pugliesi e campani sono arrivati a Roma, dopo un viaggio di 7 giorni nel cuore del Mezzogiorno, per portare a Governo, parlamentari e Autorità Garante per l'Infanzia le loro richieste.
Migranti, Amnesty: passi avanti dell'Ue nel colmare le lacune della ricerca e del soccorso nel Mediterraneo
"Con l'aggiunta di risorse per il pattugliamento del Mediterraneo centrale e l'estensione dell'area operativa di Triton al livello della defunta Operazione Mare Nostrum, l'Unione europea ha finalmente riconosciuto l'errore colossale di aver chiuso l'Operazione italiana senza averla sostituita con una missione equivalente. In pratica, questo significa essere più attivi in ??mare, vicino a dove la maggior parte dei rifugiati e migranti, in viaggio su barche sovraffollate e insicure, si trova nei guai e rischia di annegare. E saranno alla fine salvate più vite", ha dichiarato Iverna McGowan, direttrice dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee.
Mentre Amnesty International ha accolto con favore il significativo aumento delle capacità di ricerca e soccorso europee, la realtà è che la vita continuerà a essere a rischio. Un approccio veramente globale in materia di migrazione richiede percorsi più sicuri e legali da offrire a coloro che cercano protezione internazionale. Altrimenti le persone continueranno a intraprendere viaggi pericolosi attraverso il Mediterraneo verso l'Europa come ultima risorsa.
Una delle misure che Amnesty International ha chiesto è un maggior numero dei posti di reinsediamento per i rifugiati. La Commissione europea ha presentato una proposta sul reinsediamento nel contesto dell'Agenda europea in materia di migrazione. La proposta per un programma di reinsediamento che coinvolge tutti gli Stati membri, al vertice dei programmi di reinsediamento nazionali esistenti, è una buona idea. Ma i numeri proposti non sono affatto all'altezza di quella che sarebbe una risposta adeguata alla crisi globale dei rifugiati.
La Commissione europea ha inoltre proposto un programma di emergenza per sostenere l'Italia e la Grecia attraverso il trasferimento di 40.000 dei richiedenti asilo siriani ed eritrei che arrivano dopo il 15 aprile in questi paesi verso altri stati membri dell'Ue nel corso di un periodo di due anni. Occorre fare diverse considerazioni pratiche per fare in modo che tali piani garantiscano l'effettiva tutela delle persone vulnerabili.
"Ogni proposta di trasferimento fa solo una differenza positiva nella vita di chi ne ha bisogno, se sono migliorate le condizioni di accoglienza, i sistemi di asilo sono rafforzati in tutta l'Ue e la volontà dei richiedenti asilo viene presa in considerazione", ha affermato Iverna McGowan.
"L'estensione delle risorse di Triton lungamente attesa è benvenuta per salvare più vite umane in mare finalmente. Ma molto resta ancora da chiarire sulle modalità dell'annunciata operazione militare e sul destino di coloro che affrontano viaggi pericolosissimi in condizioni drammatiche in mano ai trafficanti" ha aggiunto Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia. "La Libia è un paese sia di arrivo che di transito per migranti e rifugiati in fuga dalla povertà, dai conflitti e dalle crisi umanitarie nell'Africa sub sahariana e in Medio Oriente. Ci vogliono percorsi legali e sicuri".
Per firmare l'appello Prima le persone, poi le frontiere:
http://appelli.amnesty.it/sos-europa/
SOCIALE, DAI LICEI ITALIANI UN SOSTEGNO PER L'ISTRUZIONE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Telethon: 45509 e segni un gol per chi lotta contro una malattia genetica
mercoledì 27 maggio 2015
Il WFP chiede al mondo di ricordare il Sud Sudan, dove la fame ha raggiunto livelli record
L'ultima analisi della Integrated Food Security Phase Classification (IPC), pubblicata oggi, ha confermato i timori che un conflitto senza fine e l'avvio della stagione "del non raccolto" facciano innalzare a livelli allarmanti la fame – sia nelle aree colpite dal conflitto, sia in altre parti del paese.
"Milioni di persone in Sud Sudan sono vittime di brutali violenze, fame crescente e una crisi economica sempre più grave", ha detto Joyce Luma, Rappresentante e Direttrice del WFP in Sud Sudan. "Un numero allarmante di persone soffre la fame. Questa analisi è un agghiacciante richiamo al mondo sul dovere di non dimenticare il Sud Sudan".
Secondo i risultati dell'IPC, circa 4,6 milioni di persone, il 40 per cento della popolazione stimata del Sud Sudan, rischiano di soffrire di fame acuta nei prossimi tre mesi e avranno bisogno di un'assistenza urgente.
Il WFP teme che la situazione economica in deterioramento possa peggiorare ulteriormente e rapidamente le cose. Il WFP teme inoltre che la mancanza di fondi e il ridursi dei corridoi umanitari stiano compromettendo le capacità delle agenzie umanitarie di soddisfare i bisogni drammaticamente crescenti del Sud Sudan.
Le condizioni di maggiore disperazione si riscontrano negli stati colpiti dal conflitto di Jonglei, Alto Nilo e Unity, dove i combattimenti continuano a provocare lo sfollamento di un gran numero di persone in aree particolarmente remote.
Il conflitto impedisce alle persone di coltivare il cibo e compromette i mercati. Assieme alle intimidazioni perpetrate dalle parti in conflitto, ciò limita anche la capacità delle agenzie umanitarie di raggiungere coloro che hanno bisogno.
L'insicurezza alimentare si sta aggravando anche negli stati non direttamente colpiti dal conflitto, come Warrap e Northern Bahr el Ghazal, dove prezzi alimentari elevati, un'inflazione in crescita, il deprezzamento della valuta locale e la riduzione del potere d'acquisto mettono a rischio la sopravvivenza di molte famiglie.
"I bisogni sono soverchianti in un periodo in cui vi è carenza di risorse. Abbiamo bisogno di un ammontare considerevolmente maggiore di fondi, non solo per proseguire l'assistenza già esistente, ma anche per estendere il supporto a un maggior numero di persone a fronte dell'aggravarsi della crisi", ha detto Luma. "Dobbiamo stabilire delle priorità nell'assistenza che forniamo al fine di concentrarci sui bisogni più gravi, e senza risorse aggiuntive tali decisioni non potranno che diventare più difficili, e un maggior numero di persone dovrà rimanerne esclusa".
Attualmente, il WFP si confronta con un deficit finanziario pari a 230 milioni di dollari statunitensi per la propria assistenza alimentare e nutrizionale, e sta riconsiderando i propri fabbisogni finanziari per assistere un numero crescente di persone colpite dal conflitto.
Il WFP sta utilizzando tutti i mezzi a disposizione – inclusi lanci aerei, barche e distribuzione di cibo, contante o voucher – per raggiungere coloro che soffrono la fame nelle zone di conflitto con assistenza alimentare e nutrizionale d'emergenza. Il WFP sta fornendo sostegno alle famiglie vulnerabili in altre parti del Sud Sudan con programmi tesi a migliorare la sicurezza alimentare, inclusi pasti scolastici e iniziative di creazione di risorse produttive.
L'analisi IPC è stata condotta da specialisti in sicurezza alimentare e in valutazioni di carattere umanitario provenienti da alcune agenzie per l'assistenza umanitaria e lo sviluppo, assieme a tecnici del governo sud-sudanese. Secondo l'analisi, nei prossimi tre mesi non è prevista carestia in nessun'area del Sud Sudan, ma in seguito diventerà un serio rischio in alcune aree, a meno che non si renda possibile un'adeguata assistenza umanitaria.
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Il WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza. Ogni anno, il WFP assiste una media di 80 milioni di persone in circa 75 paesi.